Non so rilassarmi
Gentili dottori
Non so rilassarmi
Ho 35 anni, faccio un lavoro che mi piace, se pur ancora non mi consente di essere totalmente autonomo ed economicamente realizzato.
Non so cosa significhi sdraiarmi su una poltrona e godere di un quarto d'ora di relax, non so cosa sia un pisolino al pomeriggio, la mia mente lavora sempre e se non ha nulla di importante su cui lavorare se lo inventa.
Sto mediamente bene solo se si verifica un evento: colazione, pranzo, merenda, cena; fare l'amore, allenarmi, scrivere un progetto; partecipare a qualcosa, essere protagonista in qualcosa, esporre qualcosa; guardare un documentario che mi interessa molto, preparare qualcosa per il lavoro.
Per il resto considero i tempi "vuoti" come collegamenti tra un evento e l'altro. Non godo dell'ozio, quando invece - fortunatamente per l'attività che svolgo - potrei farlo un po' più di altri.
Ma sono ansioso, quindi l'attesa di ogni evento compromette la mia normale fisiologia: non vado in bagno, non dormo.
Calcolo tutto, conto tutto, faccio il progetto su tutto, controllo tutto.
Tendo a raggiungere sempre l'equilibrio di uno schema sempre uguale e che mi rassicuri ma allo stesso tempo voglio una vita movimentata, imprevedibile, eclettica.
Quindi vivo un perenne conflitto, mi concentro sul calcolo delle calorie consumate e assunte, chiedo molto a me stesso ma infondo, quando posso, mi risparmio.
Sono terrorizzato dalla notte: e se non dormirò? Se alla 5 volta che vado in bagno non mi riaddormento più?
E anche dalla mia fisiologia: e se oggi non andrò in bagno? Se sarò costipato, come lavorerò? E come mi allenerò?
non so rilassarmi ma la mia frase più ricorrente, detta a tutti, è la seguente: "ora non voglio sapere niente, ora mi devo rilassare".
Grazie per la lettura
ernesto
Non so rilassarmi
Ho 35 anni, faccio un lavoro che mi piace, se pur ancora non mi consente di essere totalmente autonomo ed economicamente realizzato.
Non so cosa significhi sdraiarmi su una poltrona e godere di un quarto d'ora di relax, non so cosa sia un pisolino al pomeriggio, la mia mente lavora sempre e se non ha nulla di importante su cui lavorare se lo inventa.
Sto mediamente bene solo se si verifica un evento: colazione, pranzo, merenda, cena; fare l'amore, allenarmi, scrivere un progetto; partecipare a qualcosa, essere protagonista in qualcosa, esporre qualcosa; guardare un documentario che mi interessa molto, preparare qualcosa per il lavoro.
Per il resto considero i tempi "vuoti" come collegamenti tra un evento e l'altro. Non godo dell'ozio, quando invece - fortunatamente per l'attività che svolgo - potrei farlo un po' più di altri.
Ma sono ansioso, quindi l'attesa di ogni evento compromette la mia normale fisiologia: non vado in bagno, non dormo.
Calcolo tutto, conto tutto, faccio il progetto su tutto, controllo tutto.
Tendo a raggiungere sempre l'equilibrio di uno schema sempre uguale e che mi rassicuri ma allo stesso tempo voglio una vita movimentata, imprevedibile, eclettica.
Quindi vivo un perenne conflitto, mi concentro sul calcolo delle calorie consumate e assunte, chiedo molto a me stesso ma infondo, quando posso, mi risparmio.
Sono terrorizzato dalla notte: e se non dormirò? Se alla 5 volta che vado in bagno non mi riaddormento più?
E anche dalla mia fisiologia: e se oggi non andrò in bagno? Se sarò costipato, come lavorerò? E come mi allenerò?
non so rilassarmi ma la mia frase più ricorrente, detta a tutti, è la seguente: "ora non voglio sapere niente, ora mi devo rilassare".
Grazie per la lettura
ernesto
[#1]
gentile utente da quello che dice non si tratta di una incapacità fisiologica di rilassarsi ma, probabilmente, di una personalità con dinamiche ossessive.
le sue domande:
(...) se non dormirò? Se alla 5 volta che vado in bagno non mi riaddormento più?
E anche dalla mia fisiologia: e se oggi non andrò in bagno? Se sarò costipato, come lavorerò? E come mi allenerò?(..)
sono classici quesiti ossessivi che si autoalimentano.
non deve cercare di rilassarsi ma modificare le sue dinamiche con l'aiuto di un terapeuta.
saluti
le sue domande:
(...) se non dormirò? Se alla 5 volta che vado in bagno non mi riaddormento più?
