Vita rovinata, fallimento totale, desiderio di morte
Gentilisimmi dottori sono un ragazzo di 35 anni a cui la vita non ha mai sorriso e che continua ad essere avversa. Vi risparmio la mia infanzia difficile dovuta a problemi famigliari dovuti sopratutto a causa del papa' problemi che si erano in parte risolti a causa del benessere economico che attraversavamo dal 2000 sino al 2009 periodo in cui per investimenti sbagliato GMC. Abbiamo perso un capitale invidiabile. Nonstante tutte le problematiche precedenti al 2000 sono riuscito ad avere un buon rendimento scolastico e a laurearmi in biologia nel 2006 fino a trovare un lavoro precario nel 2009 durato sino al 2011. Sono stato sempre una persona molto attenta alla salute, non ho mai fumato ne esagerato con gli alcoolici quindi godevo di ottima salute a parte una leggera ipertensione iniziata a svilupparsi alla fine del 2010 ma che non necessitava di terpia. Perdo il lavoro a marzo del 2011 e inizio un perido speniserato ed ottimista perche' seguito da diversi colloqui, poi inizio a soffrire di disfunzione erettile, anche se non ho mai avuto rapporti iniziavo a vedere un calo della funzione erettile notevole, prima non avevo mai avuto problemi. Cosa a cui non do molto peso pensando che fosse solo una questione temporanea. Agli inizi del 2012 mi ricoverano per ipetrofia cardiaca e crisi ipertensiva per una decina di giorni e mi danno come terpia betabloccanti e ace inibitore..la pressione si aggiusta ma la disfunzione permane. Decido cosi di rivolgermi ad un andrologo, il primo di una lunga serie che dopo avermi fatto fare gli esami di routine tutti normali, mi fa un doppler dinamico con iniezione di prostaglandine 5 microgrammi il quale risulta normale e il pene presenta una struttura normoecoica, ottengo una erezione molto forte e lui anziche prendere provvedimenti mi rimanda a casa non avvisandomi delle precauzioni da prendere in caso di erezione prolungata. Anche se dopo un paio di ore lo ricontattai e mi tratto abbastanza male. L' erezione duro' 9 interminabili ore dove tantai di tutto dalla doccia fredda alla corsa.ma nente di niente l' erezione termino dopo 9 ore. Ecco da quel momento iniziai ad avvertite forti dolori cosi dopo un mestetto mi rivolsi ad un secondo andrologo che con ecografia mi daignostico fibrosi diffusa. Il danno era fatto ma lo specialista mi prescrive terapie che dovevano risolvere il problema..ma nulla di nulla. Consulto e seguo terpie di altri andrologi per l' esattetta 6 diluti per tutto il 2012 ed il 2013 senza risultati anzi con notevoli peggioramenti della malattia sperperando tutti i miei risparmi frutto della disoccupazione maturata circa 10000 euro. Per farla breve il pene inizia a curvarsi e ad accociarsi vistosamente, ed in me si alimenta lo sconforto. agli inizi del 2014 mi ammalo di cardiomiopatia dilatativa scoppiata cosi all' improvviso sono salvo per miracolo mi faccio 2 mesi di ospedale in cui trovano le coronarie sane ma il cuore dilatato e una frazione di eiezione del 30%. Mi mandano in un centro trapianti dove sono seguito perche' la patologia deve essere minitorata e mi danno una terapia massiccia. Che riporto lasix, ranidil, corlentor *2, cardicor*2, triatec, coumadin, norvasc, alla terpia sembro rispondere bene nel senso che gia' dopo 6 mesi risalgo al 35%. Ma sono sempre affaticato, stanco, tanto che facendo domanda all' inps mi riconoscono una invalidta' civile del 77%. E mi danno una pensione da miseria di 290 euro al mese, mi iscrivo alle categorie protette ma di lavoro neanche l' ombra, mi consigliano lavori non stressanti e con nullo sforzo fisico. Purtroppo la somma e' sufficiente a comprare le medicine e a fare qualche uscita con gli amici anche se ho il problema delle caviglie gonfie causa farmaci, che non mi permettono di camminare molto e neache di star seduto ma solo stando disteso si sgonifano. Sabilizzata diciamo , la funzione cardiaca rinizio a preoccuparmi del problema sessuale che nel frattempo e' peggiorato il pene si e' accorciato passando da 15 cm a circa 12, si e' curvato di 