Vfp1 colloquio con lo psicologo
Salve, quest'anno ho fatto le visite per l'idoneità per il vfp1, ma sono stata dichiarata non idonea dallo psicologo,in quanto giudicata scarsa in collaborazione e in adattabilità. Mi sono consultata anche con amici e familiari per capire se in effetti io abbia queste carenze, perché non mi aspettavo un giudizio di questo genere, e anche loro mi hanno confermato che non mi reputano scarsa in questi ambiti, ma probabilmente devo lavorarci su. Tuttavia, siccome ho intenzione di partecipare nuovamente al concorso,vorrei sapere come mi devo comportare al colloquio e durante la somministrazione dei test attitudinali, se devo cambiare la mia "versione" dei fatti o se devo solamente cambiare il mio modo di pormi e di rispondere alle domande. Quel giorno ero molto agitata,ma spero che la prossima volta,sapendo già cosa mi aspetta, l'ansia ci sia in parte. È apprezzabile essere molto sicuri di sè? Bisogna evitare di mostrare i propri difetti? Con questo tipo di giudizio precedente,credete che sia difficile convincerli che ho lavorato sul mio comportamento in modo da risultare idonea? Grazie della disponibilità
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<,vorrei sapere come mi devo comportare al colloquio e durante la somministrazione dei test attitudinali, se devo cambiare la mia "versione" dei fatti>
Gentile Ragazza,
se dai test e dal colloquio lei non è risultata idonea, è sulle aree di vulnerabilità emerse che dovrebbe lavorare, non tentando strategie vane per superare i test e colloqui, se questa fosse la sua idea per superare il concorso.
Per cui se per lavorare sul comportamento intende risolvere le difficoltà emerse, siamo d'accordo.
D'altra parte se ci sono selezioni preliminari significa che determinate caratteristiche sono importanti, non è possibile inventarsele, occorre possederle lavorandoci sopra.
Qual'è la sua idea rispetto ai risultati emersi? Le capita anche in altre occasioni di sentirsi in ansia?
Gentile Ragazza,
se dai test e dal colloquio lei non è risultata idonea, è sulle aree di vulnerabilità emerse che dovrebbe lavorare, non tentando strategie vane per superare i test e colloqui, se questa fosse la sua idea per superare il concorso.
Per cui se per lavorare sul comportamento intende risolvere le difficoltà emerse, siamo d'accordo.
D'altra parte se ci sono selezioni preliminari significa che determinate caratteristiche sono importanti, non è possibile inventarsele, occorre possederle lavorandoci sopra.
Qual'è la sua idea rispetto ai risultati emersi? Le capita anche in altre occasioni di sentirsi in ansia?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile Signora,
è normale che amici e familiari abbiano di lei un'immagine diversa rispetto a quella che traspare nelle prove standardizzate di un concorso. Ma entrambe le immagini sono reali, benché differenti. La sfida è renderle coerenti fra loro ed efficaci rispetto agli obiettivi che Lei si pone per il futuro.
Da parte mia, mi limito a tre risposte ai suoi quesiti finali:
È apprezzabile essere molto sicuri di sè?
Dipende dal profilo ricercato dai selezionatori; in generale la consapevolezza dei propri mezzi è apprezzabile, tuttavia essere troppo sicuri di sé può portare a non riconoscere i propri limiti, a mostrarsi quindi poco adattabili nel lavorare con gli altri, specie nell'ambito di un gruppo organizzato in ruoli e funzioni precise.
Bisogna evitare di mostrare i propri difetti?
No: bisogna mostrare di saperli individuare, gestire, ridurre. Con la volontà e con l'esercizio di comportamenti più funzionali.
Con questo tipo di giudizio precedente,credete che sia difficile convincerli che ho lavorato sul mio comportamento in modo da risultare idonea?
Quel che sarà difficile, ma certamente possibile ed anche appagante, sarà lavorare sui suoi comportamenti e sui suoi atteggiamenti. L'idoneità potrà essere uno dei buoni risultati che verranno di conseguenza.
Investa soprattutto sulla sua crescita personale, faccia tesoro del feedback inatteso che ha ricevuto. Saprà così trovare e cogliere le occasioni giuste per il suo percorso professionale, con o senza concorso.
