Attaccamento esagerato alla madre
Buongiorno,
mio figlio di 30 mesi si è rotto il femore 10 giorni fa....da quel momento in poi qualsiasi cosa è un pretesto per un capriccio e un pianto e crisi di rabbia incontrollata. Immagino sia normale per un bambino di 2 anni e mezzo che non sa come sfogare la sua energia e che si sente "incastrato" (come ha definito lui stesso appena sveglio dall'anestesia con cui hanno messo il gesso fino al bacino) avere delle reazioni esagerate alla qualunque proprio perchè non sa come sfogare la sua frustrazione ma la cosa che mi preoccupa è che io non posso fare un passo altrimenti si cade nella tragedia e nel pianto più esagerato! Anche se non sono vicino a lui sdraiata ma mi alzo e mi metto vicino al letto per fare colazione lui continuamente mi chiama e piangendo dice di mettermi vicino a lui....se altre reazioni mi sembrano "normali" vista la situazione, invece questo suo attaccamento a me non so definire se sia "normale" rispetto alla situazione e quindi scomparirà quando tutto questo sarà finito o possa dipendere da altro...
E' un bambino vivace e molto intelligente, ha già tolto il pannolino (e anche in questa situazione dice quando deve fare la pipì nel pappagallo e quando fare la cacca) e va all'asilo nido da quando ha 9 mesi circa, giocando tranquillamente e confrontandosi con gli altri bimbi senza problemi (all'inizio è stata un pò dura infatti non mangiava all'asilo per protesta ma pian piano si è abituato e adesso ci va tranquillamente), dorme nel suo lettino anche se ancora si sveglia un paio di volte a notte per l'acqua o anche solo per avere una coccola, mangia da solo (ma spesso lo aiutiamo magari solo per questioni di tempo...!) e ha un linguaggio molto articolato.
Per questo attaccamento morboso a me proprio non so come spiegarmelo....forse perchè non l'ho allattato al seno? Forse perchè ho avuto un pò di depressione post parto? Forse perchè lavoro e lui invece vorrebbe che stessi con lui (la mattina quando vado via mi cerca sempre...)?
Grazie in anticipo.
Saluti
mio figlio di 30 mesi si è rotto il femore 10 giorni fa....da quel momento in poi qualsiasi cosa è un pretesto per un capriccio e un pianto e crisi di rabbia incontrollata. Immagino sia normale per un bambino di 2 anni e mezzo che non sa come sfogare la sua energia e che si sente "incastrato" (come ha definito lui stesso appena sveglio dall'anestesia con cui hanno messo il gesso fino al bacino) avere delle reazioni esagerate alla qualunque proprio perchè non sa come sfogare la sua frustrazione ma la cosa che mi preoccupa è che io non posso fare un passo altrimenti si cade nella tragedia e nel pianto più esagerato! Anche se non sono vicino a lui sdraiata ma mi alzo e mi metto vicino al letto per fare colazione lui continuamente mi chiama e piangendo dice di mettermi vicino a lui....se altre reazioni mi sembrano "normali" vista la situazione, invece questo suo attaccamento a me non so definire se sia "normale" rispetto alla situazione e quindi scomparirà quando tutto questo sarà finito o possa dipendere da altro...
E' un bambino vivace e molto intelligente, ha già tolto il pannolino (e anche in questa situazione dice quando deve fare la pipì nel pappagallo e quando fare la cacca) e va all'asilo nido da quando ha 9 mesi circa, giocando tranquillamente e confrontandosi con gli altri bimbi senza problemi (all'inizio è stata un pò dura infatti non mangiava all'asilo per protesta ma pian piano si è abituato e adesso ci va tranquillamente), dorme nel suo lettino anche se ancora si sveglia un paio di volte a notte per l'acqua o anche solo per avere una coccola, mangia da solo (ma spesso lo aiutiamo magari solo per questioni di tempo...!) e ha un linguaggio molto articolato.
Per questo attaccamento morboso a me proprio non so come spiegarmelo....forse perchè non l'ho allattato al seno? Forse perchè ho avuto un pò di depressione post parto? Forse perchè lavoro e lui invece vorrebbe che stessi con lui (la mattina quando vado via mi cerca sempre...)?
Grazie in anticipo.
