Disturbo bipolare e tratti borderline
Salve!avrei bisogno di un vostro consulto...Ho il disturbo bipolare,1 tipo.Con i farmaci il mio umore è compensato.Sono in psicoterapia da quasi un anno.Lo psichiatra che mi segue mi ha detto che ho tratti caratteriali borderline e narcisistici,ma ha anche aggiunto che non sono borderline conclamata (parole sue).Lo psicologo è d'accordo,anche se sostiene pure che certe definizioni sono per l'appunto solo definizioni.Comunque è vero,qualcosa che non va per il verso giusto in me c'è.Non me n'ero resa conto ovviamente.Vorrei sapere da voi:che differenza c'è tra l avere un disturbo di personalità e avere dei tratti caratteristici di quel disturbo?e con la psicoterapia che risultati posso raggiungere?vi ringrazio anticipatamente delle risposte.
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>>> che differenza c'è tra l avere un disturbo di personalità e avere dei tratti caratteristici di quel disturbo?
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C'è molta differenza, ma non è facile renderla bene in poche parole. È una differenza d'intensità e soprattutto di quanto la persona e le persone attorno a lei soffrano di tali tratti.
Le diagnosi di disturbo di personalità non sono mai facili. Raramente si riscontrarno nella realtà quadri di DDP puri, da manuale. Più spesso ci sono sovrapposizioni fra quadri diversi. Non a caso uno dei DDP più diagnositcato è quello "non meglio specificato".
In ogni caso, a cosa pensa le potesse servire sapere la differenza di cui ci sta chiedendo?
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C'è molta differenza, ma non è facile renderla bene in poche parole. È una differenza d'intensità e soprattutto di quanto la persona e le persone attorno a lei soffrano di tali tratti.
Le diagnosi di disturbo di personalità non sono mai facili. Raramente si riscontrarno nella realtà quadri di DDP puri, da manuale. Più spesso ci sono sovrapposizioni fra quadri diversi. Non a caso uno dei DDP più diagnositcato è quello "non meglio specificato".
In ogni caso, a cosa pensa le potesse servire sapere la differenza di cui ci sta chiedendo?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
>>> Penso che mi possa servire per sapere quanto la situazione sia migliorabile
>>>
Questo era scontato, ma in che modo, specificamente, pensa che le possa tornare utile? Come impiegherebbe questo tipo di informazione?
I DDP richiedono in media un periodo di tempo più lungo per essere trattati, rispetto ad altre classi di disturbo.
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Questo era scontato, ma in che modo, specificamente, pensa che le possa tornare utile? Come impiegherebbe questo tipo di informazione?
I DDP richiedono in media un periodo di tempo più lungo per essere trattati, rispetto ad altre classi di disturbo.
[#5]
Glielo domando perché "fare qualcosa per migliorare la qualità della vita", se le è stato diagnosticato un disturbo bipolare, non è cosa che si possa suggerire per email. Se ha dei curanti che la stanno trattando, sono loro che dovrebbe interpellare, di persona, per farsi consigliare in merito. Qualsiasi indicazione data a distanza senza conoscere il soggetto sarebbe inopportuna e contro l'interesse del paziente, oltre che squalificante per il professionista.
In particolare, se è seguita da uno psicologo è proprio lui che dovrebbe consultare.
Ora le è più chiaro?
Riguardo alle etichette diagnostiche: il disturbo borderline di personalità e il disturbo bipolare sono in parte sovrapponibili e in parte no. Legga quest'articolo per chiarimenti:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=587
In particolare, se è seguita da uno psicologo è proprio lui che dovrebbe consultare.
Ora le è più chiaro?
Riguardo alle etichette diagnostiche: il disturbo borderline di personalità e il disturbo bipolare sono in parte sovrapponibili e in parte no. Legga quest'articolo per chiarimenti:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=587
[#6]
Gentile Signora,
Sono d'accordo con il Suo terapeuta nel non considerare importanti le "etichette".
