Il mio ragazzo partirã¡ per l'estero
Cari Dottori, vi scrivo più per un "consiglio" che per un "consulto".
Da qualche mese a questa parte sono fidanzata con un ragazzo che mi piace moltissimo (io ho 22 anni e lui 28), insieme stiamo bene, ma ovviamente la storia e' fresca.
Io lavoro come impiegata con contratto di apprendistato quindi tra poco meno di 3 anni mi rinnoveranno il contratto a tempo indeterminato. Lui invece sta frequentando il dottorato di ricerca, tra un anno lo terminerà ed é decisissimo ad andare a vivere all'estero. Secondo me fa più che bene, e' una persona intelligente (e già di offerte ne sono arrivate) e fuori dall'Italia avrà uno stipendio molto molto alto.
Ovviamente abbiamo gia affrontato l'argomento, io gli ho spiegato che che se fossi stata disoccupata l'avrei seguito senza pensarci due volte, ma che non potrei lasciare tutto per un futuro incerto (ovvero il posto fisso, gli amici, la famiglia per andare a vivere con una persona e facendo lavori piu "umili" in quanto conosco poco la lingua). Siamo rimasti che ne discuteremo tra un anno, in modo da vivere serenamente la nostra storia e lasciare decidere al "fato". Ammetto che ogni tanto comunque ci penso e mi sembra di stare insieme a lui inutilmente.. Insomma, che senso ha frequentare una persona per un anno sapendo gia che la storia finirà?! Quello che mi spaventa e' che sicuramente soffrirò molto.. Quindi mi viene da pensare "forse se non lo frequentassi piu gia da adesso sarebbe diverso: Prevenire e' meglio che curare". Non so che fare, secondo voi e' sbagliato pensarci ora?
Da qualche mese a questa parte sono fidanzata con un ragazzo che mi piace moltissimo (io ho 22 anni e lui 28), insieme stiamo bene, ma ovviamente la storia e' fresca.
Io lavoro come impiegata con contratto di apprendistato quindi tra poco meno di 3 anni mi rinnoveranno il contratto a tempo indeterminato. Lui invece sta frequentando il dottorato di ricerca, tra un anno lo terminerà ed é decisissimo ad andare a vivere all'estero. Secondo me fa più che bene, e' una persona intelligente (e già di offerte ne sono arrivate) e fuori dall'Italia avrà uno stipendio molto molto alto.
Ovviamente abbiamo gia affrontato l'argomento, io gli ho spiegato che che se fossi stata disoccupata l'avrei seguito senza pensarci due volte, ma che non potrei lasciare tutto per un futuro incerto (ovvero il posto fisso, gli amici, la famiglia per andare a vivere con una persona e facendo lavori piu "umili" in quanto conosco poco la lingua). Siamo rimasti che ne discuteremo tra un anno, in modo da vivere serenamente la nostra storia e lasciare decidere al "fato". Ammetto che ogni tanto comunque ci penso e mi sembra di stare insieme a lui inutilmente.. Insomma, che senso ha frequentare una persona per un anno sapendo gia che la storia finirà?! Quello che mi spaventa e' che sicuramente soffrirò molto.. Quindi mi viene da pensare "forse se non lo frequentassi piu gia da adesso sarebbe diverso: Prevenire e' meglio che curare". Non so che fare, secondo voi e' sbagliato pensarci ora?
[#1]
Cara Signorina,
La Sua paura di soffrire "poi" sembrerebbe piu' grande, molto piu' grande di quello che Lei pensa e ritiene di "meritare"!
In questo anno puo' vivere delle cose bellissime che costituiranno un "ricordo" importante che terra' con se'.
Oppure potrebbe scoprire che le affinita' con questo ragazzo non ci sono.
Oppure potrebbe vivere questa storia nell'ottica del "qui ed ora" cioe' senza ieri e senza domani.
Che ne pensa?
Ci sono altri ambiti della Sua vita in cui si gestisce in modo cosi' "prudente" o meglio "castrante"?
La Sua paura di soffrire "poi" sembrerebbe piu' grande, molto piu' grande di quello che Lei pensa e ritiene di "meritare"!
In questo anno puo' vivere delle cose bellissime che costituiranno un "ricordo" importante che terra' con se'.
Oppure potrebbe scoprire che le affinita' con questo ragazzo non ci sono.
Oppure potrebbe vivere questa storia nell'ottica del "qui ed ora" cioe' senza ieri e senza domani.
Che ne pensa?
Ci sono altri ambiti della Sua vita in cui si gestisce in modo cosi' "prudente" o meglio "castrante"?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Utente
Buonasera dottoressa, la ringrazio per la sua risposta.