Saluti
[#1]
Gentile Signora,
l'età del suo bimbo giusitifca di per sé un atteggiamento più oppositivo, capriccioso, se poi pensiamo all'incidente occorsogli e alle conseguenze...
Come è stato affrontato da voi genitori?
Cosa avete detto al bimbo?
< è che io non posso fare un passo altrimenti si cade nella tragedia e nel pianto più esagerato> un modo per assicurarsi la presenza assoluta della mamma e godere di momenti privilegiati di vicinanza, lei come affronta questi momenti? C'è qualcosa che potrebbe modificare nelle sue risposte al piccolo?
Anche perchè immagino una convalescenza non brevissima e forse potrebbe trovare strategie diverse per stare vicino al bimbo senza stare così "incollata" come riferisce.
E' presente tutto il giorno oppure sta lavorando?
<anche se ancora si sveglia un paio di volte a notte per l'acqua o anche solo per avere una coccola,> queste sembrerebbero essere richieste di attenzione, ma mancano elementi per poterne essere certi e poterle inquadrare meglio.
Dalle poche parole dette forse la sua vita è presa da molti impegni tra cui destreggiarsi, come ha vissuto il distacco dal suo bambino all'inserimento e come si sente ora in merito?
l'età del suo bimbo giusitifca di per sé un atteggiamento più oppositivo, capriccioso, se poi pensiamo all'incidente occorsogli e alle conseguenze...
Come è stato affrontato da voi genitori?
Cosa avete detto al bimbo?
< è che io non posso fare un passo altrimenti si cade nella tragedia e nel pianto più esagerato> un modo per assicurarsi la presenza assoluta della mamma e godere di momenti privilegiati di vicinanza, lei come affronta questi momenti? C'è qualcosa che potrebbe modificare nelle sue risposte al piccolo?
Anche perchè immagino una convalescenza non brevissima e forse potrebbe trovare strategie diverse per stare vicino al bimbo senza stare così "incollata" come riferisce.
E' presente tutto il giorno oppure sta lavorando?
<anche se ancora si sveglia un paio di volte a notte per l'acqua o anche solo per avere una coccola,> queste sembrerebbero essere richieste di attenzione, ma mancano elementi per poterne essere certi e poterle inquadrare meglio.
Dalle poche parole dette forse la sua vita è presa da molti impegni tra cui destreggiarsi, come ha vissuto il distacco dal suo bambino all'inserimento e come si sente ora in merito?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Tutti abbiamo vissuto la situazione in maniera traumatica....abbiamo detto ad Alberto che si è fatto una bua grande cadendo e che adesso deve portare il gesso per farla guarire....ora che siamo usciti dall'ospedale siamo a casa di mia madre in modo da assicurarci un maggiore aiuto quotidiano anche solo per preparare il pranzo e sono in aspettativa quindi sempre accanto a mio figlio....trascorriamo la giornata con giochi ma anche tablet e tv...insomma un pò di tutto ovviamente nel limite del possiible di quello che si può fare a letto....ma non nego che a volte gli risondo alterata perchè come lei ben capisce il capriccio e la lagna sono h24....poverino è comprensibilissimo ma anche per chi gli sta accanto h24 a volte è difficile mantenere la calma...per quanto riguarda la notte la frase che ho scritto si riferiva alle nottate normali...in realtà adesso abbiamo dovuto ricorrere ad uno sciroppo omeopatico calmante perchè altrimenti non riusciva a dormire e nemmeno noi....
Lei pensa che debba modficare io il mio atteggiamento o che comunque dipenda da me questo suo attaccamento?
Lei pensa che debba modficare io il mio atteggiamento o che comunque dipenda da me questo suo attaccamento?
[#3]
Cara Signora,
Penso che piu' che "sforzarsi" per modificare il suo comportamento Lei debba cercare di "comprenderlo"!
Stare in un letto bloccato, ingessato, forse arrabbiato (non lo saremmo anche noi "grandi" in quella situazione?) a 30 mesi penso sia un'esperienza molto difficile da sopportare e che occorra guardarla dal punto di vista del bimbo!
Penso vada bene aiutarlo in ogni modo possibile e cercare di "addolcire" questa brutta immobilita'.
Leggergli qualche favola? Ci ha pensato?
Mia mamma addolciva i miei frequenti mal di gola con febbre leggendomi e facendomi commentare Pinocchio.. e chissa' perche' e' ancora oggi la favola che io preferisca!
