Terapia "finale" alla mia E.P.:
Salve,scrivo perché sono ad un punto fondamentale del percorso nella risoluzione del mio problema.
Mi sono reso conto di soffrire di ep a circa 19/20 anni.Questo è il mio percorso:
In questi 7 anni sono partito dall'andrologo, il quale mi ha diagnostico 'ipersensibilità del glande e fimosi': mi sono operato di fimosi ma il problema è
rimasto, insieme all'ipersensibilità, ovvio.
Quindi sono andato dal dermatologo il quale m'ha dato dei 'consigli' per far inspessire l'epidermide del glande: così ho fatto e si è inspessito.
Ma il problema è rimasto e quindi, sono andato da un altro andrologo che curava proprio gli e. precoci: m'ha dato tanti buoni consigli(dico sincero) ma il problema è
rimasto. Ed ho quindi capito che doveva esserci anche altro dal momento che, a parte ormai la ridotta ipersensibilità, ero fisicamente sano.
Così sono stato quasi 4 anni in cura da uno psicologo: ho scoperto di avere tanti "problemi", di ansia, di sicurezza e cose così.. ed ho dovuto affrontare diverse
prove che parlavano già,indirettamente, della mia ep.
Bene,eccomi qua. Sono un ragazzo di 27 anni deciso a risolvere l'ep.
Non voglio che l'ep possa più influire sulla mia vita sociale e,soprattutto, relazionale.
La mia ep è legata a fattori psicologici che si intrecciano con un'ipersensibilità, seppur ridotta, che spiana la strada ai fattori.
Ho imparato a conoscere la mia mente. So che nelle mie prossime prime esperienze sarò inevitabilmente ancora un eiaculatore precoce. Perchè si. Perchè la mia
situazione necessita di un periodo di 'ambientamento' e 'abitudinei-zzazione'(questa parola non esiste!) all'atto sessuale, devo imparare a conoscere la
risposta del mio corpo: posso studiare quanto voglio le auto, ma solo dopo qualche mese saprò guidare.
Ma io non voglio più che l'ep condizioni la mia vita e i miei rapporti. Sono un 'bravo ragazzo', non voglio andare in discoteca e fare sesso con chiunque. Ma ora
voglio poter conoscere ragazze e se c'è complicità poterci fare sesso anche dopo il primo giorno.
Ora non voglio rapporti 'duraturi' o meglio, non voglio essere costretto a cercarli per sapere di non essere giudicato in base al sesso.
La mia ep è legata al 85-90% all'atto sessuale, molto poco alla persona.
Ecco perchè scrivo. Perchè so che ciò di cui ho bisogno ora è il sesso, ho bisogno dell' "esercizio".
Sarò drastico come lo sono con me: la soluzione si chiama sesso a pagamento. Suona forte e non penso sia la panacea a tutti mali ma una soluzione e tra le più
efficaci/rapide ai miei fini.
Ovviamente è un'idea forte, lo so ed ho dubbi. E' per questo che scrivo! Mi chiedo e vi chiedo: è SOLO una questione morale? E' difficile pensare al
sesso a pagamento come parte del "percorso"? L'idea è pesante, lo so. Però non vorrei avere limiti morali ad una scelta 'adeguata' ma solo 'fuori dagli schemi'.
So di poter risultare sgradevole, anche a voi.. Ma sono solo un ragazzo che cerca la sua serenità. Ma, ad ogni modo, in caso, chiedo scusa in anticipo
Mi sono reso conto di soffrire di ep a circa 19/20 anni.Questo è il mio percorso:
In questi 7 anni sono partito dall'andrologo, il quale mi ha diagnostico 'ipersensibilità del glande e fimosi': mi sono operato di fimosi ma il problema è
rimasto, insieme all'ipersensibilità, ovvio.
Quindi sono andato dal dermatologo il quale m'ha dato dei 'consigli' per far inspessire l'epidermide del glande: così ho fatto e si è inspessito.
Ma il problema è rimasto e quindi, sono andato da un altro andrologo che curava proprio gli e. precoci: m'ha dato tanti buoni consigli(dico sincero) ma il problema è
rimasto. Ed ho quindi capito che doveva esserci anche altro dal momento che, a parte ormai la ridotta ipersensibilità, ero fisicamente sano.
Così sono stato quasi 4 anni in cura da uno psicologo: ho scoperto di avere tanti "problemi", di ansia, di sicurezza e cose così.. ed ho dovuto affrontare diverse
prove che parlavano già,indirettamente, della mia ep.
