Ragazza di 20 anni, problemi famigliari

Buongiorno, sono un ragazzo di 25 anni e sono assieme ad una ragazza di 20. La mia ragazza vive con la madre e la sorella, in quanto la madre si è separata quando lei aveva più o meno 7 anni. Probabilmente la madre ha risentito parecchio della separazione e il vero problema è che tratta male le figlie, soprattutto la mia ragazza, la minore. Effettivamente la madre ha un pessimo carattere, litiga sempre con la figlie per sciocchezze ed è capace anche di non parlarle per giorni interi. In casa fa poco e nulla. Cucinano sempre le figlie, fanno le pulizie mentre lei è sempre in palestra e in giro a divertirsi e la cosa assurda è che specialmente la mia ragazza può uscire raramente di casa. La madre vuole essere avvisata giorni prima se deve uscire. Assurdo! E il brutto di tutto questo è che la mia ragazza subisce senza dire nulla. Caratterialmente non è una persona che reagisce, ma anzi, si sottomette. Pensate che in una relazione di 7 mesi posso contare su una mano le domeniche pomeriggio trascorse assieme. Ha provato ad andare in consultorio a parlare con uno psicologo, ma nulla. La madre è andata a due incontri e basta. Anche perchè a vederla da "fuori" sembra una persona normalissima, ma in ambito famigliare si trasforma. Io sto male nel vedere la mia ragazza piangere sempre. E per di più riusciamo a vederci raramente.Se esce un pomeriggio assolutamente non si può uscire la sera, e viceversa. Se esce oggi, assolutamente clausura il giorno seguente. Stanco di questa situazione abbiamo fatto un discorso di 3 ore, io, la figlia e la madre. Ho spiegato come la pensavo, ho spiegato che ha una figlia fantastica ed è giusto concederle più libertà. Sua figlia non fuma, non beve, non va in discoteca, aiuta sempre in casa..eppure si lamenta sempre. Ebbene, sembrava avessimo raggiunto un accordo, ma purtroppo questo accordo non è mai stato rispettato. Inizialmente accetta, parla da persona ragionevole e poi va tutto in fumo. E' una persona fredda, penso non abbia mai provato ad abbracciare la figlia. E lei giustamente ci sta malissimo, vedendo poi la mia famiglia, quante volte mi ha detto "sei proprio fortunato!!
Pensate che qualche settimana fa, la mia ragazza aveva dei test di ingresso per l'università. Una sera mi chiama disperata dicendo che sua madre non la portava in stazione a prendere il treno; conclusione l'ho dovuta portare io. L'ultima perla ieri sera, la invito a cena e lei giustamente rifiuta(notare che alla madre non lo dice neppure, in quanto conosce già la risposta).Bene, trascorre la serata a casa con la madre e neppure a cena si sono scambiate mai una parola, neppure una. Su mio consiglio le dico di parlarle e di dirle che questa situazione non ti piace. La madre accetta di parlare a patto che lei spenga il cellulare per non riferire le cose a me.
Io sono stanco di questa storia.Questo comportamento non ci fa vivere come vorremmo la nostra vita.Chiedo consiglio a Voi.A chi ci si può rivolgere?Vorrei vedere la mia ragazza sorridere.Grazie
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile ragazzo,
la situazione è delicata perchè in questi casi il trattamento con migliori e anche ottime possibilità di riuscita è la psicoterapia familiare.

Se andando al Consultorio non avete risolto nulla, vi conviene cercare altrove un trattamento di terapia psicologica.

Se la madre dovesse rifiutarsi, conviene che vada la ragazza dallo psicologo psicoterapeuta. Infatti qualche risultato dovrebbe ottenersi ugualmente e sarà compito del professionista cercare di coinvolgere i familiari. Al riguardo sarebbe ad es. molto importante anche la figura paterna.