Auguri cara Signora, a Lei e al Suo bimbo!
Penso che piu' che "sforzarsi" per modificare il suo comportamento Lei debba cercare di "comprenderlo"!
Stare in un letto bloccato, ingessato, forse arrabbiato (non lo saremmo anche noi "grandi" in quella situazione?) a 30 mesi penso sia un'esperienza molto difficile da sopportare e che occorra guardarla dal punto di vista del bimbo!
Penso vada bene aiutarlo in ogni modo possibile e cercare di "addolcire" questa brutta immobilita'.
Leggergli qualche favola? Ci ha pensato?
Mia mamma addolciva i miei frequenti mal di gola con febbre leggendomi e facendomi commentare Pinocchio.. e chissa' perche' e' ancora oggi la favola che io preferisca!
Auguri cara Signora, a Lei e al Suo bimbo!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
Gentile mamma,
ritengo occorra distinguere i Suoi problemi da quelli del bambino.
1. Il bimbo non ha ancora le strutture mentali per darsi spiegazione di quanto è successo: occorre stargli vicino, rassicurarlo, aiutarlo a trascorrere il tempo.
2. Lei.
Interpretare come capriccio il disagio di una immobilizzazione così precoce non è proprio il modo più produtivo; potrebbe vederlo invece come una propria impazienza, una incapacità di accettare il limite.
Il bambino piccolo malato mette a dura prova.
Ma dal Suo racconto non vedo attaccamento morboso a Lei.
ritengo occorra distinguere i Suoi problemi da quelli del bambino.
1. Il bimbo non ha ancora le strutture mentali per darsi spiegazione di quanto è successo: occorre stargli vicino, rassicurarlo, aiutarlo a trascorrere il tempo.
2. Lei.
Interpretare come capriccio il disagio di una immobilizzazione così precoce non è proprio il modo più produtivo; potrebbe vederlo invece come una propria impazienza, una incapacità di accettare il limite.
Il bambino piccolo malato mette a dura prova.
Ma dal Suo racconto non vedo attaccamento morboso a Lei.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#5]
Cara Signora,
certamente il suo bimbo ha bisogno di vicinanza, affetto, rassicurazioni dopo il trauma subito e la costrizione che gli sta procurando l'ingessatura e lei gli sta dedicando ogni attenzione in buon modo.
E' comprensibile comunque che si possa sentira sfinita e in certi momenti al limite, ma eviti se accadesse di perdere la pazienza con il bimbo. Piuttosto se ha bisogno di allontanarsi un pochino usi il suo buon senso di madre, un pizzico di fantasia...lo renda un momento allegro... lo rassicuri, poi c'è la nonna in quei brevi momenti. Piano piano...con calma. Cerchi poi di riposare anche lei per poi riuscire meglio a comunicare serenità al suo bimbo così da poter ancora meglio contenere le sue angosce.
Stia serena, è un periodo faticoso ma passerà, non penserei in questa situazione a problemi di morbosità, ma a bisogni particolari del piccolo in un momento difficile.
Stia a vedere come va a guarigione avvenuta, il bimbo sembra ben integrato, va volentieri al nido, i problemi iniziali risolti... per quanto riguarda le richieste notturne antecedenti l'incidente vale quanto ho espresso in precedenza, non si allarmi.
Cordialità
certamente il suo bimbo ha bisogno di vicinanza, affetto, rassicurazioni dopo il trauma subito e la costrizione che gli sta procurando l'ingessatura e lei gli sta dedicando ogni attenzione in buon modo.
E' comprensibile comunque che si possa sentira sfinita e in certi momenti al limite, ma eviti se accadesse di perdere la pazienza con il bimbo. Piuttosto se ha bisogno di allontanarsi un pochino usi il suo buon senso di madre, un pizzico di fantasia...lo renda un momento allegro... lo rassicuri, poi c'è la nonna in quei brevi momenti. Piano piano...con calma. Cerchi poi di riposare anche lei per poi riuscire meglio a comunicare serenità al suo bimbo così da poter ancora meglio contenere le sue angosce.
Stia serena, è un periodo faticoso ma passerà, non penserei in questa situazione a problemi di morbosità, ma a bisogni particolari del piccolo in un momento difficile.