Bene,eccomi qua. Sono un ragazzo di 27 anni deciso a risolvere l'ep.
Non voglio che l'ep possa più influire sulla mia vita sociale e,soprattutto, relazionale.
La mia ep è legata a fattori psicologici che si intrecciano con un'ipersensibilità, seppur ridotta, che spiana la strada ai fattori.
Ho imparato a conoscere la mia mente. So che nelle mie prossime prime esperienze sarò inevitabilmente ancora un eiaculatore precoce. Perchè si. Perchè la mia
situazione necessita di un periodo di 'ambientamento' e 'abitudinei-zzazione'(questa parola non esiste!) all'atto sessuale, devo imparare a conoscere la
risposta del mio corpo: posso studiare quanto voglio le auto, ma solo dopo qualche mese saprò guidare.
Ma io non voglio più che l'ep condizioni la mia vita e i miei rapporti. Sono un 'bravo ragazzo', non voglio andare in discoteca e fare sesso con chiunque. Ma ora
voglio poter conoscere ragazze e se c'è complicità poterci fare sesso anche dopo il primo giorno.
Ora non voglio rapporti 'duraturi' o meglio, non voglio essere costretto a cercarli per sapere di non essere giudicato in base al sesso.
La mia ep è legata al 85-90% all'atto sessuale, molto poco alla persona.
Ecco perchè scrivo. Perchè so che ciò di cui ho bisogno ora è il sesso, ho bisogno dell' "esercizio".
Sarò drastico come lo sono con me: la soluzione si chiama sesso a pagamento. Suona forte e non penso sia la panacea a tutti mali ma una soluzione e tra le più
efficaci/rapide ai miei fini.
Ovviamente è un'idea forte, lo so ed ho dubbi. E' per questo che scrivo! Mi chiedo e vi chiedo: è SOLO una questione morale? E' difficile pensare al
sesso a pagamento come parte del "percorso"? L'idea è pesante, lo so. Però non vorrei avere limiti morali ad una scelta 'adeguata' ma solo 'fuori dagli schemi'.
So di poter risultare sgradevole, anche a voi.. Ma sono solo un ragazzo che cerca la sua serenità. Ma, ad ogni modo, in caso, chiedo scusa in anticipo
[#1]
Lasciando da parte la moralità e i giudizi che non devono riguardare lo psicologo, se Lei intende il sesso a pagamento come terapia lo sconsiglio vivamente.
Attualmente è ancora in terapia o ha concluso?
Posso chiedere quali buoni consigli le ha dato l'andrologo in passato?
Che tipo di psicoterapia ha fatto? Le sono state fornite prescrizioni specifiche? Se sì, quali?
Cordiali saluti,
Attualmente è ancora in terapia o ha concluso?
Posso chiedere quali buoni consigli le ha dato l'andrologo in passato?
Che tipo di psicoterapia ha fatto? Le sono state fornite prescrizioni specifiche? Se sì, quali?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Salve, mi ha colpito quando ha detto che "sa di poter risultare sgradevole, anche a voi". E per questo chiede scusa. Sta cercando solo la sua serenità, lo dice lei stesso. Non deve chiedere scusa.
La sua storia è fatta di sette anni di visite e cure per un disagio che lei vive, che ormai chiama con una sigla, tanta è la sua abitudine ad avercene a che fare. Non posso non pensare che non sia stato un tormento per lei e che vuole vedere giustamente la fine. La sua ricerca non ha niente di sgradevole, è solo stanco e cerca una soluzione.
Piuttosto mi chiedo se lei per primo sente sbagliata la via del fare sesso a pagamento ed è per questo che ci scrive. Il mio pensiero è che a cambiare le cose non sarà un esercizio "virtuale", sganciato da un contesto "reale". Soprattutto se lei dice di essere ancora un eiaculatore precoce. Sembra che lei sia sotto esame, e anche in un contesto occasionale, come si fa a fare sesso così?
Immagino che avrà sentito di tutto sulla eiaculazione precoce. Posso chiederle quanto è veloce, se i tempi dell'eiaculazione sono sempre uguali in ogni circostanza e che tempi aveva il raggiungimento dell'orgasmo prima dei 20 anni?
E cosa pensa del lavoro che ha svolto con lo psicologo? Se è stato 4 anni immagino sia stata una psicoterapia.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
info@enricodesanctis.it
La sua storia è fatta di sette anni di visite e cure per un disagio che lei vive, che ormai chiama con una sigla, tanta è la sua abitudine ad avercene a che fare. Non posso non pensare che non sia stato un tormento per lei e che vuole vedere giustamente la fine. La sua ricerca non ha niente di sgradevole, è solo stanco e cerca una soluzione.