I migliori auguri,
è normale che amici e familiari abbiano di lei un'immagine diversa rispetto a quella che traspare nelle prove standardizzate di un concorso. Ma entrambe le immagini sono reali, benché differenti. La sfida è renderle coerenti fra loro ed efficaci rispetto agli obiettivi che Lei si pone per il futuro.
Da parte mia, mi limito a tre risposte ai suoi quesiti finali:
È apprezzabile essere molto sicuri di sè?
Dipende dal profilo ricercato dai selezionatori; in generale la consapevolezza dei propri mezzi è apprezzabile, tuttavia essere troppo sicuri di sé può portare a non riconoscere i propri limiti, a mostrarsi quindi poco adattabili nel lavorare con gli altri, specie nell'ambito di un gruppo organizzato in ruoli e funzioni precise.
Bisogna evitare di mostrare i propri difetti?
No: bisogna mostrare di saperli individuare, gestire, ridurre. Con la volontà e con l'esercizio di comportamenti più funzionali.
Con questo tipo di giudizio precedente,credete che sia difficile convincerli che ho lavorato sul mio comportamento in modo da risultare idonea?
Quel che sarà difficile, ma certamente possibile ed anche appagante, sarà lavorare sui suoi comportamenti e sui suoi atteggiamenti. L'idoneità potrà essere uno dei buoni risultati che verranno di conseguenza.
Investa soprattutto sulla sua crescita personale, faccia tesoro del feedback inatteso che ha ricevuto. Saprà così trovare e cogliere le occasioni giuste per il suo percorso professionale, con o senza concorso.
I migliori auguri,
Enrico Cazzolino
Psicologo Psicoterapeuta
www.consulentepsicologo.it
[#3]
Utente
Grazie ad entrambi per le risposte, certamente devo cercare di risolvere le difficoltà emerse ed infatti chiedo spesso alle persone che mi circondano di farmi notare i miei atteggiamenti sbagliati e di correggermi.
Per rispondere alla domanda della dr.ssa Rinella, non mi capita spesso di essere in ansia, in quell'occasione lo ero perché si parla del mio futuro e le mie aspettative erano per la riuscita migliore. Io credo comunque che i risultati emersi mi abbiano dato modo di vedere alcune mie mancanze che credevo di non avere, quindi da un certo punto di vista sono contenta che me lo sia stato fatto notare.
Per rispondere alla domanda della dr.ssa Rinella, non mi capita spesso di essere in ansia, in quell'occasione lo ero perché si parla del mio futuro e le mie aspettative erano per la riuscita migliore. Io credo comunque che i risultati emersi mi abbiano dato modo di vedere alcune mie mancanze che credevo di non avere, quindi da un certo punto di vista sono contenta che me lo sia stato fatto notare.
[#4]
>>> infatti chiedo spesso alle persone che mi circondano di farmi notare i miei atteggiamenti sbagliati e di correggermi
>>>
Si tratta di un atteggiamento ingenuo, perché parte del presupposto - tutto da dimostrare - che le persone che ti circondano sappiano cosa è giusto o sbagliato.
Le persone giudicano in base a ciò che *loro* considerano conveniente. Ed è OVVIO che parenti, amici e conoscenti abbiano interessi e obiettivi diversi da quelli delle Forze Armate (e inoltre non sono psicologi, nella maggior parte dei casi).
>>> sono contenta che i risultati emersi mi abbiano dato modo di vedere alcune mie mancanze che credevo di non avere
>>>
Beh, in effetti questo è uno dei punti su cui alcune persone si sbagliano, in merito alla psicologia: credono di consocersi bene, e invece...
È possibile che nei colloqui - forse anche più che nei test - i selettori abbiano rilevato delle carenze soprattutto nell'area della collaborazione, così importante nel lavoro di squadra. Nei gruppi organizzati, nell'Esercito come nelle squadre di calcio, i Cassano, i Balotelli e in genere tutti i personaggi animati da un forte spirito individualistico non sono molto apprezzati.
Parlo per ipotesi, dato che non ero presente, ma potresti aver dato un'idea un po' troppo sicura di te, ed essere stata scartata magari per questo.
