Disorientamento a seguito grave lutto
Buonasera,
Mi chiamo Maria Angela, Vi scrivo sicura che il vostro consiglio mi sarà di molto aiuto,
Tre anni fa abbiamo perso una figlia di 29 anni, a causa di un incidente d’auto, ed i medici non si sono accorti che aveva una emorragia in corso e dopo 11 ore, e 38 sacche di sangue, l’abbiamo persa, inutile dirle che da allora la nostra vita è cambiata completamente, mio marito da circa un anno era in pensione dal lavoro, io, purtroppo o per fortuna lavoro ancora, abbiamo un altro figlio che studia fuori, quindi io e mio marito siamo soli, non le sto a raccontare che anche gli amici in queste circostanze piano piano si dileguano… i parenti hanno i loro problemi…. Per il primo anno, mio marito in un certo senso era impegnato con la mamma anziana, ma già allora avevo notato i primi segni di disagio, da un anno e mezzo anche mia suocera se n’è andata, quindi mio marito, legatissimo alla mamma, ha subito quest’altro duro colpo, oltre al fatto che ha molto più tempo libero per… pensare!
Una breve parentesi, mio marito è sempre stato attivo, sin da ragazzo inserito in un partito politico ed è stato diverse volte amministratore comunale ed anche sindaco della nostra cittadina, anche nel lavoro una persona molto attiva e trascinante, ha viaggiato tanto anche per motivi di lavoro dove ha conosciuto tantissime persone che ne hanno una grande stima e fiducia. A circa cinquantacinque anni ha dovuto affrontare un nuovo lavoro in un’altra città, ed anche lì ha trovato stimoli e persone che lo stimavano, inserendosi senza difficoltà nella nuova situazione.
Adesso è irriconoscibile! È diventato insicuro, ha spesso vuoti di memoria, anche alla guida è incerto e spesso perde l’orientamento, lui che prendeva l’auto e viaggiava di notte ed a qualsiasi ora ed attraversava l’Italia senza pensarci. Mi accorgo anche nelle piccole cose di ogni giorno, le fa meccanicamente ma se c’è un piccolo intervento lui già si “perde”… rimane titubante, incerto, ad esempio la mattina si alza e comincia a preparare la colazione anche per me… se per caso arrivo io e magari cerco di intervenire aiutandolo… lui si disorienta … non sa più cosa fare…
Questo sommato ad altre piccole cose mi fanno preoccupare, anche lui si rende conto di questa cosa, gli diciamo di reagire, lo invitiamo ad uscire a frequentare di nuovo i suoi amici, magari tornare al circolo che lui frequentava (ed a me, allora dispiaceva, gli dicevo che c’era un pugno di pettegoli!). Ma non ci riesce di smuoverlo, anche mio figlio lo incita ad uscire a crearsi un hobby qualcosa per impegnare la mente e le mani, ma lui… irremovibile, la mia preoccupazione adesso aumenta perché mio figlio finita l’estate se ne andrà fuori all’università, io in ufficio e spesso per l’intero giorno… e lui da solo a casa.
Cosa posso fare? Cosa possiamo fare? Vorrei un consiglio da voi e sapere dove poter andare per un consulto. Sicura di una vostra sollecita risposta, Grazie. Cordiali Saluti, Maria Angela
Mi chiamo Maria Angela, Vi scrivo sicura che il vostro consiglio mi sarà di molto aiuto,
Tre anni fa abbiamo perso una figlia di 29 anni, a causa di un incidente d’auto, ed i medici non si sono accorti che aveva una emorragia in corso e dopo 11 ore, e 38 sacche di sangue, l’abbiamo persa, inutile dirle che da allora la nostra vita è cambiata completamente, mio marito da circa un anno era in pensione dal lavoro, io, purtroppo o per fortuna lavoro ancora, abbiamo un altro figlio che studia fuori, quindi io e mio marito siamo soli, non le sto a raccontare che anche gli amici in queste circostanze piano piano si dileguano… i parenti hanno i loro problemi…. Per il primo anno, mio marito in un certo senso era impegnato con la mamma anziana, ma già allora avevo notato i primi segni di disagio, da un anno e mezzo anche mia suocera se n’è andata, quindi mio marito, legatissimo alla mamma, ha subito quest’altro duro colpo, oltre al fatto che ha molto più tempo libero per… pensare!
Una breve parentesi, mio marito è sempre stato attivo, sin da ragazzo inserito in un partito politico ed è stato diverse volte amministratore comunale ed anche sindaco della nostra cittadina, anche nel lavoro una persona molto attiva e trascinante, ha viaggiato tanto anche per motivi di lavoro dove ha conosciuto tantissime persone che ne hanno una grande stima e fiducia. A circa cinquantacinque anni ha dovuto affrontare un nuovo lavoro in un’altra città, ed anche lì ha trovato stimoli e persone che lo stimavano, inserendosi senza difficoltà nella nuova situazione.
