Disturbi psico/fisici
Gentilissimi Dottori e/o Dottoresse,
Io sono pazzo.
Sono un ventenne e non riesco ad intraprendere una qualsiasi relazione/conversazione amichevole o sentimentale senza essere bombardato da insulti/voci silenziosi/e che provengono da una qualche zona del mio cervello. Questi sono Riferiti a me, all' interlocutore reale o a un soggetto non precisato. Essendone bombardato ho difficoltà a parlare o a dire cose sensate, faccio sicuramente facce strane e mi muovo, tremando molto se mi osservano. Di recente ho sviluppato una sorta di convulsione: Quando sono statico mi innervosisco e devo muovermi. (Gambe senza riposo ed ora pure il braccio dx)
Per calmarmi uso sporadicamente canapa indiana che produce in me certo calma, ma ad un caro prezzo: allucinazioni orrende. la mia immaginazione perversa mi rende completamente folle.
Tutto ciò comporta la mia completa solitudine, sono solo e non posso mantenere un lavoro, una relazione sentimentale e/o amichevole per neanche un anno. (molto meno alle volte)
Quando cammino da solo per strada e vedo la gente passare mi sento molto violento e cattivo, attraverso l'immaginazione creo situazioni orrende e cruente con un senso di sollievo, di voglia. In questo caso il mio cervello è ingestibile, non sono in grado di smettere come se fosse qualcos'altro o qualqun'altro all'interno della mia testa che si diverte a farmi soffrire. Sto male è vero, è non convivo coscientemente con l'altro me. Vorrei che finalmente potessi essere in pace psicofisica e che di me ce ne fosse solo uno, sano ed intelligente.
Spero possiate aiutarmi anche se sono contrario agli psicofarmaci.
Grazie
Mr. C
Io sono pazzo.
Sono un ventenne e non riesco ad intraprendere una qualsiasi relazione/conversazione amichevole o sentimentale senza essere bombardato da insulti/voci silenziosi/e che provengono da una qualche zona del mio cervello. Questi sono Riferiti a me, all' interlocutore reale o a un soggetto non precisato. Essendone bombardato ho difficoltà a parlare o a dire cose sensate, faccio sicuramente facce strane e mi muovo, tremando molto se mi osservano. Di recente ho sviluppato una sorta di convulsione: Quando sono statico mi innervosisco e devo muovermi. (Gambe senza riposo ed ora pure il braccio dx)
Per calmarmi uso sporadicamente canapa indiana che produce in me certo calma, ma ad un caro prezzo: allucinazioni orrende. la mia immaginazione perversa mi rende completamente folle.
Tutto ciò comporta la mia completa solitudine, sono solo e non posso mantenere un lavoro, una relazione sentimentale e/o amichevole per neanche un anno. (molto meno alle volte)
Quando cammino da solo per strada e vedo la gente passare mi sento molto violento e cattivo, attraverso l'immaginazione creo situazioni orrende e cruente con un senso di sollievo, di voglia. In questo caso il mio cervello è ingestibile, non sono in grado di smettere come se fosse qualcos'altro o qualqun'altro all'interno della mia testa che si diverte a farmi soffrire. Sto male è vero, è non convivo coscientemente con l'altro me. Vorrei che finalmente potessi essere in pace psicofisica e che di me ce ne fosse solo uno, sano ed intelligente.
Spero possiate aiutarmi anche se sono contrario agli psicofarmaci.
Grazie
Mr. C
[#1]
Gent.le Ragazzo,
ci descrivi quelli che evidentemente consideri i "sintomi" della tua "pazzia" e le conseguenze che il loro manifestarsi hanno sulla qualità della tua vita quotidiana, fino a condizionare pesantemente la relazioni sociali e affettive.
La descrizione del tuo vissuto rivela non solo la tua convinzione di essere malato ma una rappresentazione ben precisa di questo disturbo psicopatologico che sarebbe espressione,a tuo avviso, di una doppia personalità.
Di conseguenza,diventa sempre più facile cedere alla tentazione dell'autodiagnosi, che spesso si rivela una pratica dannosa e fuorviante se non interrotta in modo tempestivo.
In altre parole, una persona più o meno consapevolemente trasforma un'ipotesi in una certezza e inizia a pensare a se stesso come a un malato e questi pensieri contribuiscono ad alimentare una certa rappresentazione di sé:
"ho difficoltà a parlare o a dire cose sensate, faccio sicuramente facce strane e mi muovo, tremando molto se mi osservano."
Fatta questa lunga premessa, occorre fare un'altra precisazione gli psicologi non prescrivono farmaci in quanto non sono medici, eventualmente lo specialista di riferimento è lo psichiatra.
