Cali di tensione
Buongiorno a tutti e grazie in anticipo per l'aiuto. Ho 36 anni sono sempre stato un buona salute ma da qualche mese la qualità della mia vita è peggiorata. Ho sempre fatto l'imprenditore e, un paio di anni fa, ho deciso di avviare un'azienda agricola a conduzione familiare. Ho dedicato 2 anni della mia vita a questa attività che mi teneva impegnato anche 15-16 ore al giorno per 7 giorni a settimana. In questo oeriodo ero stanco fisicamente ma niente di più. Qualche mese fa, io e mia moglie, abbiamo deciso du chiudere l'atrività perchè non era il tipo di vita che ci aspettavamo e perché, in fin dei conti, il gioco non valeva la candela. Appena ho iniziato a mollare, soprattutto mentalmente, ho cominciato a vivere delle sensazioni di malessere, tipo cali di tensione con sensazione di giramento di testa ed un malessere fisico paragonabile ad uno stato influenzale. Inizialmente questi episodi duravano pochi minuti e capitavano ogni 4 o 5 giorni. Da quando ho smesso completamente di lavorare l'intensità è aumentata e, da quando mi sono messo a dieta, le cose sono ancora peggiorate. Non sono mai svenuto ma ho cominciato ad essere ansioso e ad aver paura di poter svenire e di perdere il controllo. Non dormo più bene. Adesso, vista l'ansia, non so più quale sia la causa e quale l'effetto!! Mi sento stanco e vorrei riposare ma mi rendo conto che quando riempio le mie giornate sto molto meglio e non ho cali di tensione. È normale tutto questo? Come faccio a tornare ad una situazione di equilibrio? Quanto tempo ci vorrà?? Vorrei riprendere a fare una vita normale con 5 giorni di impegno e di lavoro e due di lavoro e di svago...ma come mi fermo crollo! Grazie a tutti e resto a disposizione.
[#1]
E' possibile che in questo due anni abbia accumulato molto stress e ora che questa esperienza si è conclusa il suo fisico le presenta il "conto".
Sarebbe utile approfondire meglio il suo vissuto per lasciarle esprimere le emozioni che prova e che forse sono state "schiacciate" dai ritmi lavorativi così intensi.
La delusione rispetto a un progetto nel quale ha investito così tante energie non va sottovalutata onde evitare che interferisca con la progettualità che può offrire nuovi stimoli nel presente.
Sarebbe utile approfondire meglio il suo vissuto per lasciarle esprimere le emozioni che prova e che forse sono state "schiacciate" dai ritmi lavorativi così intensi.
La delusione rispetto a un progetto nel quale ha investito così tante energie non va sottovalutata onde evitare che interferisca con la progettualità che può offrire nuovi stimoli nel presente.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Salve a lei, quando c'è un cambiamento si possono verificare situazioni di malessere che descrive.
Per toglierci qualsiasi dubbio, provi a fare gli esami medici necessari ad approfondire questa situazione.
Dal punto di vista psicologico, mi sento di suggerirle soltanto una cosa. Da una parte, come dicevo, potrebbe essere solo il cambiamento e piano piano riuscirà a trovare un nuovo equilibrio, mettendo in conto che vive un disorientamento, momenti di vuoto che prima non c'erano.
Da un'altra parte, proverei anche a riflettere se magari impiegare così tanta parte della propria vita, forse tutta, in attività lavorative, non sia anche un modo per non pensare. Non pensare a situazioni della propria vita personale magari difficili ad esempio.
Non so se sia questo il suo caso, ma a volte, detta in soldoni, riempiamo dei vuoti o allontaniamo delle situazioni che possono spaventarci, riempiendo il tempo il più possibile.
Trovare l'equilibrio in questo caso è un lavoro più complesso, perché significa affrontare possibili nodi interiori. Un lavoro complesso, ma molto creativo.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
info@enricodesanctis.it
Per toglierci qualsiasi dubbio, provi a fare gli esami medici necessari ad approfondire questa situazione.
Dal punto di vista psicologico, mi sento di suggerirle soltanto una cosa. Da una parte, come dicevo, potrebbe essere solo il cambiamento e piano piano riuscirà a trovare un nuovo equilibrio, mettendo in conto che vive un disorientamento, momenti di vuoto che prima non c'erano.