Io comunque si, ho intenzione di frequentarlo perche mi trovo molto bene, ma appunto per questo mi fa paura la relazione. So che se ne andrà a vivere altrove, quindi la relazione sarà destinata a finire e forse questa situazione accende un po' la mia paura "Dell abbandono" (mi sembra di rivivere l'esperienza con mio padre, che mi ha abbandonata quando avevo tre anni e non é più ritornato).
Quindi mi chiedo a cosa possa portare questa relazione se poi ci separiamo..
Io comunque si, ho intenzione di frequentarlo perche mi trovo molto bene, ma appunto per questo mi fa paura la relazione. So che se ne andrà a vivere altrove, quindi la relazione sarà destinata a finire e forse questa situazione accende un po' la mia paura "Dell abbandono" (mi sembra di rivivere l'esperienza con mio padre, che mi ha abbandonata quando avevo tre anni e non é più ritornato).
Quindi mi chiedo a cosa possa portare questa relazione se poi ci separiamo..
[#3]
Cara Signorina,
Questo collegamento che Lei ha fatto fra l'abbandono di Suo padre e il timore di vivere questa relazione "a termine" potrebbe indicare che sussistono in Lei delle vere "angosce abbandoniche" cioe' angosce di ritrovarsi emotivamente nella situazione che sperimento' .
Tre anni sono una eta' molto delicata per una bambina!
Fu aiutata da qualcuno in quel frangente? Ebbe dei disturbi? (che Lei sappia)
Com'e' composta ora la Sua famiglia? E in quel momento ?
Se vuole potra' accennarci qualcosa di quello che ricorda.
Oppure, data la delicatezza della situazione potrebbe rivolgersi direttamente ad uno psicoterapeuta dinamico per elaborare i ricordi di quell'evento che potrebbe avere lasciato in Lei delle vulnerabilita'.
Ci faccia sapere! E comunque tantissimi auguri!
Questo collegamento che Lei ha fatto fra l'abbandono di Suo padre e il timore di vivere questa relazione "a termine" potrebbe indicare che sussistono in Lei delle vere "angosce abbandoniche" cioe' angosce di ritrovarsi emotivamente nella situazione che sperimento' .
Tre anni sono una eta' molto delicata per una bambina!
Fu aiutata da qualcuno in quel frangente? Ebbe dei disturbi? (che Lei sappia)
Com'e' composta ora la Sua famiglia? E in quel momento ?
Se vuole potra' accennarci qualcosa di quello che ricorda.
Oppure, data la delicatezza della situazione potrebbe rivolgersi direttamente ad uno psicoterapeuta dinamico per elaborare i ricordi di quell'evento che potrebbe avere lasciato in Lei delle vulnerabilita'.
Ci faccia sapere! E comunque tantissimi auguri!
[#4]
Gentile Utente,
ci sta che un rapporto a distanza possa preoccuopare un po', ma non ci è dato di conoscere il futuro in anticipo perché deve ancora arrivare, lo si deve ancora vivere.
Prevenire è certamente meglio di curare, ma in questo caso sarebbe evitare il che è diverso e fa parte di un certo modo di pensare che non aiuta.
Comprendo il paragone e il suo sentire data l'esperienza familiare dolorosa, ma ogni situazione è a sé, non commetta l'errore di trasportare il passato nel futuro.
Se è intenzionata a vivere questa storia, partire con certe preoccupazioni e premesse non può che guastarle il buono che le potrebbe dare e magari fare in modo di diventare anche inconsapevolmente fautrice di un possibile fallimento.
Nessuna storia è garantita a priori, non ci sono garanzie assolute.
Un caro saluto
ci sta che un rapporto a distanza possa preoccuopare un po', ma non ci è dato di conoscere il futuro in anticipo perché deve ancora arrivare, lo si deve ancora vivere.
Prevenire è certamente meglio di curare, ma in questo caso sarebbe evitare il che è diverso e fa parte di un certo modo di pensare che non aiuta.
Comprendo il paragone e il suo sentire data l'esperienza familiare dolorosa, ma ogni situazione è a sé, non commetta l'errore di trasportare il passato nel futuro.
Se è intenzionata a vivere questa storia, partire con certe preoccupazioni e premesse non può che guastarle il buono che le potrebbe dare e magari fare in modo di diventare anche inconsapevolmente fautrice di un possibile fallimento.
Nessuna storia è garantita a priori, non ci sono garanzie assolute.
Un caro saluto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 11.5k visite dal 30/09/2015.
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