Inoltre considerando che il tuo disagio sta invadendo in modo pervasivo la tua quotidianità, ti consiglierei di fare un colloquio diretto con lo psicologo per individuare l'intervento terapeutico più adeguato, la consulenza on line può offrire un primo spazio d'ascolto e fornire le informazioni preliminari ma non sostituisce la presa in carico diretta da parte dello specialista sia esso psicologo o psichiatra.
Infine non va sottovalutato l'effetto delle sostanze psicoattive (canapa nel tuo caso) quale ulteriore fattore controproducente a creare le condizioni favorevoli al miglioramento del tuo benessere psicofisico.
ci descrivi quelli che evidentemente consideri i "sintomi" della tua "pazzia" e le conseguenze che il loro manifestarsi hanno sulla qualità della tua vita quotidiana, fino a condizionare pesantemente la relazioni sociali e affettive.
La descrizione del tuo vissuto rivela non solo la tua convinzione di essere malato ma una rappresentazione ben precisa di questo disturbo psicopatologico che sarebbe espressione,a tuo avviso, di una doppia personalità.
Di conseguenza,diventa sempre più facile cedere alla tentazione dell'autodiagnosi, che spesso si rivela una pratica dannosa e fuorviante se non interrotta in modo tempestivo.
In altre parole, una persona più o meno consapevolemente trasforma un'ipotesi in una certezza e inizia a pensare a se stesso come a un malato e questi pensieri contribuiscono ad alimentare una certa rappresentazione di sé:
"ho difficoltà a parlare o a dire cose sensate, faccio sicuramente facce strane e mi muovo, tremando molto se mi osservano."
Fatta questa lunga premessa, occorre fare un'altra precisazione gli psicologi non prescrivono farmaci in quanto non sono medici, eventualmente lo specialista di riferimento è lo psichiatra.
Inoltre considerando che il tuo disagio sta invadendo in modo pervasivo la tua quotidianità, ti consiglierei di fare un colloquio diretto con lo psicologo per individuare l'intervento terapeutico più adeguato, la consulenza on line può offrire un primo spazio d'ascolto e fornire le informazioni preliminari ma non sostituisce la presa in carico diretta da parte dello specialista sia esso psicologo o psichiatra.
Infine non va sottovalutato l'effetto delle sostanze psicoattive (canapa nel tuo caso) quale ulteriore fattore controproducente a creare le condizioni favorevoli al miglioramento del tuo benessere psicofisico.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Quindi in sostanza:
1) fai uso di cannabis,
2) ma sei contrario ai farmaci
3) e vorresti essere curato per email.
Devi farti vedere da un curante di persona se ancora non l'hai fatto. Non c'è modo di fornire aiuto a distanza per sintomi apparentemente gravi come quelli che hai descritto.
1) fai uso di cannabis,
2) ma sei contrario ai farmaci
3) e vorresti essere curato per email.
Devi farti vedere da un curante di persona se ancora non l'hai fatto. Non c'è modo di fornire aiuto a distanza per sintomi apparentemente gravi come quelli che hai descritto.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Utente
Dottori, grazie delle risposte,
buona sera.
Vorrei innanzi tutto scongiurarvi di non saltare a conclusioni affrettate bensi` trattare questo caso in maniera professionale e priva di pregiudizi.
Io non essendo un dottore ma avendo solo un diploma alberghiero parlo per ignoranza, chiamo "pazzia" questo atteggiamento nervoso che non mi permette di relazionarmi in maniera sana col prossimo bensi` mi porta ad evadere dalle situazioni e relazioni.
Qui io vi chiedo un consulto, un parere, non i medicinali via posta. Leggendo cio` che vi scrivo dovreste comprendere che ho difficolta` a relazionarmi anche con un dottore ed anche con esso non saprei esprimere la mia furia insensata o gli "atteggiamenti violenti" in strada oppure cio` che mi passa per la mente.Tenderei a tacere.
E` la mia parte cosciente ad autodiagnosticarsi in maniera distaccata dal me paziente a rendervi capaci di comprendere chi sono e cosa accade nella mia mente ogni giorno da ormai due anni.
Ho incontrato una psicoqualcosa l`anno scorso, non e` stata capace di comprendermi e tanto meno di curarmi. Mi chiedeva:" cosa dicono le tue voci" ed io non potei rispondere a quella domanda poiche` le mie voci sono cattiveria, istinto animalesco, crudelta`ed autodanneggiamento puramente INVOLONTARIO.
Mai e dico mai queste voci sono belle parole e affetto sincero. E` solo rabbia.