Stia a vedere come va a guarigione avvenuta, il bimbo sembra ben integrato, va volentieri al nido, i problemi iniziali risolti... per quanto riguarda le richieste notturne antecedenti l'incidente vale quanto ho espresso in precedenza, non si allarmi.
Cordialità
[#6]
Utente
Vi ringrazio innanzitutto per le risposte che mi hanno confortato sul fatto che sia "normale" questo suo cercarmi in continuazione proprio perché legato a questa situazione...spero che torni tutto come prima una volta finito questo incubo...vorrei sapere un'ultima cosa: faccio bene ad accontentare ogni richiesta? Anche semi-assurda (tipo mangiare sdraiato anche se potrebbe stare anche semi-seduto oppure tenere la maglietta sporca...)? Nn vorrei che poi una volta finito tutto restasse l'idea che qualunque suo desiderio verrà esaudito...
[#7]
Cara Signora,
Valuti Lei con la Sua sensibilita' quelle che sono "richieste per avere coccole" (e le conceda senza problemi) da quelle davvero "assurde".
Una volta terminato questo brutto periodo potra' spiegare, sempre con dolcezza, che "a un malatino" si possono concedere delle cose che "a un ometto grande" non servono proprio!
Che ne dice?
Valuti Lei con la Sua sensibilita' quelle che sono "richieste per avere coccole" (e le conceda senza problemi) da quelle davvero "assurde".
Una volta terminato questo brutto periodo potra' spiegare, sempre con dolcezza, che "a un malatino" si possono concedere delle cose che "a un ometto grande" non servono proprio!
Che ne dice?
[#8]
Utente
Grazie di nuovo per i consigli dottoresse. Volevo chiedere un'altra cosa....purtroppo quest'incidente è capitato proprio in mezzo al nostro trasloco ad una nuova casa che Alberto ha visto e ha già detto che gli piace...gli abbiamo spiegato che finalmente avrà una sua cameretta ed è stato molto contento a suo tempo...ma so che i traslochi sono un pò "traumatici" sia x gli adulti che x i bambini...pensate che tutto questo (la gamba, il trasloco, l'aver rimesso il pannolino dopo averlo tolto da poco (anche se lui fa la pipì nel pappagallo xkè ormai lo dice e anche x la cacca)) possa avere qualche conseguenza su di lui? Avrei voluto che il trasloco fosse un cambiamento da vedere con positività con metodi diversi ma così nn abbiamo scelta e a metà novembre quando andremo nella nuova casa sarà proprio il momento in cui (speriamo!) toglierà il gesso quindi da casa di mia madre andremo direttamente a casa nuova...pensate che debba fare qualche passaggio diverso x il cambiamento?
Grazie ancora.
Grazie ancora.
[#9]
Credo che più voi genitori sarete tranquilli e sereni, meglio vostro figlio potrà affrontare il cambiamento. e poi, via il gesso e casa nuova con cameretta nello stesso tempo, non sono cambiamenti positivi?
Se cambiate zona fate poi in modo che il vostro bimbo possa trovare spazi e cose per apprezzare il nuovo luogo, per socializzare con i pari al di là del nido, giardini e parchi attrezzati ad esempio.
Un momento faticoso quello attuale, in vista di cambiamenti a quanto mi sembra di capire positivi, meglio se vissuti senza ansia e preoccupazioni e con una certa calma per quanto possibile, s'intende.
Cordialità
Se cambiate zona fate poi in modo che il vostro bimbo possa trovare spazi e cose per apprezzare il nuovo luogo, per socializzare con i pari al di là del nido, giardini e parchi attrezzati ad esempio.
Un momento faticoso quello attuale, in vista di cambiamenti a quanto mi sembra di capire positivi, meglio se vissuti senza ansia e preoccupazioni e con una certa calma per quanto possibile, s'intende.
Cordialità
[#10]
Utente
Buonasera, sono la nonna, permettetemi di fare una critica bonaria, le risposte date sono molto generiche, sembrerebbero date non al caso specifico ma alla collettività. Forse mia figlia ha evidenziato un caso troppo personale.