40 gradi all' insu. Si e' schaiccato sotto il glande ed e' ancora dolorante se leggermente sitimolato. Al centro mi vietano l' uso di inibitori quindi la mia funione sessulae e' pari a zero ma e, davvero deprimente vedersi l' oragani rimpicciolirsi e curvare nel tempo a tal punto che ritengo la situazione inaccettabile. Ma sono stufo di essere preso in giro dagli andrologi. Decido comunque di consultarne un 'altro che accerta i danni. E mi propone la protesi peniena inomma una cosa dura da accettare a 35 anni, mi spiega i pro ed i contro. Inannzitutto il prezzo 18000 euro che io non so proprio dove andarli a prendere( la mia famiglia non puo' ed i parenti se ne frgano) e per l' ssn di cui non mi fido piu' ci sono anche 2 anni di attesa. Ma il risultato estetico e' deludente : si perdono altri 2 cm nella mia situazione , il glande perde la turgidita ed anche la sensibiita' ne risente , insomma mi sa tanto di buco nell' acqua. Insomma se l' intervento va bene mi ritrovo un arnese di 10 cm circa poco senisbile diciamo che sono le domensioni di un ragazzino in via di sviluppo non di un uomo adulto. In flaccidita' adesso e tutto rattrappito dimezzato rispetto a prima e la cosa non mi fa stare bene fa solo aumentare la mia incazzatura. Insomma vivo una pessima vita che a questo punto mi chiedo se vale la pena vivere: non ho un lavoro, ne la salute, no ho soldi, non posso avere una vita sessuale e per di piu' la malattia genitale peggiora . A questo punto desidero la morte per smettere di vivere il fallimento totale e sopratutto passare il tempo senza poter far nulla, io amavo la vita ma cosi mi crea solo sofferenza sopratutto e ribadisco il fatto che le cose peggiorano e stai li ad aspettare cosa? Ripeto per il cuore la terpia qualcosa ha fatto, ma per i genitali e' stato tutto vano, per concludere il quadro ho anche una tiroidite autoimmune e una balanite di zoon. Che brutta cosa ricolgersi ad un dottore per curare un sintomo e trovarsi con problemi ben piu' gravi.ed in ultiama analisi con problemi famigliari tornati dopo il crack economico che spingono mio padre a mettere in gioco la sua pensione attraverso pseudo investimenti fatto on line per cercare a sua detta di ricostruire qualcosa e alla sera anziche avere tranquillita' non si vede altro che litigi...sopratutto da parte di mia madre che alla fine deve pagare tutto lei con e dare da mangiare a 5 persone con 1200 euro al mese perche' mio padre non paga nulla neanche la bolletta del telefono. Non ne posso piu' diamine.
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Gentile Utente,
Ho letto con molta l'attenzione la sua richiesta di consulenza e contiene tanta rabbia, disillusione e delusione...
Il cuore è tra l'altro un organo simbolico che correla con la vita e con la morte, con la qualità di vita e di relazione.....non capisco come mai non sia mai stato seguito da uno psicologo.
Anche per le problematiche sessuologiche conseguenti.
Provi a leggere questa lettura sul priapismo e le sue conseguenze, troverà parecchi spunti di riflessione.
Poi se desidera ne riparliamo.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2187-il-priapismo-danno-organico-complicanze-psico-sessuologiche.html
Ho letto con molta l'attenzione la sua richiesta di consulenza e contiene tanta rabbia, disillusione e delusione...
Il cuore è tra l'altro un organo simbolico che correla con la vita e con la morte, con la qualità di vita e di relazione.....non capisco come mai non sia mai stato seguito da uno psicologo.
Anche per le problematiche sessuologiche conseguenti.
Provi a leggere questa lettura sul priapismo e le sue conseguenze, troverà parecchi spunti di riflessione.
Poi se desidera ne riparliamo.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2187-il-priapismo-danno-organico-complicanze-psico-sessuologiche.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile utente,
la vicenda che ci racconta è veramente dura da accettare, sia per i motivi di salute che per la situazione conomica venutasi a creare, e - non ultimo - per i dissidi familiari innescati.
