Autolesionismo

Buonasera.. Sono anni che ogni volta che provo sensi di colpa o sono consapevole di aver fatto del male a qualcuno con i miei comportamenti pratico autolesionismo. Il solo andare a comprare le lame per tagliarmi mi fa stare bene, vedere i tagli che faccio e poi le cicatrici mi soddisfa e in qualche modo sto meglio. Ultimamente a questi gesti si sono aggiunti pensieri suicidi. Penso continuamente che il suicidio sia la soluzione a tutto. Preferisco questo piuttosto che sopportare il peso delle mie azioni
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve, il nesso che in modo acuto ha pensato, tra il senso di colpa e l'autolesionismo, mi sembra significativo. Potrebbe essere l'espressione del suo senso di colpa sul corpo? E tramite l'autolesionismo, in qualche modo, sente di calmarsi, magari di espiarlo, punendo se stessa?

Il peso delle sue azioni sembra essere molto grave per lei. Approfondirei la percezione della sua consapevolezza di fare del male agli altri, perché a volte lo facciamo realmente (con o senza intenzione), altre volte siamo più critici del dovuto. Cosa ne pensa di approfondire queste tematiche attraverso una consultazione psicologica dal vivo?

Un saluto,
Enrico de Sanctis
info@enricodesanctis.it

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente

Prima di pensare a soluzioni estreme e incontrovertibili sarebbe il caso di riflettere su strategie più funzionali dei tagli e delle lame per lenire la sofferenza.
Ha mai fatto una valutazione psichiatrica o psicologica prima d ' ora?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Ho provato per due volte ad affrontare il problema ma non sono poi riuscita a mettere in pratica i consigli dello specialista. È più forte di me.. Succede anche se ho una discussione con un collega di lavoro.. Il peso mi sembra troppo grave, allora scoppio in lacrime e con la prima cosa che trovo mi taglio.. Non trovo un modo alternativo. Se poi so di aver offeso o ferito qualcosa il peso è ancora più insopportabile
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Quali tipi di consigli le aveva dato lo specialista? Si riferisce a prescrizioni del terapeuta?
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Utente
Utente
No nessuna terapia.. Mi aveva consigliato, quando sentivo l'impulso di tagliarmi o altro, di fare una corsa o di distrarmi in qualsiasi altro modo.. Ma questo non mi ha aiutata
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Certamente non aiuta...
Quindi non ha fatto nessuna terapia?
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Utente
Utente
No nessuna terapia farmacologica.. Intende questo per terapia?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Intendo psicoterapia.
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Utente
Utente
Si due volte con due diversi psicoterapeuti.. Ma senza trarne beneficio
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Vuole dirmi quali erano gli obiettivi terapeutici e le modalità?
Quale la diagnosi posta dallo psicoterapeuta?
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Utente
Utente
In realtà la psicoterapeuta ha ritenuto più importante affrontare altri aspetti di cui le avevo parlato.. Aveva dato più importanza al rapporto molto complicato che ho con mia madre piuttosto che all'autolesionismo, di cui abbiamo parlato solo durante una seduta.. E lì mi aveva consigliato di fare un corsa o qualsiasi altra cosa mi avesse distratto.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Con i limiti della distanza, sinceramente non sono d'accordo e Le spiego perché.
Che senso ha parlare del rapporto molto complicato con la mamma o con chicchessia se il pz. si taglia, pensa al suicidio e magari tagliandosi può davvero farsi male?
Non credo sia utile approfondire il rapporto madre-figlia se la figlia mi diventa un cadavere, non crede?

Invece è sensato prima intervenire sulle condotte autolesive e in seconda battuta su tutto il resto.

Io suggerirei di tornare in terapia, da un'altra terapeuta se la precedente non l'ha aiutata e capire che fare.

Cordiali saluti,
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Utente
Utente
Sono d accordo con lei, perché al momento è la cosa che mi pesa di più. Grazie mille per le sue risposte
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
L'autolesionismo è una condotta disfunzionale per lenire il dolore....

Lei non riesce a gestire il dolore psichico e lo " sposta" a quello fisico, perché le sembra sicuramente più gestibile e controllabile.

Non è dal corpo che bisogna partire dal l'anima...


Il corpo diventa un mezzo di espressione, come se fosse una tela su cui rapprsentare le proprie emozioni, quelle scomode e destruenti, e disegnare la propria sofferenza.

La sofferenza psicologica diventa talmente intensa che, non avendo parole, la si " agisce" mediante il corpo....danneggiandolo.

Nella vita, ha difficoltà ad esprimere le sue emozioni?
A gestirle?
A reggere le frustrazioni?


Se il suo terapeuta analizzava il rapporto difficile con sua madre sicuramente ne avrà scorto l'utilità, perché ha smesso la terapia?

Ci dice qualcosa di sua mamma.

Era un uomo o una donna?
Si sentiva capita?

Solitamente in questi casi, conviene un approccio combinato:
Farmaco terapia e psicoterapia, proprio per evitare pensieri o gesti suicidari non governabili e lavorare sulla sua psiche.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#15]
Utente
Utente
Si ho molta difficoltà ad affrontare una discussione.. Sia che io abbia ragione o torto, o anche se è una qualsiasi discussione, anche banale. Se poi mi capita di litigare con qualcuno peggio che mai. Mi sento sempre inadeguata, come se mi sembrasse strano che qualcuno mi rivolga la parola o mi chieda il parere su qualcosa, perché non mi sento in grado di esprimere la mia opinione o un giudizio in generale. Con mia madre ho un pessimo rapporto, già dall'adolescenza. È stata molto invadente e spesso si è intromessa nella mia vita, nelle mie storie, nelle mie amicizie. Faccio fatica anche a rispondere al telefono quando mi chiama o a dirle semplicemente ciao. Ma questo non è un motivo che mi spinge a tagliarmi o altro
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Questo è è uno dei tanti motivi che la rendono fragile, incapace di dare "parola" al disagio, di urlare, di arrabbiarsi, di amare, di piangere ...

Il suo passato non può essere escluso dal suo presente, ma è vero anche che il presente può essere modificato con coraggio e costanza .

Le suggerisco di tornare in terapia, scelga lei con chi è con quale orientamento, l'importante che il clinico sia scientificamente valido, empatico, accogliente ed anche simpatico, solo così potrà rivisitare il suo passato, analizzare e modificare il suo presente ed imparare l'alfabetizzazione emozionale che le manca..

Coraggio e ci dia notizie in seguito, se crede
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Utente
Utente
È quello che voglio fare infatti.. Grazie mille comunque
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Bene, ottima decisione

Lieta di averla ascoltata
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