Non sono un cosumatore abituale di cannabis, ma solo quando ne faccio uso, quando la mia mente e` indebolita ed io sono cosciente riesco a vedere come questa nello stato di "follia" in cui mi ritrovo si gioca di me e rende questa mia giovane vita davvero difficile da vivere in maniera felice.
Sono contrario all` effetto dannoso della chimica nel corpo, ma se e` il solo modo di curarmi dopo attenti esami psichici sarei disposto prendere dei farmaci.
Con cio´ vi ringrazio del consulto e vi lascio attendendo altri consigli su come giungere all`espellimento di questa mia matta mente diabolica.
Sinceramente,
Mr.C
buona sera.
Vorrei innanzi tutto scongiurarvi di non saltare a conclusioni affrettate bensi` trattare questo caso in maniera professionale e priva di pregiudizi.
Io non essendo un dottore ma avendo solo un diploma alberghiero parlo per ignoranza, chiamo "pazzia" questo atteggiamento nervoso che non mi permette di relazionarmi in maniera sana col prossimo bensi` mi porta ad evadere dalle situazioni e relazioni.
Qui io vi chiedo un consulto, un parere, non i medicinali via posta. Leggendo cio` che vi scrivo dovreste comprendere che ho difficolta` a relazionarmi anche con un dottore ed anche con esso non saprei esprimere la mia furia insensata o gli "atteggiamenti violenti" in strada oppure cio` che mi passa per la mente.Tenderei a tacere.
E` la mia parte cosciente ad autodiagnosticarsi in maniera distaccata dal me paziente a rendervi capaci di comprendere chi sono e cosa accade nella mia mente ogni giorno da ormai due anni.
Ho incontrato una psicoqualcosa l`anno scorso, non e` stata capace di comprendermi e tanto meno di curarmi. Mi chiedeva:" cosa dicono le tue voci" ed io non potei rispondere a quella domanda poiche` le mie voci sono cattiveria, istinto animalesco, crudelta`ed autodanneggiamento puramente INVOLONTARIO.
Mai e dico mai queste voci sono belle parole e affetto sincero. E` solo rabbia.
Non sono un cosumatore abituale di cannabis, ma solo quando ne faccio uso, quando la mia mente e` indebolita ed io sono cosciente riesco a vedere come questa nello stato di "follia" in cui mi ritrovo si gioca di me e rende questa mia giovane vita davvero difficile da vivere in maniera felice.
Sono contrario all` effetto dannoso della chimica nel corpo, ma se e` il solo modo di curarmi dopo attenti esami psichici sarei disposto prendere dei farmaci.
Con cio´ vi ringrazio del consulto e vi lascio attendendo altri consigli su come giungere all`espellimento di questa mia matta mente diabolica.
Sinceramente,
Mr.C
[#4]
Ok Mr. C, ma a te è chiaro che un professionista, che possa definirsi tale, non può fornire aiuto su problemi importanti come quelli che stai riferendo *per email*?
Devi necessariamente cercare aiuto di persona. Inizia con il tuo medico di famiglia, sarà lui a indirizzarti verso lo specialista adatto. Oppure a suggerirti lui stesso una cura.
Non è detto che avrai bisogno di farmaci, ma se ti saranno consigliati non scartarli a priori.
Devi necessariamente cercare aiuto di persona. Inizia con il tuo medico di famiglia, sarà lui a indirizzarti verso lo specialista adatto. Oppure a suggerirti lui stesso una cura.
Non è detto che avrai bisogno di farmaci, ma se ti saranno consigliati non scartarli a priori.
[#5]
"E` la mia parte cosciente ad autodiagnosticarsi in maniera distaccata dal me paziente a rendervi capaci di comprendere chi sono e cosa accade nella mia mente ogni giorno da ormai due anni."
Caro Mr. C.,
le tue parole rivelano una serie di convinzioni che ti potrebbero intrappolare in una rappresentazione di te rigida e consentimi tutta appiattita su alcuni luoghi comuni, come ad esempio il cliché dello psicologo freddo e distaccato che è in grado di individuare i tuoi processi mentali senza nemmeno prendersi il disturbo di guardarti in faccia.
Purtroppo sono stereotipi ancora molto diffusi e radicati a causa di una certa letteratura e una certa cinematografia, che restituiscono una rappresentazione distorta e fuorviante oltre che anacronistica del ruolo dello psicologo e della funzione di una relazione terapeutica, quindi non c'è da stupirsi se anche tu ne sia in qualche modo influenzato.
"Ho incontrato una psicoqualcosa l`anno scorso, non e` stata capace di comprendermi e tanto meno di curarmi. Mi chiedeva:" cosa dicono le tue voci" ed io non potei rispondere a quella domanda poiche` le mie voci sono cattiveria, istinto animalesco, crudelta`ed autodanneggiamento puramente INVOLONTARIO."