E anche dalla mia fisiologia: e se oggi non andrò in bagno? Se sarò costipato, come lavorerò? E come mi allenerò?(..)
sono classici quesiti ossessivi che si autoalimentano.
non deve cercare di rilassarsi ma modificare le sue dinamiche con l'aiuto di un terapeuta.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile Signore,
Sembra che Lei sia afflitto da quello che si chiama "horror vacui": il terrore del vuoto.
Piu' che non riuscire a rilassarsi lei sembra essere orripilato da un vuoto "mentale" che forse teme possa venire colmato da pensieri/preoccupazioni che la spaventano.
Io le consiglierei il ricorso ad una psicoterapia dinamica che tramite analisi dei sogni, delle associazioni e di colloqui sui contenuti emersi faccia luce su tale "horror" che la afflige.
I migliori saluti.
Sembra che Lei sia afflitto da quello che si chiama "horror vacui": il terrore del vuoto.
Piu' che non riuscire a rilassarsi lei sembra essere orripilato da un vuoto "mentale" che forse teme possa venire colmato da pensieri/preoccupazioni che la spaventano.
Io le consiglierei il ricorso ad una psicoterapia dinamica che tramite analisi dei sogni, delle associazioni e di colloqui sui contenuti emersi faccia luce su tale "horror" che la afflige.
I migliori saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Utente
Grazie dei vostri consigli
vivo un periodo complesso, una serie di fattori rendono il mio presente incodificabile ed ho il terrore del futuro.
Ormai conto tutto, calcolo tutto, pianifico, gestisco, misuro, sommo e sottraggo.
Sostanzialmente, però, le due cose che maggiormente mi fanno paura sono:
- la notte: dormo male, vado in bagno varie volte e se il giorno dopo ho una cosa importante da fare è un tormento
- andare in bagno: sono estremamente regolare se tutto è regolare, sono sistematicamente bloccato se cambiano gli orari, i programmi, i rumori di fondo.
Quindi se cambio ritmi di lavoro, e se c'è un periodo diverso, o se ci sono scadenze, per me è una sofferenza anche perché ho la colite nervosa e se non evacuo mi sento impazzire.
Seguirò il vostro consiglio se entro breve tempo non sarò riuscito a stare meglio.
vivo un periodo complesso, una serie di fattori rendono il mio presente incodificabile ed ho il terrore del futuro.
Ormai conto tutto, calcolo tutto, pianifico, gestisco, misuro, sommo e sottraggo.
Sostanzialmente, però, le due cose che maggiormente mi fanno paura sono:
- la notte: dormo male, vado in bagno varie volte e se il giorno dopo ho una cosa importante da fare è un tormento
- andare in bagno: sono estremamente regolare se tutto è regolare, sono sistematicamente bloccato se cambiano gli orari, i programmi, i rumori di fondo.
Quindi se cambio ritmi di lavoro, e se c'è un periodo diverso, o se ci sono scadenze, per me è una sofferenza anche perché ho la colite nervosa e se non evacuo mi sento impazzire.
Seguirò il vostro consiglio se entro breve tempo non sarò riuscito a stare meglio.
[#4]
Come il collega De Vincentiis, propenderei per un'ipotesi di alta ossessività. Il tema del controllo era già stato toccato nei consulti precedenti che aveva inserito, e quella dell'eccessivo bisogno di controllo è una manifestazione di ossessività.
Le suggerisco di rivolgersi a uno psicoterapeuta, meglio se ad approccio attivo come il comportamentale o strategico.
Le suggerisco di rivolgersi a uno psicoterapeuta, meglio se ad approccio attivo come il comportamentale o strategico.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#5]
Gentile Signore,
La colite nervosa e' una ulteriore riprova della presenza in Lei di timori che prendono la via somatica.
L'intestino e' infatti dotato di una innervazione "autonoma" non gestita volontariamente e si fa quindi interprete dei conflitti piu' "viscerali" nascosti e segreti appunto, come indica il termine.
Potrebbe esserle di grande aiuto uno psicoterapeuta dinamico che operi nell'ambito della "psicosomatica".
Ci faccia sapere se tramite tale psicoterapia ha avuto benefici.
I migliori saluti.
La colite nervosa e' una ulteriore riprova della presenza in Lei di timori che prendono la via somatica.
L'intestino e' infatti dotato di una innervazione "autonoma" non gestita volontariamente e si fa quindi interprete dei conflitti piu' "viscerali" nascosti e segreti appunto, come indica il termine.
Potrebbe esserle di grande aiuto uno psicoterapeuta dinamico che operi nell'ambito della "psicosomatica".
Ci faccia sapere se tramite tale psicoterapia ha avuto benefici.
I migliori saluti.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.1k visite dal 17/09/2015.
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