Asilo e cibo
Mio figlio ha tre anni, ha iniziato l'asilo da tre settimane. Esperienza del tutto nuova per lui, che non ha mai frequentato il nido ma è sempre stato curato dai nonni durante le ore di lavoro di noi genitori.
Come ci aspettavamo, la nuova realtà dell'asilo lo ha un pochino scombussolato, non è un bimbo particolarmente curioso o che ami le novità, ha bisogno invece dei suoi tempi per prendere confidenza con i cambiamenti e con le persone nuove.
Ogni mattina mi dice che non vuole andare all'asilo, una volta perché ha paura dei bimbi, un'altra perché gli manca la mamma, ma nel giro di pochi minuti si fa forza e si convince ad andare. Si veste ed usciamo di casa senza storie, è visibilmente triste ma non piange. Arrivati in classe ci salutiamo e lui entra, sempre senza piangere. Ha pianto solo due giorni, la prima settimana. L'ho portato dentro ugualmente, l'ho salutato e sono andata via, come da istruzioni della maestra. Fortunatamente l'episodio non si è più ripetuto.
In classe non piange, comincia ad ambientarsi, gioca, si comporta bene. Noto però che l'esperienza lo sta mettendo alla prova, mi cerca molto di più, vuole più coccole, più contatto fisico, è meno esplosivo nella sua gioia e vivacità. Tutto questo mi dispiace un po' ma non mi preoccupa, ha tutto il diritto a vivere le sue emozioni prendendosi i tempi che gli servono.
Ciò che mi preoccupa è il rapporto col cibo. Per i primi due anni di vita ha mangiato di tutto e volentieri, poi ha cominciato a diventare molto più selettivo, ma sempre mangiando con piacere ed allegria. Da quando è iniziato l'asilo, mangia poco o niente. Il pranzo lo fa là, assaggia qualcosa ma non molto. La sera a cena arriva a saltare il pasto, oppure a mangiare solamente qualche fetta di prosciutto. Negli ultimi giorni ha saltato anche la colazione, cosa mai successa. A merenda prende volentieri qualche biscotto o qualche cracker, nient'altro. Beve anche molto meno e fa pochissima pipì.
Ha una forte tosse ed una mezza influenza, ma sono convinta che lo scarso appetito faccia anche parte del suo modo di reagire all'esperienza asilo. Sono preoccupata, perché ho sempre letto ovunque che il rapporto col cibo si interseca strettamente al rapporto con la madre. Ho avuto nelle scorse settimane l'impressione che andasse all'asilo senza lamentarsi per compiacere me, cosa che naturalmente non mi farebbe piacere, se fosse vera.
Un giorno che lo stavo lodando, dicendogli che è proprio bravo, lui mi ha risposto che in realtà non lo è. Gli ho chiesto come mai e mi ha risposto, perché non voglio andare all'asilo.
Sono incerta. Il suo linguaggio è ancora piuttosto acerbo, può darsi che quella risposta non avesse le implicazioni di causa-effetto che io, da adulta, ci vedo. D'altro canto, è la risposta che lui mi ha dato, senza essere imbeccato da nessuno.
Sarei grata se potessi ricevere un parere in merito alla situazione, qualche indicazione su come comportarmi.
Come ci aspettavamo, la nuova realtà dell'asilo lo ha un pochino scombussolato, non è un bimbo particolarmente curioso o che ami le novità, ha bisogno invece dei suoi tempi per prendere confidenza con i cambiamenti e con le persone nuove.
Ogni mattina mi dice che non vuole andare all'asilo, una volta perché ha paura dei bimbi, un'altra perché gli manca la mamma, ma nel giro di pochi minuti si fa forza e si convince ad andare. Si veste ed usciamo di casa senza storie, è visibilmente triste ma non piange. Arrivati in classe ci salutiamo e lui entra, sempre senza piangere. Ha pianto solo due giorni, la prima settimana. L'ho portato dentro ugualmente, l'ho salutato e sono andata via, come da istruzioni della maestra. Fortunatamente l'episodio non si è più ripetuto.
In classe non piange, comincia ad ambientarsi, gioca, si comporta bene. Noto però che l'esperienza lo sta mettendo alla prova, mi cerca molto di più, vuole più coccole, più contatto fisico, è meno esplosivo nella sua gioia e vivacità. Tutto questo mi dispiace un po' ma non mi preoccupa, ha tutto il diritto a vivere le sue emozioni prendendosi i tempi che gli servono.