Lei ha un disturbo della personlita' che penso sia curato bene con la psicoterapia e i farmaci.
Questo e' cio' che penso sia rilevante per Lei. Il Suo benessere soggettivo.
In Lei a livello di atteggiamento e comportamento il Suo terapeuta ha individuato "tratti" borderline e narcisistici. Questi possono incidere sul Disturbo bipolare rendendola ad esempio molto sensibile a certi fenomeni ad esempio relazionali.
Ma sono "tratti" cioe' rami secondari di un albero principale.
Si affidi con fiducia alle terapie e parli con semplicita' al terapeuta di questi dubbi che le sorgono. I dubbi fanno parte dell'elaborazione di se' e sono importanti.
I migliori saluti.
Sono d'accordo con il Suo terapeuta nel non considerare importanti le "etichette".
Lei ha un disturbo della personlita' che penso sia curato bene con la psicoterapia e i farmaci.
Questo e' cio' che penso sia rilevante per Lei. Il Suo benessere soggettivo.
In Lei a livello di atteggiamento e comportamento il Suo terapeuta ha individuato "tratti" borderline e narcisistici. Questi possono incidere sul Disturbo bipolare rendendola ad esempio molto sensibile a certi fenomeni ad esempio relazionali.
Ma sono "tratti" cioe' rami secondari di un albero principale.
Si affidi con fiducia alle terapie e parli con semplicita' al terapeuta di questi dubbi che le sorgono. I dubbi fanno parte dell'elaborazione di se' e sono importanti.
I migliori saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#8]
Gentile Signora,
Il disturbo bipolare e' indubbiamente una condizione non piacevole da vivere.
Ma il benessere e' realizzabile con il sostegno dei farmaci e dei terapeuti.
Naturalmente una azione sinergica fra queste due modalita' terapeutiche e' quanto si cerca di raggiungere.
Cio' che Lei puo' e deve fare e' collaborare con le terapie al fine di stare quanto meglio possibile.
Abbia fiducia!
I migliori auguri!
Il disturbo bipolare e' indubbiamente una condizione non piacevole da vivere.
Ma il benessere e' realizzabile con il sostegno dei farmaci e dei terapeuti.
Naturalmente una azione sinergica fra queste due modalita' terapeutiche e' quanto si cerca di raggiungere.
Cio' che Lei puo' e deve fare e' collaborare con le terapie al fine di stare quanto meglio possibile.
Abbia fiducia!
I migliori auguri!
[#9]
La diagnosi che ha ricevuto, se non capisco male, è di disturbo bipolare con in più dei tratti che rimanderebbero a disturbi di personalità (borderline e narcisista). Ora, dando per scontato che la diagnosi abbia colto nel segno, lei soffrirebbe in sostanza di bipolarità, ossia una condizione che solitamente necessita di un aiuto farmacologico. Infatti lei stessa riconosce che l'umore siete riusciti a stabilizzarlo, con i farmaci.
Ma a parte l'umore, a cosa è legata la sua sofferenza? Si situa più sul versante delle relazioni, del controllo delle emozioni o altro ancora?
Ma a parte l'umore, a cosa è legata la sua sofferenza? Si situa più sul versante delle relazioni, del controllo delle emozioni o altro ancora?
[#10]
Ex utente
Sicuramente nell ambito delle relazioni.Ho una visione bianco/nero delle persone,tendo a chiudere i rapporti o a trascurarli,penso sempre che gli altri mi vogliano fare del male,ho paura dell abbandono.Sono impulsiva,ho comportamenti poco rispettosi della mia dignita e della mia salute.Ho sensi di colpa perche vorrei essere diversa.L umore di per se é stabile,ma ho crolli emotivi,crisi di pianto,momenti di disperazione.Soffro veramente.
[#11]
Cara Signora,
Purtroppo, come Le dicevo, il disturbo bipolare con tratti borderline e narcisistici crea delle sofferenze abbastanza pesanti in chi ne sia affetto.
