Sonnolenza diurna e tensione muscolare
Buongiorno,
poco più di sei mesi fa ho cominciato ad accusare una sensazione di stanchezza, malessere generale e indolenzimento muscolare alle gambe: inizialmente ho pensato ad un'influenza (pur non avendo febbre), poi visto che i sintomi non solo non sparivano ma peggioravano, mi sono rivolto al mio medico che mi ha fatto fare degli esami di sangue, urine e feci, dai quali non è risultato nulla di negativo se non un valore leggermente alto di glucosio (102). Gli esami comprendevano anche tiroide ed elettroforesi, nella norma, così come gli indicatori dell'infiammazione (VES, PCR ecc..).
Essendo io una persona piuttosto ansiosa (ho sofferto in passato di disturbi d'ansia) e siccome attraversavo un periodo pesante a lavoro, dopo due mesi che questa sintomatologia peggiorava, mi sono rivolto ad uno psichiatra, che mi ha diagnosticato una "sindrome ansioso depressiva" (secondo me semplicemente secondaria al mio stato di salute) e curato con Citalopram 15gtt/die e Alprazolam 15gtt x 3/die. Assumo questa terapia da oltre 4 mesi ma i sintomi non sono cambiati, anzi ultimamente stanno peggiorando.
Mi sveglio praticamente come se non avessi dormito (pur dormendo oltre le 8 ore), ancora molto assonnato (e la sonnolenza dura per tutta la giornata) ma soprattutto con dolori e tensione muscolari sparsi dappertutto, in particolare al collo, alle braccia ed alle cosce, che non rispondono ai comuni antiinfiammatori. A questi sintomi si accompagna una forte sensazione di stanchezza sia fisica che mentale, sensazione di instabilità e di non riuscire a coordinare i movimenti, tremori visibili alle mani e disturbi intestinali (attacchi frequenti di diarrea).
Il mio psichiatra ha detto che dal suo punto di vista non c'è più nessun problema psichiatrico e mi ha consigliato di sospendere gradualmente Alprazolam, mantenere Citalopram ed eventualmente rivolgermi ad un neurologo per indagare eventuali disturbi del sonno o altre patologie.
Cosa ne pensate? Finora ho cercato di non compromettere la mia attività lavorativa e sociale (anche se ho dovuto assentarmi spesso da lavoro) ma ultimamente faccio sempre più fatica, ho problemi di concentrazione e, recentissimamente, di memoria a breve termine. Preciso comunque che faccio un lavoro che mi appaga ed ho una normale vita sociale e sentimentale e non ho ragioni di essere depresso o ansioso (ragion per cui dubito fortemente della diagnosi psichiatrica che ho ricevuto).
Grazie anticipatamente.
poco più di sei mesi fa ho cominciato ad accusare una sensazione di stanchezza, malessere generale e indolenzimento muscolare alle gambe: inizialmente ho pensato ad un'influenza (pur non avendo febbre), poi visto che i sintomi non solo non sparivano ma peggioravano, mi sono rivolto al mio medico che mi ha fatto fare degli esami di sangue, urine e feci, dai quali non è risultato nulla di negativo se non un valore leggermente alto di glucosio (102). Gli esami comprendevano anche tiroide ed elettroforesi, nella norma, così come gli indicatori dell'infiammazione (VES, PCR ecc..).
Essendo io una persona piuttosto ansiosa (ho sofferto in passato di disturbi d'ansia) e siccome attraversavo un periodo pesante a lavoro, dopo due mesi che questa sintomatologia peggiorava, mi sono rivolto ad uno psichiatra, che mi ha diagnosticato una "sindrome ansioso depressiva" (secondo me semplicemente secondaria al mio stato di salute) e curato con Citalopram 15gtt/die e Alprazolam 15gtt x 3/die. Assumo questa terapia da oltre 4 mesi ma i sintomi non sono cambiati, anzi ultimamente stanno peggiorando.