Adesso è irriconoscibile! È diventato insicuro, ha spesso vuoti di memoria, anche alla guida è incerto e spesso perde l’orientamento, lui che prendeva l’auto e viaggiava di notte ed a qualsiasi ora ed attraversava l’Italia senza pensarci. Mi accorgo anche nelle piccole cose di ogni giorno, le fa meccanicamente ma se c’è un piccolo intervento lui già si “perde”… rimane titubante, incerto, ad esempio la mattina si alza e comincia a preparare la colazione anche per me… se per caso arrivo io e magari cerco di intervenire aiutandolo… lui si disorienta … non sa più cosa fare…
Questo sommato ad altre piccole cose mi fanno preoccupare, anche lui si rende conto di questa cosa, gli diciamo di reagire, lo invitiamo ad uscire a frequentare di nuovo i suoi amici, magari tornare al circolo che lui frequentava (ed a me, allora dispiaceva, gli dicevo che c’era un pugno di pettegoli!). Ma non ci riesce di smuoverlo, anche mio figlio lo incita ad uscire a crearsi un hobby qualcosa per impegnare la mente e le mani, ma lui… irremovibile, la mia preoccupazione adesso aumenta perché mio figlio finita l’estate se ne andrà fuori all’università, io in ufficio e spesso per l’intero giorno… e lui da solo a casa.
Cosa posso fare? Cosa possiamo fare? Vorrei un consiglio da voi e sapere dove poter andare per un consulto. Sicura di una vostra sollecita risposta, Grazie. Cordiali Saluti, Maria Angela
[#1]
Cara Signora,
mi spiace molto per la perdita che avete subito e immagino che sia davvero difficile risollevarsi dopo la perdita di un figlio.
Suo marito ha dovuto inoltre affrontare un altro grave lutto, ed è possibile che quanto lei ci riferisce sia legato al suo stato psicologico attuale e al dolore che non ha ancora elaborato.
E' però anche possibile che il disorientamento dipenda da altro ed è bene non sottovalutare una possibile natura neurologica dei sintomi che ha riportato:
"ha spesso vuoti di memoria, anche alla guida è incerto e spesso perde l’orientamento"
"nelle piccole cose di ogni giorno, le fa meccanicamente ma se c’è un piccolo intervento lui già si “perde”… rimane titubante, incerto".
Come primo passo le suggerirei di rivolgervi ad un neurologo o ad uno psicologo che si occupi di neuropsicologia per escludere che il calo nelle prestazioni cognitive abbia cause fisiche più che psicologiche.
Quando sarà esclusa questa possibilità suo marito potrà avvalersi del sostegno di uno psicologo che lo aiuti a superare quello che gli è accaduto e a riprendere in mano le redini della propria vita.
Al momento suo marito fa uso di farmaci che potrebbero influenzare la sua prontezza mentale, come ad esempio tranquillanti o antidepressivi?
mi spiace molto per la perdita che avete subito e immagino che sia davvero difficile risollevarsi dopo la perdita di un figlio.
Suo marito ha dovuto inoltre affrontare un altro grave lutto, ed è possibile che quanto lei ci riferisce sia legato al suo stato psicologico attuale e al dolore che non ha ancora elaborato.
E' però anche possibile che il disorientamento dipenda da altro ed è bene non sottovalutare una possibile natura neurologica dei sintomi che ha riportato:
"ha spesso vuoti di memoria, anche alla guida è incerto e spesso perde l’orientamento"
"nelle piccole cose di ogni giorno, le fa meccanicamente ma se c’è un piccolo intervento lui già si “perde”… rimane titubante, incerto".
Come primo passo le suggerirei di rivolgervi ad un neurologo o ad uno psicologo che si occupi di neuropsicologia per escludere che il calo nelle prestazioni cognitive abbia cause fisiche più che psicologiche.
Quando sarà esclusa questa possibilità suo marito potrà avvalersi del sostegno di uno psicologo che lo aiuti a superare quello che gli è accaduto e a riprendere in mano le redini della propria vita.
Al momento suo marito fa uso di farmaci che potrebbero influenzare la sua prontezza mentale, come ad esempio tranquillanti o antidepressivi?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile Utente
Perdere un figlio è sempre destabilizzante e quindi l unico suggerimento che da questa postazione posso darle è quello di rivolgervi ad uno psicologo psicoterapeuta o psichiatra che si occupi specificamente di traumi.
Cordiali saluti
Perdere un figlio è sempre destabilizzante e quindi l unico suggerimento che da questa postazione posso darle è quello di rivolgervi ad uno psicologo psicoterapeuta o psichiatra che si occupi specificamente di traumi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Psicologo
Gentile Signora Maria Angela
La situazione da Lei descritta è carica di dolore, ma la richiesta del consulto indica una grande forza d'animo e sincero affetto per suo marito.
