Ansia cronica

salve, sono una ragazza di 24 anni, vado all'università e mi piace molto studiare. Vivo da quando sono nata con mamma e zia purtroppo sono orfana di padre. Da circa un anno zia ha avuto dei problemi di salute, ha subito da poco un ricovero. Da circa un anno soffro di ansia cronica, se solo mia zia ha un mal di testa o pancia o altro, mi sale l'ansia e paura. Vivo in uno stato di paura di poter perdere mamma e zia e rimanere da sola, questo non mi fa neanche studiare e divertirmi. Tipo se esco in strada, mi rattristo al solo pensiero che mia zia o mamma possano sentirsi male. Attendo una risposta, grazie mille, spero di poter avere un minimo di aiuto, vivo proprio male, nonostante sia giovane. Grazie ancora
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara signorina,
Se posso vorrei chiederLe qualcosa circa la morte del Suo papa'.
Inoltre poiche' il suo stato ansioso sembra essere collocabile a circa 1 anno fa, oltre alla malattia di Sua zia, ricorda qualche altro evento di una qualche importanza accaduto un anno o un anno e mezzo fa circa? Qualcosa di Suo?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
grazie per avermi risposto, allora mio padre è morto prima che io nascessi, in pratica non l'ho mai conosciuto, ebbe un incidente d'auto. Riguardo la mia ansia, il tutto è successo l'anno scorso, quando zia accusò dolori e ci fu ricovero e tutto. Da lì nacque l'ansia e la paura di poter perdere i miei cari e rivivere quei brutti momenti. Da quel momento poi sono successe altre cose, del tipo scelte universitarie sbagliate etc.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
Io la inviterei a mettere in un elenco temporalmente ordinato questi eventi accaduti in questo anno.
Il timore di perdere i propri cari e' giustissimo, ma quando diventa "centrale" o si trasforma in "ansia" questo timore ci dice qualcosa di noi: della nostra insicurezza personale, della nostra "dipendenza" da figure in grado di proteggerci dalla vita autonoma.
Come vede il tema e' da elaborare.
La perdita di Suo Papa' addirittura precedente alla Sua nascita potrebbe essere il "terreno di coltura" di questo stato d'animo, a livello inconscio.
Il Padre rappresenta infatti a livello simbolico inconscio la legge, la regola, la difesa dall'estraneo, oltre a tante altre cose importantissime che strutturato la personalita'.
Se Le fosse possibile Le consiglierei una psicoterapia dinamica, anche "breve" per elaborare questi temi e superarli.
Mi faccia sapere, cara signorina.
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Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
grazie mille, sicuramente come lei ha appena detto la paura nasce ma ha una certa base, magari nata proprio dalla perdita di mio padre. Sicuramente comincerò un percorso psicoterapeutico, perchè purtroppo questo stato di ansia non mi fa studiare, nè trovare un ragazzo nè altro. Devo quindi fare un elenco mentale di ciò che è successo in questo anno . Grazie mille, la terrò aggiornata
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Concordo con la Collega , si faccia aiutare a rileggere e riflettere sulla pur lontana perdita del padre, che ha proprio la funzione di difesa, mediazione col mondo esterno. ma studi intanto , perchè per sentirsi sicuri è bene affinare i propri strumenti di personalità nonchè professionali, avere un progetto da guardare e sognare, avere la sensazione che si sta costruendo qualcosa di importante per sè ed anche per la gioia e la soddisfazione di chi ci è caro.. Coraggio, che il mondo non è poi tanto pericoloso..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
grazie mille per avermi risposto, sicuramente cercherò di studiare e di distrarmi anche se mi riesce difficile, mentre studio penso che possa succedere qualcosa e mi blocco. Cercherò con la psicoterapia di risolvere il problema. Grazie ancora
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Da lì nacque l'ansia e la paura di poter perdere i miei cari e rivivere quei brutti momenti"

Di solito questa reazione capita dopo un brutto evento spiacevole (es malattia, incidente, morte) di una persona cara. Cioè memorizziamo e apprendiamo l'eventualità di un pericolo. Ci sono azioni che possiamo compiere che rafforzano tale meccanismo (ad es. telefonare spesso a casa per controllare se mamma e zia stanno bene; evitare di uscire per lasciarle sole, ecc...) e azioni che possono invece aiutarti a spezzare la reazione post traumatica.