Piuttosto mi chiedo se lei per primo sente sbagliata la via del fare sesso a pagamento ed è per questo che ci scrive. Il mio pensiero è che a cambiare le cose non sarà un esercizio "virtuale", sganciato da un contesto "reale". Soprattutto se lei dice di essere ancora un eiaculatore precoce. Sembra che lei sia sotto esame, e anche in un contesto occasionale, come si fa a fare sesso così?
Immagino che avrà sentito di tutto sulla eiaculazione precoce. Posso chiederle quanto è veloce, se i tempi dell'eiaculazione sono sempre uguali in ogni circostanza e che tempi aveva il raggiungimento dell'orgasmo prima dei 20 anni?
E cosa pensa del lavoro che ha svolto con lo psicologo? Se è stato 4 anni immagino sia stata una psicoterapia.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
info@enricodesanctis.it
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#3]
Genrile Utente,
Lei scrive la mia è.p è legata all'atto sessuale e non alla persona... Questa frase contiene parecchi spunti di riflessione e tante false verità
La sessualità non è mai disgiunta dalla persona, dalla psiche e dalla coppia in cui abita....
Lei scrive inoltre "ho bisogno del sesso, dell'esercizio.."
Non stiamo parlando di ginnastica coitale, ma di "sessualità" che non è mai disgiunta dalla vita psichica, affettiva, relazionale, dall'immaginario, dall'incoscio, dai retaggi culturali, dal rapporto con il pianeta donna e così via.....
Solitamente l'ep si risolve più velocemente con terapie combinate, anche farmacologiche, date dall'andrologo in sinergia al percorso psicologico.
Probabilmente lei ha lavorato su altre problematiche psichiche che hanno fatto si che ci fosse un terreno fertile per il mantenimento della sua disfunzione.
Vi sono svariati tipi di e.p., anteportas, intrapostas( fuori o dentro l'ambiente vaginale), primaria, secondaria, assoluta, situazionale.
Sarebbe opportuno conoscere lo IELT( tempo di latenza eiaculatoria intravaginale) e le emozioni associate alla sfera della sessualità e della sua dimensione di coppia.
Per quanto riguarda le cause, in ambito sessuologico, si parla di multifattorialità:
vi sono diverse cause, a vari livelli (personali, di coppia, iatrogeni, da cattivo apprendimento sessuale, generali, psicologici, intrapsichici), che interagendo tra di loro, producono e mantengono il disturbo clinico.
Lei ha già risolto quelle congenite, ora lavori sulle "altre"
Le allego del materiale sull'ep ed un canale salute "tutto sull'ep" redatto a quattro mani con un andrologo ed anche una video intervista.
Per quanto riguarda il sesso mercenario, non è "apprendendo" che diventerà un saper essere...".la sessualità è un essere, non un fare".
Rifletta invece se la problematica è anche relaiaonale e la sua eiaculazione precoce copre un altro disagio....
Ha mai avuto una ragazza?
Un rapporto sessuale?
Se si, come lo ricorda?
Non si può parlare di e.p senza coito....
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/119-eiaculazione-precoce.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3854-si-puo-prevenire-l-eiaculazione-precoce-quell-incontrollabile-fretta-del-piacere.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1358-eiaculazione-precoce-e-pensieri-ossessivi-e-catastrofici.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/963-eiaculazione-precoce-primaria-e-mancanza-d-erezione-secondaria.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3220-eiaculazione-precoce-basta-con-la-formula-uno-dell-amore.html
https://www.medicitalia.it/libri/psicologia/9-eiaculazione-precoce-riflessioni-e-strategie-per-risolvere-il-problema.html
Se desidera poi ne riparliamo
Lei scrive la mia è.p è legata all'atto sessuale e non alla persona... Questa frase contiene parecchi spunti di riflessione e tante false verità
La sessualità non è mai disgiunta dalla persona, dalla psiche e dalla coppia in cui abita....
Lei scrive inoltre "ho bisogno del sesso, dell'esercizio.."
Non stiamo parlando di ginnastica coitale, ma di "sessualità" che non è mai disgiunta dalla vita psichica, affettiva, relazionale, dall'immaginario, dall'incoscio, dai retaggi culturali, dal rapporto con il pianeta donna e così via.....
Solitamente l'ep si risolve più velocemente con terapie combinate, anche farmacologiche, date dall'andrologo in sinergia al percorso psicologico.
