Un doc particolare

Buongiorno,
vi scrivo per chiedervi un consiglio circa una problematica psicologica che sto affrontando.
Nel corso degli ultimi anni ho avuto problemi di ossessioni riguardanti il passato sessuale delle mie compagne. Sono andato in cura da uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale per un anno e mezzo ed è emerso che soffro di una particolare forma di DOC senza compulsioni esterne.
Mi ha permesso di capire approfonditamente il mio problema. Ma ad oggi non riesco a superarlo del tutto. E' come se una parte di me inconsciamente continuasse a non accettare che la mia partner possa aver avuto altre esperienze sessuali, come se ci fosse un qualcosa di immorale.
Quindi se da un lato mi è chiaro che la chiave per vincere il DOC è quella di ignorare i pensieri ossessivi, non contrastarli, accentandoli, evitando di alimentare le compulsioni, spostare l'attenzione sul qui e ora, non riesco a capire come non dare ascolto, e valore, ai contenuti dei pensieri. Perché alla fine quelle immagini, quei pensieri, anche se non corrisponenti alla realta, anche se romanzati, simboleggiano un qualcosa (esperienze sessuali pregresse) che sono accadute veramente e che una parte di me giudica negativamente.
Il mio terapeuta non è stato mai in grado di darmi risposte soddisfacenti sull'aspetto morale e ho interrotto la terapia, perché mi sentivo bloccato sempre sulle stesse cose. Ad oggi mi chiedo, che azioni dovrei intraprendere in concreto per accettare il passato sessuale della mia partner senza che diventi una compulsione, come posso cambiare un meccanismo così profondo che mi fa attaccare un giudizio negativo al sesso?
Il problema è che accetto nelle altre persone la libertà sessuale, non giudico le ragazze in generale sulla base dei loro comportamenti sessuali, ma quando si tratta della mia ragazza, della persona che amo, quando c'è un forte coinvolgimento emotivo, è come se scattasse qualcosa di più profondo, una sorta di possessività e unicità che mi fa apparire come una cosa "brutta" l'idea che la mia partner possa aver avuto più rapporti nella sua vita prima di me.
Cosa posso fare per cambiare questo aspetto della mia morale che oggi mi sta stretto e che percepisco essere un elemento che da energia e forza al DOC?
Vi ringrazio.
Cordiali Saluti

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<ho interrotto la terapia, perché mi sentivo bloccato sempre sulle stesse cose>

.Gentile Utente,
e il suo terapeuta era d'accordo? Cosa le ha proposto in merito all'impasse sperimentata?
Da quanto esprime credo sia opportuno un proseguimento del percorso terapeutico interrotto troppo precocemente, può cambiare terapeuta se crede ma se vuole risolvere il suo disagio, sperare di farlo con un consiglio da qui è un'aspettativa irrealistica. On line non possiamo fare interventi diretti.

La TCC è un approccio particolarmente indicato per il disturbo che le sarebbe stato diagnosticato, così come anche altre terapie di tipo attivo e focalizzato.
Può leggere qui
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1399-panico-e-ossessioni-quali-terapie.html

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Aggiungo qualche riflessione a quelle della Collega.

"mio terapeuta non è stato mai in grado di darmi risposte soddisfacenti sull'aspetto morale e "

Non è compito del terapeuta dare giudizi morali.

Ha seguito anche una farmaco Terapia?

Ford e sarebbe utile un approccio combinato al suo disagio.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Per capire l'impatto che hanno su di Lei le "fantasie" Le proporrei di approfondirLe, anziche' sfuggire.
A mio avviso infatti i tentativi di "circoscrivere" le fantasie per depotenziarle non serve.
Al contrario l'evitamento le fa stabilizzare a livello inconscio. Un livello che non Le consente di elaborarle.
Certamente l'elaborazione non si può fare on line, in quanto si tratterebbe di andare a cercare temi intimi e profondi in lei, in modo graduale, affinche' Lei possa accoglierli.
Tutto cio' finalizzato a farle realizzare e consapevolizzare che si tratta di fantasie sue, che la turbano, e che Lei "proietta" sulla ragazza.
Spero di averLe dato un quadro sintetico ma esaustivo di quello che credo essere il Suo Problema.
Le porgo i migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#4]
Utente
Utente
Vi ringrazio innanzitutto per le risposte,
faccio alcune precisazioni:

<ho interrotto la terapia, perché mi sentivo bloccato sempre sulle stesse cose>

mi spiego meglio, ho interrotto la terapia concordandolo con il terapista, poiché dopo che mi sono lasciato con la mia ragazza non ho avuto più problemi ossessivi riguardo alla mia partner.
quando mi sono rifidanzato ho vissuto la nuova storia per parecchi mesi senza problemi, per poi avere una ricaduta.

"mio terapeuta non è stato mai in grado di darmi risposte soddisfacenti sull'aspetto morale e "

intendo dire che quando si parlava di questa mia difficoltà ad accettare il passato sessuale della mia ragazza, è emerso che che incosciamente attribuivo un forte valore al sesso, un valore morale, e che il cambiamento di questi valori avrebbe richiesto tempo, ma di fatto apparte dirmi che ci voleva tempo, la "questione morale" che io volevo modificare non veniva affrontata in altri termini e quindi percepivo come se da quel punto di vista, non stessi facendo nessun lavoro su me stesso per cambiare questa visione obsoleta del sesso.
Quindi per superare la questione "morale" l'indicazione che mi è stata data è quella di cambiare atteggiamento e credere a livello razionale in nuovi valori, che col tempo avrei interiorizzato e fatti miei. Il tutto avveniva con delle domande sul sesso, alle quali rispondevo a livello razionale coerentemente con la morale che avrei voluto avere (sentendo però che una parte di me profonda non era totalmente convinta).
E' un approccio corretto? oppure sarebbe stato il caso di analizzare più affondo il problema e come dice la collega "l'evitamento le fa stabilizzare a livello inconscio."
Io percepisco che la sfera "sessuale" è un ambito che non ho mai vissuto in maniera totalmente serena e quindi appunto mi chiedevo se fosse stato il caso di affrontare la questione in altri termini.

