Superare la fine di una relazione mai partita (ufficialmente)

Ho 34 anni ed ho terminato tre mesi fa una relazione con una ragazza quasi 30enne che durava da più di 3 anni. L'anomalia è che nonostante eravamo una coppia e ci comportavamo da tali (baci, sesso, stare insieme), non lo eravamo ufficialmente, sebbene i suoi amici ci davano per morosi da tempo. La nostra è una storia a distanza. Io lavoro in Svizzera da 2 anni e mezzo e ci vedevamo circa una volta al mese con regolarità, oltre a tutte le vacanze, per i compleanni, pasqua e ponti. Io sono innamorato di lei anche se non sono mai riuscito ad esternarlo fino alla fine, quando a maggio le chiedo se finalmente ufficializziamo il rapporto e ci mettiamo insieme. Lei mi risponde che ha capito che io ho la mia vita e lei la sua, e che io fino ad allora ero stato solo un contorno. Non sa se sono l'uomo della sua vita, che le servirebbe altro tempo per capire. E che inoltre non vuole assolutamente cambiare niente, e che lei è una persona che non cambia (probabilmente pensando che si aspettasse che si trasferisse qui da me). Le ripeto che le ho solo chiesto di metterci assieme, e non di trasferirsi, e alla mia domanda che se cercassi lavoro e mi trasferissi dalle sue parti poi ci metteremmo assieme, mi risponde ancora che le serve altro tempo per capire se sono l'uomo giusto per lei. Rimango completamente stravolto. Due anni fa, le chiesi per la prima volta di metterci assieme, ma mi rispose inaspettatamente di No, che non le avevo fatto scattare la scintilla e che voleva che rimanessimo amici e smettere di fare cose che amici non fanno (sesso e altro). Dopo quattro mesi di freddo distacco, andammo in vacanza assieme in California, visto che era già stata pagata, e per vedere la sua decisione finale. Là, dopo pochi giorni, ritornò spontaneamente tra le mie braccia e ritornammo più coppia di prima. In questi 2 anni ho sempre ricevuto segnali positivi e mai contraddittori che lei era innamorata di me, e tutte le volte che ci vedevamo lo passavamo come coppia. L'ultimo segnale (per me il simbolo tra i tantissimi), a marzo di quest'anno: lei che mette una nostra foto abbracciati sul suo comodino in camera. Unica foto che ha in camera, dove prima teneva una sua foto. Decido a maggio di chiedere il chiarimento sia perchè incominciavo ad essere stufo di andare a casa dei suoi (lei vive ancora con i suoi genitori, nonostante lavora da 10 anni, e diceva sempre che si trovava troppo bene a casa per poter pensare di uscire) sia perchè a metà aprile, un lunedì mattina, mi scrive al lavoro che sta male, ha mille pensieri per la testa e che ha sognato che uno della sua compagnia l'ha baciata sulla guancia. Tal cosa mi sveglia e decido finalmente di prendere il coraggio e chiedere la stabilità del rapporto. Mi dice di No e da allora cado in depressione: perdo 6 chili, non dormo, pensieri ossessivi, e a casa mi sento l'uomo più solo del mondo, con attacchi di panico. Non ci sentiamo più da allora, ed ora sono in lentissimo recupero. è giusto dimenticarla e non cercarla più?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,
La posizione della sua "morosa" sembra molto ambivalente: si comporta da coppia ma non si decide a vivere da sola, ad esempio; oppre, sogna di essere baciata da un altro.
A questo punto la ragazza potrebbe cercare di chiarirsi, magari chiedendo aiuto a un nostro Collega.

Ma, capisco bene?, è da maggio che non vi sentite?
Se sì, è passato moltissimo tempo e la risposta alla sua domanda conclusiva potrebbe essere:
Sì, è giusto dimenticarla e non cercarla più.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Se è giusto dimenticare questa donna...?
Lei che cosa vorrebbe? Crede sia ancora possibile?