Non so quanto una quota d'ansia sia stata appresa a casa, soprattutto se il papà è morto durante la gravidanza della mamma e quindi la mamma durante un periodo così stressante come la gravidanza ha anche dovuto elaborare questo lutto. Inoltre crescere una bimba/ragazzina da sola non deve essere stato facile per la mamma ed è probabile che una quota d'ansia sia stata appresa in casa già prima della malattia della zia.

In ogni caso, se stai male e hai queste crisi d'ansia, sono certa che la una consulenza psicologica, meglio se breve e focalizzata su i punti che ti abbiamo evidenziato, potrà esserti di grande aiuto.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
grazie per avermi risposto, sicuramente ho una forte ansia che si raffoza sempre di più, proverò se possibile un aiuto psicologico con psicoterapia dinamica e breve. Una sola domanda cosa intende per azioni che possono aiutarmi a spezzare la reazione post traumatica?Grazie
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Cosa fare per elaborare questi Suoi vissuti traumatici dipende dal tipo di psicoterapia che sceglierà:
nella psicoterapia dinamica si prendono in esame ad esempio i sogni che si guardano in modo simbolico, dato che nei simboli c'e il clou del messaggio che viene dall'inconscio.
Oppure si chiede all'interessata di fare delle associazioni di fantasia, che anch'esse emergono dall'inconscio.
Elaborando tramite i colloqui i temi emersi Lei 'potra' acquisire le parti significative dei temi emersi.
Una volta portati a livello cosciente tali temi che non si potevano fronteggiare perche' fino allora inconsci sono "pensabili" e superabile con l'aiuto del terapeuta.
Spero di averLe dato almeno un'idea del lavoro psicoterapeutico dinamico.
I migliori auguri!
[#10]
Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente

grazie mille, mi hai dato almeno l'idea di come si svolgerà la psicoterapia dinamica, grazie ancora, la terrò aggiornata
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le Ragazza,
in psicoterapia esistono diversi approcci terapeutici, al fine di aiutare le persone ad orientarsi meglio su questo sito i referenti dell'Area di Psicologia hanno pubblicato una piccola guida:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html


D'altra parte, la ricerca scientifica sui fattori di efficacia in psicoterapia negli ultimi decenni ci ha confermato come il fattore discriminante in termini di efficacia del percorso terapeutico non sia riconducibile ad un orientamento specifico, quanto piuttosto alla qualità della relazione psicoterapeuta/persona.
Di conseguenza, è molto importante che la persona non scelga lo specialista in funzione dell'orientamento di appartenenza ma, innanzi tutto, faccia le sue valutazioni riguardo ad alcune condizioni fondamentali che da sole sono sufficienti a promuovere il cambiamento.
Al fine di verificare più facilmente la presenza di queste condizioni è sufficiente che dopo il primo colloquio rivolga a se stesso le seguenti domande:

- mi sono sentito accettato?

- il terapeuta è stato in grado di offrirmi una comprensione empatica del mio vissuto?

- mi sono sentito giudicato dal terapeuta?

A tal proposito le consiglio la lettura di questo articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
grazie mille, delle informazioni, leggerò gli articoli attentamente
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Per rispondere alla Sua domanda "cosa intende per azioni che possono aiutarmi a spezzare la reazione post traumatica?"
Intendo dire proprio quei comportamenti che, a differenza di quelli che le ho elencato sopra, le permettono di superare le paure e le ansie relative alla malattia della zia.
Ad es. se Lei avesse il timore di lasciare la zia da sola per paura di perderla ed evitasse di uscire, uno dei primi step sarebbe proprio quello di fare in modo che lei riesca ad uscire, imparando a tollerare l'angoscia che prova.
Di solito nelle terapie brevi e focalizzate, come ad esempio la cognitivo-comportamentale, si procede in questo modo affinché il pz. riesca a ritrovare l'autonomia che aveva perduto.

Cordiali saluti,
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Attivo dal 2015 al 2017
Ex utente
quindi in pratica la psicoterapia serve proprio a farmi diventare autonoma e non dipendente dalla mia famiglia con le relative ansie
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