Fatica a fare respiri profondi
Salve a tutti,mi chiamo Marcello e ho 22 anni!Da ci circa 3/4 anni ho inziato a soffriri di forti attacchi d'ansia/panico...i sintomi sono quelli noti ovvero:battito accelerato,sudorazione alle mani,nodo alla gola ecc... Che mi hanno portato nel corso del tempo ad avere altri disturbi allo stomaco(reflusso gastroesofageo diagnosticato con una gastroscopia)ho affrontato varie terapie ma non hanno portato i risultati sperati!Il medico mi ha prescritto il Prazene in gocce 10 volte al mattino e 5 la sera per alleviare il problema!Ultimamente però se ne è presentato uno nuovo molto fastidioso che mi tormenta quasi tutti i giorni ovvero la necessità di fare respiri profondi!Mi sono recato dal medico curante il quale facendomi una visita non ha rilevato disturbi a livello fisico ribadendo il mio forte stato d'ansia!
Allora mi rivogo a voi chiedendo un consiglio...cosa dovrei fare?Il prazene può aiutare in questi casi perché io credo di non sentirne benefici!Grazie in anticipo per le risposte!
Allora mi rivogo a voi chiedendo un consiglio...cosa dovrei fare?Il prazene può aiutare in questi casi perché io credo di non sentirne benefici!Grazie in anticipo per le risposte!
[#1]
Gentile Utente
Per il farmaco deve chiedere al medico perché gli psicologi non prescrivono farmaci e non lavorano utilizzando i farmaci.
Se i medici al ps e il gastroenterologo hanno diagnosticato anche problematiche di natura psicologica che cosa hanno consigliato? Anche la consulenza psicologica, forse?
Per il farmaco deve chiedere al medico perché gli psicologi non prescrivono farmaci e non lavorano utilizzando i farmaci.
Se i medici al ps e il gastroenterologo hanno diagnosticato anche problematiche di natura psicologica che cosa hanno consigliato? Anche la consulenza psicologica, forse?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Marcello, è necessario che lei valuti in modo piu' approfondito la somministrazione farmacologica col suo psichiatra di fiducia. Per quanto rigurda invece l'aspetto psicologico dei suoi disturbi, sarebbe importante per lei capire se esiste una correlazione, un nesso, tra lo stato ansioso e i disturbi organici e funzionali che la disturbano. Se ha escluso col suo medico di base, qualsiasi problematica di natura organica, mi pare che debba fare l'ipotesi di un legame che possa esserci tra lo stato ansioso e i disturbi che lamenta. Se c'è un problema di natura psicologica, la risposta non puo' non essere di natura psicologica. In questo caso, l'aiuto di uno psicoterapeuta le sarebbe indispensabile per approfondire insieme la sua situazione esistenziale e cercare di modificare alcune aspetti che potrebbero opprimerla, da cui si sente coartato.
Dr.ssa Mirella Caruso www.mirellacaruso.it
Milano: via A. Stradivari, 6.
Bologna: via Malvolta, 3.
[#3]
Gentile Marcello,
l'esigenza di fare "respiri profondi" ha una origine psicosomatica.
L'ansia di cui Lei soffre "costringendo" i muscoli che gestiscono la respirazione , Le permette di respirare solo "superficialmente", con la parte superiore dei polmoni senza sfruttare l'intero spazio disponibile, cioe' l'intera gabbia toracica.
Potrebbe avere un miglioramento considerevole se imparasse la cosiddetta "respirazione diaframmatica" che sfrutta lo spazio della intera gabbia toracica comprimendo, con apposite tecniche, il diaframma, ossia la struttura che separa la "zona respiratoria" dalla "zona gastrica".
Mi rendo conto che non sia semplice trasmettere questo concetto per iscritto. Dovrebbe farne una esperienza pratica.
La invito percio' a rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta , che operi attraverso la psicosomatica, per migliorare attraverso tale metodologia la Sua ansia.
Capita infatti che il corpo si incarichi di esprimere il disagio emozionale che prende tale via "somatica" invece che quella psichica e che bisogna "ridirezionare" opportunamente.
Ci faccia sapere!
I migliori saluti,
l'esigenza di fare "respiri profondi" ha una origine psicosomatica.
L'ansia di cui Lei soffre "costringendo" i muscoli che gestiscono la respirazione , Le permette di respirare solo "superficialmente", con la parte superiore dei polmoni senza sfruttare l'intero spazio disponibile, cioe' l'intera gabbia toracica.
Potrebbe avere un miglioramento considerevole se imparasse la cosiddetta "respirazione diaframmatica" che sfrutta lo spazio della intera gabbia toracica comprimendo, con apposite tecniche, il diaframma, ossia la struttura che separa la "zona respiratoria" dalla "zona gastrica".
Mi rendo conto che non sia semplice trasmettere questo concetto per iscritto. Dovrebbe farne una esperienza pratica.
La invito percio' a rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta , che operi attraverso la psicosomatica, per migliorare attraverso tale metodologia la Sua ansia.
