Ansia,bagno,paure,ricaduta e viaggio
Salve a tutti dottori,
Avrei delle domande da porvi.
Sono un ragazzo di 23 e soffro di disturbi d'ansia da orami 4 anni, incominciò tutto con un attacco di panico improvviso e senza alcun senso un sabato sera, e da quel giorno é iniziato l'oblio.
Dopo 3 anni passati nell'ombra della vergogna e aver assorbito tutte le mie paure e ansie decido di parlare con il mio medico, in cui mi prescrive lo xanax 0,25 da prendere solo al "bisogno" accompagnato da una percorso fatto con una psicologa.
In realtà non avevo una paura ben precisa, anzi erano molto vaghe come ad esempio la piu frequente era <<e se mi sento male??>> e automaticamente mi sentivo male, quindi evitavo di uscire, i sintomi era i soliti dissenteria, nausea, capogira, sonnolenza pallidume e piccoli tremori.
Dopo questo percorso sono stato bene, riuscivo a controllare tutto anche nei momenti più "paurosi" per me, come ad esempio un viaggio a Bruxelles.
Da un po di tempo a questa parte invece, sto avendo delle ricadute, in cui non sempre riesco a gestire questi momenti e lo xanax non sempre fa effetto, mi viene il terrore di pensare se mi sentissi male, e penso ad esempio<<e se mi servisse un bagno e non c'é?o c'é gente dentro??>> e ci sto male, anche ad esempio andare all'università.
Tra un mese e mezzo parto 3 giorni per Budapest, visto che viaggiare é una delle cose che più amo, ma mi sta incominciando a passare per la testa i solit pensieri ansioggeni, soprattutto che in viaggio sono anche con una coppia di amici e la mia ragazza.
Ho paura nel pensare caso mai mi sento male o devo andare in bagno, e non voglio che i miei amici mi vedano in quella situazione.
É possibile secondo voi ricadere nel tunnel delle ansie e paranoie o sono solo dei pensieri che mi passano per la testa???
Ma se in caso un pastiglia di xanax da 0,25 non basta ne posso prendere un altra nell'arco di poco tempo??
Secondo voi come mi devo comportare???
Grazie mille per la vostra attenzione e spero che qualcuno di voi legga questa mia storia grazie.
Avrei delle domande da porvi.
Sono un ragazzo di 23 e soffro di disturbi d'ansia da orami 4 anni, incominciò tutto con un attacco di panico improvviso e senza alcun senso un sabato sera, e da quel giorno é iniziato l'oblio.
Dopo 3 anni passati nell'ombra della vergogna e aver assorbito tutte le mie paure e ansie decido di parlare con il mio medico, in cui mi prescrive lo xanax 0,25 da prendere solo al "bisogno" accompagnato da una percorso fatto con una psicologa.
In realtà non avevo una paura ben precisa, anzi erano molto vaghe come ad esempio la piu frequente era <<e se mi sento male??>> e automaticamente mi sentivo male, quindi evitavo di uscire, i sintomi era i soliti dissenteria, nausea, capogira, sonnolenza pallidume e piccoli tremori.
Dopo questo percorso sono stato bene, riuscivo a controllare tutto anche nei momenti più "paurosi" per me, come ad esempio un viaggio a Bruxelles.
Da un po di tempo a questa parte invece, sto avendo delle ricadute, in cui non sempre riesco a gestire questi momenti e lo xanax non sempre fa effetto, mi viene il terrore di pensare se mi sentissi male, e penso ad esempio<<e se mi servisse un bagno e non c'é?o c'é gente dentro??>> e ci sto male, anche ad esempio andare all'università.
Tra un mese e mezzo parto 3 giorni per Budapest, visto che viaggiare é una delle cose che più amo, ma mi sta incominciando a passare per la testa i solit pensieri ansioggeni, soprattutto che in viaggio sono anche con una coppia di amici e la mia ragazza.
Ho paura nel pensare caso mai mi sento male o devo andare in bagno, e non voglio che i miei amici mi vedano in quella situazione.
É possibile secondo voi ricadere nel tunnel delle ansie e paranoie o sono solo dei pensieri che mi passano per la testa???
Ma se in caso un pastiglia di xanax da 0,25 non basta ne posso prendere un altra nell'arco di poco tempo??
Secondo voi come mi devo comportare???
Grazie mille per la vostra attenzione e spero che qualcuno di voi legga questa mia storia grazie.
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Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, leggendo lo storico dei suoi consulti mi sembra che le preoccupazioni per la sua salute siano per lei abbastanza frequenti.
E' possibile che le "disavventure" cui è andato incontro nel passato l'abbiano abituata a controllare il suo corpo, e cercare di prevenire disturbi possibili.
Se così fosse, rischierebbe di cadere nel classico circolo vizioso: più si preoccupa, più sente ansia, più si spaventa dell'ansia e cerca di evitare sintomi e problemi fisici, più si preoccupa... ed il ciclo ricomincia...
Questa descrizione potrebbe riguardare le sue difficoltà?
Può darci qualche informazione in più sul percorso che ha fatto con la psicologa? Era anche psicoterapeuta? Quanto tempo è durato? Avete stabilito insieme degli obiettivi? Li avete raggiunti?