Altro fattore importante: il rapporto di selezione.
Un conto è quando c'è poca concorrenza fra candidati. Ma quando c'è, supponiamo, un solo posto disponibile per 1000 candidati, ovviamente viene scelto solo quello che raggiunge i punteggi migliori. Se tu, restando nell'esempio, fossi arrivata seconda su mille, saresti stata scartata pur essendo stata "quasi" perfetta per quel ruolo. Quell'altro era "più perfetto" di te.
Tutto chiaro?
Per il resto concordo con la risposta della collega Rinella.
>>>
Si tratta di un atteggiamento ingenuo, perché parte del presupposto - tutto da dimostrare - che le persone che ti circondano sappiano cosa è giusto o sbagliato.
Le persone giudicano in base a ciò che *loro* considerano conveniente. Ed è OVVIO che parenti, amici e conoscenti abbiano interessi e obiettivi diversi da quelli delle Forze Armate (e inoltre non sono psicologi, nella maggior parte dei casi).
>>> sono contenta che i risultati emersi mi abbiano dato modo di vedere alcune mie mancanze che credevo di non avere
>>>
Beh, in effetti questo è uno dei punti su cui alcune persone si sbagliano, in merito alla psicologia: credono di consocersi bene, e invece...
È possibile che nei colloqui - forse anche più che nei test - i selettori abbiano rilevato delle carenze soprattutto nell'area della collaborazione, così importante nel lavoro di squadra. Nei gruppi organizzati, nell'Esercito come nelle squadre di calcio, i Cassano, i Balotelli e in genere tutti i personaggi animati da un forte spirito individualistico non sono molto apprezzati.
Parlo per ipotesi, dato che non ero presente, ma potresti aver dato un'idea un po' troppo sicura di te, ed essere stata scartata magari per questo.
Altro fattore importante: il rapporto di selezione.
Un conto è quando c'è poca concorrenza fra candidati. Ma quando c'è, supponiamo, un solo posto disponibile per 1000 candidati, ovviamente viene scelto solo quello che raggiunge i punteggi migliori. Se tu, restando nell'esempio, fossi arrivata seconda su mille, saresti stata scartata pur essendo stata "quasi" perfetta per quel ruolo. Quell'altro era "più perfetto" di te.
Tutto chiaro?
Per il resto concordo con la risposta della collega Rinella.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#5]
Gentile Signorina,
Ricorda quali test le sono stati somministrati? Il loro nome?
Tenga conto che le domande a cui deve rispondere nei test sono molto "tarate", ossia vanno a cercare nelle minuzie delle certezze o delle incertezze che lei certamente non vede e ancora meno i suoi amici.
Del resto i test sono fatti apposta, altrimenti basterebbe un colloquio.
Data la Sua giovanissima eta' e il Suo desiderio di "elaborare" i temi che sono risultati problematici potrebbe chiedere ad uno psicoterapeuta un aiuto idoneo.
I migliori saluti.
Ricorda quali test le sono stati somministrati? Il loro nome?
Tenga conto che le domande a cui deve rispondere nei test sono molto "tarate", ossia vanno a cercare nelle minuzie delle certezze o delle incertezze che lei certamente non vede e ancora meno i suoi amici.
Del resto i test sono fatti apposta, altrimenti basterebbe un colloquio.
Data la Sua giovanissima eta' e il Suo desiderio di "elaborare" i temi che sono risultati problematici potrebbe chiedere ad uno psicoterapeuta un aiuto idoneo.
I migliori saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#7]
Probabilmente la defaillance si e' verificato sulle scale dell'MMPI.
E' un test molto "sensibile" e puo' dare risultati sorprendenti..
Ne parli con uno psicoterapeuta .
Questo test potrebbe essere stato un faro su certe dimensioni poco visibili della Sua personalità.
I migliori auguri!
E' un test molto "sensibile" e puo' dare risultati sorprendenti..
Ne parli con uno psicoterapeuta .
Questo test potrebbe essere stato un faro su certe dimensioni poco visibili della Sua personalità.
I migliori auguri!
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 50.8k visite dal 08/10/2015.
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