Comunque per quanto riguarda una terapia con farmaci, il mio terapeuta non era dal parere che mi servisse.

Comprendo che non è il luogo per fare un'analisi, ma la mia richiesta è più che altro per capire se tornare in terapia, magari attraverso un altro tipo di terapia più funzionale per questo disagio che probabilmente va oltre il DOC, coinvolgendo l'idea profonda che ho del sesso.

Vi ringrazio per la professionalità e l'attenzione dimostrata
Cordiali Saluti

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Le tematiche che sta fronteggiano sono "nucleari" e vanno affrontate con una analisi del profondo o una terapia psicodinamica tramite cui si possa attingere alle sue rappresentazioni inconsce tramite sogni, associazioni e poi elaborare i contenuti.
I meccanismi di difesa (inconsci) impediscono infatti l'emergere dei contenuti piu' rilevanti alla coscienza.
Le porgo i migliori auguri per questo fecondo "viaggio" dentro di se'.
I migliori saluti.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve a lei, ho trovato il suo racconto molto interessante e immagino la fatica e la sofferenza che possa provare ogni volta che la gelosia entra in scena, generando un vissuto doloroso e complesso all'interno della relazione.

Mi ha molto colpito la sua affermazione quando dice che quello che pensiamo e, potrei aggiungere facciamo, ha un senso, la trovo particolarmente preziosa: "Alla fine quelle immagini, quei pensieri, anche se non corrisponenti alla realta, anche se romanzati, simboleggiano un qualcosa".

Sembra sentire che qualcosa dentro di lei la tormenta ed è ancora profondamente vivo.
E sembra avere il desiderio di affrontarlo riflessivamente, con un lavoro introspettivo, non sentendo sufficiente un "cambiamento a livello razionale".
Mi trova d'accordo su questo punto e, come la dottoressa Esposito, penso che sia fondamentale riattraversare i nodi profondi che sono radicati dentro di noi e non ci lasciano liberi. Riattraversarli emotivamente, per poterli trasformare e cambiare ciò che attualmente è per noi fonte di sofferenza.

È significativa la differenza che pone quando afferma che "accetto nelle altre persone la libertà sessuale, non giudico le ragazze in generale sulla base dei loro comportamenti sessuali, ma quando si tratta della mia ragazza..." allora lì emotivamente sono guai.
Lei non è moralista in assoluto, ma solo in un caso. Questa non è una distinzione di poco conto, merita invece molta attenzione. Sembra cioè che ci siano delle emozioni che si scatenano in lei in modo ricorrente, verso le sue ragazze. Questo mi porta a chiedermi: ma se non è un moralista verso il sesso, allora è sicuro che il suo disagio affonda in queste radici?

Quando dice: "La mia richiesta è più che altro per capire se tornare in terapia, magari attraverso un altro tipo di terapia più funzionale per questo disagio che probabilmente va oltre il DOC, coinvolgendo l'idea profonda che ho del sesso", io penso che sia importante che lei possa andare oltre un'etichetta diagnostica, perché lei è prima di tutto una persona, nella sua ricca complessità umana. Almeno questo è il mio pensiero, non soltanto perché sono uno psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico e per me conta la relazione terapeutica e non tanto la diagnosi, ma perché sono un essere umano per prima cosa. E non so se quando dice un "doc particolare", vuole fortunatamente sottolineare che lei non è soltanto una diagnosi.

Mi chiedo, quindi, se potrebbe scoprire che la sua gelosia non sia legata soltanto all'idea che ha del sesso, ma all'idea che ha di sé.
Non so se può essere uno spunto di riflessione di senso per lei, tenendo conto che non ci conosciamo, lo prenda per quello che è. Come dicevo, se penso alla gelosia, soprattutto se non sono un moralista, potrei ipotizzare che il sesso c'entri fino a un certo punto. La gelosia implica confronto e competizione: chi vale di più? Sto facendo questo discorso in generale, ed è un discorso molto vasto e complesso, che riguarda l'immagine che ognuno di noi ha di sé.

Spero di averle dato qualche idea che possa esserle utile, un caro saluto,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Quindi per superare la questione "morale" l'indicazione che mi è stata data è quella di cambiare atteggiamento e credere a livello razionale in nuovi valori, che col tempo avrei interiorizzato e fatti miei."

I cambiamenti, gentile Utente, non avvengono per apprendimenti, o cambiando atteggiamento, o peggio ancora interiorizzando un pensiero altrui.

Quello che pensiamo sulla sessualità parte da lontano: dalle terre d'infanzia e si modifica in funzione di svariati elementi psichici, esperenziali, inconsci e relazionali....

Credo che ci sia dell'altro, decisamente di più profondo da analizzare.

Ne discuta ancora cin chi ha il piacere di occuparsi di lei.