Attraverso i farmaci e le psicoterapie, cioe' una terapia integrata, e una buona collaborazione con i terapeuti riuscira' a fronteggiare i disagi che ci riferisce.
Le rinnovo l'invito ad avere fiducia nelle terapie.
I migliori saluti.
Purtroppo, come Le dicevo, il disturbo bipolare con tratti borderline e narcisistici crea delle sofferenze abbastanza pesanti in chi ne sia affetto.
Attraverso i farmaci e le psicoterapie, cioe' una terapia integrata, e una buona collaborazione con i terapeuti riuscira' a fronteggiare i disagi che ci riferisce.
Le rinnovo l'invito ad avere fiducia nelle terapie.
I migliori saluti.
[#12]
In tal caso, la parte di sofferenza relativa alle relazioni è certamente appropriato trattarla attraverso la psicoterapia. Le prospettive di miglioramento ci sono, anche buone, ma potrebbe essere necessaria pazienza e costanza per ottenere risultati stabili.
Per le forme di terapia che danno istruzioni concrete, il tempo che ci vorrà dipenderà molto dalla sua motivazione a voler risolvere il problema.
È già seguita da uno psicoterapeuta oppure lo psicologo a cui si riferiva le sta solo dando sostegno e facendo colloqui?
Per le forme di terapia che danno istruzioni concrete, il tempo che ci vorrà dipenderà molto dalla sua motivazione a voler risolvere il problema.
È già seguita da uno psicoterapeuta oppure lo psicologo a cui si riferiva le sta solo dando sostegno e facendo colloqui?
[#17]
Gentile Signora,
Uno "psicologo clinico" puo' fare psicoterapia esattamente come uno "psicoterapeuta".
Si tratta di una terminologia diversa.
Uno "psicologo clinico" ha conseguito la specializzazione in psicoterapia presso una Scuola Universitaria, mentre gli "Psicoterapeuti" hanno conseguito la specializzazione presso Scuole private ma autorizzate dal Ministero dell'Istruzione.
Se ha ulteriori dubbi sul lavoro che state facendo ne parli direttamente con il Suo psicologo.
I migliori saluti.
Uno "psicologo clinico" puo' fare psicoterapia esattamente come uno "psicoterapeuta".
Si tratta di una terminologia diversa.
Uno "psicologo clinico" ha conseguito la specializzazione in psicoterapia presso una Scuola Universitaria, mentre gli "Psicoterapeuti" hanno conseguito la specializzazione presso Scuole private ma autorizzate dal Ministero dell'Istruzione.
Se ha ulteriori dubbi sul lavoro che state facendo ne parli direttamente con il Suo psicologo.
I migliori saluti.
[#18]
Se non è psicoterapeuta non può fare psicoterapia, ma solo consulenza e sostegno psicologico.
Come fare a sapere se è psicoterapeuta? Due sono i casi, a seconda se la laurea del professionista è in psicologia o medicina. Se è psicologo, inserisca il nominativo del professionista qui:
https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi
e verifichi se è abilitato all'esercizio della psicoterapia.
Se invece è medico, potrebbe aver acquisito l'abilitazione alla psicoterapia avendo frequentato un corso in psicologia clinica, forse vecchio ordinamento. In ogni caso dovrebbe verificare sull'Albo dei Medici Psicoterapeuti, che è distinto e separato dal nostro.
Come fare a sapere se è psicoterapeuta? Due sono i casi, a seconda se la laurea del professionista è in psicologia o medicina. Se è psicologo, inserisca il nominativo del professionista qui:
https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi
e verifichi se è abilitato all'esercizio della psicoterapia.
Se invece è medico, potrebbe aver acquisito l'abilitazione alla psicoterapia avendo frequentato un corso in psicologia clinica, forse vecchio ordinamento. In ogni caso dovrebbe verificare sull'Albo dei Medici Psicoterapeuti, che è distinto e separato dal nostro.