Tutto ciò che è stato detto è anche stato messo in pratica: dolcezza massima, non sempre abbiamo accontentato il bambino perché si capisce che è un capriccio e allora si cerca di distrarlo con altre cose, il gioco è quello che quotidianamente si fa, sia con le macchinine, con le favole, con i video, con le costruzioni, con i disegni, con i pastelli e pennarelli, con la carta,con i libri, con le figurine e album, con le canzoni, con le filastrocche e poesie...ma quello che si chiede è un'altra cosa: quando il bambino è preso da crisi di pianto perché la mamma si allontana di 10 cm o perché va a fare la doccia o la pipì, cosa è meglio fare, lasciare che il bimbo si disperi rassicurandolo comunque che la mamma è presente e lasciarlo piangere fino a che la mamma non torna oppure portare il bimbo al bagno con la mamma? per allontanamento non intendo solo che la mamma va al bagno ma che possa uscire anche per distrarsi e riprender le forze.
Il timore dell'abbandono è sempre presente nei bimbi ma in questo caso abbiamo paura che tale senso possa continuare anche dopo questo periodo.
Grazie
la nonna
Tutto ciò che è stato detto è anche stato messo in pratica: dolcezza massima, non sempre abbiamo accontentato il bambino perché si capisce che è un capriccio e allora si cerca di distrarlo con altre cose, il gioco è quello che quotidianamente si fa, sia con le macchinine, con le favole, con i video, con le costruzioni, con i disegni, con i pastelli e pennarelli, con la carta,con i libri, con le figurine e album, con le canzoni, con le filastrocche e poesie...ma quello che si chiede è un'altra cosa: quando il bambino è preso da crisi di pianto perché la mamma si allontana di 10 cm o perché va a fare la doccia o la pipì, cosa è meglio fare, lasciare che il bimbo si disperi rassicurandolo comunque che la mamma è presente e lasciarlo piangere fino a che la mamma non torna oppure portare il bimbo al bagno con la mamma? per allontanamento non intendo solo che la mamma va al bagno ma che possa uscire anche per distrarsi e riprender le forze.
Il timore dell'abbandono è sempre presente nei bimbi ma in questo caso abbiamo paura che tale senso possa continuare anche dopo questo periodo.
Grazie
la nonna
[#11]
Gentile nonna,
la figlia (cioè la mamma) in #8 ci ringrazia.
Lei (cioè la nonna) trova le risposte generiche...
?
Rispondo alla Sua - ma spero della madre - domanda:
Un bambino di 30 mesi ha la capacità di "immaginarsi" la madre anche quando essa è assente: basta la voce da una stanza all'altra, l'evocazione della medesima, se l'attaccamento è "sicuro" (Ainsworth).
Resta pur sempre che nelle situazioni di sofferenza del bambino si assiste alla regressione del piccolo a fasi precedenti, per cui una attenzione non ansiosa a lui va raccomandata.
la figlia (cioè la mamma) in #8 ci ringrazia.
Lei (cioè la nonna) trova le risposte generiche...
?
Rispondo alla Sua - ma spero della madre - domanda:
Un bambino di 30 mesi ha la capacità di "immaginarsi" la madre anche quando essa è assente: basta la voce da una stanza all'altra, l'evocazione della medesima, se l'attaccamento è "sicuro" (Ainsworth).
Resta pur sempre che nelle situazioni di sofferenza del bambino si assiste alla regressione del piccolo a fasi precedenti, per cui una attenzione non ansiosa a lui va raccomandata.