Mi sveglio praticamente come se non avessi dormito (pur dormendo oltre le 8 ore), ancora molto assonnato (e la sonnolenza dura per tutta la giornata) ma soprattutto con dolori e tensione muscolari sparsi dappertutto, in particolare al collo, alle braccia ed alle cosce, che non rispondono ai comuni antiinfiammatori. A questi sintomi si accompagna una forte sensazione di stanchezza sia fisica che mentale, sensazione di instabilità e di non riuscire a coordinare i movimenti, tremori visibili alle mani e disturbi intestinali (attacchi frequenti di diarrea).
Il mio psichiatra ha detto che dal suo punto di vista non c'è più nessun problema psichiatrico e mi ha consigliato di sospendere gradualmente Alprazolam, mantenere Citalopram ed eventualmente rivolgermi ad un neurologo per indagare eventuali disturbi del sonno o altre patologie.
Cosa ne pensate? Finora ho cercato di non compromettere la mia attività lavorativa e sociale (anche se ho dovuto assentarmi spesso da lavoro) ma ultimamente faccio sempre più fatica, ho problemi di concentrazione e, recentissimamente, di memoria a breve termine. Preciso comunque che faccio un lavoro che mi appaga ed ho una normale vita sociale e sentimentale e non ho ragioni di essere depresso o ansioso (ragion per cui dubito fortemente della diagnosi psichiatrica che ho ricevuto).
Grazie anticipatamente.
[#1]
Gentile Paziente, il sintomo descritto potrebbe far pensare a disturbi respiratori nel sonno, e in particolare alla Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno.
Il russare notturno e l’apnea ostruttiva nel sonno rappresentano un conflitto tra la lingua e le strutture molli del faringe, in particolare palato molle, ugola, e, specie nei bambini, tonsille e adenoidi. Il russare è dovuto al fatto che l’aria inspirata (in questi casi per lo più attraverso la bocca, e non il naso come sarebbe auspicabile), trova uno stretto passaggio in cui viene accelerata. Le strutture molli che circondano appunto questo passaggio, entrano in vibrazione originano il caratteristico e sgradevole rumore del russamento. L'apnea si verifica quando il passaggio si occlude del tutto. Al senso di soffocamento segue di solito un brusco e angoscioso risveglio. Un primo orientamento diagnostico si ottiene con semplici domande al paziente e al partner: il paziente russa abitualmente? arresta il suo respiro anche per una decina di secondi almeno? riferisce bruschi risvegli notturni?, al mattino si alza stanco? di giorno é stanco e sonnolento? Ha difficoltà doi concentrazione e memoria? In caso di risposte positive, come mi sembra nel suo caso, il quadro va approfondito per la conferma diagnostica e per la scelta della più adeguata terapia.
La diagnosi più sicura si ottiene con la Polisonnografia, un esame che comporta l’applicazione di sensori che registrano vari parametri durante la notte: numero e gravità delle apnee, tempo di russa mento , attività cardiaca ecc. Oggi può essere effettuata anche a domicilio, a cura del medico che la prende in cura, (neurologo, pneumologo, ma anche dentista esperto in problemi del sonno)
Dal punto di vista terapeutico, oltre all'approccio chirurgico, meno indicato nell'adulto, e alla ventilazione notturna con maschera respiratoria collegata ad apparecchi a pressione continua (CPAP), si può oggi in molti casi optare per l'applicazione , durante la notte, di un dispositivo intraorale simile ad un apparecchio ortodontico che, riposizionando correttamente la mandibola, è spesso in grado di migliorare o risolvere il problema.
Potrebbe infatti trattarsi, anche nel suo caso, di un problema legato ad una mal posizione della mandibola, che, a causa dello scorretto “ingranamento” dei denti, rende più stretto il passaggio attraverso il quale l’aria transita nel retrobocca (faringe). In questo caso, sarebbe opportuno sentire il parere anche di un dentista esperto in problemi respiratori e nel sonno.
