(a)sessualità

Gentili dottori,

Scrivo principalmente per avere un’opinione sulla (a?)normalitá della mia vita coniugale.

Per contestualizzare un minimo la questione, vorrei dire che sono pienamente soddisfatta della mia vita, mi ritengo estremamente fortunata in tutti i campi e, negli ultimi anni, ho iniziato a guardare al mio futuro con entusiasmo ed un senso di attesa, il che mi riempe di gioia (questo non significa che non vi siano momenti di stress o di stanchezza, naturalmente).

Sono un’accademica presso una universitá britannica, e, semplicemente, adoro il mio lavoro; mi sembra di vivere in un sogno. Fin da quando ero ragazza, ho sempre prioritizzato lo studio e la carriera prima scolastica e poi universitaria sopra ogni cosa, e non ho mai dimostrato interessi sentimentali verso alcuno. Non ho mai avuto un fidanzatino o un ragazzo, mai, fino a quando ho conosciuto il mio futuro marito all’etá di 23 anni. Ero abbastanza convinta di essere lesbica, anche a causa di un femminismo 'militante' (deformazione professionale!). Ho sposato mio marito un paio di anni fa e, per me, é un compagno perfetto. E’ l’unico essere umano con cui io sia mai riuscita ad immaginare di condividere la mia vita (sono sempre stata estremamente indipendente, quasi asociale; ho sempre preferito la compagnia dei miei animali rispetto a quella delle persone). Lui ha portato una serenitá ed un equilibrio nella mia vita che non avrei mai pensato possibile. Abbiamo animali meravigliosi, e una casa che amiamo. Peró io non provo nessun tipo di desiderio sessuale. Adoro il contatto fisico, le coccole, gli abbracci (solo con lui, naturalmente – prima di conoscerlo aborrivo qualsiasi contatto fisico), peró il sesso penetrativo, semplicemente, non fa parte della mia vita. Una conversazione intellettuale o un buon libro batte un rapporto sessuale dieci a uno, per me, senza dubbio! Mio marito dice che non é un problema e che anche lui trova il sesso sopravvalutato; io so che lui mi ama e mi rispetta tantissimo e temo che, anche se la pensasse diversamente, non oserebbe insistere per paura di perdermi. Manco a dirlo, non ho mai sentito il bisogno di avere figli (a mio marito invece un figlio piacerebbe, peró é consapevole che dovremmo esserne entrambi convinti).

Credo che quello che mi piacerebbe avere da voi sia, semplicemente, un’opinione sulla ‘normalitá’ (che brutta parola) della situazione. E’ possibile che vi siano persone del tutto asessuate? Il sesso é davvero una parte fondamentale della vita coniugale come siamo spinti a credere? A volte mi convinco di essere lesbica, dopo tutto, ma di aver trovato il compagno ideale, per puro caso, in un uomo. Ed amo infinitamente questa persona, per cui darei la vita e che considero il migliore amico che avrei mai potuto desiderare, ma come compagno di vita, sicuramente non come partner sessuale.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
solitamente tendo a pensare che una persona che vive in modo felice e completamente sereno (come ha desritto lei) non dovrebbe sentire il bisogno di scrivere un consulto qui, soprattutto per parlare di sessualità

Forse con lei potrei sbagliarmi, ma più che la "pace dei sensi" secondo me lei in questi anni è riuscita a costruirsi un buon compromesso tra l'esigenza biologica e quella mentale. Secondo me la seconda copre del tutto la prima, e lei si "percepisce" in equilibrio

Ovviamente la mia è solo filosofia, perchè un'anamnesi accurata servirebbe per inquadrare meglio la normalita vs anormalità del Suo comportamento sessuale (che comunque, anche se fenomenologicamente assente, rimane un comportamento). Durante tale anamnesi andrebbe raccolta tutta una serie di informazioni sulla sua vita masturbatoria presente e/o passata, sui contatti sessuali, ecc.

Inoltre bisognerebbe anche capire se lei ha mai avuto penetrazioni oppure no, e se sì se ha provato dolore, e così via...

Informazioni che qui mancano ma che le sconsiglio di elencare, perchè via mail non credo servano a molto.

Piuttosto credo importante, a questo punto,una consulenza ginecologica, nella quale esporre più o meno quanto scritto qui. Non è da escludere che variazioni dell'assetto ormonale possano aver inciso particolarmente sul desiderio sessuale.

Inoltre andrebbe effettuata una diagnosi psichiatrica, sempre per capire cosa influisce sul suo desiderio sessuale. Infine una consulenza psico-sessuologica sarebbe indicata per sondare timori, paure, equilibri della COPPIA.

Troppa roba? Ha detto che ama infinitamente il suo compagno e che darebbe la vita per lui, per cui credo che 3 consulenze siano davvero poca cosa.

Inoltre avere delle risposte l'aiuterà magari a togliersi quel 2% che manca alla Serenità Totale, 2% che ha stimolato questa sua richiesta

Mi farebbe piacere sapere come va a finire
[#2]
Utente
Utente
Grazie infinite per una risposta cosí celere ed esauriente!

Credo che il suo commento sulle esigenze mentali che coprono del tutto quelle biologiche sia molto azzeccato. A volte sorrido perché penso al mio corpo come nient'altro, se non un involucro che racchiude il cervello!

Per questo, non avrei mai pensato ad una consulenza ginecologica, proprio perché non mi é mai passato per la testa che si potesse trattare di un problema fisico-ormonale.

