Depressione e ossessioni gravi
Chiedo info. Sono in cura da 2 anni per depressione e ossessioni. Assumo prozac 20mg 2 cp al giorno, 10 gocce di serenase e 10 di minias. Ho i seguenti sintomi:
- sonno tantissimo, dormirei sempre. Dormo dalle 14 alle 16 ore al gg.
- bruxismo. Diminuito con l'aumento delle ore di riposo.
- voglia di piangere. Diminuita ma sempre presente con l'assunzione del prozac.
- disinteresse per tutto, voglia di morire, di stare sola, non sapere cosa fare, zero totale.
- infelicità, incapacità di mostrare la rabbia.
- ossessioni gravi per controllo e pulizia.
- Iper vigilanza da quando sto in depressione.
- Non sono autonoma, ho paura di tutto in particolar modo di guidare.
- Non riesco a lavorare e a fare nulla e neanche una minima cosa per potermi rialzare.
- Ho sono un dolore dentro che non riesco a sentire e so solo che voglio morire.
- comportamenti autolesionisti mangio fino a ingozzarmi e dormo fino per non pensare.
Penso spesso al suicidio, ne parlo con tutti, con i miei, con lo psichiatra, con lo psicologo. La mia situazione non cambia, io dove sto non riesco a rialzarmi. Vorrei tanto avere qualcuno vicino che con immensa pazienza mi sostenga, mi conforti, mi abbracci, mi dia sicurezza e appoggio. Ma ovviamente sarebbe anormale, i miei genitori mi capiscono fino ad un certo punto, il mio ragazzo è diventato ex per la mia depressione ed io mi sento sempre più sola. Depressa e compresa. Io cerco affetto, bene. Ma non riesco a trovarlo. Volevo solo essere capita dal mio ex, cercavo la sua protezione e la sua comprensione, invece ennesimo muro in faccia. Adesso sono al limite. Non riesco più a rialzarmi. Non trovo sostegno a cui aggrapparmi- Amici, ma li vedo e li sento assenti. Genitori, vicinissimi ma anche loro non sanno che fare ed io mi sento un peso. Sorella mia vuole un bene dell'anima, ma più piccola di me io ho paura che poi stia male anche lei. Insomma io non vedo la via di uscita. Una volta avevo la fede adesso, non ho neanche più quella. Mi sento completamente abbandonata a me stessa. Ripugnata persino da Dio. E con questo ho detto tutto. Non riesco neanche più a pregare.
- sonno tantissimo, dormirei sempre. Dormo dalle 14 alle 16 ore al gg.
- bruxismo. Diminuito con l'aumento delle ore di riposo.
- voglia di piangere. Diminuita ma sempre presente con l'assunzione del prozac.
- disinteresse per tutto, voglia di morire, di stare sola, non sapere cosa fare, zero totale.
- infelicità, incapacità di mostrare la rabbia.
- ossessioni gravi per controllo e pulizia.
- Iper vigilanza da quando sto in depressione.
- Non sono autonoma, ho paura di tutto in particolar modo di guidare.
- Non riesco a lavorare e a fare nulla e neanche una minima cosa per potermi rialzare.
- Ho sono un dolore dentro che non riesco a sentire e so solo che voglio morire.
- comportamenti autolesionisti mangio fino a ingozzarmi e dormo fino per non pensare.
Penso spesso al suicidio, ne parlo con tutti, con i miei, con lo psichiatra, con lo psicologo. La mia situazione non cambia, io dove sto non riesco a rialzarmi. Vorrei tanto avere qualcuno vicino che con immensa pazienza mi sostenga, mi conforti, mi abbracci, mi dia sicurezza e appoggio. Ma ovviamente sarebbe anormale, i miei genitori mi capiscono fino ad un certo punto, il mio ragazzo è diventato ex per la mia depressione ed io mi sento sempre più sola. Depressa e compresa. Io cerco affetto, bene. Ma non riesco a trovarlo. Volevo solo essere capita dal mio ex, cercavo la sua protezione e la sua comprensione, invece ennesimo muro in faccia. Adesso sono al limite. Non riesco più a rialzarmi. Non trovo sostegno a cui aggrapparmi- Amici, ma li vedo e li sento assenti. Genitori, vicinissimi ma anche loro non sanno che fare ed io mi sento un peso. Sorella mia vuole un bene dell'anima, ma più piccola di me io ho paura che poi stia male anche lei. Insomma io non vedo la via di uscita. Una volta avevo la fede adesso, non ho neanche più quella. Mi sento completamente abbandonata a me stessa. Ripugnata persino da Dio. E con questo ho detto tutto. Non riesco neanche più a pregare.
