Paura malattie

Salve, ho un problema. Mio padre era malato di cancro nello specifico era affetto da carcinoma del cavo orale con metastasi linfonodale, ha sofferto per sei mesi e io l'ho sempre assistito 24 su 24. Da quando è morto ho iniziato ad avere problemi di respiro, come se avessi fame d'aria e ad avvertire dolori al collo e avvolte ho la sensazione di avere un nodo in gola. Sopratutto al tatto. Quando penso alla malattia questo viene accentuato. Non riesco più a vivere perché ho molta paura di essere malata e di avere la malattia di mio padre. Ho paura di non riuscire a vivere e che mi resta poco da vivere. Fumo qualche sigaretta al giorno, ma sto cercando di smettere. Secondo lei questi sintomi sono legati all'ansia? Posso fare qualcosa per questo? La ringrazio per la risposta
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza,

per ricevere delle informazioni mediche chiare è utile fare una visita anche chiedendo al medico di famiglia, che conosce la tua situazione e, presumo, abbia conosciuto anche quella di tuo padre.

Detto questo tieni presente che forse stai ancora nella fase di elaborazione del lutto e una perdita così importante ha bisogno di tempo per essere ri-assorbita. Forse le tue preoccupazioni per le malattie rimandano proprio a questo.

Hai mai pensato di consultare un Collega di persona?
Sai potrebbe aiutarti, vista la situazione, ad alleggerire un po' il peso che senti, immagino difficile da sostenere.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta celere. Si stavo pensando di consultare uno psicologo di persona perché la situazione sta diventando insostenibile Per me ma anche per le persone che mi stanno vicine ho paura di perderle quindi quando fanno qualcosa iho psempre paura che possa accadere qualcosa anche perché improvvisamente è deceduta anche mia madre. Io ho 21 anni. Ho anche effettuato esami della tiroide.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Se dagli esami medici non emerge alcunché significa che probabilmente non trovi altro modo per affrontare la tua sofferenza, se non usando il corpo, quando invece è qualcosa che riguarda principalmente la sfera emotiva.

Prova a prendere contatto con un Collega e metti da parte gli esami medici visto che sono negativi. Ti trovi in una situazione particolare che merita un ascolto attento, prima di tutto empatico e accogliente.





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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
si dia tempo per elaborare il Suo lutto!
La scomparsa del padre e' una perdita importante e l'averlo Lei assistito per 6 mesi ha fatto probabilmente si' che Lei abbia preso su di se' in modo simbolico il dolore che vedeva in lui .
Le faccio presente che cita la sensazione di "avere un nodo alla gola" che psico-fisiologicamente rappresenta il pianto.
Consultare uno psicoterapeuta che si occupi di psicosomatica o di interventi psicofisiologici mi sembra una buona idea per fronteggiare la situazione.
Che vita conduce?
Lavora? Studia? Amicizie?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
Salve dottoressa, si studio all'università, esco spesso. Sto insieme ad un ragazzo da parecchio tempo. Alterno periodi in cui sono un po' più serena ad altri in cui proprio non riesco nemmeno a rapportarmi con la gente. Piango spesso e per qualsiasi motivo anche banale. Fumo qualche sigaretta al giorno ma noto che quando fumo questa fame di aria aumenta quindi sto cercando di eliminarle. Anche per paura della malattia.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
Da quanto dice l'elaborazione del lutto sta avvenendo normalmente.
E le consiglio di distrarsi e pazientare perche' un po' di tempo occorrera'!
Non si vergogni di piangere... il "nodo alla gola" Le dice che ne ha bisogno!
Riguardo la "fame d'aria" e' probabile che Lei incameri aria solo con la parte superiore dei polmoni e forse Le potrebbe essere utile imparare la"respirazione diaframmatica" che le consentirebbe di utilizzare tutta la gabbia toracica.
Uno psicoterapeuta che utilizzi la psicofisiologia o la psicosomatica gliela potra' mostrare e la effettuera' poi autonomamente quando ne sentira' il bisogno.
Ci mandi Sue notizie!
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Utente
Utente
La ringrazio tanto. Cercherò il prima possibile di rivolgermi ad uno psicoterapeuta. Il problema del respiro non mi era mai capitato prima di ora. da quando è deceduto mio padre mi capita ogni giorno. Tranne quando non penso a questo problema.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Questo Le indica che e' un fenomeno emotivo.
E' molto diffuso... non tema...

I migliori saluti