Purtroppo in seguito ad uno lutto l'intero nucleo familiare viene destabilizzato ed ognuno reagisce in modo differente in base al proprio carattere e alle proprie risorse.
Come lei ha scritto l'impegno lavorativo è importante per aver stimoli e un motivo per uscire di casa, suo marito dovrebbe trovare gli impegni ma prima ha bisogno di un aiuto per gestire il dolore che non riesce ad esprimere in parole. La situazione che descrive di suo marito è meritevole di approfondimenti, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista che possa sostenerlo in questo periodo di difficoltà e lo aiuti ad elaborare il lutto e il dolore probabilmente messi a tacere in questi anni; la sintomatologia descritta conferma il profondo disagio.
Cara Signora credo di leggere dietro la richiesta d'aiuto per suo marito, anche un suo stato ansioso e timore della solitudine accentuati dalla lontananza di suo figlio. Non si metta da parte e non cerchi di apparire forte ad ogni costo.
Attendo un suo riscontro.
Saluti
La situazione da Lei descritta è carica di dolore, ma la richiesta del consulto indica una grande forza d'animo e sincero affetto per suo marito.
Purtroppo in seguito ad uno lutto l'intero nucleo familiare viene destabilizzato ed ognuno reagisce in modo differente in base al proprio carattere e alle proprie risorse.
Come lei ha scritto l'impegno lavorativo è importante per aver stimoli e un motivo per uscire di casa, suo marito dovrebbe trovare gli impegni ma prima ha bisogno di un aiuto per gestire il dolore che non riesce ad esprimere in parole. La situazione che descrive di suo marito è meritevole di approfondimenti, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista che possa sostenerlo in questo periodo di difficoltà e lo aiuti ad elaborare il lutto e il dolore probabilmente messi a tacere in questi anni; la sintomatologia descritta conferma il profondo disagio.
Cara Signora credo di leggere dietro la richiesta d'aiuto per suo marito, anche un suo stato ansioso e timore della solitudine accentuati dalla lontananza di suo figlio. Non si metta da parte e non cerchi di apparire forte ad ogni costo.
Attendo un suo riscontro.
Saluti
[#4]
Utente
Sapevo di poter contare sul vostro aiuto,non assume farmaci,in merito allo specialista ho molti dubbi,perchè in Sicilia,Agrigento,sanno dare solo tranquillanti,non mi fido,rimbambiscono ma non curano.La mia paura è proprio quella,non sappiamo a chi rivolgerci,se lei sarebbe così gentile di indicarci qualche struttura le sarei molto grata.Grazie tantissimo per la sua gentilezza e la sua sensibilità.Grazie
[#6]
Gentile signora
Può provare a cercare qui uno specialista www.sitcc.it
Non perda tempo. È importante occuparsi di questo trauma.
Cordiali saluti
Può provare a cercare qui uno specialista www.sitcc.it
Non perda tempo. È importante occuparsi di questo trauma.
Cordiali saluti
[#7]
Come le dicevo, a mio avviso è prima di tutto importante che si sottoponga ad una visita neurologica e/o a test neuropsicologici per escludere che si tratti di una forma iniziale di qualche patologia neurologica ed evitare quindi di scambiare i suoi deficit mnestici e cognitivi in genere con una forma depressiva legata al duplice lutto subito da suo marito.
Può informarsi sulla possibilità di effettuare questa visita e i test in ospedale allo specifico scopo di escludere una patologia organica, ma può anche cercare tranquillamente su internet se nella vostra zona ci sono psicologi che si occupano di neuropsicologia e somministrano i relativi test.
Solo quando sarà chiaro che non è presente nulla di fisico (neurologico) si potrà pensare ad un percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia, nel caso in cui gli fosse diagnosticata una psicopatologia: partire dall'ipotesi che si tratti di un quadro prettamente psicologico può trarvi in inganno e anche farvi perdere del tempo, nel caso in cui fosse presente un inizio di patologia neurologica che richiederebbe ovviamente adeguato trattamento.
Se qualcosa nella mia risposta non le fosse chiaro mi chieda tranquillamente chiarimenti.
Un caro saluto,
Può informarsi sulla possibilità di effettuare questa visita e i test in ospedale allo specifico scopo di escludere una patologia organica, ma può anche cercare tranquillamente su internet se nella vostra zona ci sono psicologi che si occupano di neuropsicologia e somministrano i relativi test.
Solo quando sarà chiaro che non è presente nulla di fisico (neurologico) si potrà pensare ad un percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia, nel caso in cui gli fosse diagnosticata una psicopatologia: partire dall'ipotesi che si tratti di un quadro prettamente psicologico può trarvi in inganno e anche farvi perdere del tempo, nel caso in cui fosse presente un inizio di patologia neurologica che richiederebbe ovviamente adeguato trattamento.
Se qualcosa nella mia risposta non le fosse chiaro mi chieda tranquillamente chiarimenti.
Un caro saluto,
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.2k visite dal 23/08/2015.
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