[#1]
Gentile Utente
La sintomatologia che descrive è importante. Quale diagnosi ha posto il medico?
Che tipo di terapia fa con lo psicologo?
Il suo sentirsi solo nonostante l ' amore dei suoi genitori e della famiglia potrebbe far parte del problema: che ne pensano i curanti?
Il suo ex da quanto tempo l ha lasciata?
La sintomatologia che descrive è importante. Quale diagnosi ha posto il medico?
Che tipo di terapia fa con lo psicologo?
Il suo sentirsi solo nonostante l ' amore dei suoi genitori e della famiglia potrebbe far parte del problema: che ne pensano i curanti?
Il suo ex da quanto tempo l ha lasciata?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile utente,
Comprendo il Suo elevato grado di malessere. Come ha avuto inizio, come è stato l'esordio? Improvvisamente, lentamente vi è scivolata dentro? C'è stato un motivo preciso?
Riguardo ai curanti:
il Suo psicologo è anche psicoterapeuta? Da quanto La segue?
A scadenze regolari va dallo psichiatra per la verifica sui farmaci che assume?
Rispetto alla depressione, anzi depressioni, potrà leggerne in
https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/18-depressione-o-depressioni.html
La situazione dei famigliari più stretti è molto difficile, dato che si trovano in una sorta di impotenza. Anche qui Le suggerisco una lettura:
https://www.medicitalia.it/blog/psichiatria/610-depressione-domande-e-risposte-per-pazienti-e-familiari.html
Dispiace che il Suo fidanzato sia "diventato ex". Ma con una certa frequenza accade che gli uomini non reggano la malattia della propria donna; anche i matrimoni si sfasciano...Come mai? Qualche risposta in questa ricerca:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4800-la-malattia-fa-divorziare-la-coppia.html
Concludendo. La depressione è una malattia complessa che coinvolge la persona e tutte le relazioni, soprattutto le più strette; ha una durata talvolta lunga; ma occorre difendere dentro di sè la speranza di uscirne, perchè è realmente possibile.
Saluti cari.
Comprendo il Suo elevato grado di malessere. Come ha avuto inizio, come è stato l'esordio? Improvvisamente, lentamente vi è scivolata dentro? C'è stato un motivo preciso?
Riguardo ai curanti:
il Suo psicologo è anche psicoterapeuta? Da quanto La segue?
A scadenze regolari va dallo psichiatra per la verifica sui farmaci che assume?
Rispetto alla depressione, anzi depressioni, potrà leggerne in
https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/18-depressione-o-depressioni.html
La situazione dei famigliari più stretti è molto difficile, dato che si trovano in una sorta di impotenza. Anche qui Le suggerisco una lettura:
https://www.medicitalia.it/blog/psichiatria/610-depressione-domande-e-risposte-per-pazienti-e-familiari.html
Dispiace che il Suo fidanzato sia "diventato ex". Ma con una certa frequenza accade che gli uomini non reggano la malattia della propria donna; anche i matrimoni si sfasciano...Come mai? Qualche risposta in questa ricerca:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4800-la-malattia-fa-divorziare-la-coppia.html
Concludendo. La depressione è una malattia complessa che coinvolge la persona e tutte le relazioni, soprattutto le più strette; ha una durata talvolta lunga; ma occorre difendere dentro di sè la speranza di uscirne, perchè è realmente possibile.
Saluti cari.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Utente
Innanzitutto, grazie a tutti di aver risposto.
Cercherò di essere esaustiva e meticolosa nelle risposte. Dunque, la diagnosi è stata soggetto con DOC e depressione reattiva con ossessioni forti e forme di autolesionismo. Mi è stato spiegato che sono bella ossessiva e che devo fare psicoterapia.
Sono precipitata in questo stato cinque anni fa senza accorgermene, lentamente. Umore basso, voglia di isolarmi. Ma associavo la cosa ad unno stato passeggero e momentaneo. Dopodichè si è trasformato in morale basso senza ripresa con gli eventi, tanta stanchezza e tanto sonno. Anche qui ahimè ho trascurato la patologia che non avevo capito. Poi, dopo vari dispiaceri e altre disgrazie messe insieme non hanno fatto altro che peggiorare il mio stato che era già pietoso ma di cui non me ne ero accorta. Fino alle lacrime senza sosta e insonnia grave. Ecco cosa mi ha spinto a rivolgermi ad uno specialista psichiatra da cui sono in cura da ormai 2 anni.