La scelta dello psicologo a volte può rivelarsi insoddisfacente in quanto non ci si sente ascoltati e compresi in modo adeguato, quando ciò accade però non è corretto arrivare a conclusioni affrettate del tipo: lo psicologo non è lo specialista in grado di aiutarmi.
In realtà, è legittimo che la valutazione riguardi il singolo specialista ma questo non significa che tale opinione vada attribuita alla totalità della categoria professionale.
C'è da aggiungere che gli psicologi non prescrivono farmaci (sono laureati in Psicologa non in medicina e possono avere una specializzazione in psicoterapia), ma se fosse necessaria una valutazione da parte dello psichiatra, sarà cura dello specialista fare l'eventuale invio.
Ti dico questo per invitarti a non escludere a priori la possibilità di rivolgersi di persona ad uno psicologo-psicoterapeuta, anche se il primo tentativo non ha soddisfatto le sue aspettative.
A tal proposito ti invito a leggere questo articolo per offrirti alcuni criteri di riferimento che possano aiutarti a scegliere lo psicologo-psicoterapeuta
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Per i consigli ci sono gli amici e i familiari, ma un intervento terapeutico dovrebbe essere fornito dallo specialista di competenza.
Caro Mr. C.,
le tue parole rivelano una serie di convinzioni che ti potrebbero intrappolare in una rappresentazione di te rigida e consentimi tutta appiattita su alcuni luoghi comuni, come ad esempio il cliché dello psicologo freddo e distaccato che è in grado di individuare i tuoi processi mentali senza nemmeno prendersi il disturbo di guardarti in faccia.
Purtroppo sono stereotipi ancora molto diffusi e radicati a causa di una certa letteratura e una certa cinematografia, che restituiscono una rappresentazione distorta e fuorviante oltre che anacronistica del ruolo dello psicologo e della funzione di una relazione terapeutica, quindi non c'è da stupirsi se anche tu ne sia in qualche modo influenzato.
"Ho incontrato una psicoqualcosa l`anno scorso, non e` stata capace di comprendermi e tanto meno di curarmi. Mi chiedeva:" cosa dicono le tue voci" ed io non potei rispondere a quella domanda poiche` le mie voci sono cattiveria, istinto animalesco, crudelta`ed autodanneggiamento puramente INVOLONTARIO."
La scelta dello psicologo a volte può rivelarsi insoddisfacente in quanto non ci si sente ascoltati e compresi in modo adeguato, quando ciò accade però non è corretto arrivare a conclusioni affrettate del tipo: lo psicologo non è lo specialista in grado di aiutarmi.
In realtà, è legittimo che la valutazione riguardi il singolo specialista ma questo non significa che tale opinione vada attribuita alla totalità della categoria professionale.
C'è da aggiungere che gli psicologi non prescrivono farmaci (sono laureati in Psicologa non in medicina e possono avere una specializzazione in psicoterapia), ma se fosse necessaria una valutazione da parte dello psichiatra, sarà cura dello specialista fare l'eventuale invio.
Ti dico questo per invitarti a non escludere a priori la possibilità di rivolgersi di persona ad uno psicologo-psicoterapeuta, anche se il primo tentativo non ha soddisfatto le sue aspettative.
A tal proposito ti invito a leggere questo articolo per offrirti alcuni criteri di riferimento che possano aiutarti a scegliere lo psicologo-psicoterapeuta
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Per i consigli ci sono gli amici e i familiari, ma un intervento terapeutico dovrebbe essere fornito dallo specialista di competenza.
[#6]
Utente
Buonasera Dottori,
vi ringrazio molto per l'attenzione al mio caso e per le risposte.
Al mio ritorno a casa sarà mio dovere presentare questi problemi prima al medico di famiglia e poi col consenso di lui spostare il caso ad uno psicologo-psicoterapeuta.
In questi giorni il livello di stress è aumentato e non riesco a tener calmo il braccio destro, ci sono stati i primi episodi violenti.
Spero gli esperti mi possano aiutare,
Grazie,
MrC
vi ringrazio molto per l'attenzione al mio caso e per le risposte.
Al mio ritorno a casa sarà mio dovere presentare questi problemi prima al medico di famiglia e poi col consenso di lui spostare il caso ad uno psicologo-psicoterapeuta.
In questi giorni il livello di stress è aumentato e non riesco a tener calmo il braccio destro, ci sono stati i primi episodi violenti.
Spero gli esperti mi possano aiutare,
Grazie,
MrC
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.1k visite dal 16/10/2015.
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