Ansia costante al lavoro, tremori, difficoltà nel dormire.
Buongiorno Dottore
,
sto lavorando da circa 5 mesi in un posto nuovo. Si tratta della prima volta per questo tipo di lavoro. (esperienza zero)
Mentre inizialmente andava tutto bene e bene o male stavo imparando il mio lavoro sul campo, negli ultimi due mesi la situazione è degenerata.
Mi trovo in una situazione in cui ogni piccolo errore che faccio mi viene urlato addosso. Più volte mi è successo di scoppiare a piangere per la tanta tensione accumulata, davanti al datore di lavoro e di dovermi rinchiudere in bagno per riuscire a tranquillizzarmi.
Ho cercato anche di parlare al datore in questione per provare a risolvere questa situazione ma è andata peggio. Il mio è un lavoro col pubblico e in cui viene richiesta molta precisione.. più volte mi è successo di dover lavorare con costanti tremori, tachicardia tutto il giorno o con gli occhi gonfi. E più volte mi hanno urlato davanti ai clienti.
Sono state minate più volte le mie capacità, insultate, e ovviamente ogni volta svalutate.
Sono arrivata ad uno stato d'ansia costante, con scarsa capacità di concentrazione e insonnia. Ne ho parlato anche con il mio medico curante che ha deciso di darmi malattia e mi ha dato da prendere xanax 3 volte al giorno.
Ora che sono a casa ho ancora più ansia, Ho paura che una volta che tornerò al lavoro mi massacrino ancora di più. Al giorno d'oggi è difficile anche licenziarsi dato che il lavoro non si trova per nulla facilmente. Che cosa posso fare?
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione rivoltami
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sto lavorando da circa 5 mesi in un posto nuovo. Si tratta della prima volta per questo tipo di lavoro. (esperienza zero)
Mentre inizialmente andava tutto bene e bene o male stavo imparando il mio lavoro sul campo, negli ultimi due mesi la situazione è degenerata.
Mi trovo in una situazione in cui ogni piccolo errore che faccio mi viene urlato addosso. Più volte mi è successo di scoppiare a piangere per la tanta tensione accumulata, davanti al datore di lavoro e di dovermi rinchiudere in bagno per riuscire a tranquillizzarmi.
Ho cercato anche di parlare al datore in questione per provare a risolvere questa situazione ma è andata peggio. Il mio è un lavoro col pubblico e in cui viene richiesta molta precisione.. più volte mi è successo di dover lavorare con costanti tremori, tachicardia tutto il giorno o con gli occhi gonfi. E più volte mi hanno urlato davanti ai clienti.
Sono state minate più volte le mie capacità, insultate, e ovviamente ogni volta svalutate.
Sono arrivata ad uno stato d'ansia costante, con scarsa capacità di concentrazione e insonnia. Ne ho parlato anche con il mio medico curante che ha deciso di darmi malattia e mi ha dato da prendere xanax 3 volte al giorno.
Ora che sono a casa ho ancora più ansia, Ho paura che una volta che tornerò al lavoro mi massacrino ancora di più. Al giorno d'oggi è difficile anche licenziarsi dato che il lavoro non si trova per nulla facilmente. Che cosa posso fare?
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione rivoltami
[#1]
Cara ragazza, questo lavoro in che tipo di struttura sta? Le cose cambiano se è una piccola azienda o una grande struttura, Questo datore di lavoro fa così con Lei o con tutti? Mi domando se non c'è uno psicologo in questa sua struttura o se con calma e xanax non sia possibile parlare con il.. persecutore, per chiarire cosa non va, cosa desidera. lui... intanto magari e in silenzio si guardi intorno a vedere se si può lavorare altrove , con meno costi emotivi.. Mi domando inoltre che rapporti ha Lei con suo padre , che educazione ha ricevuto e se le capita di avere problemi con le persone ..in genere , e con le persone autorevoli che ha incontrato nella vita ?
Ma non si tormenti troppo, se proprio non va , cambia .. certo che deve diventare più scafata e imparare a.. tener botta.. come diciamo qui in Veneto e penso anche a Trento.. coraggio , si può fare..
E un percorso con un Collega de visu, sarebbe molto utile e rassicurante.. !
Ma non si tormenti troppo, se proprio non va , cambia .. certo che deve diventare più scafata e imparare a.. tener botta.. come diciamo qui in Veneto e penso anche a Trento.. coraggio , si può fare..
E un percorso con un Collega de visu, sarebbe molto utile e rassicurante.. !
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Cara ragazza,
i problemi con cui si sta confrontando non sono rari. Anzi.
Il mondo del lavoro e' un contesto 'senza rete' per definizione.
Il 'noviziato' consiste in questo: imparare a conciliare tutte le dimensioni che concorrono a formare 'quel' contesto, quell'ambiente.
E Lei pian piano dovra' conformarsi. Soprattutto considerando che non esistono ambienti 'buoni o cattivi".
L'ambiente di lavoro e' un luogo ove l'obiettivo e' realizzativo, fattivo. E i responsabili sono chiamati a far si' che tale obiettivo sia raggiunto.
E' possibile percio' che inizialmente il suo responsabile sia stato paziente, ma che con il tempo abbia ritenuto fosse il momento di "chiedere" e non concedere piu'. Sta svolgendo il suo compito.
Ora Lei ha compreso cosa le viene chiesto e piano piano si adeguera', come tutti. Facendo ancora errori, piangendo in bagno... e piano piano migliorera'.
Anche io come la mia collega Dott.a Muscara' Fregonese mi chiedo come sia strutturata la Sua famiglia e che tipo di stile di educazione Lei abbia ricevuto.
Potrebbe avere la sua importanza.
Ci faccia sapere!
i problemi con cui si sta confrontando non sono rari. Anzi.
Il mondo del lavoro e' un contesto 'senza rete' per definizione.
Il 'noviziato' consiste in questo: imparare a conciliare tutte le dimensioni che concorrono a formare 'quel' contesto, quell'ambiente.
E Lei pian piano dovra' conformarsi. Soprattutto considerando che non esistono ambienti 'buoni o cattivi".
L'ambiente di lavoro e' un luogo ove l'obiettivo e' realizzativo, fattivo. E i responsabili sono chiamati a far si' che tale obiettivo sia raggiunto.
E' possibile percio' che inizialmente il suo responsabile sia stato paziente, ma che con il tempo abbia ritenuto fosse il momento di "chiedere" e non concedere piu'. Sta svolgendo il suo compito.
Ora Lei ha compreso cosa le viene chiesto e piano piano si adeguera', come tutti. Facendo ancora errori, piangendo in bagno... e piano piano migliorera'.
Anche io come la mia collega Dott.a Muscara' Fregonese mi chiedo come sia strutturata la Sua famiglia e che tipo di stile di educazione Lei abbia ricevuto.
Potrebbe avere la sua importanza.
Ci faccia sapere!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 12/09/2015.
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