In sostanza ho l'accumulo di tante depressioni, in associazione di tanti eventi sfigati e la causa della mia depressione nei test è stata: per non sentirmi accettata. Ciò che mi preme spiegare e di cui vorrei avere delle delucidazioni, è capire come mai io non riesco ad accettare questo stato e mi sento perennemente iperattiva e fortemente irrequieta. Agitata come una foglia al vento, senza risoluzione di calmarmi. Non c'è verso di tranquillizzarmi nonostante tutte le cose dette in terapia, dallo psichiatra e quant'altro. Rispetto prima, con questa cura ho meno giudizio verso me stessa, ma in ogni caso non c'è verso di accettare uno stato che non tollero assolutamente.
Cercherò di essere esaustiva e meticolosa nelle risposte. Dunque, la diagnosi è stata soggetto con DOC e depressione reattiva con ossessioni forti e forme di autolesionismo. Mi è stato spiegato che sono bella ossessiva e che devo fare psicoterapia.
Sono precipitata in questo stato cinque anni fa senza accorgermene, lentamente. Umore basso, voglia di isolarmi. Ma associavo la cosa ad unno stato passeggero e momentaneo. Dopodichè si è trasformato in morale basso senza ripresa con gli eventi, tanta stanchezza e tanto sonno. Anche qui ahimè ho trascurato la patologia che non avevo capito. Poi, dopo vari dispiaceri e altre disgrazie messe insieme non hanno fatto altro che peggiorare il mio stato che era già pietoso ma di cui non me ne ero accorta. Fino alle lacrime senza sosta e insonnia grave. Ecco cosa mi ha spinto a rivolgermi ad uno specialista psichiatra da cui sono in cura da ormai 2 anni.
In sostanza ho l'accumulo di tante depressioni, in associazione di tanti eventi sfigati e la causa della mia depressione nei test è stata: per non sentirmi accettata. Ciò che mi preme spiegare e di cui vorrei avere delle delucidazioni, è capire come mai io non riesco ad accettare questo stato e mi sento perennemente iperattiva e fortemente irrequieta. Agitata come una foglia al vento, senza risoluzione di calmarmi. Non c'è verso di tranquillizzarmi nonostante tutte le cose dette in terapia, dallo psichiatra e quant'altro. Rispetto prima, con questa cura ho meno giudizio verso me stessa, ma in ogni caso non c'è verso di accettare uno stato che non tollero assolutamente.
[#4]
Cara Signora,
Purtroppo il dialogo fra paziente e psichiatra non e' sempre ottimale. E talvolta, a fin di bene viene un po' sacrificato per agevolare la cura.
Dalla terapia che le e' stata prescritta e dagli effetti collaterali che lei manifesta la sua depressione e' abbastanza strutturale.
Non puo' quindi lei aspettarsi che la terapia non le crei qualche fastidio.
Fastidi che peraltro si ridurranno' con un utilizzo piu' regolare nel tempo. E forse con una maggiore accettazione da parte sua.
Gli psicofarmaci consentono di ottenere dei risultati validissimi con il loro uso. Impensabili prima della loro inrroduzione nella pratica clinica.
E' pero' essenziale la collaborazione fra il paziente e lo psichiatra affinche' cio' avenga. Una fiducia totale.
Spero davvero di averla tranquillizzata cara Signora.
E' in ottime mani!!
I migliori auguri!
Purtroppo il dialogo fra paziente e psichiatra non e' sempre ottimale. E talvolta, a fin di bene viene un po' sacrificato per agevolare la cura.
Dalla terapia che le e' stata prescritta e dagli effetti collaterali che lei manifesta la sua depressione e' abbastanza strutturale.
Non puo' quindi lei aspettarsi che la terapia non le crei qualche fastidio.
Fastidi che peraltro si ridurranno' con un utilizzo piu' regolare nel tempo. E forse con una maggiore accettazione da parte sua.
Gli psicofarmaci consentono di ottenere dei risultati validissimi con il loro uso. Impensabili prima della loro inrroduzione nella pratica clinica.
E' pero' essenziale la collaborazione fra il paziente e lo psichiatra affinche' cio' avenga. Una fiducia totale.
Spero davvero di averla tranquillizzata cara Signora.
E' in ottime mani!!
I migliori auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3k visite dal 06/09/2015.
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