Ansia, dubbi, paure e... sono all'estero
Buonasera, vorrei cominciare con il dirvi che vi scrivo dal sud dell'Inghilterra, dove vivo nella stanza della mia ragazza britannica a casa della sua famiglia. Vi scrivo disperatamente, in cerca di rassicurazioni che mi aiutino a capire cosa mi sta realmente accadendo. Ho sempre sofferto d'ansia ed anche con qualche attacco di panico, sin dalle scuole superiori. Un periodo della mia vita dove non ero a mio agio con parte dei miei professori. Da allora l'ansia, mai curata, entra nella mia vita. Mi trasferisco in Inghilterra con un amico l'estate scorsa, durante il 2014, per il nostro sogno di diventare famosi musicisti e di scappare dalla terribile realtà italiana di chiusura mentale, che entrambi non condividevamo. Durante quell'estate (periodo di transito tra la fine di stressanti esami di stato e l'imminente partenza per l'UK) mi parte una terribile ossessione riguardo la paura di essere impossessato dal diavolo. Un'ossessione che richiede rassicurazioni continue, e che mi segue tutte le notti e tutti i giorni in ogni momento e che sparisce solamente dopo qualche mese dalla mia partenza, mentre avevo una mente costantemente impegnata fra lavoro e problemi. Dopo varie vicende, che mi portano a soffrire moltissimo, il mio amico abbandona il nostro progetto in quanto fidanzato con una ragazza di Berlino, e decidiamo di andare a vivere separatamente. (decisione derivata dal fatto che entrambi, lui e la ragazza, provavano uno strano senso di invidia e non sopportazione nei miei confronti ed il nostro rapporto era alla frutta). In preda alla tristezza ed alla solitudine incontro e noto una ragazza (lei di qui) che lavorava con me e che, dopo che capisce che io son interessato a lei, mi regala un bigliettino con il suo numero. Da quella sera a London Bridge decidiamo di passare ogni sera assieme unendo le nostre solitudini. Ascoltiamo la stessa musica. mixiamo la nostra cultura differente, affrontiamo diverse difficoltà ma rimaniamo sempre uniti da questa immensa felicità e benessere. Oggi sono 7 mesi che siamo insieme. Non molto, ma non poco per tutto quello che abbiamo passato. Ora sono di nuovo in un periodo di transizione della mia vita, devo fare un'esame importante, son partiti dei dubbi atroci riguardo la nostra relazione e sono disperato, completamente. Mi sono accorto che guardo altre ragazze con malizia,"Se provo attrazione per un'altra ragazza vuol dire che non l'amo?" panico. "non mi attrae più fisicamente, sembra troppo grossa adesso, vuol dire che non ne sono più innamorato", panico. Fa cose bellissime per me, di ogni tipo, e mi viene l'ansia ed un senso di colpa immane piuttosto che essere felice, come fino a poco tempo prima (20 giorni fa è cominciato questo calvario). Oggi non so cosa fare, ho terrore di perdere tutto il bello che ho creato tra noi. Ci penso e piango dalla disperazione, un dubbio che non mi lascia in pace mai. Ho paura a stare anche da solo adesso. Torno in Italia dalla mia famiglia? Sono molto preoccupati, io anche.
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<Da allora l'ansia, mai curata, entra nella mia vita>
Gentile Ragazzo,
dovrebbe prendersi cura di sé e del suo benessere trovare il modo di curare l'ansia e i disagi che denuncia, trascinati nel tempo e rimasti irrisolti.
I momenti di transizione, di cambiamento, l'avvicinarsi di prove da superare, altro non farebbero che slatentizzare/amplificare il suo malessere che necessita di essere attenzionato a livello specialistico
La soluzione la può trovare rivolgendosi a un nostro collega per diagnosi e cure adeguate.
Non possiamo dirle noi cosa fare, la scelta è sua, la possiamo solo orientare verso la strada opportuna per ritrovare il suo benessere.
Com'è il rapporto con i suoi genitori, cosa ne pensano del suo trasferimento all'estero e delle sue scelte professionali?
Intanto legga qui.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html
Gentile Ragazzo,
dovrebbe prendersi cura di sé e del suo benessere trovare il modo di curare l'ansia e i disagi che denuncia, trascinati nel tempo e rimasti irrisolti.
I momenti di transizione, di cambiamento, l'avvicinarsi di prove da superare, altro non farebbero che slatentizzare/amplificare il suo malessere che necessita di essere attenzionato a livello specialistico
La soluzione la può trovare rivolgendosi a un nostro collega per diagnosi e cure adeguate.
Non possiamo dirle noi cosa fare, la scelta è sua, la possiamo solo orientare verso la strada opportuna per ritrovare il suo benessere.
Com'è il rapporto con i suoi genitori, cosa ne pensano del suo trasferimento all'estero e delle sue scelte professionali?
Intanto legga qui.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
I miei genitori: mio padre avvocato all'inizio non mi incoraggiava molto nella scelta di andare in Inghilterra, in quanto senza cultura musicale diceva che non sarei andato molto lontano. In seguito si è ricreduto molto su tutto il mondo anglosassone, portando addirittura parte della sua attività in Inghilterra ed incoraggiandomi a fare tutto ciò che era nelle mie possibilità per realizzare quello che avrei voluto, anche con un notevolissimo aiuto economico. Mia madre molto protettiva, ansiosa, attenta e molto amorevole, è stata sempre spaventata e preoccupata ma mi ha lasciato libero di scegliere, da ottima madre. Devo molto a loro per l'essere ancora in Inghilterra, per la mia educazione e modo d'essere. Per loro va bene che io sia qui, a patto comunque che io abbia un obiettivo ed un motivo, perchè credo che nessun padre avvocato e realizzato vorrebbe vedere il proprio figlio senza aspirazioni, sogni e progetti futuri fare il cameriere per il resto della propria vita in una città molto complicata quale è Londra.
Grazie, Dr.ssa Laura Rinella.
Grazie, Dr.ssa Laura Rinella.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.6k visite dal 16/10/2015.
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Approfondimento su Ansia
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