Ciò che mi preoccupa è il rapporto col cibo. Per i primi due anni di vita ha mangiato di tutto e volentieri, poi ha cominciato a diventare molto più selettivo, ma sempre mangiando con piacere ed allegria. Da quando è iniziato l'asilo, mangia poco o niente. Il pranzo lo fa là, assaggia qualcosa ma non molto. La sera a cena arriva a saltare il pasto, oppure a mangiare solamente qualche fetta di prosciutto. Negli ultimi giorni ha saltato anche la colazione, cosa mai successa. A merenda prende volentieri qualche biscotto o qualche cracker, nient'altro. Beve anche molto meno e fa pochissima pipì.
Ha una forte tosse ed una mezza influenza, ma sono convinta che lo scarso appetito faccia anche parte del suo modo di reagire all'esperienza asilo. Sono preoccupata, perché ho sempre letto ovunque che il rapporto col cibo si interseca strettamente al rapporto con la madre. Ho avuto nelle scorse settimane l'impressione che andasse all'asilo senza lamentarsi per compiacere me, cosa che naturalmente non mi farebbe piacere, se fosse vera.
Un giorno che lo stavo lodando, dicendogli che è proprio bravo, lui mi ha risposto che in realtà non lo è. Gli ho chiesto come mai e mi ha risposto, perché non voglio andare all'asilo.
Sono incerta. Il suo linguaggio è ancora piuttosto acerbo, può darsi che quella risposta non avesse le implicazioni di causa-effetto che io, da adulta, ci vedo. D'altro canto, è la risposta che lui mi ha dato, senza essere imbeccato da nessuno.
Sarei grata se potessi ricevere un parere in merito alla situazione, qualche indicazione su come comportarmi.
[#1]
Gentile Signora,
non sia così preoccupata, lasci al suo bimbo il tempo di adattarsi, tanto più che non si è mai staccato dall'ambiente familiare..
La sua serenità è importante per infondere al bimbo fiducia nella nuova esperienza.
La scuola dell'infanzia è un'occasione molto importante per diverse ragioni, socializzare, imparare, condividere e permettere anche un miglior inserimento alla scuola elementare.
Si aiuti con qualche piccolo accorgimento...il tempo di prepararsi al mattino può essere vissuto come un momento piacevole...allegria, canzoncine, una colazione divertente.
Anche il cibo alla sera può essere reso più piacevole, forme, colori del cibo, qualche trucchetto può aiutare il bimbo e rendere il momento cena più gradevole. E soprattutto allegria e serenità.
Importante prendere atto che la scuola materna non è un castigo, ma un'esperienza piacevole e fondamentale per i bimbi, anche se non è infrequen te che l'inizio presenti qualche difficoltà.
Stia a vadere come vanno le cose, forse anche l'influenza può avere effetti sull'appetito.
Sentirei magari il parere del pediatra, ma senza allarmismi.
In bocca al lupo e se crede ci potrà far sapere.
non sia così preoccupata, lasci al suo bimbo il tempo di adattarsi, tanto più che non si è mai staccato dall'ambiente familiare..
La sua serenità è importante per infondere al bimbo fiducia nella nuova esperienza.
La scuola dell'infanzia è un'occasione molto importante per diverse ragioni, socializzare, imparare, condividere e permettere anche un miglior inserimento alla scuola elementare.
Si aiuti con qualche piccolo accorgimento...il tempo di prepararsi al mattino può essere vissuto come un momento piacevole...allegria, canzoncine, una colazione divertente.
Anche il cibo alla sera può essere reso più piacevole, forme, colori del cibo, qualche trucchetto può aiutare il bimbo e rendere il momento cena più gradevole. E soprattutto allegria e serenità.
Importante prendere atto che la scuola materna non è un castigo, ma un'esperienza piacevole e fondamentale per i bimbi, anche se non è infrequen te che l'inizio presenti qualche difficoltà.
Stia a vadere come vanno le cose, forse anche l'influenza può avere effetti sull'appetito.
Sentirei magari il parere del pediatra, ma senza allarmismi.