[#20]
Il link che le ho dato si riferisce al registro nazionale. Da lì dovrebbe essere possibile risalire al link dell'Ordine regionale a cui è iscritto il professionista, dove dovrebbe essere mostrata l'indicazione dell'abilitazione o meno alla psicoterapia.
Una volta visualizzata la scheda nel registro nazionale, clicchi sul nome della regione. Poi cerchi di nuovo il nome nel sito dell'Ordine regionale a cui sarà rediretta.
Una volta visualizzata la scheda nel registro nazionale, clicchi sul nome della regione. Poi cerchi di nuovo il nome nel sito dell'Ordine regionale a cui sarà rediretta.
[#26]
Gentile signora,
Poiche' e' uno "Psicologo clinico" potrebbe non avere effettuato una "scuola di psicoterapia" nomenclatura che come Le dicevo e' tipica delle Scuole Private autorizzate.
Ma potrebbe praticare psicoterapia con pieno titolo.
Cio' che caratterizza tale titolo "clinico" universitario e' che non aderisce ad un modello psicoterapeutico specifico: non e' psicoanalista, non e' psicodinamico, non e' sistemicoi-relazionale.
Cio' perche' l'Universita' non sposa un particolare modello psicoterapeutico
A questo punto considerati i dubbi che Le sono sorti converrebbe parlarne direttamente con lui per tranquillizzarsi e stabilire una migliore relazione terapeutica che e' quello che conta davvero.
I migliori saluti
Poiche' e' uno "Psicologo clinico" potrebbe non avere effettuato una "scuola di psicoterapia" nomenclatura che come Le dicevo e' tipica delle Scuole Private autorizzate.
Ma potrebbe praticare psicoterapia con pieno titolo.
Cio' che caratterizza tale titolo "clinico" universitario e' che non aderisce ad un modello psicoterapeutico specifico: non e' psicoanalista, non e' psicodinamico, non e' sistemicoi-relazionale.
Cio' perche' l'Universita' non sposa un particolare modello psicoterapeutico
A questo punto considerati i dubbi che Le sono sorti converrebbe parlarne direttamente con lui per tranquillizzarsi e stabilire una migliore relazione terapeutica che e' quello che conta davvero.
I migliori saluti
[#29]
Se è uno psicologo laureato ma che non ha frequentato alcuna scuola di psicoterapia riconosciuta dal MIUR, il professionista in questione NON può effettuare psicoterapia.
L'indirizzo universitario in psicologia clinica, a quanto risulta a me, NON dà alcun titolo per somministrare psicoterapia di alcun tipo. È semplicemente un indirizzo di studi, ma la legge richiede la specializzazione per poter effettuare psicoterapia.
Chieda conferma all'Ordine, se è già in contatto con loro, vedrà che le diranno la stessa cosa che le sto dicendo io.
L'indirizzo universitario in psicologia clinica, a quanto risulta a me, NON dà alcun titolo per somministrare psicoterapia di alcun tipo. È semplicemente un indirizzo di studi, ma la legge richiede la specializzazione per poter effettuare psicoterapia.
Chieda conferma all'Ordine, se è già in contatto con loro, vedrà che le diranno la stessa cosa che le sto dicendo io.
[#31]
Sì, perché se dal lato farmacologico è coperta, occorre lavorare anche su quello psicologico, per via psicoterapeutica.
Si informi, telefoni magari a più professionisti e presenti loro in tre parole il suo problema. Ascolti le risposte che le daranno e poi decida per quello che sarà riuscito a darle maggior fiducia.
Legga anche qui, per informarsi su alcune delle più diffuse forme di psicoterapia:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Si informi, telefoni magari a più professionisti e presenti loro in tre parole il suo problema. Ascolti le risposte che le daranno e poi decida per quello che sarà riuscito a darle maggior fiducia.
Legga anche qui, per informarsi su alcune delle più diffuse forme di psicoterapia:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
[#32]
Gentile Signora,
Poiche' Lei sembra permanere nei dubbi specifico ulteriormente:
Il corso universitario che rilascia il titolo di "Psicologo Clinico" si effettua DOPO la laurea in Psicologia.
