Parere diciamo in merito ad un attacco di panico che ebbi l'altro ieri
Buonasera, vorrei un consiglio, un parere diciamo in merito ad un attacco di panico che ebbi l'altro ieri.
fin dal mattino sentivo, dopo aver preso un caffè (ed era un mese che non ne prendevo uno) un intorpidimento al mignolo destro e come se mi tirasse poi la parte destra dell'avambraccio. Dopo un po' l'intorpidimento seguì il mignolo sinistro ed il braccio sinistro tutto con una pressione toracica. Allarmato da ciò sono andato al pronto soccorso di un ospedale dietro casa mia specializzato in cardiologia. Là ebbi un vero e proprio attacchi di panico con:
1) senso di morte imminente
2) angoscia
3) pressione toracica ma non forte dolore
4) nodo alla gola con dolore
5) le dite delle mie mani si sono praticamente raggruppate quasi come in un pugno, quasi paralizzate e non riuscivo
6) mancanza di respiro
7) formicolii forti alle mani ed alle tempie
8) i formicolii alle tempie sono durati poi tutto il giorno (parestesie?)
9) difficoltà a parlare
Mi hanno dato codice giallo e, pur stando là, non riuscivo a controllare questa situazione. Mi hanno fatto l'elettrocardiogramma, analisi del sangue e lastra al torace. Il cardiologo mi ha detto che di norma fanno 3 prove di esami del sangue. Io ne ho fatta una giacché 3 sono la prassi e si fanno a chi ha cause degne di un infarto e che quindi non era il mio caso e non era il caso di aspettare fino a tarda notte. Sia elettrocardiogramma che esami del sangue, non ho niente, il cuore sta bene. PS l'elettrocardiogramma mi venne fatto nel mezzo dell'attacco di panico.
Il mio dolore al petto? sbagliata postura. I miei formicolii? cervicalgia. Mi ha fatto il suo esempio il cardiologo: quando va in motorino spesso gli formicolano mignolo ed anulare sinistri, e non è infarto, ma cervicale che si irradia dalla spalla a tutto il braccio pur senza mal di testa.
Il cardiologo mi ha consigliato saggiamente di non ascoltare i sintomi del mio corpo, giacché sono sintomi che ognuno ha ogni giorno, ma neppure ci fa caso.
Ora venerdì ho l'appuntamento con uno psicologo.
PS il primo attacco ma improvviso senza preavviso lo ebbi il 24 luglio, poi altri 5 - 6 nel mese di agosto a distanza di circa una, due settimane l'uno dall'altro. L'ultimo il 31 agosto se non ricordo male, poi l'ultimo quasi un mese dopo, il 28 settembre.
Sto notando che fra l'uno e l'altro si stanno distanziando. E' buono?
Io prendo Xanax 0,25 la mattina ed al pomeriggio, datomi dal mio medico curante, ma ora penso non faccia più effetto. Lo prendo da poco più di un mese. E prendo sonirem per dormire, 10 mg/ml , prendo 10 - 11 gocce e dopo 15 minuti circa dormo.
Vorrei chiedere: una terapia con psicologo senza medicine può aiutarmi? o debbo per forza impasticcarmi? io ora inizierò nuoto, vado in motorino e in novembre inizierò un corso come gelatiere. Voglio rimanere lucido quindi. Senza medicine ne esco fuori con uno psicologo?
Grazie mille
fin dal mattino sentivo, dopo aver preso un caffè (ed era un mese che non ne prendevo uno) un intorpidimento al mignolo destro e come se mi tirasse poi la parte destra dell'avambraccio. Dopo un po' l'intorpidimento seguì il mignolo sinistro ed il braccio sinistro tutto con una pressione toracica. Allarmato da ciò sono andato al pronto soccorso di un ospedale dietro casa mia specializzato in cardiologia. Là ebbi un vero e proprio attacchi di panico con:
1) senso di morte imminente
2) angoscia
3) pressione toracica ma non forte dolore
4) nodo alla gola con dolore
5) le dite delle mie mani si sono praticamente raggruppate quasi come in un pugno, quasi paralizzate e non riuscivo
6) mancanza di respiro
7) formicolii forti alle mani ed alle tempie
8) i formicolii alle tempie sono durati poi tutto il giorno (parestesie?)
9) difficoltà a parlare
Mi hanno dato codice giallo e, pur stando là, non riuscivo a controllare questa situazione. Mi hanno fatto l'elettrocardiogramma, analisi del sangue e lastra al torace. Il cardiologo mi ha detto che di norma fanno 3 prove di esami del sangue. Io ne ho fatta una giacché 3 sono la prassi e si fanno a chi ha cause degne di un infarto e che quindi non era il mio caso e non era il caso di aspettare fino a tarda notte. Sia elettrocardiogramma che esami del sangue, non ho niente, il cuore sta bene. PS l'elettrocardiogramma mi venne fatto nel mezzo dell'attacco di panico.