E' possibile che le "disavventure" cui è andato incontro nel passato l'abbiano abituata a controllare il suo corpo, e cercare di prevenire disturbi possibili.
Se così fosse, rischierebbe di cadere nel classico circolo vizioso: più si preoccupa, più sente ansia, più si spaventa dell'ansia e cerca di evitare sintomi e problemi fisici, più si preoccupa... ed il ciclo ricomincia...
Questa descrizione potrebbe riguardare le sue difficoltà?
Può darci qualche informazione in più sul percorso che ha fatto con la psicologa? Era anche psicoterapeuta? Quanto tempo è durato? Avete stabilito insieme degli obiettivi? Li avete raggiunti?
[#2]
Utente
Grazie mille per la sua risp,si su i sintomile do ragione,soprattutto fa quando l'anno scorso mi fu diagnosticato un cancro.
La mia psicologa era una psicoterapeuta e il percorso non é durato piu di 6 mesi.
Uno degli obbiettivi piu grossi quello di uscire fuore il mio paese il sabato sera e andare a Bruxelles,visto che stavo annullando il viaggio.
Durante il percorso mi insegnò sia controllarmi atttaverso la respirazione sia con il rilassamento della mente
La mia psicologa era una psicoterapeuta e il percorso non é durato piu di 6 mesi.
Uno degli obbiettivi piu grossi quello di uscire fuore il mio paese il sabato sera e andare a Bruxelles,visto che stavo annullando il viaggio.
Durante il percorso mi insegnò sia controllarmi atttaverso la respirazione sia con il rilassamento della mente
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Psicologo, Psicoterapeuta
Se ho ben compreso, dalla diagnosi di cancro in poi le sue preoccupazioni sono (comprensibilmente) aumentate, così come i suoi controlli.
Il lavoro di terapia che mi descrive è una parte di un percorso, che somiglia molto ad una terapia Cognitivo-Comportamentale. Mi sembra peròche le siano, per ccosì dire, "rimasti" una certa tendenza a controllare a scopo preventivo e degli evitamenti, che sono più probabili quando è spaventato o in ansia. È quello che le accade?
Il lavoro di terapia che mi descrive è una parte di un percorso, che somiglia molto ad una terapia Cognitivo-Comportamentale. Mi sembra peròche le siano, per ccosì dire, "rimasti" una certa tendenza a controllare a scopo preventivo e degli evitamenti, che sono più probabili quando è spaventato o in ansia. È quello che le accade?
[#9]
Gentile utente,
la psicoterapeuta non ha affrontato altri temi che potessero essere collegati alla prima e successive crisi di ansia?
Sembra di capire che attualmente i sintomi siano solo delle paure e non ci siano più i sintomi fisici, tuttavia anche solo il ritorno di paure giustifica un completamento della terapia psicologica. Forse è rimasto qualche timore inconscio che sarebbe bene dissipare.
Cordiali saluti
la psicoterapeuta non ha affrontato altri temi che potessero essere collegati alla prima e successive crisi di ansia?
Sembra di capire che attualmente i sintomi siano solo delle paure e non ci siano più i sintomi fisici, tuttavia anche solo il ritorno di paure giustifica un completamento della terapia psicologica. Forse è rimasto qualche timore inconscio che sarebbe bene dissipare.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#10]
Utente
Si, non ci sono dei veri e propri sintomi come prima, anche perche prima evitavo di spostarmi o di uscire con amici, mentre ora no, al massimo se mi sento male riesco ad autocontrollarmi.
Solo che oggi arriviti ad un mese dalla partenza per Budapest sto di nuovo con queste paure "e se mi sento male????"
Quindi automaticamete mi sale angoscia, e vorrei sapere si può avere una ricaduta dell'ansia?
Solo che oggi arriviti ad un mese dalla partenza per Budapest sto di nuovo con queste paure "e se mi sento male????"
Quindi automaticamete mi sale angoscia, e vorrei sapere si può avere una ricaduta dell'ansia?
[#11]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, questi possono benissimo essere sintomi. I pensieri "e se..." sono tipici delle problematiche ansiose,specialmente se si accompagnano a vissuti di ansia ed angoscia.
È possibile che siano rimaste attive in lei alcune convinzioni e paure relative allo stato di salute che interferiscono con la sua capacità di vivere serenamente le sue esperienze. È come quando si estirpano le erbacce in un giardino: se se ne lascia qualcuna e non ce ne curiamo, prima o poi torneranno ad infestare tutto il giardino.
Un percorso terapeutico mirato potrebbe essere una delle risposte possibili alle sue attuali difficoltà. Lei che ne pensa?
È possibile che siano rimaste attive in lei alcune convinzioni e paure relative allo stato di salute che interferiscono con la sua capacità di vivere serenamente le sue esperienze. È come quando si estirpano le erbacce in un giardino: se se ne lascia qualcuna e non ce ne curiamo, prima o poi torneranno ad infestare tutto il giardino.
Un percorso terapeutico mirato potrebbe essere una delle risposte possibili alle sue attuali difficoltà. Lei che ne pensa?
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 2.7k visite dal 08/10/2015.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.