Ambiente e infelicità !!!
Salve, riporto una lettera scritta da un mio cugino che chiede cortesemente un parere psicologico:
Salve, mi chiamo A. ho 32 anni e abito alla periferia di Reggio Calabria
Alcuni anni fa in una rivista ho letto che alla domanda: “se tu potessi, cosa faresti per eliminare il tuo stress e vivere più sereno e soddisfatto ?”, la risposta più diffusa (un’altissima percentuale che adesso non ricordo quanto fosse), in qualsiasi città l’intervistato abitasse, ha risposto: cambierei subito città !
Ora, siccome molte anche io penso: magari in una città più grande ( io, ripeto, vivo a Reggio Calabria, 170mila abitanti) con più divertimenti, più locali, più scelta per tutto, forse sarei molto più soddisfatto, realizzato ed anche più sereno, più in pace con me stesso!
penso ciò anche in prospettiva di una futura famiglia (anche se non sono fidanzato) con dei figli (quindi anche per loro)
La mia domanda allora è: la nostra “felicità” dipende anche da dove viviamo (nel senso largo del termine) ? può essere che vivere a Milano mi renderebbe più “soddisfatto” e VIVO che vivere a R.C. ?
Alle volte penso che mi sarebbe piaciuto esser nato a Roma, altre volte invece penso che in una grande città americana la mia vita sarebbe molto più bella ! come altresì mi capita di fantasticare di quanto sarebbe bello vivere nel sempre allegro Brasile invece della mia, a volte, cupa città! o in una villa a Firenze o nella dotta e acculturata e non provinciale Bologna; oppure nella mitica Miami o Los Angeles ! come pure penso: chissà quanto sarebbe bello vivere ad Amsterdam o a Elsinki o a Berlino, come penso anche: come sarebbe bello vivere a Bolzano o in Valle d’Aosta.
So che probabilmente mi direte che è molto difficile dare una risposta al mio interrogativo e che tutto è relativo, ma io fantastico che in una grande città si hanno molte più occasioni ed opportunità per tutto, per qualsiasi cosa (tipo: donne – lavoro – divertimenti ecc. ecc. ecc. );
penso che mi sentirei anche molto più libero perché ad esempio se qui a R.C. capita che ho voglia di andare da solo in qualsiasi posto, finisce che incontro conoscenti che mi dicono: ma sei solo? Ma allora tu sei matto? esempio: pochi giorni fa in città c’è stata la festa patronale ed io, avendo un amico ammalato ed un altro fuori città, sono uscito solo: tutti coloro che mi hanno incontrato, domande su domande: con chi sei? Dove vai? Cosa fai? Chi aspetti? Perché sei solo? E via dicendo……..
sicuramente in una grande città meno provinciale questo sarebbe difficile accadesse, ad allora penso che mi farebbe stare meglio vivere a Roma; altro esempio: siccome ho un po’ di conoscenti (ma pochi amici) quando nella mia provinciale città passeggio “tranquillamente” nel corso (via principale), mi sento osservato (perché molte volte è capitato che mi fermassero e mi domassero: dove vai?che fai? Con chi sei? Ect. Ect………… invece…. Se capita che sono in un’altra città, nel passeggiare per il centro (da solo o in compagnia) mi sento liberissimo – per nulla osservato e senza dover dare conto a nessuno di quello che sto o non sto facendo.
Ho conosciuto persone anche più giovani di me che vivono in piccoli centri di 20 – 30 mila abitanti lontani da una vera città e sembravano contenti del luogo dove vivono (anche se offre molto poco per tutto e dove qualsiasi cosa fai sembra di essere al grande fratello perché è come avere 20 mila persone che ti controllano).