Lei può svolgere un'importante funzione di sostegno per facilitare l'autonomia della ragazza ed eventualmente potrebbe anche lei giovarsi dello psicologo per potenziare questa sua funzione.
La psicoterapia della Gestalt è in genere molto efficace per migliorare le relazioni.

cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve, la cura che mostra per la sua ragazza e le attenzioni verso di lei sono un grande valore.

Mi spiace che non siate riusciti a portare avanti l'accordo raggiunto relativamente al consultorio, mi sembra di capire che non è stata rispettata la parola data. Purtroppo questo è accaduto perché non dipende da voi due soltanto, che con coraggio avete provato ad affrontare la situazione, ma anche dalla madre della sua ragazza.

Lei sembra essere fortunato ad avere una famiglia speciale, ma anche la sua ragazza è fortunata ad avere trovato lei e, anche se non ci conosciamo, penso di poter dire che entrambi lo siete per il vostro amore.
Certo questo non toglie che la situazione nella famiglia di lei sia dolorosa per la sua ragazza e anche per lei. Purtroppo non possiamo cambiare gli altri se, come sembra sia accaduto, non lo vogliono. Se la madre della sua ragazza non è disponibile al confronto purtroppo non dipende da voi.
Quello che posso dirle è che potete prendervi cura di voi stessi, cercando di capire il vissuto della sua ragazza nei confronti di sua madre e cosa pensa della situazione. Quando dice che la sua ragazza si sottomette, sarebbe importante approfondire questo aspetto e capire anche come sente la sua presenza rispetto a questa situazione.
E trovare così quelle soluzioni per vivere il più possibile nel modo in cui desiderate, anche se sfortunatamente ci possono essere persone che non lo condividono.

Un saluto,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Anche io come il collega Dott. De Sanctis vorrei focalizzare la Sua attenzione sul rapporto che condividete Lei e la Sua ragazza.
E' una risorsa importante che puo' sbloccare tutta la situazione familiare, se riuscirete a valorizzarla davvero, al di sopra dei problemi della famiglia "di origine".
Ho usato volutamente questo termine "di origine" perche' forse e' la "vostra" famiglia quella che sistemera' tutto.
Le sconsiglio di cercare di "mediare" la situazione fra la Sua ragazza e la madre. Probabilmente e' frutto di un qualcosa di antico che nessuno riesce a mettere a fuoco e servirebbe a poco o niente parlarne.
I migliori auguri.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Gentili Dottori, grazie per i vostri consigli. E' vero, forse sarà proprio la nostra storia a sistemare i problemi in famiglia anche se purtroppo non sono molto fiducioso. A volte mi sento quasi in colpa a chiederle di uscire o invitarla a cena e questo perché so già a priori che lei dovrà litigare con la madre per ottenere ció. Perché una madre dovrebbe proibire ad una figlia di vivere la propria vita? Dovrebbe essere lei la prima a spronarla a uscire, ad essere felice per lei. Invece sembra quasi che la madre abbia paura che le possa portare via la figlia. La vuole per lei, le dice di stare a casa come in una famiglia vera, ma per poi essere a cena e non scambiare mezza parola. E poi io mi arrabbio, dicendole che a quel punto era meglio uscire. Anche io a volte perdo la pazienza. Quindi da una parte mi domando, come posso aiutare la mia ragazza se davvero faccio fatica a vederla? Per quanto riguarda il padre, ho provato a convincerla a parlare con lui, ma purtroppo lei é sempre vissuta con le idee della madre, una persona giusto da vedere una volta ogni due settimane e basta. Non ha un vero legame affettivo, anche se da quel poco che so il padre la tratta bene, o meglio, a sentire la mia ragazza, sembrerebbe quasi menefreghismo, del tipo, con me fai quello che vuoi!! Capite quindi che lo sconforto sovrasta la speranza.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
La "posizione" della madre potrebbe essere la dolorosa conseguenza dei problemi coniugali che ha avuto.
Forse il timore che possano capitare anche alle figlie. Timore e rabbia.
Sono sentimenti durissimi da gestire e da comprendere.
Certamente la situazione avrebbe avuto dei benefici se la famiglia intera della Sua ragazza avesse davvero voluto "mettersi in gioco" in una terapia. Ma non c'è l'ha fatta! Questo fa intuire quanto sia grande e inavvicinabile il dolore che condividono tutti.
Ecco, forse dovrebbe considerare la criticita' della loro vita familiare e cercare di fare quello che puo' per la ragazza. Standole vicino con pazienza, accettazione, comprensione. Amore insomma!
Ci tenga informati se vuole!
I migliori saluti.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Immagino che se sente la sua ragazza scegliere la madre può rimanerci male. Capisco il suo sconforto, si trova a vivere una situazione difficile.