Può ottenere qualche notizia in più sull’argomento aprendo questo link:
http://www.studiober.com/patologie/complicanze-del-russare-notturno/
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
Le suggerirei anche di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
http://www.studiober.com/pdf/Malocclusioni%20e%20patologie%20respiratorie%20ostruttive.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
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Il russare notturno e l’apnea ostruttiva nel sonno rappresentano un conflitto tra la lingua e le strutture molli del faringe, in particolare palato molle, ugola, e, specie nei bambini, tonsille e adenoidi. Il russare è dovuto al fatto che l’aria inspirata (in questi casi per lo più attraverso la bocca, e non il naso come sarebbe auspicabile), trova uno stretto passaggio in cui viene accelerata. Le strutture molli che circondano appunto questo passaggio, entrano in vibrazione originano il caratteristico e sgradevole rumore del russamento. L'apnea si verifica quando il passaggio si occlude del tutto. Al senso di soffocamento segue di solito un brusco e angoscioso risveglio. Un primo orientamento diagnostico si ottiene con semplici domande al paziente e al partner: il paziente russa abitualmente? arresta il suo respiro anche per una decina di secondi almeno? riferisce bruschi risvegli notturni?, al mattino si alza stanco? di giorno é stanco e sonnolento? Ha difficoltà doi concentrazione e memoria? In caso di risposte positive, come mi sembra nel suo caso, il quadro va approfondito per la conferma diagnostica e per la scelta della più adeguata terapia.
La diagnosi più sicura si ottiene con la Polisonnografia, un esame che comporta l’applicazione di sensori che registrano vari parametri durante la notte: numero e gravità delle apnee, tempo di russa mento , attività cardiaca ecc. Oggi può essere effettuata anche a domicilio, a cura del medico che la prende in cura, (neurologo, pneumologo, ma anche dentista esperto in problemi del sonno)
Dal punto di vista terapeutico, oltre all'approccio chirurgico, meno indicato nell'adulto, e alla ventilazione notturna con maschera respiratoria collegata ad apparecchi a pressione continua (CPAP), si può oggi in molti casi optare per l'applicazione , durante la notte, di un dispositivo intraorale simile ad un apparecchio ortodontico che, riposizionando correttamente la mandibola, è spesso in grado di migliorare o risolvere il problema.
Potrebbe infatti trattarsi, anche nel suo caso, di un problema legato ad una mal posizione della mandibola, che, a causa dello scorretto “ingranamento” dei denti, rende più stretto il passaggio attraverso il quale l’aria transita nel retrobocca (faringe). In questo caso, sarebbe opportuno sentire il parere anche di un dentista esperto in problemi respiratori e nel sonno.
Può ottenere qualche notizia in più sull’argomento aprendo questo link:
http://www.studiober.com/patologie/complicanze-del-russare-notturno/
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Le suggerirei anche di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
http://www.studiober.com/pdf/Malocclusioni%20e%20patologie%20respiratorie%20ostruttive.pdf
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www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
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[#2]
il citalopram essendo un farmaco che inibisce il recupero della serotonina potrebbe in teoria favorire il bruxismo e, qualora fosse presente, peggiorare potenzialmente il caso provi a farlo presente al Suo neurologo.
La cosa importante comunque è quella proposta dal collega (descritta molto bene)
La cosa importante comunque è quella proposta dal collega (descritta molto bene)
[#3]
Le deo fare qualche domanda, per poterla indirizzare erso un tipo di approfondimento o l'altro:
Russa?
Si seglia la mattina con i muscoli della mandibola stanchi, un pò come se avesse masticato tutta la notte?
Il suo dentista le ha mai parlato di una malocclusione?
Ha molti denti mancanti o protesi estese?
Ha messo l'apparecchio ortodontico?
Ha dolori o rumori vicino all'orecchio quando apre la bocca?
Si ritrova a volte di giorno con la mandibola serrata?
Le riferiscono che fa rumore con i denti di notte?
Russa?
Si seglia la mattina con i muscoli della mandibola stanchi, un pò come se avesse masticato tutta la notte?
Il suo dentista le ha mai parlato di una malocclusione?