Da un'altra parte, proverei anche a riflettere se magari impiegare così tanta parte della propria vita, forse tutta, in attività lavorative, non sia anche un modo per non pensare. Non pensare a situazioni della propria vita personale magari difficili ad esempio.
Non so se sia questo il suo caso, ma a volte, detta in soldoni, riempiamo dei vuoti o allontaniamo delle situazioni che possono spaventarci, riempiendo il tempo il più possibile.
Trovare l'equilibrio in questo caso è un lavoro più complesso, perché significa affrontare possibili nodi interiori. Un lavoro complesso, ma molto creativo.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
info@enricodesanctis.it
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#3]
Caro Signore,
Anche io ipotizzo che Lei sia in una classica "sindrome da stress".
Questa infatti si determina quando si impegnano tutte le proprie risorse fisiche e psichiche, e cio' puo' realizzarsi solo utilizzando degli ormoni cortisonici che vengono in quelle circostanze secreti senza risparmio.
Quando tale apporto extra viene meno si entra nella sindrome che Le ho indicato.
I rimedi: riposo fisico ma soprattutto mentale. Staccare la spina.
Non colpevolizzarsi. Non cercare "dove" si e' verificato l'errore, perche', etc.
Succede, creda, in questa societa' in cui tutti sono perennemente "in gara".
Ma l'organismo e la psiche hanno i loro limiti.
I migliori auguri e ci faccia sapere!
Anche io ipotizzo che Lei sia in una classica "sindrome da stress".
Questa infatti si determina quando si impegnano tutte le proprie risorse fisiche e psichiche, e cio' puo' realizzarsi solo utilizzando degli ormoni cortisonici che vengono in quelle circostanze secreti senza risparmio.
Quando tale apporto extra viene meno si entra nella sindrome che Le ho indicato.
I rimedi: riposo fisico ma soprattutto mentale. Staccare la spina.
Non colpevolizzarsi. Non cercare "dove" si e' verificato l'errore, perche', etc.
Succede, creda, in questa societa' in cui tutti sono perennemente "in gara".
Ma l'organismo e la psiche hanno i loro limiti.
I migliori auguri e ci faccia sapere!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
Utente
Buonasera e grazie a tutti per le risposte. Dopo i vostri consulti, cercando qua e la su internet, mi rivedo molto in una sindrome da stress. Evidentemente ho chiesto troppo al mio organismo e sto pagando il conto. Il problema è il circolo vizioso che si crea: lo stress crea il disturbo fisico, il disturbo fisico crea ansia, l'ansia crea stress e non se ne esce. Sto provando a ritrovare un equilibrio alternando momenti di "vita normale" (lavoro, studio, amici, etc) a momenti di riposo ma devo dire che staccare la spina, soprattutto a livello mentale, mi risulta difficile ed il mio cervello è in perenne "ascolto" alla ricerca di ogni minimo sintomo fisico. Voglio provare a prendermi qualche settimana per provare ad uscirne ma poi, se non dovessi riuscire a risolvere, vorrei rivolgermi ad uno specialista che mi possa aiutare. Che tipo di terapia mi consigliate per il problema che ho e per l'ansia in generale? Grazie ancora e buon lavoro.
[#5]
Gentile Signore,
Un periodo di riposo vero, con distrazione reale, un breve viaggio che in questa stagione e' molto piacevole ovunque (staccare davvero la spina in qualunque modo) dovrebbe rimetterla in sesto.
Se non dovesse riuscirci si rivolga ad uno psicoterapeuta formato a trattare i disturbi psicosomatici.
Ci faccia avere sue notizie!
Auguri!
Un periodo di riposo vero, con distrazione reale, un breve viaggio che in questa stagione e' molto piacevole ovunque (staccare davvero la spina in qualunque modo) dovrebbe rimetterla in sesto.
Se non dovesse riuscirci si rivolga ad uno psicoterapeuta formato a trattare i disturbi psicosomatici.
Ci faccia avere sue notizie!
Auguri!
[#6]
Sicuramente ha bisogno di riposo, ma non solo, forse è necessario lasciar affiorare emozioni che non si è dato il permesso di sentire, soltanto elaborandole può dare un significato diverso e più sfaccettato a quella che, altrimenti, rischia di essere archiviata esclusivamente come una sconfitta.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.1k visite dal 31/08/2015.
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