Lutto aborto emorragia

Buongiorno.
vi scrivo per avere dei consigli su come affrontare questo brutto periodo che dura da piuttosto di un anno. cercherò di descrvere la mia situazione.nell agosto del 2014 mio padre viene operato d 'urgenza per occlusione intestinale ma si scoprì invece esser dovuta ad un cancro peritoneo oramai in stato avanzato. abbiamo lottato con lui fino a dicembre quando dopo tante sofferenze ci ha dovuto cmq lasciare all età di 72 anni. mia madre anche lei 71 anni durante la malattia di mio padre è stata anche lei male prima per il diabete è svenuta e finita all ospedale poi è cascata a terra e si è rotta il braccio. insomma fino a dicembre è stato tutto un incubo. improvvisamente i miei genitori che sono sempre stati indipendenti e molto dinamici erano improvvisamente invecchiati. questo e ovviamente normale nella vita ma la morte di mio padre è stata difficile da accettare soprattutto per le sofferenze psicologiche e fisiche che non abbiamo potuto evitargli. d estate quabdo pensavo di aver superato un po il lutto io e mio marito abbiamo deciso di riprendere l idea di provare a far un bambino idea abbandonata per usare enerhie per mio padre. il 6 agosto sono tornata incinta .questa notizia ci ha riempiti di gioia una gioua che pensavo nn avrei mai più provato. poi dopo qualche giorno le perdite di sangue la visita dal ginecologo e la scoperta dell aborto. di nuovo piangevo ma mi son detta che doveco affrontare anche quwsta e così ho cercato di fare. solo seguita male da mio gine che si è dimostrato superficiale e non mi ha mai fatto fare esami del sangue....sono finita in emorragia dopo due settimane. la casa piena di sangue il 118 con codice rosso (ero quasi in shock emorragico). ho sentito che stavo morendo. poi come in un film : pronto soccorso, raschiamento d'urgenza, sala intensiva e poi reparto ostetricia. li piangevo tanto ...vedevo quei neonati, le mamme incinte, le mamme che avecabo appena partorito ed io ero li con il mio dolore per nn aver nessun pargoletto accanto ma solo tanta rabbia e tristezza. ora sono convalescente l iatologico parla di mola parziale un tumore benigno della gravidanza e dovrò aspettare tanto prima di poter ripensare ad una gravidanza. per ora sto pensando a riprendermi fisicamente ma piano piano che recupero forze fisiche viene fuori questa tristezza. il pensiero che non sarò mai mamma che nn sono in grado e che potrei rischiare di morire di nuovo. dopo tutti questi traumi ho paura di avere la depressione. come posso fare per elaborare nel modo giusto tutto ciò ed evitare di entrare in quel tunnel che tanto mi spaventa? mi vengono in mente a vokte le cose accadute qiella sera dell emorragia qiello che ho dovuto subire per salvatrmi.chiedo un vostro consiglio.vi ringrazio anticipatamente per la vostra risposta.
distinti saluti.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<dopo tutti questi traumi ho paura di avere la depressione. come posso fare per elaborare nel modo giusto tutto ciò ed evitare di entrare in quel tunnel che tanto mi spaventa?>>

Gentile Signora,
la vita nell'ultimo anno non è stata propriamente gentile con Lei e non le ha risparmiato sofferenze.
Ora è davvero importante che si faccia aiutare da un nostro collega psicologo a superare al meglio queste tristi esperienze e a recuperare la serenità indispensabile per riprendere in mano la sua vita.
Può chiedere direttamente in ospedale, o rivolgersi al Consultorio dell'Asl.
Non lasci passare altro tempo e si prenda cura di sé anche da questo punto di vista.

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Utente
Utente
Gentilissima dottoressa,
la ringrazio per la sua celere risposta. quindi consigliandomi uno specialista pensa che da sola non potró elaborare tutto ció?
mi scusi se insisto ma avrebbe una libro ,una lettura da consigliarmi prima di cominciare un eventuale terapia psicologica? o pensa che sia meglio fare letture che mi facciano distrarre in questo momento?
cordiali saluti
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Signora,
condivido il parere della Collega che mi ha preceduta, ha vissuto eventi critici particolarmente dolorosi e ravvicinati, un anno in questo modo è davvero pesante.
Per cui anch'io le suggerisco di rivolgersi direttamente a un nostro collega per elaborare i suoi vissuti e riconquistare un migliore benessere, un libro non potrebbe supplire a un supporto specialistico.

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<prima di cominciare un eventuale terapia psicologica?>>

Aggiungo una precisazione, dal momento che spesso si equivoca: andare da uno psicologo non significa necessariamente iniziare un percorso psicoterapeutico (che, tra l'altro, solo uno psicologo specializzato in psicoterapia -con altri ulteriori 4 anni di studi dopo il corso di laurea di 5, tirocinio ed esame di stato- può proporre...).

Intanto ci si va per una consulenza psicologica, così da valutare "in diretta" la situazione e decidere poi se e come sia opportuno intervenire (magari con un sostegno e non una terapia) e se siano necessari altri pareri da parte di altri specialisti (ad es., psichiatra).

Allego alcune letture di approfondimento:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/407-come-spendere-meno-dallo-psicologo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/849-perche-non-andare-dallo-psicologo.html

Le rinnovo i miei saluti.

[#5]
Utente
Utente
Gentilissime dottoresse,
vi ringrazio per i vostri consigli. ci tengo a precisare che non ho mai sminuito il lavoro dello psicologo anchr perché ho un familiare che opera in questo settore. chiedevo solo qualche lettura in attesa di rimettermi fisicamente. sono ancora in completo riposo visto quello che ho subito fisicamente.
cordiali saluti ad entrambe
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