Ha molti denti mancanti o protesi estese?
Ha messo l'apparecchio ortodontico?
Ha dolori o rumori vicino all'orecchio quando apre la bocca?
Si ritrova a volte di giorno con la mandibola serrata?
Le riferiscono che fa rumore con i denti di notte?
[#4]
Utente
Buongiorno,
innanzitutto grazie per le vostre gentili risposte.
Non russo (chiunque abbia dormito con me sostiene che addirittura non si sente neanche il mio respiro), non mi sveglio con i muscoli della mandibola stanchi ed in generale la risposta è no a tutte le sue domande tranne il serrare la mandibola durante il giorno, cosa che in effetti mi succede. Assolutamente non ho apnee notturne.
innanzitutto grazie per le vostre gentili risposte.
Non russo (chiunque abbia dormito con me sostiene che addirittura non si sente neanche il mio respiro), non mi sveglio con i muscoli della mandibola stanchi ed in generale la risposta è no a tutte le sue domande tranne il serrare la mandibola durante il giorno, cosa che in effetti mi succede. Assolutamente non ho apnee notturne.
[#5]
Si può sostanzialmente escludere la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS).
L'ipotesi bruxismo resta in piedi, nella variante serramento, legata agli stati di ansia e stress, ma sicuramente aggravata dal Citalopram.
Rimedi di pertinenza odontoiatrica per contenere il bruxismo sono possibili.
Informazioni in più su questo disturbo sono in questo link:
www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1363-bruxismo-diagnosi-terapia.html
Ritengo però il suo problema più inquadrabile in una cattiva gestione degli stati d'ansia, e sposto il suo quesito in area psicologica (NON psichiatrica) perchè i colleghi psicologi possano dare il loro contributo, pur potendo gli gnatologi continuare a intervenire per gli aspetti di loro competenza.
L'ipotesi bruxismo resta in piedi, nella variante serramento, legata agli stati di ansia e stress, ma sicuramente aggravata dal Citalopram.
Rimedi di pertinenza odontoiatrica per contenere il bruxismo sono possibili.
Informazioni in più su questo disturbo sono in questo link:
www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1363-bruxismo-diagnosi-terapia.html
Ritengo però il suo problema più inquadrabile in una cattiva gestione degli stati d'ansia, e sposto il suo quesito in area psicologica (NON psichiatrica) perchè i colleghi psicologi possano dare il loro contributo, pur potendo gli gnatologi continuare a intervenire per gli aspetti di loro competenza.
[#6]
Salve, ho letto con interesse il consulto e mi introduco, desideroso di darle un mio punto di vista, nel caso possa rappresentare per lei un confronto utile.
Trovo importante la sua valutazione sulla diagnosi dello psichiatra. Lei sente che il suo stato d'animo è secondario a una condizione di tipo organico, che non la rende sereno. Ed è per questo che si trova in uno stato di comprensibile preoccupazione.
In questo senso prosegua con ulteriori approfondimenti medici, in modo tale da potere verificare la sua ipotesi e quindi trovare le soluzioni idonee per lei.
Lei dice di sentirsi appagato sia a livello lavorativo sia familiare, tanto più quindi ha ragione a proseguire un iter medico.
Provo tuttavia a lasciarle un pensiero, qualora nel tempo si accorgesse che ci potrebbero essere variabili che non aveva ancora considerato. Può anche lasciarlo in un "cassetto" per ora, poi magari lo aprirà in un futuro, se sarà necessario.
Il corpo rappresenta ciò che noi siamo. Facciamo un esempio molto banale, se una persona è rilassata il suo respiro sarà più profondo, il suo battito cardiaco più lento, la muscolatura sarà meno contratta e la persona sarà meno attenta agli stimoli esterni. Se invece una persona è in tensione, è possibile che il suo respiro sarà più corto, il battito più accelerato, la muscolatura contratta e così via. E questo potrebbe provocare un senso di stanchezza che si aggiunge alla tensione iniziale.