Lei - mi sembra di capire - non ci scrive per i motivi fisici, di cui ha effettuato svariatissime visite. Bensì per la
<<Vita rovinata, fallimento totale, desiderio di morte<<, che esplicita così:
<<A questo punto desidero la morte per smettere di vivere il fallimento totale e sopratutto passare il tempo senza poter far nulla.<<
E' chiaro che un cambiamento così relativamente repentino di tutto il quadro della Sua vita nelle varie aree mette in crisi il "progetto" che Lei aveva sulla vita stessa, che era un progetto "lieve", dove tutto le riusciva bene con facilità.
Adattarsi ad una situazione completemente differente e con parecchi limiti ha bisogno di un periodo - forse abbastanza lungo - di "adattamento". Adattamento è ben differente dalla rassegnazione ed è un processo complesso, di cui potrà leggere in
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1261-reagire-male-ai-cambiamenti-i-disturbi-dell-adattamento.html.
Eppure ogni persona possiede capacità di "resilienza".
Resilienza è un termine derivato dalla scienza dei materiali e indica la proprietà che alcuni materiali hanno di conservare la propria struttura o di riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione.
In psicologia connota proprio la capacità delle persone di far fronte agli eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà.
Le persone con un alto livello di resilienza riescono a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti. L’esposizione alle avversità sembra rafforzarle piuttosto che indebolirle.
Probabilmente da solo sarà difficile per Lei riuscire ad attivare tale capacità, piegato com'è dagli eventi. Eppure è importante chiedere aiuto, subito.
Lo può fare presso il Consultorio, presso l'Azienda Sanitaria, dove le prestazioni psicologiche sono pressochè gratuite.
Ci fa sapere?
la vicenda che ci racconta è veramente dura da accettare, sia per i motivi di salute che per la situazione conomica venutasi a creare, e - non ultimo - per i dissidi familiari innescati.
Lei - mi sembra di capire - non ci scrive per i motivi fisici, di cui ha effettuato svariatissime visite. Bensì per la
<<Vita rovinata, fallimento totale, desiderio di morte<<, che esplicita così:
<<A questo punto desidero la morte per smettere di vivere il fallimento totale e sopratutto passare il tempo senza poter far nulla.<<
E' chiaro che un cambiamento così relativamente repentino di tutto il quadro della Sua vita nelle varie aree mette in crisi il "progetto" che Lei aveva sulla vita stessa, che era un progetto "lieve", dove tutto le riusciva bene con facilità.
Adattarsi ad una situazione completemente differente e con parecchi limiti ha bisogno di un periodo - forse abbastanza lungo - di "adattamento". Adattamento è ben differente dalla rassegnazione ed è un processo complesso, di cui potrà leggere in
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1261-reagire-male-ai-cambiamenti-i-disturbi-dell-adattamento.html.
Eppure ogni persona possiede capacità di "resilienza".
Resilienza è un termine derivato dalla scienza dei materiali e indica la proprietà che alcuni materiali hanno di conservare la propria struttura o di riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione.
In psicologia connota proprio la capacità delle persone di far fronte agli eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà.
Le persone con un alto livello di resilienza riescono a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti. L’esposizione alle avversità sembra rafforzarle piuttosto che indebolirle.
Probabilmente da solo sarà difficile per Lei riuscire ad attivare tale capacità, piegato com'è dagli eventi. Eppure è importante chiedere aiuto, subito.
Lo può fare presso il Consultorio, presso l'Azienda Sanitaria, dove le prestazioni psicologiche sono pressochè gratuite.
