Il mio migliore amico è molto più piccolo di me

Salve,
Sono nuovo del sito e vi ringrazio per il lavoro svolto.
la mia è una situazione veramente particolare. Io ho 21 anni e sono non vedente.
poco più di un anno fa ho conosciuto un ragazzo molto più piccolo di me, pure lui non vedente di 14 anni.
lui è molto particolare, non sembra avere i classici 14 anni, con la testa fra le nuvole, che pensa solo a giocare ecc, al contrario, è molto maturo e ragione già come se avesse parecchi più anni.
Ora io non lo so come è accaduto, ma ci siamo stretti un sacco, siamo migliori amici.
Sappiamo benissimo entrambi che c'è una grossa differenza di età, ma a nessuno dei due interessa. Quando io sono con lui sto bene, parliamo, giochiamo e ci divertiamo. E pure lui sta bene. Quindi, dell'età, ce ne siamo sempre fregati, anche perchè ripeto, non dimostra assolutamente 14 anni.
Entrambi sappiamo che la differenza di età non è poca, ma ci siamo sempre fregati di cosa pensa la gente, visto che siamo noi a sapere che comunque stiamo bene e non facciamo nulla di male.
Inoltre, purtroppo, la vita di un ragazzo non vedente nel mondo della scuola non è proprio una favola, in quanto a tutte le difficoltà che ha un normale studente, si aggiungono anche quelle di essere ciechi, quindi problemi di incomprensione con i professori, insegnanti che non capiscono le difficoltà e non si adattano, propblemi con la strumentazione informatica, ecc ecc.
Quindi lui in me vede un punto di riferimento su come superare tutti questi problemi, in quanto io ci sono già passato e gli posso dare tutti i consigli del caso, e fargli vivere con serenità questo periodo.
Io ora sono molto contento di questa cosa, sono contento del rapporto che abbiamo e gli voglio un sacco di bene.
abbiamo un rapporto veramente limpido e cristallino. entrambi sappiamo cosa è l'uno per l'altro e ci raccontiamo tutto.
Ovviamente, io so benissimo riconoscere che ha 14 anni, e so benissimo come comportarmi e, soprattutto, quali cose non raccontare e discorsi che al momento non sono da fare.
Io non lo so dire come mai ci siamo uniti tanto. penso semplicemente perchè siamo non vedenti entrambi e questo è un qualcosa che ci accomuna e ci ha fatto unire.
Inoltre io lo vedo un po' come un fratello più piccolo da aiutarlo in tutti i momenti in cui può avere bisogno.
Ora, l'unica cosa che vorrei capire, è se questo rapporto potrebbe essere sbagliato sotto certi punti di vista, soprattutto legati alla differenza di età.
I genitori sanno che siamo amici e non hanno mai avuto problemi in questo.
Però io mi chiedo se tutto questo è normale, se stiamo sbagliando ad essere così uniti e a considerarci migliori amici, se dovremmo rallentare o se possiamo tranquillamente rimanere così e diventare sempre più uniti.
Vi ringrazio
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Proviamo ad affrontare la questione da un altro punto di vista: secondo te, che cosa potrebbe succedere di male se non rallentaste e continuaste come state facendo adesso?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Cosa la inquieta in questo rapporto?
Cosa prova per questo Suo amico?
Condividere qualcosa di molto forte come la cecita' puo' creare un legame importante.
La turba?
Si guardi nell'animo. E si risponda.
Certe emozioni possono diventare sentimenti quando c'e' una spiccata sensibilita'.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
Utente
Utente
gentili dottori,
Ritengo che se noi continuassimo così non ci sarebbe nulla di male. Penso sia la cosa più giusta dato che la vogliamo entrambi e nessuno di noi due è assolutamente contro a rimanere così uniti, anzi a diventarlo sempre di più.
Io a ben pensarci cose negative non ce le trovo. L'importante è non esagerare, ma questo vale per ogni cosa.
Sono sicuro che porterebbe solo dei vantaggi. A lui perchè ha qualcuno di più grande su cui contare, di cui fidarsi, e, magari evitare così certe "cavolate" che si fanno da adolescenti. Voglio dire, lui mi vede giustamente come un suo pari, un amico sincero a cui confidare tutto e si fida di ciò che dico, ma nello stesso tempo sa che sono più grande e perciò mi ascolta. Quindi,, ad esempio, se vedo che comincia a frequentare compagnie che lo portano sulla cattiva strada, potrei fargli tranquillamente capire che non è di certo la cosa migliore per sentirsi felice.
Perciò, in conclusione, non ci vedo assolutamente nulla di male se continuiamo così.
Ma vede, a me da fastidio cosa possono pensare le altre persone.
Voglio dire, la gente ci vede insieme, non ci conosce e chissà che cosa può pensare! "uno grande di 21 anni con praticamente un bambino? ma che senso ha? chissà quanto è scemo quello grande!".
La cosa che mi turba forse di più è veramente il pensiero della gente che non conosciamo.
Le persone che ci conoscono sanno benissimo che siamo amici e non ci hanno mai visto nulla di male. Forse all'inizio rimanevano un po' interdetti, ma dopo 10 minuti che ci vedevano insieme sono stati costretti a ricredersi. Ci vuole veramente poco agli occhi esterni per capire che siamo uniti.
Per esempio, eravamo a casa di una mia amica, e dopo per l'appunto il classico stupore e silenzio iniziale a vedere un ragazzino insieme ad uno più grande, il padre se ne esce con: "lui ti tratta come un fratello maggiore!" e da lì si è sciolto tutto e ogni cosa è andata semplicemente per il meglio. Questo, solamente per far capire che ci vuol poco a capire che siamo così e non c'è nulla di male.
Forse la persona che lo capisce di meno è mia madre, che ancora oggi mi chiede che cosa ci trovo in un ragazzino di 14 anni. Per quello vi chiedo, come posso far capire tutto questo a mia madre, in modo che approvi in pieno?
A me, Dott.a FRANCA ESPOSITO, nulla turba nel nostro rapporto, solo, come dicevo più sopra, il fatto che spesso la gente rimane interdetta, mia madre che non capisce, insomma, tutte queste cose mi fanno pensare che ci possa essere qualcosa di sbagliato. Ed è proprio questo che mi ha convinto a chiedere un vostro consulto.
Come dicevo prima per il mio amico provo un grandissimo affetto, gli voglio bene come lo vorrei ad un fratello minore. E lui me ne vuole come lo vorrebbe ad un fratello maggiore. Desidero aiutarlo in tutto ciò di cui può aver bisogno, consigliarli su ogni difficoltà (amici, scuola, vita in generale ecc). Entrambi siamo tranquillamente consapevoli di cosa rappresenta lui per me ed io per lui. Ed entrambi ne siamo contenti e vogliamo che tutto rimanga così, anzi che migliori sempre di più..

Vi ringrazio per la disponibilità.
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> a me da fastidio cosa possono pensare le altre persone.
>>>

Forse perché, sebbene ti consideri notevolmente più grande del tuo amico, anche tu ti porti dentro ancora qualche insicurezza. E del resto sarebbe normale, data la tua età.

Tieni a mente, però, che molte delle cose che per noi hanno valore nella vita sono avversate, denigrate, derise o disprezzate da molti.

Perciò chiediti: faccio più un favore a me stesso nel pensare con la testa degli altri, o nel perseguire ciò in cui credo?