Allora bisognerebbe ascoltare il corpo, come se fosse un segnale, una specie di campanello d'allarme che le dice che dev'esserci qualcosa che nella sua vita non sta andando come dovrebbe.
Qualcosa che in questo momento è detto dal corpo, ma per poterlo cambiare potrebbe essere necessario riconoscerlo con le parole, potendolo così affrontare. Potrebbe essere anche un'occasione per lei.
Mi fermo qui, non so se in questa sede ho potuto darle uno spunto riflessivo, so bene il peso della situazione che sta vivendo. Ma sono sicuro che con le sue ricerche, troverà le soluzioni, ed è questo il mio augurio per lei.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Trovo importante la sua valutazione sulla diagnosi dello psichiatra. Lei sente che il suo stato d'animo è secondario a una condizione di tipo organico, che non la rende sereno. Ed è per questo che si trova in uno stato di comprensibile preoccupazione.
In questo senso prosegua con ulteriori approfondimenti medici, in modo tale da potere verificare la sua ipotesi e quindi trovare le soluzioni idonee per lei.
Lei dice di sentirsi appagato sia a livello lavorativo sia familiare, tanto più quindi ha ragione a proseguire un iter medico.
Provo tuttavia a lasciarle un pensiero, qualora nel tempo si accorgesse che ci potrebbero essere variabili che non aveva ancora considerato. Può anche lasciarlo in un "cassetto" per ora, poi magari lo aprirà in un futuro, se sarà necessario.
Il corpo rappresenta ciò che noi siamo. Facciamo un esempio molto banale, se una persona è rilassata il suo respiro sarà più profondo, il suo battito cardiaco più lento, la muscolatura sarà meno contratta e la persona sarà meno attenta agli stimoli esterni. Se invece una persona è in tensione, è possibile che il suo respiro sarà più corto, il battito più accelerato, la muscolatura contratta e così via. E questo potrebbe provocare un senso di stanchezza che si aggiunge alla tensione iniziale.
Allora bisognerebbe ascoltare il corpo, come se fosse un segnale, una specie di campanello d'allarme che le dice che dev'esserci qualcosa che nella sua vita non sta andando come dovrebbe.
Qualcosa che in questo momento è detto dal corpo, ma per poterlo cambiare potrebbe essere necessario riconoscerlo con le parole, potendolo così affrontare. Potrebbe essere anche un'occasione per lei.
Mi fermo qui, non so se in questa sede ho potuto darle uno spunto riflessivo, so bene il peso della situazione che sta vivendo. Ma sono sicuro che con le sue ricerche, troverà le soluzioni, ed è questo il mio augurio per lei.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#7]
Gentile utente,
La Sua "stanchezza" al mattino farebbe ipotizzare la presenza di una condizione di tensione che lei mantiene durante il sonno, oppure che si accentua durante il sonno proprio per l'inattivita' del corpo che "non scarica" energia.
Vorrei consigliarLe percio' di ricorrere ad uno psicoterapeuta che operi con metodologie psicosomatiche, il quale potrebbe indagare sulla presenza di una eventuale "alessitimia".
In tale patologia infatti e' esclusivamente il corpo che si incarica di gestire le tensioni per le quali la "psiche non ha parole".
E cio' sarebbe compatibile con la sua serenita' cosciente.
Speriamo di averLe fornito un consiglio utile per risolvere il disagio che ci ha riferito.
I migliori saluti.
La Sua "stanchezza" al mattino farebbe ipotizzare la presenza di una condizione di tensione che lei mantiene durante il sonno, oppure che si accentua durante il sonno proprio per l'inattivita' del corpo che "non scarica" energia.
Vorrei consigliarLe percio' di ricorrere ad uno psicoterapeuta che operi con metodologie psicosomatiche, il quale potrebbe indagare sulla presenza di una eventuale "alessitimia".
In tale patologia infatti e' esclusivamente il corpo che si incarica di gestire le tensioni per le quali la "psiche non ha parole".
E cio' sarebbe compatibile con la sua serenita' cosciente.