Intanto può cercare di riconoscere quanto la sua ragazza senta il peso di questa situazione. Lei si sente capito, la sente vicina? Si sente cercato e desiderato?

Dipende poi anche dalla sua ragazza quello che sceglie di fare, tenendo conto che potrebbe vivere la difficoltà di non deludere nessuno di voi due. Potrebbe essere doloroso per lei stessa, però alla fine tocca alla sua ragazza gestire la situazione e percorrere la strada che sente più giusta, tenendo conto della realtà familiare che vive. Lei stesso può confrontarsi con lei e darle un importante aiuto, però anche se è comprensibilmente frustrante per lei, può intervenire fino a un certo punto.

Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Certamente questo comportamento é dovuto ai problemi avuti con il coniuge anche se a dire la verità io non so esattamente come siano andate le cose; non si puó escludere che la relazione sia andata male proprio per i suoi atteggiamenti. Quante volte ripete alla figlia "non so darti affetto perché io non l'ho ricevuto". Ad ogni modo lei non vuole farsi aiutare e lo ha giá dimostrato.
Dott. De Sanctis, esattamente come dice lei, la mia ragazza vorrebbe accontentare tutti e due ma purtroppo non puó. Spesso sceglie la madre con la convizione di farla contenta e ricevere di più ma questo non accade mai. A questo punto credo stia alla mia ragazza mettersi in testa che le cose non potranno cambiare e se non puó essere felice con la madre lo sará magari con me. Il vero problema é che lei non osa, si sente in continuo ricatto. "Vuoi uscire? Esci pure, ma quando avrai bisogno io non ci sono." vedi il fatto che non l'ha portata in stazione. Quel giorno é stata fortunata perché c'ero io, ma ripeto, avrebbe compromesso il futuro di sua figlia non facendole fare il test universitario. E la veritá é che io non posso sostituire la figura materna. Posso rendermi disponibile nel bisogno, ma é giusto avere l'appoggio della madre.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Ci tengo a farle un'ulteriore annotazione, quando dice: "E la veritá é che io non posso sostituire la figura materna. Posso rendermi disponibile nel bisogno, ma é giusto avere l'appoggio della madre".

Condivido quando dice che non può sostituire la figura materna né è giusto che ci sia un match tra di voi. Il rapporto tra madre e figlia e il rapporto tra lei e la sua ragazza non è sullo stesso piano. Purtroppo però sembra accadere il contrario, sembra che lo sia. Lei ha intuito che la madre si sente esclusa e questo può provocare questa situazione, il "continuo ricatto".

Quello che volevo dirle è che se è vero che non può sostituire la figura materna, è anche vero che se l'appoggio della madre non c'è, non c'è. Dovrà trovare prima di tutto la sua ragazza, dentro se stessa, la forza di emergere, di non essere più sottomessa. Anche senza l'appoggio della madre, se questo non c'è. Nel tempo ootrà imparare a "osare", parola molto suggestiva che lei usa.

Se sente che il vostro amore vale e che la sua ragazza lo desidera, lei potrà scegliere se restarle vicino o meno. E se sceglierà di farlo, nonostante le difficoltà, voglio credere che sarà per la sua ragazza anche un buon esempio. Poiché lei mi sembra uno che lotta, un combattente.

Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Vi ringrazio molto per questo supporto che ci state dando. Mi auguro davvero possano risolversi le cose nel migliore dei modi. A volte parlarne con qualcuno aiuta. Vedremo...
Cercherò di essere determinato e di aiutarla nel momento del bisogno.
Vi terrò aggiornati.
Cordiali saluti.

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Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Buongiorno Dottori, riprendo questo vecchio consulto per aggiornarvi delle ultime novità.Dopo un periodo che sembrava abbastanza tranquillo, settimana scorsa di nuovo problemi. La mia ragazza tutte le mattine prende il treno per andare in università, e la madre era solita accompagnarla. Per averle detto "dai mamma muoviti che è tardi" (senza alcuna parolaccia) la madre è una settimana che non le rivolge la parola. Stando a quello che dice la corda si è spezzata. Non sono bastate le scuse. "l'era taxi è finita" così ha detto. Ed avendo solo una macchina in famiglia la mia ragazza non può più usarla. La mattina quindi si deve alzare molto prima per prendere il pullman. Sono stati giorni difficili, veramente difficili. La mia ragazza che piangeva e piange ogni giorno, ha paura e timore a tornare a casa. La madre l'ha minacciata di buttarla fuori casa. Le fa sempre pesare ogni uscita che fa, le fa pesare l'andare in piscina una volta a settimana. Continua a ricattarla.Proprio ieri ho accompagnato la mia ragazza dall'assistente sociale dell'asl del suo comune.Secondo lei nessuno può intervenire, in quanto è una persona che non accetta di fare questo percorso e dirle le cose fa solo peggiorare la situazione. Il problema è che la situazione non può andare avanti così. Sia per me sia per lei. Sta rovinando la nostra storia. Non permette alla figlia di studiare nel senso che vive un'ansia pazzesca e la testa è altrove. Continua ad affermare che la SUA casa non è un albergo ,anche se di fatto non cucina e non fa la spesa (lei mangia pochissimo).La obbliga a lavare i piatti con l'acqua fredda e le spegne la caldaia per non consumare l'acqua.
Ieri sera la mia ragazza ha tenuto il telefono in comunicazione con me durante una loro discussione. E be..c'è da mettersi le mani nei capelli. Ho ascoltato l'intera conversazione. Le ha detto che io non mi devo più intromettere nei loro problemi. Si è scocciata tantissimo per un sms che le avevo mandato dicendo che la figlia stava da me a cena sere prima. Le ha detto che deve smetterla di essere ARROGANTE. Vi posso garantire che è un angelo. E la mia ragazza piange e piange. La sminuisce sempre. Fa sempre credere che la colpa sia degli altri. Ho fatto un brevissimo riassunto. Potrei star qui lei ore a raccontare. Detto questo. La situazione è arrivata al limite. Non si può vivere così. L'assistente sociale non interviene. La zia (la sorella della madre) interviene a volte ma secondo lei bisogna sempre portare pazienza. Insomma, la pazienza è finita e noi non ce la facciamo più. Ho letto degli articoli riguardanti la VIOLENZA PSICOLOGICA FAMIGLIARE e da come viene descritta, devo proprio dire che c'è tutta. Ora, so che sarebbe l'ultima soluzione e sopratutto una mia idea, ma questa cosa sarebbe denunciabile alle forze dell'ordine?
Grazie mille
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buongiorno a lei, riflettendo sulle sue parole e sulla sua domanda, penso sia importante chiedersi in particolar modo gli effetti pratici di una possibile segnalazione sia dal punto di vista legale sia dal punto di vista relazionale. Capisco che è esasperato, ma qual è l'obiettivo di una denuncia?

Non so quanto le accoglierebbero una denuncia e che prove dovrebbe portare, tuttavia penso sia importante che lei si muova consapevolmente prima di procedere per vie legali.
Se avete tentato tante strade, non vorrei che quest'ultima finisse per esasperare ancora di più le cose. Magari inizialmente la madre potrebbe spaventarsi e cambiare, ma questo sarebbe un vero cambiamento duraturo?