In bocca al lupo e se crede ci potrà far sapere.
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Cara Signora,
Aggiungo qualche parola al parere della collega Dott.a Rinella che condivido.
L'esperienza dell'asilo e' un trauma per tutti i bambini in quanto e' la prima separazione vera dalla mamma, dalla propria casa, dalle proprie abitudini di sempre.
E' l'incontro con 'l'Altro' piu' totale.
A cui il bambino fara' fronte con difficolta', ma sviluppando la socialita' , se ha introiettato delle positive figure genitoriali e relazioni piacevoli con la sua famiglia.
Un'ultima cosa, il fatto che il bambino non pianga depone bene, indica che non sorgono delle 'angosce' ingestibili al momento di separarsi dalla mamma. Non e' poco!
Che esprima il disagio sul cibo indica che certamente un po' di 'rifiuto a ingoiare' la nuova realta' lo prova... ma con il tempo e l'abitudine e magari il nascere di un altro tipo di piacere, quello di stare con altri bimbi, apprezzera' questa nuova dimensione della sua vita.
Auguri cara Signora, e ci faccia avere notizie se lo gradisce!
Aggiungo qualche parola al parere della collega Dott.a Rinella che condivido.
L'esperienza dell'asilo e' un trauma per tutti i bambini in quanto e' la prima separazione vera dalla mamma, dalla propria casa, dalle proprie abitudini di sempre.
E' l'incontro con 'l'Altro' piu' totale.
A cui il bambino fara' fronte con difficolta', ma sviluppando la socialita' , se ha introiettato delle positive figure genitoriali e relazioni piacevoli con la sua famiglia.
Un'ultima cosa, il fatto che il bambino non pianga depone bene, indica che non sorgono delle 'angosce' ingestibili al momento di separarsi dalla mamma. Non e' poco!
Che esprima il disagio sul cibo indica che certamente un po' di 'rifiuto a ingoiare' la nuova realta' lo prova... ma con il tempo e l'abitudine e magari il nascere di un altro tipo di piacere, quello di stare con altri bimbi, apprezzera' questa nuova dimensione della sua vita.
Auguri cara Signora, e ci faccia avere notizie se lo gradisce!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Utente
Gentilissime dottoresse Rinella ed Esposito,
grazie di cuore!
Noi genitori siamo sempre molto sereni nei confronti di nostro figlio, abbiamo imparato col tempo a considerare il suo percorso sempre in divenire, ogni fase uno spazio transitorio che lascerà il posto ad altre abitudini, nuovi progressi e nuove piccole o grandi sfide.
Certo, mi dispiace vedere che non mangia quasi nulla, ma preferisco non forzarlo assolutamente e nemmeno insistere ad oltranza, magari proponendogli mille alternative a ciò che c'è in tavola. Passerà.
Stamattina mi ha fatto una grandissima tenerezza, ha voluto a tutti i costi andare all'asilo tenendo su la maglia del pigiama, non voleva proprio toglierla! Ho pensato che fosse un suo modo istintivo e spontaneo di tenersi accanto qualcosa di casa e per questo gli ho concesso di tenerla.
Nonostante la malinconia e qualche lacrima versata con me, a casa, mentre ci vestivamo, ho notato con grande gioia che una volta arrivato all'asilo è parso proprio rallegrarsi ed è entrato in classe sereno.
Ancora una volta grazie ad entrambe, spero di farmi risentire presto per dirvi che tutta la malinconia è passata lasciando il posto alla gioia!
grazie di cuore!
Noi genitori siamo sempre molto sereni nei confronti di nostro figlio, abbiamo imparato col tempo a considerare il suo percorso sempre in divenire, ogni fase uno spazio transitorio che lascerà il posto ad altre abitudini, nuovi progressi e nuove piccole o grandi sfide.
Certo, mi dispiace vedere che non mangia quasi nulla, ma preferisco non forzarlo assolutamente e nemmeno insistere ad oltranza, magari proponendogli mille alternative a ciò che c'è in tavola. Passerà.
Stamattina mi ha fatto una grandissima tenerezza, ha voluto a tutti i costi andare all'asilo tenendo su la maglia del pigiama, non voleva proprio toglierla! Ho pensato che fosse un suo modo istintivo e spontaneo di tenersi accanto qualcosa di casa e per questo gli ho concesso di tenerla.