Speriamo di averLe fornito un consiglio utile per risolvere il disagio che ci ha riferito.
I migliori saluti.
[#8]
Utente
Grazie a tutti per le vostre risposte.
Purtroppo però la situazione sta assumendo carattere di urgenza... eventuali trattamenti psicologici (posto che sia quello il problema) richiedono tempi lunghi, ma io a causa di questi problemi fisici ho grosse difficoltà nella vita quotidiana. Se non si riesce a fare qualcosa in tempi brevi temo che le conseguenze saranno piuttosto gravi, sono 8 mesi che stringo i denti ma davvero non ce la faccio quasi più. E' dura alzarsi la mattina, andare a lavoro, la sera sono distrutto ed uscire è spesso un'ulteriore sforzo... questa cosa mi spaventa tantissimo.
Il terrore che ho è che possa trattarsi di una malattia cronica quale fibromialgia o CFS... la cui diagnosi tra l'altro è difficile e la terapia praticamente non esiste.
Purtroppo però la situazione sta assumendo carattere di urgenza... eventuali trattamenti psicologici (posto che sia quello il problema) richiedono tempi lunghi, ma io a causa di questi problemi fisici ho grosse difficoltà nella vita quotidiana. Se non si riesce a fare qualcosa in tempi brevi temo che le conseguenze saranno piuttosto gravi, sono 8 mesi che stringo i denti ma davvero non ce la faccio quasi più. E' dura alzarsi la mattina, andare a lavoro, la sera sono distrutto ed uscire è spesso un'ulteriore sforzo... questa cosa mi spaventa tantissimo.
Il terrore che ho è che possa trattarsi di una malattia cronica quale fibromialgia o CFS... la cui diagnosi tra l'altro è difficile e la terapia praticamente non esiste.
[#9]
Gentile utente,
Faccia tutte le ricerche che ritiene, ma se si trattasse di un problema psicosomatico non troverebbe dei validi correlati organici. E continuerebbe a stare male senza intravedere una soluzione.
Mi dispiace sentirla cosi' sfiduciato!
Ci tenga informati comunque!
I migliori saluti.
Faccia tutte le ricerche che ritiene, ma se si trattasse di un problema psicosomatico non troverebbe dei validi correlati organici. E continuerebbe a stare male senza intravedere una soluzione.
Mi dispiace sentirla cosi' sfiduciato!
Ci tenga informati comunque!
I migliori saluti.
[#10]
"A freddo" ritengo che una probabile malocclusione possa anche cercarla, ma non credo che sia il Suo problema più importante che la via psicologica sia corretta.... però.
A questi sintomi si accompagna una forte sensazione di stanchezza sia fisica che mentale, sensazione di instabilità e di non riuscire a coordinare i movimenti, tremori visibili alle mani e disturbi intestinali (attacchi frequenti di diarrea).
Questi sintomi siano di pertinenza neurologica. Le apnee le escluderei a priori perché come qualsiasi esperto del sonno sa si verificano nell'adulto in persone sovrappeso e nel bambino in presenza di adenoidi, ipertrofia dei turbinati e tonsilliti. Non mi sembra il Suo caso.
Per la sensazione di instabilità e i tremori credo che si debba approfondire con una visita neurologica che potrebbe dare indicazioni anche su quanto già scritto.
Saluti
A questi sintomi si accompagna una forte sensazione di stanchezza sia fisica che mentale, sensazione di instabilità e di non riuscire a coordinare i movimenti, tremori visibili alle mani e disturbi intestinali (attacchi frequenti di diarrea).
Questi sintomi siano di pertinenza neurologica. Le apnee le escluderei a priori perché come qualsiasi esperto del sonno sa si verificano nell'adulto in persone sovrappeso e nel bambino in presenza di adenoidi, ipertrofia dei turbinati e tonsilliti. Non mi sembra il Suo caso.
Per la sensazione di instabilità e i tremori credo che si debba approfondire con una visita neurologica che potrebbe dare indicazioni anche su quanto già scritto.
