Disturbo della personalità
salve, volevo esporvi un problema che indirettamente mi affligge da parecchi anni. all'eta di 15 anni conobbi una ragazza, all'epoca era ancora una bambina, neanche tanto attraente, almeno all'epoca. Aveva perso il padre da piccola, ed aveva qualche problema a casa. fini con l'essere affascinato dalla sua persona, era una ragazza molte intelligente sensibile e molto più matura di tante ragazze più grandi di lei. molto spesso le giornate trascorse insieme le passava piangendo raccontandomi dei suoi problemi, che mi straziavano il cuore. Sin qui nulla di anormale, salvo il fatto che molto spesso i suoi rapporti affettivi erano molto ballerini, un giorno potevi essere trattato come il suo grande amore e il giorno dopo non eri più nessuno. credevo che il problema fosse legato all'età e che crescendo il suo carattere sarebbe cambiato. Ma invece non fu affatto cosi, anzi le cose peggiorarono. Passarono gli anni e restammo sempre in contatto, ma le cose non cambiarono affatto. quando tornava a far parte della mia vita, mi trattava come se si fosse resa conto di aver perso qualcosa di unico, anche se a ragion del vero non pronuncio mai la parola amore. Ma dopo qualche giorno stessa storia. A distanza di anni ci rincontrammo, era andata a lavorare fuori, conviveva con un ragazzo, ma lo pianto di punto in bianco, per un altro, e nel mezzo si fece anche risentire con me. Ultimamente ci siamo risentiti, anche se le cose sono decisamente cambiate. lei inizialmente inizio con i suoi soliti vittimismi dove lamentava il suo solito carattere inadeguato che non meritava il mio affetto, e mi racconto del suo ultimo ex e dei suoi appostamenti sotto casa. Conosco il suo modo di fare, ti illude e poi se il caso di faccia a faccia si nega persino le sue stesse parole, facendoti sentire un idiota che interpreta a modo proprio ciò che dice con il risultato di non trovare una spiegazione plausibile, quindi non compiango quel poveretto. Quest'ultima volta volevo provare ad esserle amico, ma non nascondo che l'essere trascinati in questo tunnel è veramente difficile, ma niente da fare, in più il giorno dopo nega ogni cosa detta, che sia chiaro non e che avesse detto chissà cosa, ma giusto per il gusto di fare una nuova guerra. ora lei è cosciente del suo modo di fare, che non riesce a fare a meno di distruggere ciò che crea e sa benissimo che è colpa del suo carattere, ma se glielo fai notare nel momento opportuno si imbizzarrisce peggio di un cavallo infuriato. ora vi chiedo, a vostro avviso in queste mie parole, che ovviamente non possono darvi un quadro completo, ma questa persona può avere disturbi di personalità, tipo borderline?
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Dal quadro che lei ha mostrato, apparentemente, presenta dei tratti di tipo borderline. Questo, naturalmente non basta a fare diagnosi in quanto è necessario valutare con un colloquio il tipo di personalità del soggetto in questione. Certo è che orientativamente quello che lei ha descritto sembra cogliere delle sfumature relazionali tipiche dei soggetti borderline, ma ripeto, questo non basta ancora per fare diagnosi.
Dr Rivera Garcia Andrès,
San Benedetto del Tronto
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
[#3]
Caro Signore,
Pur comprendendo il Suo affetto per questa ragazza devo dirLe che ne' Lei ne' alcun altro puo' spingere questa ragazza ad andare da un professionista.
La salute e' un fatto privato e neanche un medico puo' esercitare pressione affinche' un paziente si curi.
Le stia vicino per quanto il Suo affetto lo permettera'
I migliori saluti.
Pur comprendendo il Suo affetto per questa ragazza devo dirLe che ne' Lei ne' alcun altro puo' spingere questa ragazza ad andare da un professionista.
La salute e' un fatto privato e neanche un medico puo' esercitare pressione affinche' un paziente si curi.
Le stia vicino per quanto il Suo affetto lo permettera'
I migliori saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
Concordo con quanto detto dalla dott.ssa Esposito.
Fino a quando il soggetto è apposto con se stesso, ossia non presenta sintomi egodistonici, non sta male per dirla chiaramente, non avrà mai bisogno di un professionista. Le lamentele di stare male, i pianti, le sceneggiate, se non sono seguite da reali richieste d'aiuto che partono dalla responsabilità del soggetto stesso, io le vedo come semplici maschere ad un tornaconto secondario.
Aggiungo che (ipotizzando che parliamo di un disturbo di tipo borderline) sarebbe veramente difficile riuscire ad intraprendere una solida relazione con il soggetto in questione, come ha detto lei, un miracolo. La difficoltà di creare una relazione stabile, duratura, si ripropone anche all'interno di un setting psicoterapeutico. Ecco la vera questione che ci si presenta davanti.
Fino a quando il soggetto è apposto con se stesso, ossia non presenta sintomi egodistonici, non sta male per dirla chiaramente, non avrà mai bisogno di un professionista. Le lamentele di stare male, i pianti, le sceneggiate, se non sono seguite da reali richieste d'aiuto che partono dalla responsabilità del soggetto stesso, io le vedo come semplici maschere ad un tornaconto secondario.
Aggiungo che (ipotizzando che parliamo di un disturbo di tipo borderline) sarebbe veramente difficile riuscire ad intraprendere una solida relazione con il soggetto in questione, come ha detto lei, un miracolo. La difficoltà di creare una relazione stabile, duratura, si ripropone anche all'interno di un setting psicoterapeutico. Ecco la vera questione che ci si presenta davanti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.7k visite dal 11/09/2015.
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