Disturbo istrionico di personalità
Salve, qualke mese fa sono stata ricoverata in psichiatria per uno scompenso psicotico ( paranoia ke sto curando con l'antipsicotico) mentre ero ricoverata mi hanno somministrato il test di roshard dal quale e' emerso ke soffro di un disturbo di personalità istrionico. Qualcuno di voi sarebbe così gentile da spiegarmi nel dettaglio di cosa si tratta e quali ripercussioni può avere nella quotidianità? Ringrazio in anticipo
[#1]
Cara signora,
premesso che non sono un amante delle etichette diagnostiche, sarebbe molto complesso, e credo anche inutile, spiegarle nel dettaglio cosa significa "disturbo istrionico di personalità".
In estrema sintesi si tratta di un disturbo caratterizzato da una forte emotività, esternata per lo più in maniera teatrale, e da tentativi di attirare attenzione, approvazione e sostegno dagli altri tramite comportamenti seduttivi.
Prima di risponderle mi sono preso del tempo per rileggere i suoi precedenti consulti, ma non mi è chiaro se in questo momento sia seguita regolarmente da uno psichiatra e se stia facendo psicoterapia.
Credo che il suo disturbo, al di la delle etichette che hanno un valore solo per noi noiosi professionisti, sia degno di attenzione clinica, di un supporto farmacologico e psicologico.
Non si curi delle etichette; lei è una persona unica come ognuno di noi, con le sue caratteristiche, le sue peculiarità, le sue emozioni, i suoi sentimenti, le sue paure... e come tale deve essere intesa.
Non si preoccupi di dare un nome al suo disturbo; si prenda cura di sé e si affidi alla competenza dei suoi curanti.
Un caro saluto
premesso che non sono un amante delle etichette diagnostiche, sarebbe molto complesso, e credo anche inutile, spiegarle nel dettaglio cosa significa "disturbo istrionico di personalità".
In estrema sintesi si tratta di un disturbo caratterizzato da una forte emotività, esternata per lo più in maniera teatrale, e da tentativi di attirare attenzione, approvazione e sostegno dagli altri tramite comportamenti seduttivi.
Prima di risponderle mi sono preso del tempo per rileggere i suoi precedenti consulti, ma non mi è chiaro se in questo momento sia seguita regolarmente da uno psichiatra e se stia facendo psicoterapia.
Credo che il suo disturbo, al di la delle etichette che hanno un valore solo per noi noiosi professionisti, sia degno di attenzione clinica, di un supporto farmacologico e psicologico.
Non si curi delle etichette; lei è una persona unica come ognuno di noi, con le sue caratteristiche, le sue peculiarità, le sue emozioni, i suoi sentimenti, le sue paure... e come tale deve essere intesa.
Non si preoccupi di dare un nome al suo disturbo; si prenda cura di sé e si affidi alla competenza dei suoi curanti.
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#2]
Cara Signora,
La Sua condizione di salute si sta chiarendo poco per volta.
Lei ipotizzava un "disturbo evitante" di personalita' mentre il Test di Rorschach ha evidenziato un "disturbo istrionico".
Io Le consiglierei di non accanirsi su tali nomenclature ma di dedicarsi alla terapia che Le e' stata prescritta con attenzione.
I migliori auguri.
La Sua condizione di salute si sta chiarendo poco per volta.
Lei ipotizzava un "disturbo evitante" di personalita' mentre il Test di Rorschach ha evidenziato un "disturbo istrionico".
Io Le consiglierei di non accanirsi su tali nomenclature ma di dedicarsi alla terapia che Le e' stata prescritta con attenzione.
I migliori auguri.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Ex utente
Grazie ad entrambi per le vostre pronte risposte. Un ringraziamento particolare per il Dr. Callina per le sue belle parole ke mi hanno infuso un po' di coraggio, in effetti qste etichette ha ragione Lei mi creano disagio e senso di smarrimento, da quando mi hanno detto ke soffro di un disturbo delirante, quindi, ke sono paranoica spesso mi chiedo chi sono perché e' come se mi avessero messo di fronte a qualcosa ke nn so come definire. Comunque si sono seguita regolarmente da una psichiatra e da poco anke da uno psicoterapeuta, ma solo con Lei ho parlato di qsto senso di smarrimento. Crede ke dovrei discuterne con il mio psicoterapeuta? Se si in che modo affrontare l'argomento? Avrà intuito ke nn ho molta dimestichezza con la sua specializzazione. Ancora grazie e cordiali saluti.
[#4]
Cara signora,
non si preoccupi delle etichette e non si preoccupi delle parole che troverà per trasmettere al suo psicoterapeuta le sue preoccupazioni e le sue ansie, le sue paure e i suoi dubbi.
Il Collega che ha il privilegio di seguirla è senza dubbio preparato ad accogliere il suo vissuto ed è proprio su quello che saprà costruire una buona alleanza terapeutica, fondamentale per raggiungere i risultati desiderati.
La risposta è, quindi, si, sono certo che dovrebbe parlare con lui. Chieda pure a lui tutte le delucidazioni di cui ha bisogno relativamente al suo disturbo.
Tutti noi abbiamo le nostre debolezze e i nostri punti oscuri; alcuni hanno imparato a convivere con essi, altri ne hanno ancora timore, devono, per così dire, "prendere le misure" con il proprio modo di essere.
Tuttavia sono convinto che per tutti ci sia una possibilità; la possibilità di entrare in contatto con il proprio vissuto, imparare ad accettarlo e a farne il proprio punto di forza.
Ognuno di noi ha qualcosa da dare e anche lei, come tutti, avrà le sue potenzialità da sviluppare e su cui lavorare con i suoi curanti.
Le auguro che possa presto trovare la serenità che merita.
Restiamo in ascolto.
Un caro saluto.
non si preoccupi delle etichette e non si preoccupi delle parole che troverà per trasmettere al suo psicoterapeuta le sue preoccupazioni e le sue ansie, le sue paure e i suoi dubbi.
Il Collega che ha il privilegio di seguirla è senza dubbio preparato ad accogliere il suo vissuto ed è proprio su quello che saprà costruire una buona alleanza terapeutica, fondamentale per raggiungere i risultati desiderati.
La risposta è, quindi, si, sono certo che dovrebbe parlare con lui. Chieda pure a lui tutte le delucidazioni di cui ha bisogno relativamente al suo disturbo.
Tutti noi abbiamo le nostre debolezze e i nostri punti oscuri; alcuni hanno imparato a convivere con essi, altri ne hanno ancora timore, devono, per così dire, "prendere le misure" con il proprio modo di essere.
Tuttavia sono convinto che per tutti ci sia una possibilità; la possibilità di entrare in contatto con il proprio vissuto, imparare ad accettarlo e a farne il proprio punto di forza.
Ognuno di noi ha qualcosa da dare e anche lei, come tutti, avrà le sue potenzialità da sviluppare e su cui lavorare con i suoi curanti.
Le auguro che possa presto trovare la serenità che merita.
Restiamo in ascolto.
Un caro saluto.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.2k visite dal 10/09/2015.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
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