Saluti
[#11]
Buona sera,
leggo solamente ora curca il suo problema.
Partendo dal dato che riferisce: i suoi "problemi del e nel sonno" comincerei con:
-il pianificare una valutazione clinica e testologica con un esperto il "Medicina del Sonno",
-seguita da un esame strumentale ossia una "Polisonnografia con studio quali/quantitativo del sonno e monitoraggio cardio-respiratorio".
Potrebbe essere una sindrome da apnee notturne,
ma anche un altro "disturbo del e nel sonno".
Ad esempio una parasonnia, un disturbo da eccessiva motilità nel sonno, un disturbo del comportamento nella fase REM del sonno, o altra forma che destrutturi e/o frammenti il suo riposo notturno rendendolo qualitativamente scarsamente efficace/ristoratore.
Cordialmente.
leggo solamente ora curca il suo problema.
Partendo dal dato che riferisce: i suoi "problemi del e nel sonno" comincerei con:
-il pianificare una valutazione clinica e testologica con un esperto il "Medicina del Sonno",
-seguita da un esame strumentale ossia una "Polisonnografia con studio quali/quantitativo del sonno e monitoraggio cardio-respiratorio".
Potrebbe essere una sindrome da apnee notturne,
ma anche un altro "disturbo del e nel sonno".
Ad esempio una parasonnia, un disturbo da eccessiva motilità nel sonno, un disturbo del comportamento nella fase REM del sonno, o altra forma che destrutturi e/o frammenti il suo riposo notturno rendendolo qualitativamente scarsamente efficace/ristoratore.
Cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#12]
Gentile utente,
provo anch'io a dirle qualcosa che forse può esserle utile. I medici potranno ovviamente confermare o confutare le mie osservazioni e ipotesi.
La stanchezza cronica e i tremori mi fanno pensare ad una tensione muscolare continua e cronica. Sappiamo tutti infatti che i muscoli quando sono molto stanchi non riescono più a garantire dei movimenti fluidi e fermi.
Le diarree invece sono un sintomo che spesso si associa a stati ansiosi.
Lei ha fatto riferimento ad un periodo di lavoro molto pesante; quanto questo stress lavorativo incide sulla sua capacità di riuscire a "tener dietro" a tutte le cose di cui si deve occupare?
Una tensione mentale continua potrebbe forse ripercuotersi anche sull'apparato muscolare.
Potrebbe perciò esserci uno stato ansioso che ovviamente potrebbe giovarsi di una terapia psicologica.
Tenga anche presente che non sempre le terapie psicologiche sono lunghe; indirizzi come la Strategica Breve curano i disturbi d'ansia in genere in tempi molto brevi.
Cordiali saluti
provo anch'io a dirle qualcosa che forse può esserle utile. I medici potranno ovviamente confermare o confutare le mie osservazioni e ipotesi.
La stanchezza cronica e i tremori mi fanno pensare ad una tensione muscolare continua e cronica. Sappiamo tutti infatti che i muscoli quando sono molto stanchi non riescono più a garantire dei movimenti fluidi e fermi.
Le diarree invece sono un sintomo che spesso si associa a stati ansiosi.
Lei ha fatto riferimento ad un periodo di lavoro molto pesante; quanto questo stress lavorativo incide sulla sua capacità di riuscire a "tener dietro" a tutte le cose di cui si deve occupare?
Una tensione mentale continua potrebbe forse ripercuotersi anche sull'apparato muscolare.
Potrebbe perciò esserci uno stato ansioso che ovviamente potrebbe giovarsi di una terapia psicologica.
Tenga anche presente che non sempre le terapie psicologiche sono lunghe; indirizzi come la Strategica Breve curano i disturbi d'ansia in genere in tempi molto brevi.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 6.9k visite dal 12/09/2015.
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Approfondimento su Fibromialgia
La fibromialgia è una malattia reumatica con sintomi vari come il dolore cronico diffuso, rigidità muscolare, alterazioni dell'umore. Cause, diagnosi e cure.