Probabilmente lei ha lavorato su altre problematiche psichiche che hanno fatto si che ci fosse un terreno fertile per il mantenimento della sua disfunzione.
Vi sono svariati tipi di e.p., anteportas, intrapostas( fuori o dentro l'ambiente vaginale), primaria, secondaria, assoluta, situazionale.
Sarebbe opportuno conoscere lo IELT( tempo di latenza eiaculatoria intravaginale) e le emozioni associate alla sfera della sessualità e della sua dimensione di coppia.
Per quanto riguarda le cause, in ambito sessuologico, si parla di multifattorialità:
vi sono diverse cause, a vari livelli (personali, di coppia, iatrogeni, da cattivo apprendimento sessuale, generali, psicologici, intrapsichici), che interagendo tra di loro, producono e mantengono il disturbo clinico.
Lei ha già risolto quelle congenite, ora lavori sulle "altre"
Le allego del materiale sull'ep ed un canale salute "tutto sull'ep" redatto a quattro mani con un andrologo ed anche una video intervista.
Per quanto riguarda il sesso mercenario, non è "apprendendo" che diventerà un saper essere...".la sessualità è un essere, non un fare".
Rifletta invece se la problematica è anche relaiaonale e la sua eiaculazione precoce copre un altro disagio....
Ha mai avuto una ragazza?
Un rapporto sessuale?
Se si, come lo ricorda?
Non si può parlare di e.p senza coito....
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/119-eiaculazione-precoce.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3854-si-puo-prevenire-l-eiaculazione-precoce-quell-incontrollabile-fretta-del-piacere.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1358-eiaculazione-precoce-e-pensieri-ossessivi-e-catastrofici.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/963-eiaculazione-precoce-primaria-e-mancanza-d-erezione-secondaria.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3220-eiaculazione-precoce-basta-con-la-formula-uno-dell-amore.html
https://www.medicitalia.it/libri/psicologia/9-eiaculazione-precoce-riflessioni-e-strategie-per-risolvere-il-problema.html
Se desidera poi ne riparliamo
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Ex utente
Provo a rispondere a tutti.
Aggiungo solo che mi ritengo una persona 'equilibrata', e tali sono anche i miei problemi(nelle risposte si capirà meglio cosa intendo): ad eccezione del fatto che ho 27 anni e sono 4 anni e mezzo che non faccio sesso, unico eccesso.
Dr. Angela Pileci:
Vedo ancora lo psicologo ma la terapia la 'stiamo chiudendo'. Ci vediamo di rado, di accompagnamento al "ritorno all'autonomia".
I buoni consigli dell'andrologo, senza stare a sottilizzare, sono stati nell'approccio al sesso. Punti di vista utili per pensare al sesso come una cosa di cui non aver paura, nel senso che se va male, 'pazienza'... Giusto per fare un esempio pratico, è lui che (PER PRIMO) mi ha presentato il concetto che, se il mio problema fosse stato nella sensibilità -come per lui era-, era inutile che stessi lì a chiedermi in quanti secondi eiaculassi o cose del genere: dovevo fare sesso e imparare a conoscere come il mio corpo mi parla e mi risponde, raccogliendo le prime fallimentari 'parole' come 'richieste di indicazioni'. Tutt'al più, se il problema fosse stato insuperabile, vagliare l'ipotesi di un'ipersensibilità non gestibile e, quindi, procedere con una neurotomia (conclusione alla quale, prima o dopo, tutti i MEDICI sono arrivati).
La mia psicoterapia? Forse sistemico-relazionale... Ho chiamato un'accademia e sono andato. Da lì, lo psicologo mi ha accettato ma non abbiamo mai parlato in termini di "tu hai questo o quest'altro e stai facendo questo o quest'altro", abbiamo sempre parlato di me, dei miei problemi e difficoltà.
Aggiungo: abbiamo parlato del mio problema col sesso ma mai entrando nello specifico. Volendo fare una valutazione da terzo, i miei problemi col sesso avrebbero le stesse origini di quelli nelle relazioni (dal LATO psicologico), per cui, parlando di una cosa si parla anche dell'altra e viceversa. Aggiungo, infine: sono soddisfatto del mio percorso psicoterapeutico.
Dr. Enrico de Santis:
Comprende appieno la mia posizione e la ringrazio per alcune parole che ha scelto di usare.