Capita infatti che il corpo si incarichi di esprimere il disagio emozionale che prende tale via "somatica" invece che quella psichica e che bisogna "ridirezionare" opportunamente.
Ci faccia sapere!
I migliori saluti,
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
Utente
Volevo ringraziare anticipatamente il tempo che mi avete dedicato nel rispondermi!Ho letto con molta attenzione i vostri commenti e cerco di rispondere in maniera più chiara possibile a tutti voi!
Nel corso di questo anno e qualche mese ho fatto apposite visite quali analisi del sangue,feci e gastroscopia che mi hanno rilevato solo un forte reflusso dovuto al mio stato ansioso che sto diciamo alleviandolo con il Lansoprazolo!Per quanto riguarda questo mio continuo cercare respiri profondi ho consultato il due medici dei quali il mio medico curante che mi hanno visitato e hanno ribadito che il fattore scatenante è l'ansia e si può accentuare quando a volte mangio troppo e mi hanno detto di prendere il mio ansiolitico(Prazene) 10 volte al mattino e durante il giorno solo se lo ritengo necessario!Noto che quando ci penso poco si attenua e la notte dormo benissimo(raramente mi sveglio)!
Ho provato 2 terapie dallo psicologo che hanno sortito risultati parziali ma mai esercizi dediti alla respirazione anche perchè la mia necessità a fare respiri profondi si è accentuata recentemente(Agosto).
Nel corso di questo anno e qualche mese ho fatto apposite visite quali analisi del sangue,feci e gastroscopia che mi hanno rilevato solo un forte reflusso dovuto al mio stato ansioso che sto diciamo alleviandolo con il Lansoprazolo!Per quanto riguarda questo mio continuo cercare respiri profondi ho consultato il due medici dei quali il mio medico curante che mi hanno visitato e hanno ribadito che il fattore scatenante è l'ansia e si può accentuare quando a volte mangio troppo e mi hanno detto di prendere il mio ansiolitico(Prazene) 10 volte al mattino e durante il giorno solo se lo ritengo necessario!Noto che quando ci penso poco si attenua e la notte dormo benissimo(raramente mi sveglio)!
Ho provato 2 terapie dallo psicologo che hanno sortito risultati parziali ma mai esercizi dediti alla respirazione anche perchè la mia necessità a fare respiri profondi si è accentuata recentemente(Agosto).
[#5]
Gentile Signore,
Certamente l'ansia agendo sul Sistema Nervoso Autonomo e "costringendo" la muscolatura che gestisce il respiro determina il problema per cui ci ha interpellato.
Se prende ansiolitici la muscolatura si rilassa e le sembra di stare meglio, almeno per un po'.
Il consiglio che le ho offerto e' invece meno "sintomatico". E' un'apprendimento di una modalita' diversa di respirare.
Valuti Lei come desidera affrontare il suo disagio.
I migliori saluti.
Certamente l'ansia agendo sul Sistema Nervoso Autonomo e "costringendo" la muscolatura che gestisce il respiro determina il problema per cui ci ha interpellato.
Se prende ansiolitici la muscolatura si rilassa e le sembra di stare meglio, almeno per un po'.
Il consiglio che le ho offerto e' invece meno "sintomatico". E' un'apprendimento di una modalita' diversa di respirare.
Valuti Lei come desidera affrontare il suo disagio.
I migliori saluti.
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Gentile Marcello, in questo momento lei è molto concentrato sul respiro e la necessità di dover fare respiri profondi. Se la radice di tutto è uno stato ansioso, di angoscia,la risposta al problema non può non essere affrontare lo stato di angoscia che la turba. Come ha notato, lamenta altri disturbi a carico dell'apparato gastrointestinale. Se la causa è l'angoscia, si rischia che lei, la sua immaginazione, il suo pensiero, la sua mente, si concentrino, si focalizzino, su un aspetto che in questo momento è solo "difensivo", nel senso che permette di legare l'ansia a una determinata situazione, per difendersene, ma non di affrontarla direttamente, di guardarla in faccia per comprendere da dove proviene. Il rischio è che l'ansia si sposti e successivamente dover ricorrere a nuove strategie per cercare di superare il problema. Nel suo caso, l'ansia, l'angoscia sono così "fluttuanti" perché è un soggetto giovane. Nella misura in cui l'angoscia dovesse "legarsi" a un apparato, a una situazione si avrebbe uno stato cronico. Questo ancora non è il suo caso. Ha fatto due terapie psicologiche, senza risultati. E' probabile che o non abbia incontrato la persona che fa per lei, oppure che non si sia aperto abbastanza. Se trova lo psicoterapeuta con cui lei si sente a suo agio, vedrà che la fiducia che porrà nella terapia e nella sua capacità di superare il problema, la faranno subito star meglio. Questa mancanza d'aria di cui soffre, rimandano proprio a una preoccupazione notevole che prova in questa fase della sua vita. E' come se si trovasse in un tunnel senza vie di sbocco. Se trova una persona, un professionista di cui si fida, con cui sentirà di potersi aprire, vedrà che si sentirà immediatamente, da subito, già dopo le prime sedute, più rilassato.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 6k visite dal 04/10/2015.
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