Voglio lasciarle un mio pensiero. Coinvolgere terze persone, come le forze dell'ordine, non vorrei che tenesse la sua ragazza ferma nella posizione di figlia. Io credo che la possibilità più concreta per cambiare le cose sia che la sua ragazza si riconoscesse ormai un'adulta che non deve sottomettersi a chi comanda. So che questo può comportare scelte difficili, ma sentirei questo un passaggio autentico. Le forze dell'ordine rischiano di essere un tampone o, come dire, quel genitore buono che manca. Ma non saranno sempre presenti e, in più, voi ormai non siete più solo figli. E nessuno deve regolare le vostre scelte, se voi volete perseguirle.

So che la situazione è difficile e lei non sa come fare per sentire più presente e meno sofferente la sua ragazza. Cambiare la madre non è semplice e forse non è possibile. Potete cambiare voi però. Capisco che la sua ragazza ha un progetto universitario e immagino non abbia possibilità economiche attualmente. Spero comunque possiate trovare un strada di maggiore libertà, pur portando avanti i vostri progetti. Una strada che sia finalmente vostra.

Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
[#12]
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Grazie Dott. De Sanctis per la sua risposta. So bene che la denuncia sarebbe l'ultima cosa possibile che anche io onestamente vorrei evitare. Per di più è stato solo una cosa che è passata a me per la testa perchè esasperato, ma non ho accennato niente alla mia ragazza. Il vero problema è proprio la mancanza di autonomia economica. Se fossimo indipendenti molto probabilmente ce ne fregheremmo. Ma la mia ragazza ha bisogno della madre, che sia per una visita medica o accompagnarla in stazione. Ed è questo il punto di forza della madre, che continua con i suoi ricatti. " se vuoi che io ti faccia questi favori, tu stai alle mie regole" proibendole così di uscire o vivere la sua vita. I parenti non fanno nulla. Conoscono la situazione e non muovono un dito. Parliamo di una madre che proibisce di "sprecare" acqua calda per lavare i piatti o che se usi troppo il pc ti obbliga a pagare la bolletta dell'energia elettrica. Cose fuori dal comune. Io veramente non vedo soluzioni. Da una parte la mia ragazza che non vuole troncare il rapporto, dall'altra la voglia di libertà.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Una soluzione è la separazione tra la sua ragazza e la madre. Ma se non vuole farlo per ragioni pratiche, e forse anche per ragioni affettive, tocca stare in questa situazione, cercando il migliore equilibrio possibile. Anche se capisco che lei mi dirà che di equilibrio non si può parlare.

Per quanto riguarda lei, si trova in una posizione difficile perché non può decidere per la sua ragazza. Può decidere solo per sé.

Andare da uno psicoterapeuta, eventualmente anche voi due insieme, senza la madre di lei, come la sente come possibilità?
[#14]
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Si certamente ci abbiamo pensato e probabilmente lo faremo. Anche se appunto secondo me dovrebbe essere l'assistente sociale a proporlo. Ma qui, detto onestamente, mi sembrano un pó incompetenti. Ad ogni modo, la mia ragazza ha un altro appuntamento per settimana prossima, chissà che magari non riesca a convincere anche la madre a partecipare. A volte mi sento solo a combattere una battaglia non mia. Chi me lo fa fare...
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Quando dice che "a volte si sente solo a combattere una battaglia non mia. Chi me lo fa fare...", penso che questa sua considerazione meriti molta attenzione. Immagino parli del suo sconforto, ma non solo. Potrebbe avere in sè un valore speciale. Riguarda lei e il modo in cui desidera vivere le relazioni, in particolare quella con la sua ragazza.

Mi spiace non poterla aiutare di più da qui, ma sono sicuro che col tempo, attraverso la sua ricerca, troverà il modo per non sentirsi più solo ad affrontare la vita e le difficoltà che di volta in volta potrà presentare.

Un caro augurio,
Enrico de Sanctis