Ci fa sapere?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
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Utente
DottoRessa randone innanzitutto la ringrazio per la risposta.. Conosco benissimo gli effetti del priapismo.. Dato che li sto vivendo sulla mia pelle quindi.. Sono anche biologo ne dopo averli vissuto in prima persona ne so molto piu' dei medici e sopratutto degli androgi.. Ringrazio anche la dortoressa bruniati.. Per il suo intervento. Io non ho bisogno di accettare la mia nuova condizione di vita perche' e' inaccettabile e non saranno le " chiacchere ' di uno psicologo a farmi del bene .... Perche' io VOGLIO LA GUARIGIONE e voglio una serena vita sessuale. Nel mio paese non c' e' un consultorio bisogna spostarsi fare almeno 20 km, per fare cosa per sentirmi dire di accettare la sistuazione? A me non sta bene questo.. Io voglio trovare una soluzione, non parlo per il cuore dove ripeto la terpia sta funzionando. Ma per il problema genitale e vivere con la situazione che peggiora mi fa solo rabbia e la reputo inaccettabile. Esco spesso, sto sempre in mezzo agli amici, ma delle volte sono disagiato dai dolori che ho li sotto, e questo mi fa rabbia, mi fa rabbia essermi fattto spennare dagli andrologi, se avessi solo il problema cardiaco sarei piu' tranquillo perche' alla vita basata sul riposo e sulle limitate capacita' mi sono abituato, non acetto pero' la deformazione genitale che mi impedisce anche solo di approcciare una ragazza , di dare sfogo ai miei istinti sessuali, e questo e' inaccettabile, io voglio trovare una soluzione, l' aiuto non. Sono le chiachere ma soluzioni concrete e reali che mi risolvano il problema. Non rassegnarsi e convivere con il problema. Ritornando alla dottoressa randone il priapismo e' avvenuto a causa di un errore medico perche' se l' erezione fosse durata solo 2 ore anziche 9 non mi ritroverei in questo stato di m.....a, ho delle fibrosi che impedisco a l' organo di dilatarsi bene, mi danno dolore, e nonostante tutto ho la capacita' di eccitarmi mentalamente ancora e desidero avere rapporti, come e' scritto nel articolo la protesi peniena e' l' unica soluzione ma da l risultato deludente a causa della eccessiva retrazione dell' organo, come diamine e' possibile perdere 3 cm e doverne perdere altri 2 a causa dell' impianto e trovarsi un organo insensibile e con glande flaccido che ha le dimensione di un ragazzino? E ' davvero troppo.la disfunzione che si e' creata pilurtroppo e' dovuta alle modificazioni organiche che hanno alterato il meccanismo venocclusivo, non al trauma psicologico..
[#5]
Gentile utente,
Una precisazione: gli psicologi non chiacchierano e non fanno chiacchiere. Caso mai parlano, comunicano, ascoltano, e molte altre cose ancora per le quali sono competenti.
Capisco la Sua rabbia verso la vita; ma se Lei <<VUOLE LA GUARIGIONE<< dei Suoi genitali, questa non è la sezione giusta, nè il titolo del suo consulto chiede ciò.
Una precisazione: gli psicologi non chiacchierano e non fanno chiacchiere. Caso mai parlano, comunicano, ascoltano, e molte altre cose ancora per le quali sono competenti.
Capisco la Sua rabbia verso la vita; ma se Lei <<VUOLE LA GUARIGIONE<< dei Suoi genitali, questa non è la sezione giusta, nè il titolo del suo consulto chiede ciò.
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Utente
Non volevo essere offensivo con la vostra professione, io voglio solo comunicarvi che in questo stato Meglio la fine della vita che continuare a vedere peggiorare le cose. Le forse non ha idea di tutti i disagi che vivo a livello corporeo , tra tutte le medicine che prendo, gli sfoghi sulla pelle, la nausea, i bruciori di stomaco.... Ho gia postato anche agli andrologi il mio problema genitlale, e la soluzione sembra essere la protesi..Ma il risultato di essa e' deludente ed invalidante.. La fibrosi che ho e' progressiva quindi peggiora nel tempo: sono testuali le parole di un noto andrologo a cui ho scritto: piu' aspetta peggio e' ma l' intervento costa 18.000 euro ed io non so dove andarli a prendere, non posso negare che abbia ragione. Dottoressa randone ho letto il suo articolo ma ripeto io non ho disfunzione a caus del risvolto negativo paure etc, si e' creta fibrosi a causa di un esame fatto male, perche' l' ignorante andrologo del ssn, a cui mi sono rivotl non sapeva neanche che le prostaglandine non possono essere iniettate in presenza di b-bloccante, il cui effetto e' il priapismo. Detto questo l' organo e' rovinato e la medicina non puo' curarlo si e' alterato il meccanismon venocclusivo a causa delle deformazioni. Ed adesso e' anche dimensionalmente ridicolo che sembra quello di un ragazzino in via di sviluppo non quello di un uomo.Potrei masacrare chi mi ha rovinato ma a cosa servirebbe se non posso riavere cio' che a avevo. ?
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 19.1k visite dal 05/09/2015.
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