Crisi d'identità per lutto

Salve ho 24 anni.Il 9 ottobre ho perso mio padre.Egli è morto in seguito ad un carcinoma dopo circa due anni dalla diagnosi. Sono un neo infermiere.Sapevo fin dall'inizio che non ci sarebbe stata soluzione e che sarebbe morto senza però sapere preciso dopo quanto tempo dalla diagnosi.Ho visto mio padre peggiorare man mano,soprattutto durante l'ultimo anno assistendo impotente alla cosa,ma lottando comunque,assistendolo nel percorso palliativo.L'ho accompagnato ovunque,gli ho fatto prelievi,fleboclisi,iniezioni e l'ho seguito passo passo.Lui è sempre rimasto positivo e non ci ha fatto mai pesare e notare un suo malessere tranne quando era eccessivo e non riusciva a sopportarlo(ad esempio dolore fortissimo).Gli ultimi suoi 3 giorni di vita sono stati i più devastanti per lui e per me:è diventato completamente disabile e sono stato con lui ogni minuto,giorno e notte senza dormire perchè non riusciva a respirare ed era necessario cambiarlo di posizione ogni 5 minuti.Ed a questo ho provveduto io da solo,salvo nell'ultimo giorno in cui sono stato aiutato da zie e cugini prechè non ce la facevo più fisicamente.Sono stato con lui fino alla fine,fino al suo ultimo respiro e agli ultimi spasmi di vita,tenendogli la mano.gli ho detto che gli volevo bene e che era il miglior padre finchè riusciva ancora a capirmi e a rispondermi.Ho sofferto come non mai in questi ultimi 3 giorni,soprattutto nei suoi ultimi istanti di vita.subito dopo morto mi sono sentito liberato forse perchè avevo smesso di vederlo soffrire.La mattina dopo la sua morte ho pianto di nuovo e ho trovato il coraggio di vedere il corpo senza vita e salutarlo.Ho continuato a stare male per alcune ore dopo questo ultimo momento ma poi tutto a un tratto il mio dolore è sparito,non sentivo più la sua mancanza e stavo bene.Di questo mi sentivo in colpa perchè vedevo tutti intorno a me soffrire per la perdita mentre io mi sentivo bene.Mi sentivo e mi sento tutt'ora in colpa verso mio padre perchè non riesco a sentire più quelle sensazioni per lui,compreso l'affetto che nutrivo per lui da vivo.Durante il cammino verso la chiesa seguendo la sua bara nell'auto mi sono sentito del tutto apatico verso mio padre e verso ogni persona che mi stava intorno,come se non fossi più capace di provare qualsivoglia emozione verso qualunque persona compreso mio padre e anche verso mia madre,verso i parenti e i miei amici.Ne ho parlato con il medico curante perchè ne ero spaventato e lui mi ha detto che è stato un meccanismo inconscio di metabolizzazione della cosa e rimozione rapida e che quindi ho un carattere forte .subito dopo le sue parole questa cosa è scomparsa.Poi,il giorno dopo sono andato a cremarlo e guardando la sua foto si è ripresentata:mi sento di nuovo apatico verso mio padre e verso tutti,mi sembra come se tutto intorno a me non mi appartenesse,come se non sapessi più chi sono e in casa e nel mio paese mi sento fuori luogo.Ho paura di questa cosa e non so come uscirne.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazzo,
innanzitutto le esprimo le mie condoglianze per una perdita così dolorosa,grave e importante.
Prima di entrare nel merito però vorrei essere certa della sequenza temporale esposta , parla del 9 ottobre che è la data odierna, quando di preciso è mancato suo padre?



Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,
Lei è stato presente e molto coraggioso, accompagnando Suo padre fino alla fine.
La Sua interiorità si sta difendendo dal dolore e dunque si stacca; non se ne crei sensi di colpa!
Saluti cari.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Anche io vorrei sapere quanto tempo sia passato realmente dal momento della scomparsa di Suo papa'.
Una iniziale "anestesia" e' fisiologica, difensiva.
Serve a far sì che Lei possa "rendersi conto" di quanto e'accaduto.
Anche se Lei "lo sa" a livello cosciente "non riesce a toccare il dolore".
Ma non tema, quel momento arrivera'.
E il Suo lutto seguira' gli stadi normali.
E non sara' breve perche' la perdita del padre e' un lutto che va a incidere su molte dimensioni del se' : affettive, relazionali, sociali.
Ci scriva di nuovo quando arrivera' quel momento.
Coraggio!
Il Suo papa' non la lascera' mai in realta'. Sara' sempre con Lei. Dentro di Lei.
Ci conti!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
Mio padre è morto il 7 ottobre e vi ho scritto sta cosa il 9 ottobre(mi sono imbrogliato nel primo messaggio,chiedo scusa).La mia paura è non riuscire più a tornare normale verso le persone,non riesco a sentire niente neanche verso mia madre.Credo che sta cosa abbia intaccato solo la mia identità affettiva,perchè per il resto mi sento bene,ho voglia di fare di uscire,ma soprattutto di parlare di questo con qualcuno.La mia paura è di non riuscire più a uscirne insomma di rimanere insensibile alle persone e soprattutto verso mio padre per sempre
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Caro Ragazzo,
lei ha subito la perdita di una persona molto significativa affettivamente che ha curato con amore, coraggio, dedizione, profonda sensibilità. Comprendo ciò che prova e non costituisce una colpa questa inconsapevole difesa da un dolore troppo grande.

Il lutto poi porta con sé movimenti depressivi ...sensi di colpa, minore disponibilità affettiva ne fanno parte..richiede tempo per essere elaborato.

L'elaborazione del lutto è un processo naturale la cui durata dipende dalle risorse personali e ambientali a disposizione e dalla significatività della relazione con la persona scomparsa.
Parlarne e sfogarsi è di aiuto

E' accaduto da pochissimo, occorre tempo, non tema.
Se crede ci faccia sapere più avanti come va.

Un caro saluto