Conosco anche tante persone che non cambierebbero e lascerebbero la mia città neppure se la loro famiglia si trasferisse nella fantastica Sidney in Australia piuttosto che a New York o a Chicago o a Filadelfia! O anche Firenze o Venezia per dire (sono proprio innamorati di R.C. ed io non riesco proprio a capirli, magari posso capire chi ha 60 anni, ma dei giovani non li capisco!) io allora penso beato te che sei così realizzato e soddisfatto di vivere a R. Calabria sono conscio del fatto che la serenità e soddisfazione sono molto più articolate da restringere così, so che la libertà, il sentirsi liberi e a proprio agio sono cose più intime, ma io domando ugualmente (anche se so non sarei in ogni caso capace di lasciare la mia città per una questione di malinconia per la mia famiglia): ciò che mi circonda può rendermi più felice o più sereno? (immagino che vivere nell’allegro Brasile non sarebbe la stessa cosa che vivere qui)
Dimenticavo: certe volte gioco il superenalotto e dopo penso: meno male che non ho vinto, altrimenti con tutti quei soldi impazzirei se rimanessi in questa città che offre davvero molto poco per uno che ha una gran possibilità economica (senza tener conto che qui c’è la ndrangheta che non lascia sicuramente in pace persone benestanti), allora penso: se vincessi tanti soldi come minimo dovrei trasferirmi a Roma o Milano (e forse sarebbe ancora poco)
Ringrazio per avermi ascoltato e mille grazie per la vostra “dottorata” opinione !
ps: pensate che guardo troppi film ?
Salve, mi chiamo A. ho 32 anni e abito alla periferia di Reggio Calabria
Alcuni anni fa in una rivista ho letto che alla domanda: “se tu potessi, cosa faresti per eliminare il tuo stress e vivere più sereno e soddisfatto ?”, la risposta più diffusa (un’altissima percentuale che adesso non ricordo quanto fosse), in qualsiasi città l’intervistato abitasse, ha risposto: cambierei subito città !
Ora, siccome molte anche io penso: magari in una città più grande ( io, ripeto, vivo a Reggio Calabria, 170mila abitanti) con più divertimenti, più locali, più scelta per tutto, forse sarei molto più soddisfatto, realizzato ed anche più sereno, più in pace con me stesso!
penso ciò anche in prospettiva di una futura famiglia (anche se non sono fidanzato) con dei figli (quindi anche per loro)
La mia domanda allora è: la nostra “felicità” dipende anche da dove viviamo (nel senso largo del termine) ? può essere che vivere a Milano mi renderebbe più “soddisfatto” e VIVO che vivere a R.C. ?
Alle volte penso che mi sarebbe piaciuto esser nato a Roma, altre volte invece penso che in una grande città americana la mia vita sarebbe molto più bella ! come altresì mi capita di fantasticare di quanto sarebbe bello vivere nel sempre allegro Brasile invece della mia, a volte, cupa città! o in una villa a Firenze o nella dotta e acculturata e non provinciale Bologna; oppure nella mitica Miami o Los Angeles ! come pure penso: chissà quanto sarebbe bello vivere ad Amsterdam o a Elsinki o a Berlino, come penso anche: come sarebbe bello vivere a Bolzano o in Valle d’Aosta.
So che probabilmente mi direte che è molto difficile dare una risposta al mio interrogativo e che tutto è relativo, ma io fantastico che in una grande città si hanno molte più occasioni ed opportunità per tutto, per qualsiasi cosa (tipo: donne – lavoro – divertimenti ecc. ecc. ecc. );
penso che mi sentirei anche molto più libero perché ad esempio se qui a R.C. capita che ho voglia di andare da solo in qualsiasi posto, finisce che incontro conoscenti che mi dicono: ma sei solo? Ma allora tu sei matto? esempio: pochi giorni fa in città c’è stata la festa patronale ed io, avendo un amico ammalato ed un altro fuori città, sono uscito solo: tutti coloro che mi hanno incontrato, domande su domande: con chi sei? Dove vai? Cosa fai? Chi aspetti? Perché sei solo? E via dicendo……..
sicuramente in una grande città meno provinciale questo sarebbe difficile accadesse, ad allora penso che mi farebbe stare meglio vivere a Roma; altro esempio: siccome ho un po’ di conoscenti (ma pochi amici) quando nella mia provinciale città passeggio “tranquillamente” nel corso (via principale), mi sento osservato (perché molte volte è capitato che mi fermassero e mi domassero: dove vai?che fai? Con chi sei? Ect. Ect………… invece…. Se capita che sono in un’altra città, nel passeggiare per il centro (da solo o in compagnia) mi sento liberissimo – per nulla osservato e senza dover dare conto a nessuno di quello che sto o non sto facendo.