E' un "corso di specializzazione" quadriennale post-laurea, particolarmente "pregiato" in quanto per potervi accedere si deve superare un "concorso universitario" che consente l'accesso ad un numero molto limitato di candidati. I migliori ovviamente.
E abilita all'esercizio della professione di psicoterapeuta. Con il titolo di "Psicologo Clinico".
Tale "definizione" di Psicologo Clinico indica la differenza fra chi ha ricevuto la formazione "specializzata" in ambito "pubblico" da chi invece l'ha ricevuta nell'ambito "privato" delle Scuole di Psicoterapia.
Spero che questa ulteriore precisazione l'abbia tranquillizzata e l'abbia messa in condizione di parlare con il terapeuta in modo consapevole.
Le porgo di nuovo i migliori auguri.
Poiche' Lei sembra permanere nei dubbi specifico ulteriormente:
Il corso universitario che rilascia il titolo di "Psicologo Clinico" si effettua DOPO la laurea in Psicologia.
E' un "corso di specializzazione" quadriennale post-laurea, particolarmente "pregiato" in quanto per potervi accedere si deve superare un "concorso universitario" che consente l'accesso ad un numero molto limitato di candidati. I migliori ovviamente.
E abilita all'esercizio della professione di psicoterapeuta. Con il titolo di "Psicologo Clinico".
Tale "definizione" di Psicologo Clinico indica la differenza fra chi ha ricevuto la formazione "specializzata" in ambito "pubblico" da chi invece l'ha ricevuta nell'ambito "privato" delle Scuole di Psicoterapia.
Spero che questa ulteriore precisazione l'abbia tranquillizzata e l'abbia messa in condizione di parlare con il terapeuta in modo consapevole.
Le porgo di nuovo i migliori auguri.
[#35]
Ex utente
Mi sono informata:il mio è uno psicologo laureato in psicologia,non ha fatto nessuna scuola post laurea ne pubblica ne privata.Ho chiamato alcuni psicoterapeuti,ma non ho preso appuntamento con nessuno,non mi sembra corretto nei confronti del mio.Credo che dovrei parlare della questione con lui,ma capite che l argomento è delicato,non vorrei offenderlo o rompere il nostro rapporto.Non so che fare.
[#36]
Cara Signora,
Se Lei ha sentito il bisogno di fare tante domande a noi e di dubitare del Suo terapeuta e' necessario per Lei che gliene parli. Guardandovi onestamente negli occhi.
In particolare gli chieda conto del titolo di "Psicologo Clinico" alla luce di quanto Le ho ampiamente spiegato.
E senza sottovalutare che potrebbe essersi sbagliata Lei. A volte succede.
In tal caso magari gli dovra' delle scuse perche' nel caso di un professionista di qualita' elevata le scuse sono dovute.
Ma anche la Sua diffidenza potrebbe essere un sintomo di grande rilevanza da elaborare.
E non credo sia una ipotesi da escludere a priori.
Le auguro una serena domenica!
Se Lei ha sentito il bisogno di fare tante domande a noi e di dubitare del Suo terapeuta e' necessario per Lei che gliene parli. Guardandovi onestamente negli occhi.
In particolare gli chieda conto del titolo di "Psicologo Clinico" alla luce di quanto Le ho ampiamente spiegato.
E senza sottovalutare che potrebbe essersi sbagliata Lei. A volte succede.
In tal caso magari gli dovra' delle scuse perche' nel caso di un professionista di qualita' elevata le scuse sono dovute.
Ma anche la Sua diffidenza potrebbe essere un sintomo di grande rilevanza da elaborare.
E non credo sia una ipotesi da escludere a priori.
Le auguro una serena domenica!
Questo consulto ha ricevuto 37 risposte e 10.9k visite dal 08/10/2015.
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Approfondimento su Disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.