[#12]
Utente
Buongiorno,
rispetto alla situazione complessa di mio figlio di mesi fa in cui era ingessato devo dire che la situazione in effetti è molto migliorata dopo aver tolto il gesso ma in questi giorni sta accadendo qualcos'altro. Mi spiego meglio: tolto il gesso a fine novembre e passato il mese di divieto di carico in cui Alberto è stato bravissimo (non aveva il gesso ma non poteva camminare ed è stato molto ubbidiente nel non cercare di camminare) Alberto ha ripreso a camminare il 22 dicembre e da lì è stato un susseguirsi di successi perché dopo 15 giorni già correva, all'asilo è tornato volentieri contento di rivedere i suoi amichetti e anche il tornare a dormire nel suo lettino è stato abbastanza facile (non si addormenta da solo perché vuole comunque qualcuno lì accanto che lo accarezzi però si addormenta nel suo letto)...lettino che oltre tutto è nella sua nuova camera nella nostra nuova casa in cui siamo venuti ad abitare il giorno prima di togliere il gesso (a fine novembre). Tutto ciò fino a quando 10 giorni fa (quindi a 2 mesi da quando ha ricominciato a camminare) quando x una brutta influenza Alberto è dovuto rimanere a casa x 1 settimana (veniva la nonna perché io e mio marito lavoriamo) e sono cominciati dei capricci infiniti su qualunque cosa e che comportano delle crisi isteriche che durano 20 minuti con pianti calci e urla sdraiato x terra...urlando "mamma cattiva vai via!" proprio come quando era ingessato e di notte si svegliava spesso urlando così...oltre a questi attacchi diurni (io reagisco dicendo con calma "quando hai finito mi chiami" e lui dopo un po sempre piangendo mi chiama e vuole stare in braccio...richiami a cui io rispondo sempre e lo prendo e lo coccolo) sono cominciati anche risvegli notturni in cui x mezz'ora fa la stessa cosa nel letto: urla calci schiaffi al cuscino tira le cose e grida "mamma vattene via!"...poi dopo mezz'ora in cui lo lascio stare e non mi faccio vedere perché non mi vuole mi chiama "voglio mamma" e allora lo prendo e lo coccolo e si riaddormenta fino alla mattina...lui va a letto intorno alle 22 e questi risvegli avvengono sempre intorno all'1.30/2.00....vi chiedo di aiutarmi a capire se ha bisogno di qualcosa e come devo comportarmi x aiutarlo e far cessare queste crisi anche perché non lo fanno riposare bene e diventa un circolo vizioso....sono preoccupata....anche perché non so proprio cosa abbia potuto scatenare tutto questi visto che dall'"incidente" sono passati mesi....grazie
rispetto alla situazione complessa di mio figlio di mesi fa in cui era ingessato devo dire che la situazione in effetti è molto migliorata dopo aver tolto il gesso ma in questi giorni sta accadendo qualcos'altro. Mi spiego meglio: tolto il gesso a fine novembre e passato il mese di divieto di carico in cui Alberto è stato bravissimo (non aveva il gesso ma non poteva camminare ed è stato molto ubbidiente nel non cercare di camminare) Alberto ha ripreso a camminare il 22 dicembre e da lì è stato un susseguirsi di successi perché dopo 15 giorni già correva, all'asilo è tornato volentieri contento di rivedere i suoi amichetti e anche il tornare a dormire nel suo lettino è stato abbastanza facile (non si addormenta da solo perché vuole comunque qualcuno lì accanto che lo accarezzi però si addormenta nel suo letto)...lettino che oltre tutto è nella sua nuova camera nella nostra nuova casa in cui siamo venuti ad abitare il giorno prima di togliere il gesso (a fine novembre). Tutto ciò fino a quando 10 giorni fa (quindi a 2 mesi da quando ha ricominciato a camminare) quando x una brutta influenza Alberto è dovuto rimanere a casa x 1 settimana (veniva la nonna perché io e mio marito lavoriamo) e sono cominciati dei capricci infiniti su qualunque cosa e che comportano delle crisi isteriche che durano 20 minuti con pianti calci e urla sdraiato x terra...urlando "mamma cattiva vai via!" proprio come quando era ingessato e di notte si svegliava spesso urlando così...oltre a questi attacchi diurni (io reagisco dicendo con calma "quando hai finito mi chiami" e lui dopo un po sempre piangendo mi chiama e vuole stare in braccio...richiami a cui io rispondo sempre e lo prendo e lo coccolo) sono cominciati anche risvegli notturni in cui x mezz'ora fa la stessa cosa nel letto: urla calci schiaffi al cuscino tira le cose e grida "mamma vattene via!"...poi dopo mezz'ora in cui lo lascio stare e non mi faccio vedere perché non mi vuole mi chiama "voglio mamma" e allora lo prendo e lo coccolo e si riaddormenta fino alla mattina...lui va a letto intorno alle 22 e questi risvegli avvengono sempre intorno all'1.30/2.00....vi chiedo di aiutarmi a capire se ha bisogno di qualcosa e come devo comportarmi x aiutarlo e far cessare queste crisi anche perché non lo fanno riposare bene e diventa un circolo vizioso....sono preoccupata....anche perché non so proprio cosa abbia potuto scatenare tutto questi visto che dall'"incidente" sono passati mesi....grazie
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 4.2k visite dal 13/10/2015.
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