Ho conosciuto persone anche più giovani di me che vivono in piccoli centri di 20 – 30 mila abitanti lontani da una vera città e sembravano contenti del luogo dove vivono (anche se offre molto poco per tutto e dove qualsiasi cosa fai sembra di essere al grande fratello perché è come avere 20 mila persone che ti controllano).
Conosco anche tante persone che non cambierebbero e lascerebbero la mia città neppure se la loro famiglia si trasferisse nella fantastica Sidney in Australia piuttosto che a New York o a Chicago o a Filadelfia! O anche Firenze o Venezia per dire (sono proprio innamorati di R.C. ed io non riesco proprio a capirli, magari posso capire chi ha 60 anni, ma dei giovani non li capisco!) io allora penso beato te che sei così realizzato e soddisfatto di vivere a R. Calabria sono conscio del fatto che la serenità e soddisfazione sono molto più articolate da restringere così, so che la libertà, il sentirsi liberi e a proprio agio sono cose più intime, ma io domando ugualmente (anche se so non sarei in ogni caso capace di lasciare la mia città per una questione di malinconia per la mia famiglia): ciò che mi circonda può rendermi più felice o più sereno? (immagino che vivere nell’allegro Brasile non sarebbe la stessa cosa che vivere qui)
Dimenticavo: certe volte gioco il superenalotto e dopo penso: meno male che non ho vinto, altrimenti con tutti quei soldi impazzirei se rimanessi in questa città che offre davvero molto poco per uno che ha una gran possibilità economica (senza tener conto che qui c’è la ndrangheta che non lascia sicuramente in pace persone benestanti), allora penso: se vincessi tanti soldi come minimo dovrei trasferirmi a Roma o Milano (e forse sarebbe ancora poco)
Ringrazio per avermi ascoltato e mille grazie per la vostra “dottorata” opinione !
ps: pensate che guardo troppi film ?
[#1]
Gentile utente
Non so se lei guardi troppi film o meno, ma è certo che deve avere molto tempo libero. Oppure una mente fertile, che le propone diversi e importanti interrogativi.
E credo che se lei davvero desidera cambiare qualcosa d'importante nella sua vita, prima dovrebbe iniziare a FARE qualche piccolo passo nella direzione che può farglielo ottenere. E solo DOPO eventualmente interrogarsi su cosa cambiare per aggiustare il tiro.
Farsi troppe domande in anticipo rischia di farle spendere l'intera sua vita per prepararsi a viverla, senza però viverla davvero.
Cordiali saluti
Non so se lei guardi troppi film o meno, ma è certo che deve avere molto tempo libero. Oppure una mente fertile, che le propone diversi e importanti interrogativi.
E credo che se lei davvero desidera cambiare qualcosa d'importante nella sua vita, prima dovrebbe iniziare a FARE qualche piccolo passo nella direzione che può farglielo ottenere. E solo DOPO eventualmente interrogarsi su cosa cambiare per aggiustare il tiro.
Farsi troppe domande in anticipo rischia di farle spendere l'intera sua vita per prepararsi a viverla, senza però viverla davvero.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Ringrazio il dr. Santocito per la risposta ma, sinceramente, anche se ero consapevole del fatto che una risposta ai miei interrogativi "forse può essere solo evasiva", speravo in una risposta più "centrata" sui pensieri che mi frullano in mente riguardo il rapporto che vi è fra la città in cui si vive e la serenità (o la "non serenità") che un uomo può assorbire dalla città stessa in cui abita.
Cordialità
Cordialità
[#3]
Gentile Utente
dopo aver letto il suo post mi chido se il motivo della sua insoddisfazion sia realmente la città in cui vive.
Ho l'impressione che si sia costruito delle fantasie che spesso male si incastrano con la realtà dei fatti.
Ad esempio lei dice che abitare a RC è sicuramente peggio che vivere nella "allegro brasile"...ma lei sà che in quel meraviglioso posto c'è gente che ogni giorno muore di fame??
Sa, credo che a tutti delle volte sia capitato di fantasticare riguardo alla vita che avrebbero potuto vivere se fossero stati in un'altro posto, se avessero fatto altri studi, se avessere sposato un'altra persona ma intanto costruiscono la propria vita basandola sui dati di realtà e cercando di godersi la strada che hanno SCELTO.
Con i SE si può costruire tutto ed il suo contrario ma è con i fatti che faticosamente si costruisce la propria esistenza.
