Xenofobia

Buongiorno, sono qui per fare chiarezza su quella che io considero xenofobia.
Premetto di non essere razzista, anzi, sono molto aperta verso lo scambio culturale ed amo scoprire usi e costumi di etnie diverse dalla mia.
Nonostante questo, sin da piccola, ho sempre avuto paura (terrore, panico, angoscia) quando mi trovavo in presenza di persone straniere, essenzialmente immigrati.
Proprio nel periodo in cui stavo cercando di elaborare il fatto che diverso non è sinonimo di cattivo, malvagio, mi è accaduto uno spiacevole episodio: ero in compagnia di un'amica ed un ragazzo di colore ci ha minacciate con un bastone, intimando la mia amica a consegnarli il suo smartphone. Io ero terrorizzata, il cuore mi batteva all'impazzata e l'istinto è stato quello di correre il più lontano possibile.
Tutt'oggi se avvisto una persona straniera, il battito accelera e vado nel pallone.
Non so cosa sia a terrorizzarmi così tanto, ma nel mio cervello scatta qualcosa che mi fa associare il 'diverso' al 'cattivo'.
Sarà forse che li vedo come vagabondi, trasandati, per questo mi spaventano? Sicuramente se incontrassi un africano, un indiano o un arabo che sia, in giacca e cravatta, dietro la scrivania di un ufficio non ne avrei paura.
Mi sento una persona cattiva, ma mi rendo conto che non dipende da me.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
I pre-pre-giudizi esistono e non sono qualcosa di sbagliato. Sono la nostra storia di vita.
Se lei associa l ' essere trasandato con il pericolo o qualcosa comunque da tenere lontano e se in seguito alla rapina subita ha ancora paura, ecco laspiegazione al perché lei ha paura ad avvicinarsi ad alcune persone.

Cordiali saluti

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Gentile dottoressa,

la ringrazio innanzitutto per la risposta. Mi chiedo, però, se c'è qualche consiglio che potrebbe darmi per cercare in qualche modo di superare questa mia paura.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Prego.
Volevo scrivere "pregiudizi " sopra.
Bisognerebbe capire meglio la sua paura perché la paura non è sempre qualcosa da eliminare. Ad esempio in una situazione di pericolo come una rapina è del tutto utile e sensato avere paura perché la paura ci dá informazioni importanti.
Ma se per lei tutto ciò è invalidante potrebbe capire con l ' aiuto di uno psicologo cosa fare. Questa paura le impedisce di avvicinarsi o frequentare persone straniere?
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Utente
Utente
Ho avuto compagni di classe, amici di altre nazionalità: rumeni, ucraini.. e con loro non ho mai avuto problemi. Immagino perché li vedo uguali a me, non trovo molte differenze.
Ma se sono alla fermata dell'autobus, in treno, per strada e vedo uno straniero (che poi di immigrati si tratta), immediatamente il battito accelera, inizio a guardarmi attorno per valutare le possibili vie d'uscita in caso di un'aggressione. E' una paura, il più delle volte, immotivata e ne sono consapevole.
Mi crea problemi perché stare in un vagone del treno da sola con due africani, e restare immobile per due ore per non attirare la loro attenzione, è assurdo.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
il problema che affligge Lei e' dovuto alla "paura del diverso" piu' che al "razzismo".
Infatti il colore della pelle e' sempre stato il parametro discriminatorio per eccellenza prorio perche' lo si vede senza fatica.
La delinquenza invece la si puo' trovare ovunque, fra persone bianchissime, italiane, anzi molto ben vestite....proorio per sviare i sospettidalle loro intenzioni.
Se segue la cronaca delle citta' si rendera' conto che spesso a compiere le peggiori truffe sono persone impeccabilmente eleganti....
Ci rifletta...

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
Cara dottoressa,

come già spiegato in precedenza, mi rendo conto che la mia paura NON HA ALCUN FONDAMENTO.
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