Università o lavoro.
Ho 20 anni, ho frequentato il primo anno di Matematica a Milano, ne sono uscita traumatizzata. Il mio interesse per la materia non è mutato, ma sono sicura che con la matematica vera e pura ho chiuso. Quindi il mio problema è la scelta di un altra facoltà o il mondo del lavoro.
L'altra facoltà è legata anch'essa alla matematica e al l'informatica, ma la mia paura più grande è di sprecare un altro anno..di rimanere nella stessa situazione di ansia e insofferenza che ho già provato con la scorsa esperienza..io dico di non aver voglia di studiare di essere untile a qualcosa, ma non sono neanche è sicura di questo. Il lavoro è un punto di domanda non saprei da dove partire, se non dalle agenzie..ma la crisi c'è ed è inutile negarla.
Ho paura di fare la scelta sbagliata, ho paura di deludere me stessa e gli altri.
Ho poco tempo per decidere e l'ansia mi sta consumando.
L'altra facoltà è legata anch'essa alla matematica e al l'informatica, ma la mia paura più grande è di sprecare un altro anno..di rimanere nella stessa situazione di ansia e insofferenza che ho già provato con la scorsa esperienza..io dico di non aver voglia di studiare di essere untile a qualcosa, ma non sono neanche è sicura di questo. Il lavoro è un punto di domanda non saprei da dove partire, se non dalle agenzie..ma la crisi c'è ed è inutile negarla.
Ho paura di fare la scelta sbagliata, ho paura di deludere me stessa e gli altri.
Ho poco tempo per decidere e l'ansia mi sta consumando.
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>>> Il mio interesse per la materia non è mutato, ma sono sicura che con la matematica vera e pura ho chiuso
>>>
Potresti prima spiegare meglio questo passaggio? Cosa ti ha traumatizzato, vedere che la materia non era quello che ti aspettavi, o il sistema di studio e funzionamento dell'università?
>>>
Potresti prima spiegare meglio questo passaggio? Cosa ti ha traumatizzato, vedere che la materia non era quello che ti aspettavi, o il sistema di studio e funzionamento dell'università?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Perché lo studio che ho effettuato era teoria pura, la cosa più astratta mai trattata fino ad ora e non riuscivo a starci dietro completamente, ero più orientata all'applicazione, essendoci sempre esami scritti e orali eccellevo negli scritti e negli orali ero un disastro totale..super frustrante.
[#3]
Di sicuro la matematica universitaria non è per tutti. Sembra però che nel tuo caso la difficoltà a capire cosa vorresti studiare, e se vorresti studiare, sia frammista ad ansia per il poco tempo a disposizione e per la preoccupazione di poter trovare un lavoro, in futuro, mi sbaglio?
[#5]
Questa è soltanto ansia e non è una buona consigliera nelle scelte importanti, all'interno dell'Università dovrebbe esserci un servizio di orientamento che può aiutarti. In alternativa potresti cercare uno psicologo esperto in risorse umane e fare un Bilancio delle competenze, è uno strumento molto valido per individuare le aree verso le quali orientare le proprie energie.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#6]
Se non sei abbastanza sicura da non capire in anticipo se un'altra facoltà potrebbe appassionarti ed essere più di tuo gradimento, una possibilità è iscriverti comunque e verificare di persona. Un anno in più o in meno non fa così tanta differenza, alla tua età. E tieni conto che diversi esami dei primi anni, fra matematica e informatica, se è di questo che stiamo parlando, sono in comune e possono essere fatti valere dall'una all'altra facoltà.
Altrimenti puoi rivolgerti a uno psicologo del lavoro e delle organizzazioni, per farti aiutare nella valutazione delle tue attitudini e capacità e a prendere una decisione.
Altrimenti puoi rivolgerti a uno psicologo del lavoro e delle organizzazioni, per farti aiutare nella valutazione delle tue attitudini e capacità e a prendere una decisione.
[#7]
Gentile Utente,
aggiungo qualche riflessione a quelle dei Colleghi.
Studio o lavoro non sono l'uno il contraltare dell'altro.
Spesso, anche lavorando, si studia sempre e di continuo, così come studiando si può anche decidere di lavorare allo stesso tempo.
È possibile invece che la sua " fuga" verso il lavoro sia una sorta di scorciatoia per evitare le frustrazioni da studio.
L'università è faticosa, ma se ha passione e le motivazioni che l'hanno spinta a scegliere questa facoltà, ci sono ancora....aspetti un pò prima di cambiare così radicalmente.
Un colloquio, o più d'uno, con un nostro Collega sarebbe auspicabile.
aggiungo qualche riflessione a quelle dei Colleghi.
Studio o lavoro non sono l'uno il contraltare dell'altro.
Spesso, anche lavorando, si studia sempre e di continuo, così come studiando si può anche decidere di lavorare allo stesso tempo.
È possibile invece che la sua " fuga" verso il lavoro sia una sorta di scorciatoia per evitare le frustrazioni da studio.
L'università è faticosa, ma se ha passione e le motivazioni che l'hanno spinta a scegliere questa facoltà, ci sono ancora....aspetti un pò prima di cambiare così radicalmente.
Un colloquio, o più d'uno, con un nostro Collega sarebbe auspicabile.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.1k visite dal 31/08/2015.
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