Disturbo borderline?
svariati anni. Vado ora a descrivere i disturbi che mi affliggono ma prima voglio specificare di essere già stato in cura presso una psicologa e, benché la terapia sia stata interrotta dopo soltanto due sedute, arrivò comunque alla diagnosi di un forte stress, ma per ovvie ragioni non poté scendere in dettaglio. Il primo problema che mi disturba è rappresentato dai pensieri che faccio inseguito all'ascolto di brani musicali intensi e stimolanti. Mi trovo a immaginare situazioni nelle quali sono una sorta di Dio venerato dagli altri (la platea è una costante in queste costruzioni immaginarie), quindi il miglior scrittore del mondo che riceve grandi premi, un grande genio riconosciuto come tale. In poche parole, situazioni legate a dei desideri di rivalsa che mi proiettano al centro dell'attenzione e mi rendono oggetto dell'altrui ammirazione. Ma immagino anche di compiere atti di violenza nei confronti di persone a me ostili , che la ragazza con cui abbia avuto una relazione si penta di come mi abbia trattato, ecc ecc. Benché questi ultimi pensieri possano apparire anche comuni, mi trovo costretto a sottolineare l'intensità e la ferocia con cui li immagino e la scarsa attinenza con la realtà. Sembrerebbero dei veri e propri deliri di onnipotenza, dove io emergo costantemente come vincitore. Da piccolo ebbi un paio di esperienze traumetiche, la prima consiste nella rottura del dente incisivo con incubi annessi che mi hanno perseguitato fino a poco tempo fa. L'altra è stata una molestia ricevuta da parte di un prete. Credo siano dettagli rilevanti che vado a sommare con una approssimativa descrizione del contesto familiare: le tensioni sono all'ordine del giorno e i battibecchi frequentissimi. Molte volte ho dovuto sopportare degli eccessi d'ira da parte di entrambi di entrambi e delle condanne severissime nei miei confronti del tipo: fai schifo, vergognati, sei un'ameba, ecc ecc. Soprattutto in corrispondenza di un periodo in cui non lavoravo e non mi ero ancora iscritto all'università. Ma, benché le tensioni si siano attenuate, la personalità dei miei genitori molto spesso mi condiziona viste le loro pretese eccessive, le loro condanne, le loro parole pesanti e la loro scarsa capacità di assumersi delle responsabilità . Anche loro sono molto stressati per il lavoro che fanno che li tiene lontani da casa tutto il giorno e mi hanno fatto vivere un'adolescenza, e parte dell'infanzia, completamente solo a casa e a dover sopportare al loro rientro i loro sfoghi che per ogni sciocchezza diventavano attacchi feroci alla mia persona. Aggiungo che il periodo delle superiori è stato avvicendato da episodi di bullismo continui con frequenti umiliazioni. Da almeno 7-8 anni ho notato un persistente tremore alle mani che non sparisce in nessun momento della giornata, tranne la sera quando sono solo a letto. Aggiungo che sono caratterizzato da frequenti sbalzi d'umore, da una persistente confusione mentale, scarsa motivazione, e dall'incapacità di esprimere me stesso al meglio limitando continuamente i miei risultati negli esami, nonostante l'interesse che nutro verso le materie studiate. Vengo travolto da una sensazione di indolenza e paura e ansia per il risultato. E se dessi il massimo e andasse male? Aggiungo di non aver ancora preso la patente, forse come gesto volontario per punirmi ma inseguito alle parole della mia ex ragazza, ho deciso di fare questo passo. Provo profondo imbarazzo per il mio ritardo rispetto ai miei coetanei, per il mio passato e per l'opinione degli altri nei miei confronti, soprattutto quelle persone incolte che mi hanno perseguitato da adolescente. (Ho frequentato un istituto tecnico prima di iscrivermi ad una facoltà umanistica). Ciò mi impedisce di farmi vedere in giro per il paese, quindi una sorta di fobia sociale.Spesso mi trovo ad esagerare alcune mie qualità di fronte agli altri come meccanismo difensivo, uso quindi l'arroganza come mezzo per difendermi; meccanismo forse appreso da mio padre. Paradossale perché alla base c'è un'autostima atrofizzata. Provo grande rabbia, specialmente per la mia ex ragazza, colpevole di avermi abbandonato in un momento decisivo. Ciò mi impedisce di farmi vedere in giro per il paese e nei luoghi frequentati da persone che "sfortunatamente"conosco, quindi una sorta di fobia sociale. Quello che più mi preme è però cancellare queste ideazioni megalomani perché mi impediscono di costruire un'immagine stabile di me stesso. Di cosa si tratta? E' sano cercare di reprimerle? Vorrei conoscere il nome di questo flagello perché ora come ora è a cosa che più mi allarma e disturba. In futuro credo riprenderò un percorso terapeutico, ma nel frattempo, c'è un modo per intervenire e non far evolvere in negativo la situazione?Grazie per l'attenzione.
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Gentile Utente
Da qui non possiamo fornire nessuna prescrizione comportamentale perché non la conosciamo.
Come mai ora non riprende la terapia? Perché l ha interrotta dopo solo due sedute?
Da qui non possiamo fornire nessuna prescrizione comportamentale perché non la conosciamo.
Come mai ora non riprende la terapia? Perché l ha interrotta dopo solo due sedute?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
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Ex utente
Intanto mi scuso per gli errori presenti nel discorso. Avevo prima scritto il testo in un documento world e per qualche ragione il copia incolla ha disperso qualcosa. Comunque sia, ho fatto presente ai miei genitori la volontà di tornare in cura, ma come risposta ho avuto un atteggiamento vago e dispersivo. Forse legato a delle restrizioni economiche del momento. Posso almeno sapere cosa sono quei pensieri megalomani? Sono mondi immaginari che mi costruisco per compensare una vita piuttosto infelice o l'espressione di un disturbo di personalità?
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Può sempre rivolgersi al SSN per una consulenza psicologica o psichiatrica.
Quanto ai pensieri, devono essere inquadrati dallo specialista perché assumono un significato al posto di un altro a seconda del pz, del racconto, ecc...
Quanto ai pensieri, devono essere inquadrati dallo specialista perché assumono un significato al posto di un altro a seconda del pz, del racconto, ecc...
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Ex utente
Non c'è proprio modo di sapere, nel frattempo, di cosa si tratti? Abito in un piccolo paese e il centro più vicino non è così facile da raggiungere. Può, gentilmente, quanto meno restringere il campo delle possibilità o darmi qualche indicazione su cosa siano questi pensieri 'megalomani'?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.3k visite dal 22/08/2015.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
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