Il mio dolore al petto? sbagliata postura. I miei formicolii? cervicalgia. Mi ha fatto il suo esempio il cardiologo: quando va in motorino spesso gli formicolano mignolo ed anulare sinistri, e non è infarto, ma cervicale che si irradia dalla spalla a tutto il braccio pur senza mal di testa.
Il cardiologo mi ha consigliato saggiamente di non ascoltare i sintomi del mio corpo, giacché sono sintomi che ognuno ha ogni giorno, ma neppure ci fa caso.
Ora venerdì ho l'appuntamento con uno psicologo.
PS il primo attacco ma improvviso senza preavviso lo ebbi il 24 luglio, poi altri 5 - 6 nel mese di agosto a distanza di circa una, due settimane l'uno dall'altro. L'ultimo il 31 agosto se non ricordo male, poi l'ultimo quasi un mese dopo, il 28 settembre.
Sto notando che fra l'uno e l'altro si stanno distanziando. E' buono?
Io prendo Xanax 0,25 la mattina ed al pomeriggio, datomi dal mio medico curante, ma ora penso non faccia più effetto. Lo prendo da poco più di un mese. E prendo sonirem per dormire, 10 mg/ml , prendo 10 - 11 gocce e dopo 15 minuti circa dormo.
Vorrei chiedere: una terapia con psicologo senza medicine può aiutarmi? o debbo per forza impasticcarmi? io ora inizierò nuoto, vado in motorino e in novembre inizierò un corso come gelatiere. Voglio rimanere lucido quindi. Senza medicine ne esco fuori con uno psicologo?
Grazie mille
[#1]
Gentile Utente,
visti gli esiti negativi degli esami credo sia importante questo percorso psicologico che sta per intraprendere.
L'esperienza dell'attacco di panico è molto brutta, ma risolvibile in tempi non lunghi.
Riguardo il continuare a prendere i farmaci deve sentire il suo medico curante.
Cordialmente
visti gli esiti negativi degli esami credo sia importante questo percorso psicologico che sta per intraprendere.
L'esperienza dell'attacco di panico è molto brutta, ma risolvibile in tempi non lunghi.
Riguardo il continuare a prendere i farmaci deve sentire il suo medico curante.
Cordialmente
Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova
[#2]
Ex utente
Grazie mille. In pronto soccorso mi rassicurarono molto sul fattore infarto. Mi dissero che loro sanno riconoscerli perché hanno una preparazione ad hoc, non gente comune come me. Mi sconsigliarono di andare in internet a cercare sintomi e queste cose così.
Spero in questo psicologo :)
PS... visto il distacco di un mese con gli altri attacchi di panico, la frequenza degli stessi va via via scemando? come funziona ciò?
Grazie mille
Spero in questo psicologo :)
PS... visto il distacco di un mese con gli altri attacchi di panico, la frequenza degli stessi va via via scemando? come funziona ciò?
Grazie mille
[#3]
Salve a lei, la frequenza che si riduce non è garanzia che l'attacco di panico non si ripresenterà, ma possiamo ipotizzare che sia un buon segno.
L'importante è capire perché l'attacco di panico le capita.
A volte, dal punto di vista psicologico, succede perché stiamo affrontando situazioni difficili a livello lavorativo o relazionale, ad esempio quando stiamo vivendo un periodo critico che può angosciarci o una separazione. Altre volte succede quando ci troviamo di fronte a una scelta e non ci sentiamo sicuri sul da farsi. Altre volte ancora può succedere quando ci sentiamo costretti a fare qualcosa che non vogliamo, oppure quando siamo disorientati o magari ci sentiamo particolarmente soli.
Le ragioni per cui capita sono soggettive e molteplici, dipendono da persona a persona, ed è importante conoscerle, per poter avere la garanzia di gestire il proprio stato d'animo, anche senza farmaci se non le va l'idea di assumerli.
Anche se comprensibilmente si è spaventato, come testimoniano le parole del suo racconto, l'attacco di panico potrebbe rappresentare per lei anche un'occasione per guardarsi dentro e cambiare.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
L'importante è capire perché l'attacco di panico le capita.
A volte, dal punto di vista psicologico, succede perché stiamo affrontando situazioni difficili a livello lavorativo o relazionale, ad esempio quando stiamo vivendo un periodo critico che può angosciarci o una separazione. Altre volte succede quando ci troviamo di fronte a una scelta e non ci sentiamo sicuri sul da farsi. Altre volte ancora può succedere quando ci sentiamo costretti a fare qualcosa che non vogliamo, oppure quando siamo disorientati o magari ci sentiamo particolarmente soli.
Le ragioni per cui capita sono soggettive e molteplici, dipendono da persona a persona, ed è importante conoscerle, per poter avere la garanzia di gestire il proprio stato d'animo, anche senza farmaci se non le va l'idea di assumerli.
Anche se comprensibilmente si è spaventato, come testimoniano le parole del suo racconto, l'attacco di panico potrebbe rappresentare per lei anche un'occasione per guardarsi dentro e cambiare.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 30/09/2015.
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