Ho un problema di alimentazione o un disagio psicologico?

Mi chiamo Ernesto, i dati antropometrici e anagrafici li leggerete, sono laureato, ho un lavoro precario all'Università, ho una compagna con la quale condivido una storia appagante e dei progetti in comune, ho amici e svolgo attività varie piacevoli e gratificanti.
Sono sempre stato magro, agile, svelto, scattante; so correre, saltare, scalare, arrampicarmi, nuotare. Insomma non sono un bacchettone.
Non sono mai stato muscoloso ma sempre proporzionato (se pur non molto alto), per lo più disinteressato ad una condotta alimentare, anzi, sempre con una straordinaria golosità di dolci, pizze e leccornie varie. Ho sempre fatto attività fisica, non proprio in palestra o con un criterio, ma sono sempre stato in movimento: camminare, fare trekking in montagna, andare in bici etc.

All'età di 27 anni mi sono fidanzato con la mia attuale compagna. Ho iniziato a frequentare casa sua. Il loro modo di mangiare, di pensare all'alimentazione e di gestire i tempi del cibo è diversissimo da quello a cui ero abituato. Nel 2013, dopo 7 anni, sono passato da 64 a 75kg.
A maggio del 2013, dopo un lungo periodo di crisi di identità (leggera, mai problematica), ho pensato di iscrivermi in palestra, di cominciare a correre e di dare un criterio alla mia alimentazione. Sono giunto alla conclusione - per me dura da accettare - che non si può mangiare dolci e gelati ogni giorno.
Ho perso molti chili (oggi 64), la mia ernia iatale mi ha abbandonato (o meglio i sintomi...), ho ritrovato la mia forma, sia fisica che allo specchio.
Da allora, però, il mio interesse verso l'alimentazione finalizzata alla forma fisica, così come quello relativo all'attività fisica e allo sport, sono aumentati in maniera impetuosa.
Da allora conduco una dieta ipocalorica (proporzionata e mai esageratamente povera, circa 1700-1900kcal) per sei giorni alla settimana e mi concedo una giornata di abbuffata irrazionale la domenica (credo di arrivare anche a 4500-5000kcal). Senza gelati, granite e dolci non riesco a stare, né mi gratifica mangiarne piccole porzioni.
Svolgo un'intensa attività fisica, sia di potenziamento che aerobica, e mi piace la sensazione della fatica, dello sforzo, del miglioramento.
Non ho mai abbandonato né sacrificato nessuna delle mie attività professionali, sociali, hobbistiche; il mio desiderio sessuale è costante; la mia vita ha subito un grande cambiamento, nel 2013, perché ho smesso di fare musica (quasi professionalmente) dopo 15 anni.
Volevo reinventarmi, ci sono riuscito, ma oggi, nel contesto di una vita direi fortunata, mi ritrovo a contare le calorie, a pesarmi, ad essere sempre incerto riguardo alla giustezza della mia dieta, a notare che l'adipe (poco) attorno al mio ombelico è bloccato lì e non va via, e tante altre cose delle quali, solo tre anni fa, mi sarei vergognato a morte.
Ecco, questo mi turba, questo mi spinge a chiedermi se ho bisogno del nutrizionista o dello psicologo.

Non senza un certo "pudore" ringrazio anticipatamente chi mi risponderà.
[#1]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

spesso i problemi legati all'alimentazione sono problemi psicologici, quindi lo specialista di riferimento è lo psicologo, che dopo una visita potrà eventualmente suggerire un trattamento integrato (nutrizionista ecc.).

Lei sembra descrivere una vita senza difficoltà o disagi e questo probabilmente maschera il suo apparente "star bene", ma come vede le problematiche vengono spostate sul corpo e l'alimentazione, proprio perché fatica a mettere a fuoco ciò che non va nella sua vita.

Tende ad essere una persona controllante?




Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signore,
L'alimentazilone che Lei segue sembra adeguata alla Sua attivita'.
Potrebbe rivolgersi ad un endocrinologo per controllare se le ghiandole che gestiscono il consumo energetico siano a posto e eventualmente fare una specifica analisi della distribuzione del grasso corporeo che dovrebbe darLe molte informazioni circa i suoi parametri fisiologici.
Se tutto cio' sara' a posto analizzeremo le eventuali cause emotive che possono agire sul Suo peso.
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
Utente
Utente
Grazie per le risposte

Ho un approccio alla vita molto positivo, non amo lamentarmi, o non prima di aver fatto autocritica. Questo mi consente di sentirmi apposto con me stesso e mi invita a focalizzare l'attenzione prima sui miei errori, poi sul contesto.
Ecco perché mi viene sempre naturale raccontare di una vita in linea di massima bella e da fortunato. Mi vergognerei a parlare di un piccolo problema psico-alimentare solennizzandone i toni, anche se indubbiamente, pur essendo poca cosa rispetto ai drammi di tanta altra gente, al momento mi penalizza un po'.

Si, controllo tutto. Pianifico e controllo (quasi) ogni aspetto della mia vita, a volte in modo ragionevole, blando, altre volte risultando un tantino esagerato. Sono leggermente maniacale ma credo di starmi riscattando da un passato di sregolatezza, superficialità, approssimazione e pressapochismo.

Ho cambiato vita un paio di anni fa, un cambiamento abbastanza significativo, ma essendo una persona che dà senso alla sua vita solo avendo interessi particolari e facendo cose particolari - non nel senso di "originali" ma di interessanti - dopo aver abbandonato la musica (che facevo quasi professionalmente) ho puntato su scrittura (ho pubblicato un libro), guida escursionistica, promotore territoriale etc. E faccio molta attività fisica, cosa che fino a due anni fa consideravo stupidaggine per fighetti.

Sono ansioso, non nel senso di avere paure particolari e crisi di panico. Anzi, per il modo in cui sono cresciuto e per le attività che svolgo, mi ritengo abbastanza sprezzante. Ma nel senso che vivo con ansia: se il giorno dopo c'è una cosa importante da fare non dormo, se dopo pranzo c'è una cosa da fare che non sia la solita, non vado in bagno e via dicendo (io vado in bagno sempre e solo allo stesso momento della giornata: se salta, a domani!).

Non sono mentalmente elastico, lo ammetto, ma ammetto i miei limit e cerco di mediare, dove riesco.

Ecco un quadro che credo potrà esservi di aiuto.
Al momento do un peso sproporzionato al cibo, penso ossessivamente ai 4 pasti, conto le calorie e la ripartizione nutrienti, sottraggo il consumo sportivo e comunque, lo so, per paura di ritrovarmi con 10kg in più e di non riconoscermi, assumo meno del mio fabbisogno. Ma il calcolo mi torna, e sono apposto, perché la domenica assumo 4000-4500kcal di zuccheri e grassi e purtroppo la domenica entra nella media aritmetica.

Ho molto pudore nell'andare da uno specialista. Ho sempre fatto la guerra a chi ci va: "disponiamo di tutti gli strumenti per combattere da soli con i nostri disagi".

La vita, che buffa.







[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gli strumenti diagnostici attuali sono sofisticati e se Lei desidera delle risposte scientifiche penso che dovrebbe usufruirne.
Un pasto alla settimana "sproporzionato" e' previsto anche nelle diete, per dare un effetto "liberatorio" quindi forse non e' quella la causa!
Valuti Lei !
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Aggiungo qualche riflessione a quelle dei Colleghi

Sembra centrale nel suo racconto la tematica del controllo.

Controllo del peso, dell'alimentazione, dell'adipe. ... E la paura di perdere il controllo sul corpo.


Mi chiedo come procede la sua vita affettiva..
Sessuale...
Relazionale...
Emotiva...

È intrappato nel perfezionismo anche in altri ambiti della sua vita?
Oltre la tavola?

Consideri che i disturbi del comportamento oro alimentare hanno alcune caratteristiche di quello che lamenta lei.

Uno psicologo potrebbe aiutarla nel ripristinare un rapporto sano e ludico con la sua alimentazione, senza paura di perdere il controllo.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>disponiamo di tutti gli strumenti per combattere da soli con i nostri disagi<<
questa considerazione vale anche per un ipotetico intervento medico?
In genere questo è il pensiero delle persone, spesso ossessive, che come lei tendono a controllare tutto (specialmente le emozioni), ma come vede non sempre è possibile e spesso questo modo di essere è già il segno di un disagio abbastanza evidente.







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