Per quanto riguarda le domande: come posso non sentirmi "sotto esame"? Anche un attore a 'luci-rosse' si chiede se la prossima prestazione sarà (e aggiungo "almeno") pari alla precedente! immagino che per un ep, e secondo uno psicologo, la perfezione sarebbe arrivare al prossimo rapporto senza l'ansia da prestazione. Ma questa credo sia l'utopia a cui un buono psicologo deve puntare per raggiungere l'obiettivo: all'atto pratico, l'ep (in quanto ep, in quanto avrà sofferto tanto e in quanto avrà sofferto per anni) non riuscirà mai a non preoccuparsi. Ha difronte una donna, che conosce o non conosce, e la quale è allo stesso tempo il suo desiderio e la sua paura più grande.
Forse sbaglio, ma parlando per me, mi viene da dire che in quanto uomo e non macchina, non riuscirei mai ad essere così mentalmente libero.
Come dicevo, sono "equilibrato" anche nei miei problemi... Non eiaculo in una dozzina di secondi e non c'è bisogno di uno sfioramento perchè eiaculi: fino a che sono stato con la mia ex-ragazza (per 5 anni fino a poco prima della terapia, la quale non accusava nessun problema, anzi, per lei ero 'normale'), diciamo che per eiaculare avevo bisogno della penetrazione -o quasi all'istante con la fellatio-. A quel punto, nell'arco di un minuto e 1/2 o un paio scarsi sarei venuto, a meno che non mi fossi 'inventato' continuamente qualcosa per smettere momentaneamente... E tirare avanti, così, fino ad una decina di minuti max totali... Poi, purtroppo, nulla. Non ho più fatto sesso.
Come ho già detto, sono soddisfatto della psicoterapia. In questi 4 anni, seppur molto lentamente, la mia vita, il mio modo di relazionarmi, di agire ed in parte anche pensare, è completamente cambiato. Mi è rimasto quest'ultimo ma determinante passo perchè possa continuare a 'crescere' a partire da dove sono arrivato.
Dr. Valeria Randone:
Ho già letto alcuni dei testi, pubblicati sul sito, che ha linkato. Ora leggerò anche gli altri articoli indicati.
Ad ogni modo, approfitto del suo approccio più "pragmatico" per sottolineare alcuni aspetti pratici e poterle rispondere meglio (dato che credo di aver già risposto anche a parte delle sue domande in precedenza).
Sono consapevole della componente psicologica perchè (ed ahime, però, l'ho provato solo in masturbazione) negli anni sono passato da poco controllo nella masturbazione, ad un quasi totale controllo.
Sono consapevole della componente ipersensibilità perchè (ed ahime, ancora, solo in masturbazione) recentemente ho provato una crema anestetizzante e la mia 'performance' ne ha beneficiato drasticamente. Ma non solo, anche per altre ragioni, ma vi ho già scritto troppo...
Per rispondere alle domande più puntualmente: la mia ep è intrapostas, primaria e credo assoluta. E si, come detto, ho avuto una ragazza per 5 anni (l'ho lasciata io) e avevamo rapporti sessuali.
Vi ringrazio davvero tutti. E vi chiedo scusa per essere stato prolisso.
Aggiungo solo che mi ritengo una persona 'equilibrata', e tali sono anche i miei problemi(nelle risposte si capirà meglio cosa intendo): ad eccezione del fatto che ho 27 anni e sono 4 anni e mezzo che non faccio sesso, unico eccesso.
Dr. Angela Pileci:
Vedo ancora lo psicologo ma la terapia la 'stiamo chiudendo'. Ci vediamo di rado, di accompagnamento al "ritorno all'autonomia".
I buoni consigli dell'andrologo, senza stare a sottilizzare, sono stati nell'approccio al sesso. Punti di vista utili per pensare al sesso come una cosa di cui non aver paura, nel senso che se va male, 'pazienza'... Giusto per fare un esempio pratico, è lui che (PER PRIMO) mi ha presentato il concetto che, se il mio problema fosse stato nella sensibilità -come per lui era-, era inutile che stessi lì a chiedermi in quanti secondi eiaculassi o cose del genere: dovevo fare sesso e imparare a conoscere come il mio corpo mi parla e mi risponde, raccogliendo le prime fallimentari 'parole' come 'richieste di indicazioni'. Tutt'al più, se il problema fosse stato insuperabile, vagliare l'ipotesi di un'ipersensibilità non gestibile e, quindi, procedere con una neurotomia (conclusione alla quale, prima o dopo, tutti i MEDICI sono arrivati).