Tre consulti non sono affatto "troppa roba"! La mia titubanza nel leggere dei consulti é nata soltanto dal fatto che non sento incompletezza nella mia vita, anzi. A me quest'assenza di desiderio é sempre parsa perfettamente normale; la mia prima reazione nel leggerla é stata quasi di sorpresa, un "ma io sono fatta cosí" insomma.

Lei mi scrive che se fosse davvero cosí non avrei chiesto un consulto. Touché. Ha sicuramente ragione, ma non ne ero consapevole fino a quando non ho letto il suo messaggio. Credo che queste "inconsapevolezze" siano ció che rende la mente umana cosí affascinante!

Penseró ad un consulto, e le faró sapere.

[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Spero vorrà prendere questo commento non come un inserimento non richiesto, ma come un parere in più rispetto a quello del collega Bulla.

Quando le persone chiedono se un'attività sessuale molto ridotta è normale oppure no, in genere rispondo che se si conduce una vita equilibrata e serena, senza sensazioni sgradevoli, particolari limitazioni o scompensi di alcun tipo, non esistono canoni che stabiliscano che la nostra sessualità debba per forza somigliare a quella di qualcun altro. In questo campo ogni essere umano è un universo a sé e, come saprà, la sfera sessuale è fortemente influenzata da quella psichica. E ha incontrato un marito che, a quanto dice, non darebbe neanche lui eccessivamente peso a quest'aspetto così prosaico della vita.

Quindi sembrerebbe che tutto vada per il meglio e che la sua richiesta qui sia dettata unicamente dalla curiosità.

La premessa è la stessa del collega che mi ha preceduto, ossia che senza avere un quadro dettagliato sulla sua situazione è possibile fornire solo informazioni molto generali.

Tuttavia vorrei sottoporre alla sua riflessione un paio di punti.

Mi ha colpito la sua osservazione sul fatto che a volte lei considera il corpo meramente come un involucro del cervello. Questo lascerebbe pensare, quindi, che la sua mancanza di corporeità non si rivelerebbe solo attraverso l'assenza di sessualità - o, meglio, assenza di penetrazione - ma proprio in generale. È così, oppure mi sbaglio? Ad esempio, per quanto riguarda il suo rapporto con l'attività fisica, oppure l'alimentazione.

A volte si parla metaforicamente di "appetiti sessuali". In realtà non è solo una metafora, perché i centri cerebrali che regolano fame, sete e desiderio sessuale sono dislocati abbastanza vicini fra loro.

E inoltre lei è un'accademica. Che io sappia non esistono dati scientifici a conferma, ma è un fatto che molti accademici siano particolarmente inclini a una sensibilità di tipo più astratto che concreto. Ma non so se questo sia il suo caso, sto solo ipotizzando.

Tutto questo per dire che è vero che la parola "normalità" può spesso essere fuorviante e inappropriata. D'altra parte è anche vero che la sessualità, a differenza della maggior parte delle altre funzioni importanti che riguardano il corpo, anche se manca si vive lo stesso.

Pensi che differenza sarebbe stata se invece di non fare sesso lei avesse avuto un rifiuto del cibo. Oppure se mancasse la funzione escretoria. Sarebbe tutta un'altra cosa.

Ma solo lei può decidere se la sua (a)sessualità costituisce un limite, per lei, oppure no.

Concordo con il collega Bulla per quegli accertamenti, e se crede opportuno aggiungere qualche altra cosa, noi siamo qui.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
Utente
Utente
Gent.mo Dr Santonocito,

Grazie infinite anche per la sua risposta, molto apprezzata. Trovo che questo sito sia cosí prezioso per i mille spunti che certe risposte possono dare.

Ho trovato estremamente interessante il collegamento tra cibo e sesso. In effetti, ho sempre avuto un pessimo rapporto con il cibo: ho sempre visto il cibo esclusivamente come qualcosa di necessario per mandare avanti il corpo (leggi cervello). Prima di sposarmi, mangiavo davvero male - mi sembrava che cucinare e mangiare rubasse tempo prezioso alla ricerca. Dopo il matrimonio le cose sono cambiate, ma soltanto perché adesso mio marito si occupa della cucina e si assicura che in casa si segua un'alimentazione equilibrata (siamo entrambi vegetariani per motivi etici).

Per quanto riguarda l'attivitá fisica, amo molto i cavalli e vado a cavallo. Per il resto, sono pigerrima (ma la ricerca é un lavoro, anzi, una vocazione sedentaria...).

Molto, molto interessante il commento sugli accademici. Anche io mi sono spesso chiesta dell'esistenza di specifici studi su questa strana categoria di persone, ed in particolare sulle donne. Ritornando a quanto scritto sopra, il Guardian ha pubblicato qualche mese fa un lungo articolo sull'anoressia tra gli accademici donna, apparentemente molto diffusa in UK. Ed io stessa in Dipartimento vedo che molte delle mie colleghe sembrano considerare, come me, il proprio corpo come un 'male necessario', se non addirittura come un peso. Ma non ho spiegazioni, né ipotesi, e credo che siamo tutte piú o meno consapevoli che senza corpo la testa non andrebbe da nessuna parte!
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
mi fa piacere che le nostre risposte le abbiano dato degli "spunti", dai quali partire. Io credo sia questo il valore aggiunto del nostro sito, anche perchè più in là non possiamo andare (leggi: terapia via mail)

Mi scusi se ne approfitto, ma mi saprebbe suggerire il modo per trovare l'articolo del Guardian di cui ci ha parlato?

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Utente
Utente
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
La ringrazio, è stata molto gentile
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