Nonostante la malinconia e qualche lacrima versata con me, a casa, mentre ci vestivamo, ho notato con grande gioia che una volta arrivato all'asilo è parso proprio rallegrarsi ed è entrato in classe sereno.
Ancora una volta grazie ad entrambe, spero di farmi risentire presto per dirvi che tutta la malinconia è passata lasciando il posto alla gioia!
[#4]
Utente
Gentili Dottoresse,
mi permetto di riaprire questo consulto per un breve aggiornamento, sperando di ricevere un vostro nuovo, graditissimo parere in merito.
L'avventura asilo procede bene, qualche piccola lamentela al mattino ma nulla di tragico, anzi, vedo che mio figlio comincia ad abituarsi e a prendere confidenza con l'ambiente e le persone.
Permane il rifiuto quasi totale del cibo, sia a casa che all'asilo. Sarà certo colpa anche della tosse, che non è ancora passata ma anzi, si è accentuata negli ultimi giorni, ma ritengo non solo di quella. Noi genitori non lo forziamo mai e non variamo il nostro menù abituale, da lui già molto apprezzato in passato.
Si è aggiunta però una nuova circostanza. Da diverse notti mio figlio bagna il letto, cosa che non capitava da parecchio tempo. Di giorno è tutto a posto, va da solo a fare pipì quando ne sente la necessità, ma di notte, solo ultimamente, si bagna. Non capisco come mai, dal momento che da quest'estate era riuscito a rimanere asciutto tutta notte senza problemi.
Come posso comportarmi? Per ora sto quasi del tutto ignorando la cosa, al massimo la mattina gli faccio notare che il letto è bagnato perché lui ha fatto pipì durante la notte, ma senza colpevolizzarlo.
Sta forse regredendo? Questa cosa, unita alle difficoltà nell'alimentazione, può essere una reazione alla nuova esperienza? Se così fosse mi sentirei onestamente spiazzata.
mi permetto di riaprire questo consulto per un breve aggiornamento, sperando di ricevere un vostro nuovo, graditissimo parere in merito.
L'avventura asilo procede bene, qualche piccola lamentela al mattino ma nulla di tragico, anzi, vedo che mio figlio comincia ad abituarsi e a prendere confidenza con l'ambiente e le persone.
Permane il rifiuto quasi totale del cibo, sia a casa che all'asilo. Sarà certo colpa anche della tosse, che non è ancora passata ma anzi, si è accentuata negli ultimi giorni, ma ritengo non solo di quella. Noi genitori non lo forziamo mai e non variamo il nostro menù abituale, da lui già molto apprezzato in passato.
Si è aggiunta però una nuova circostanza. Da diverse notti mio figlio bagna il letto, cosa che non capitava da parecchio tempo. Di giorno è tutto a posto, va da solo a fare pipì quando ne sente la necessità, ma di notte, solo ultimamente, si bagna. Non capisco come mai, dal momento che da quest'estate era riuscito a rimanere asciutto tutta notte senza problemi.
Come posso comportarmi? Per ora sto quasi del tutto ignorando la cosa, al massimo la mattina gli faccio notare che il letto è bagnato perché lui ha fatto pipì durante la notte, ma senza colpevolizzarlo.
Sta forse regredendo? Questa cosa, unita alle difficoltà nell'alimentazione, può essere una reazione alla nuova esperienza? Se così fosse mi sentirei onestamente spiazzata.
[#5]
Gentile Utente,
All'età di tre anni è possibile che le fasi dello sviluppo psico/ motorio possano fare avanti ed indietro ,è possibile qualche temporeggiare nelle acquisizioni, qualche regressione transitoria e così via..
Non si allarmi, senza traumi evidenti passerà tutto da solo.
Consideri che i bambini sentono, anzi assorbono, l'ansia dei genitori.
All'età di tre anni è possibile che le fasi dello sviluppo psico/ motorio possano fare avanti ed indietro ,è possibile qualche temporeggiare nelle acquisizioni, qualche regressione transitoria e così via..
Non si allarmi, senza traumi evidenti passerà tutto da solo.
Consideri che i bambini sentono, anzi assorbono, l'ansia dei genitori.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.6k visite dal 06/10/2015.
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