La mia psicoterapia? Forse sistemico-relazionale... Ho chiamato un'accademia e sono andato. Da lì, lo psicologo mi ha accettato ma non abbiamo mai parlato in termini di "tu hai questo o quest'altro e stai facendo questo o quest'altro", abbiamo sempre parlato di me, dei miei problemi e difficoltà.
Aggiungo: abbiamo parlato del mio problema col sesso ma mai entrando nello specifico. Volendo fare una valutazione da terzo, i miei problemi col sesso avrebbero le stesse origini di quelli nelle relazioni (dal LATO psicologico), per cui, parlando di una cosa si parla anche dell'altra e viceversa. Aggiungo, infine: sono soddisfatto del mio percorso psicoterapeutico.
Dr. Enrico de Santis:
Comprende appieno la mia posizione e la ringrazio per alcune parole che ha scelto di usare.
Per quanto riguarda le domande: come posso non sentirmi "sotto esame"? Anche un attore a 'luci-rosse' si chiede se la prossima prestazione sarà (e aggiungo "almeno") pari alla precedente! immagino che per un ep, e secondo uno psicologo, la perfezione sarebbe arrivare al prossimo rapporto senza l'ansia da prestazione. Ma questa credo sia l'utopia a cui un buono psicologo deve puntare per raggiungere l'obiettivo: all'atto pratico, l'ep (in quanto ep, in quanto avrà sofferto tanto e in quanto avrà sofferto per anni) non riuscirà mai a non preoccuparsi. Ha difronte una donna, che conosce o non conosce, e la quale è allo stesso tempo il suo desiderio e la sua paura più grande.
Forse sbaglio, ma parlando per me, mi viene da dire che in quanto uomo e non macchina, non riuscirei mai ad essere così mentalmente libero.
Come dicevo, sono "equilibrato" anche nei miei problemi... Non eiaculo in una dozzina di secondi e non c'è bisogno di uno sfioramento perchè eiaculi: fino a che sono stato con la mia ex-ragazza (per 5 anni fino a poco prima della terapia, la quale non accusava nessun problema, anzi, per lei ero 'normale'), diciamo che per eiaculare avevo bisogno della penetrazione -o quasi all'istante con la fellatio-. A quel punto, nell'arco di un minuto e 1/2 o un paio scarsi sarei venuto, a meno che non mi fossi 'inventato' continuamente qualcosa per smettere momentaneamente... E tirare avanti, così, fino ad una decina di minuti max totali... Poi, purtroppo, nulla. Non ho più fatto sesso.
Come ho già detto, sono soddisfatto della psicoterapia. In questi 4 anni, seppur molto lentamente, la mia vita, il mio modo di relazionarmi, di agire ed in parte anche pensare, è completamente cambiato. Mi è rimasto quest'ultimo ma determinante passo perchè possa continuare a 'crescere' a partire da dove sono arrivato.
Dr. Valeria Randone:
Ho già letto alcuni dei testi, pubblicati sul sito, che ha linkato. Ora leggerò anche gli altri articoli indicati.
Ad ogni modo, approfitto del suo approccio più "pragmatico" per sottolineare alcuni aspetti pratici e poterle rispondere meglio (dato che credo di aver già risposto anche a parte delle sue domande in precedenza).
Sono consapevole della componente psicologica perchè (ed ahime, però, l'ho provato solo in masturbazione) negli anni sono passato da poco controllo nella masturbazione, ad un quasi totale controllo.
Sono consapevole della componente ipersensibilità perchè (ed ahime, ancora, solo in masturbazione) recentemente ho provato una crema anestetizzante e la mia 'performance' ne ha beneficiato drasticamente. Ma non solo, anche per altre ragioni, ma vi ho già scritto troppo...
Per rispondere alle domande più puntualmente: la mia ep è intrapostas, primaria e credo assoluta. E si, come detto, ho avuto una ragazza per 5 anni (l'ho lasciata io) e avevamo rapporti sessuali.
Vi ringrazio davvero tutti. E vi chiedo scusa per essere stato prolisso.
[#5]
Eviti di adoperare l'auto erotismo come prove generali, non traslabili poi alla relazione ...che contiene invece ben altro: è so ioni, ansie, pelle e sensi, l'incontro tra due inconsci...e così via..
Dovrebbe, secondo me, discutene ancora in terapia,anche se la sta concludendo, visto che non ha ancora risolto la problematica sessuologica.
Dovrebbe, secondo me, discutene ancora in terapia,anche se la sta concludendo, visto che non ha ancora risolto la problematica sessuologica.