Cordiali saluti
dopo aver letto il suo post mi chido se il motivo della sua insoddisfazion sia realmente la città in cui vive.
Ho l'impressione che si sia costruito delle fantasie che spesso male si incastrano con la realtà dei fatti.
Ad esempio lei dice che abitare a RC è sicuramente peggio che vivere nella "allegro brasile"...ma lei sà che in quel meraviglioso posto c'è gente che ogni giorno muore di fame??
Sa, credo che a tutti delle volte sia capitato di fantasticare riguardo alla vita che avrebbero potuto vivere se fossero stati in un'altro posto, se avessero fatto altri studi, se avessere sposato un'altra persona ma intanto costruiscono la propria vita basandola sui dati di realtà e cercando di godersi la strada che hanno SCELTO.
Con i SE si può costruire tutto ed il suo contrario ma è con i fatti che faticosamente si costruisce la propria esistenza.
Cordiali saluti
Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense
[#4]
Gentile Utente,
ho letto questo suo lungo intervento e qualcuno degli altri (solo qualcuno perchè sono davvero tanti!). Mi sembra di capire che qui, come altrove, lei tenda a incastrarsi da solo in una rete di dubbi continui. Onestamente credo che con questa sua mail abbia reso perfettamente il lavoro mentale che si instaura di fronte ad alcuni dubbi
Da qui non le so dire se questa "fatica" psicologica sia espressione di una patologia o meno. Però, visto che chi scrive qui di solito vuole avere dei consigli, io le consiglio di chiedere una consulenza psichiatrica o psicologica, giusto per togliersi i dubbi...
...anche se, forse, dei dubbi le rimarranno anche dopo la consulenza
Però l'importante è capire se ci dobbiamo preoccupare o no, non so se mi spiego
Credo che una persona come lei, con questa grande capacità di "guardarsi dentro", trarrà sicuramente notevoli vantaggi da un lavoro sulla psiche
E nel dubbio io proverei se fossi in lei
ho letto questo suo lungo intervento e qualcuno degli altri (solo qualcuno perchè sono davvero tanti!). Mi sembra di capire che qui, come altrove, lei tenda a incastrarsi da solo in una rete di dubbi continui. Onestamente credo che con questa sua mail abbia reso perfettamente il lavoro mentale che si instaura di fronte ad alcuni dubbi
Da qui non le so dire se questa "fatica" psicologica sia espressione di una patologia o meno. Però, visto che chi scrive qui di solito vuole avere dei consigli, io le consiglio di chiedere una consulenza psichiatrica o psicologica, giusto per togliersi i dubbi...
...anche se, forse, dei dubbi le rimarranno anche dopo la consulenza
Però l'importante è capire se ci dobbiamo preoccupare o no, non so se mi spiego
Credo che una persona come lei, con questa grande capacità di "guardarsi dentro", trarrà sicuramente notevoli vantaggi da un lavoro sulla psiche
E nel dubbio io proverei se fossi in lei
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#5]
Gentile utente
È importante che lei si renda conto che quando si fa così tante domande, senza provare prima a fare qualcosa di pratico per verificare di persona come stanno davvero le cose, allora è lei che sta "evadendo" dalla realtà, avvitandosi e rinchiudendosi nella sua spirale di dubbi senza fine.
Vada a vivere per un mese in un'altra città, distante da dove abita adesso, e le prometto che al suo ritorno risponderò alle domande che le saranno venute in mente, ma solo dopo averne fatto l'esperienza.
Se non lo farà, non saprà mai se potrebbe essere più felice di quanto lo è adesso.
Cordiali saluti
È importante che lei si renda conto che quando si fa così tante domande, senza provare prima a fare qualcosa di pratico per verificare di persona come stanno davvero le cose, allora è lei che sta "evadendo" dalla realtà, avvitandosi e rinchiudendosi nella sua spirale di dubbi senza fine.
Vada a vivere per un mese in un'altra città, distante da dove abita adesso, e le prometto che al suo ritorno risponderò alle domande che le saranno venute in mente, ma solo dopo averne fatto l'esperienza.
Se non lo farà, non saprà mai se potrebbe essere più felice di quanto lo è adesso.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.8k visite dal 28/09/2008.
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