[#6]
La sensazione di essere sotto esame non deve essere trascurata a mio parere. E le sue riflessioni in proposito meritano molta attenzione.
Parla di performance, di necessità di dimostrarsi all’altezza potremmo dire, e mi chiedo se questo conti nel discorso dell’eiaculazione precoce. La sua ex valutava 2 minuti come un tempo “normale”, lei in che occasione ha iniziato a valutarlo precoce?
Inoltre mi sembra che la mancanza di esperienza degli ultimi anni le stia finalmente pesando. Chissà se questo isolamento può avere amplificato il suo malessere.
Anche se può essere faticoso, è importante ricominciare a vivere il versante sessuale.
Il punto cruciale, a mio modo di vedere, è che lei possa approcciarsi alle donne non come eiaculatore precoce, ma come una persona che sta incontrando un’altra persona, libero di essere se stesso.
In questo momento lei dice di non riuscirci, ma non è impossibile.
Se le va di rispondermi se non sono indiscreto, posso chiederle come mai non si è sentito di affrontare questo argomento con lo psicoterapeuta?
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
info@enricodesanctis.it
Parla di performance, di necessità di dimostrarsi all’altezza potremmo dire, e mi chiedo se questo conti nel discorso dell’eiaculazione precoce. La sua ex valutava 2 minuti come un tempo “normale”, lei in che occasione ha iniziato a valutarlo precoce?
Inoltre mi sembra che la mancanza di esperienza degli ultimi anni le stia finalmente pesando. Chissà se questo isolamento può avere amplificato il suo malessere.
Anche se può essere faticoso, è importante ricominciare a vivere il versante sessuale.
Il punto cruciale, a mio modo di vedere, è che lei possa approcciarsi alle donne non come eiaculatore precoce, ma come una persona che sta incontrando un’altra persona, libero di essere se stesso.
In questo momento lei dice di non riuscirci, ma non è impossibile.
Se le va di rispondermi se non sono indiscreto, posso chiederle come mai non si è sentito di affrontare questo argomento con lo psicoterapeuta?
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
info@enricodesanctis.it
[#7]
Ex utente
Nessun problema. Ne ho parlato con lo psicologo. Ma abbiamo parlato della mia paura di eiaculare precocemente e, quindi, della mia paura di non essere in grado di soddisfare.
Da questo, abbiamo poi sempre parlato del mio approccio al sesso e non specificamente dell'ep. Attenzione: sto sintetizzando raccogliendo la sostanza.
Detto questo, forse devo fare una precisazione: la mia ipersensibilità è un 'fatto' constatato. Non v'è incertezza, sono anche un "ipersensibile"(...). Uno dei miei obiettivi è, però, capire quanto incide.
Poi è un'altra certezza che non sia in grado di vivere in modo "emotivamente stabile" il sesso.
Ritengo, quindi, che le due cose si sostengono reciprocamente. Quello che voglio scoprire è quale sia la più determinante.
Ad ogni modo, per evitare dubbi, voglio specificare anche che vi ho scritto perchè, non voglio nasconderlo, la 'libertà di pensiero'(a cui sono arrivato col tempo!) della mia mente, mi porta a conclusioni che comunque mi "spaventano", se non altro perchè, venendo da una famiglia 'normale', la soluzione di cui ho parlato, appartiene ad una realtà di cui sono abituato a sentirne parlare 'male'. Ma, come detto, non vorrei pormi limiti solo di natura morale.
Da questo, abbiamo poi sempre parlato del mio approccio al sesso e non specificamente dell'ep. Attenzione: sto sintetizzando raccogliendo la sostanza.
Detto questo, forse devo fare una precisazione: la mia ipersensibilità è un 'fatto' constatato. Non v'è incertezza, sono anche un "ipersensibile"(...). Uno dei miei obiettivi è, però, capire quanto incide.
Poi è un'altra certezza che non sia in grado di vivere in modo "emotivamente stabile" il sesso.
Ritengo, quindi, che le due cose si sostengono reciprocamente. Quello che voglio scoprire è quale sia la più determinante.
Ad ogni modo, per evitare dubbi, voglio specificare anche che vi ho scritto perchè, non voglio nasconderlo, la 'libertà di pensiero'(a cui sono arrivato col tempo!) della mia mente, mi porta a conclusioni che comunque mi "spaventano", se non altro perchè, venendo da una famiglia 'normale', la soluzione di cui ho parlato, appartiene ad una realtà di cui sono abituato a sentirne parlare 'male'. Ma, come detto, non vorrei pormi limiti solo di natura morale.
[#8]
"Poi è un'altra certezza che non sia in grado di vivere in modo "emotivamente stabile" il sesso."
Questa è una convinzione disfunzionale che può essere messa in discussione nel percorso terapeutico.
L'altro aspetto, relativo alla possibilità di rivolgersi ad un prostituta, mi sembra solo un modo per rinviare l'opportunità di mettersi in gioco entrando in relazione con l'altro. Un modo per circoscrivere la sua difficoltà alla prestazione da verificare per poi essere messa in atto nelle eventuali future relazioni interpersonali.
Sarebbe importante affrontare anche questo aspetto con lo psicoterapeuta, il percorso pur essendo a suo dire efficace, non mi sembra affatto arrivato ad una fase conclusiva.
Questa è una convinzione disfunzionale che può essere messa in discussione nel percorso terapeutico.
L'altro aspetto, relativo alla possibilità di rivolgersi ad un prostituta, mi sembra solo un modo per rinviare l'opportunità di mettersi in gioco entrando in relazione con l'altro. Un modo per circoscrivere la sua difficoltà alla prestazione da verificare per poi essere messa in atto nelle eventuali future relazioni interpersonali.
Sarebbe importante affrontare anche questo aspetto con lo psicoterapeuta, il percorso pur essendo a suo dire efficace, non mi sembra affatto arrivato ad una fase conclusiva.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#9]
Il suo racconto mostra tanti aspetti di sé. Io credo che questo sia importante, perché lei per primo ci ricorda che siamo una ricca complessità. Spesso tendiamo a dire "o è in questo modo o è in quest’altro". Mentre lei sottolinea un complesso insieme quando dice che le "due cose si sostengono reciprocamente". Ho trovato anche suggestivo l'uso di questa parola, sostenersi...
Inoltre l'attenzione che chiede di non trarre conclusioni affrettate da pochi elementi è altrettanto preziosa. Sia perché siamo online e non ci conosciamo sia perché mi sono immaginato che lei ci tenga alla conoscenza e alla verità, a non essere considerato per fortuna troppo sbrigativamente, non so se mi sbaglio. In questo senso, grazie anche all'intuito che mi sembra caratterizzarla, sono sicuro che procederà la sua ricerca e riuscirà a trovare la sua strada.
Un'ultima riflessione ci tengo a farla. Al di là della questione che pone del sesso a pagamento e della eiaculazione precoce, di cui già le parlavo precedentemente comunicandole che il sesso non è un esercizio a mio parere, se mettiamo questo da parte un momento, mi sembra molto importante il suo vissuto di paura di fronte alla "libertà della sua mente", in relazione alla "normalità" della famiglia.
La morale è il costume, potremmo dire una matrice che ci identifica, e mi sembra importante che lei possa riconquistarla a modo suo, come mi sembra dica lei stesso. C’è un noto e appassionato psicologo, purtroppo scomparso agli inizi del 2000, di nome Luigi Pagliarani, che proprio a questo proposito, parlava di "angoscia della bellezza".
Un grazie per essersi esposto e averci dato l'occasione di riflettere insieme sulla sua esperienza,
Enrico de Sanctis
Inoltre l'attenzione che chiede di non trarre conclusioni affrettate da pochi elementi è altrettanto preziosa. Sia perché siamo online e non ci conosciamo sia perché mi sono immaginato che lei ci tenga alla conoscenza e alla verità, a non essere considerato per fortuna troppo sbrigativamente, non so se mi sbaglio. In questo senso, grazie anche all'intuito che mi sembra caratterizzarla, sono sicuro che procederà la sua ricerca e riuscirà a trovare la sua strada.
Un'ultima riflessione ci tengo a farla. Al di là della questione che pone del sesso a pagamento e della eiaculazione precoce, di cui già le parlavo precedentemente comunicandole che il sesso non è un esercizio a mio parere, se mettiamo questo da parte un momento, mi sembra molto importante il suo vissuto di paura di fronte alla "libertà della sua mente", in relazione alla "normalità" della famiglia.
La morale è il costume, potremmo dire una matrice che ci identifica, e mi sembra importante che lei possa riconquistarla a modo suo, come mi sembra dica lei stesso. C’è un noto e appassionato psicologo, purtroppo scomparso agli inizi del 2000, di nome Luigi Pagliarani, che proprio a questo proposito, parlava di "angoscia della bellezza".
Un grazie per essersi esposto e averci dato l'occasione di riflettere insieme sulla sua esperienza,
Enrico de Sanctis
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 8.5k visite dal 07/09/2015.
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