Se questa donna non può darle ciò di cui lei ha bisogno, che senso ha questo rincorrerla per lei che scrive?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Si è da maggio. L'ultima email (di maggio) che mi ha scritto, diceva che aveva bisogno di tempo per chiarire cosa voleva, e solo lei poteva farlo, ed io, anche se propositivo e pronto a tutto, non potevo aiutarla. Mi scriveva che non poteva chiedermi di aspettarla all'infinito. Io avevo creato progetti e obiettivi con lei, ed ora mi sento un illuso. Sto recuperando, ma i pensieri spesso ritornano su di lei, che si diverte con la sua nuova compagnia (conosciuta meno di un anno fa), mentre io qui mi sento solo, non avendo costruito delle vere amicizie nel frattempo. Anche a causa di forte insicurezza al lavoro (siamo in fase di grosso merging e riorganizzazione che dura da mesi), non so più che fare. Mi trovo come in mezzo alla nebbia senza sapere dove andare, se restare qui, tornare (e dove?). Ho già avuto un abbandono molto doloroso 5 anni fa, da una storia intensissima a distanza, ma che lei, esausta ed inibita dai genitori, decise di interrompere. Ora quasi mi sembra di ripetere la storia. Sono una persona molto fedele, e quando mi prendo per una persona non riesco automaticamente ad andare oltre alla conoscenza con altre donne. Nella mia testa stavo tracciano un futuro con lei, anche se dentro di me mi sentivo non sempre sicuro di quello che provava per lei. Era come se stessi sulla linea di partenza, col motore rombante, pronto a partire al suo semaforo verde, cioè alla sua definitiva e chiara dichiarazione a visu: Ti amo e voglio costruire qualcosa con te. Questa dichiarazione decisiva e conclusiva mancava, e dentro di me sentivo questa vaga insicurezza dettata da questa mancanza. Sembrava sempre che era lì per lì per dirmelo (come lei stessa ha poi ammesso nelle ultime lettere), ma mai pronta ad arrivare. Mi ha scritto che è stata una egoista, che le andava bene questa relazione semplice senza impegni, che si sentiva coccolata, benvoluta, amata e desiderata ed ero la sua isola felice. Ma che si odia per questo perchè si sente egoista e una carnefice, quando prima era stata una vittima con il suo precedente ex (tradita, ma che scoprì molto dopo). Nelle sue ultime lettere non si legge un "ti amo" o una corrispondenza di sentimenti. Al massimo un "TI VOGLIO MOLTO BENE" ma non sa se è un amore con l'A maiuscola. Certo io voglio molto di più, un amore corrisposto e reciproco. Però io mi sento davvero molto debole e incapace ad instaurare facilmente nuove relazioni. Nella mia vita ho avuto solo queste due relazioni (di 5 e 3 anni). Tutto mi sembra difficilissimo, anche vivendo qui da solo. Ho recuperato molto da quando stavo male, ma mi sento la pesantezza ancora della fine del rapporto e della difficoltà ad andare avanti. Ho iniziato da poco un percorso con una psicologa e sono assistito al lavoro da un assistente sociale che incontro ogni 2/3 settimane. Vorrei anche io dimenticarla, e non ho voluto più cercarla, dicendomi che se provava qualcosa per me, sarebbe stata lei a contattarmi. Non avrei il coraggio di chiamarla io per primo, per paura di scoprire che è già con un altro. (la mia prima ex, dopo due mesi che mi lasciò, era già con un'atro). Mi han detto che devo ricostruire la mia autostima, che effettivamente ora è sotto i tacchi. Solo recentemente, uscendo con amici che ho invitato a trovarmi qui, mi sono accorto che ci sono tante ragazze in giro, ma probabilmente la mia testa mi dice: "hai avuto da sempre poche occassioni, chissà quanto tempo ci metterai prima di trovarne un'altra giusta, ed hai 34 anni!". Mi sforzo a dimenticarla, ma è dura. Lentamente è sempre meglio, ma cado in alti e bassi in cui dentro sento proprio male e non ho più gioia di vivere. Ancora alla mattina faccio molta fatica ad alzarmi dal letto ed andare al lavoro. Qualche volta ora, per qualche ora, riesco a non pensarla occupando con altri pensieri. In quei momenti di "schiarita dalle nubi" sto bene. voglio convicermi che quello che ho fatto è giusto, che ho offerto tutte le soluzioni, anche di lasciare tutto qui e trasferirmi da lei per mettersi assieme e che oltre non potevo fare. Voglio convicermi che non sono io sbagliato, ma che se c'era la possibilità di andare avanti, quello stava solo nelle sue mani. Ma mi sento anche tremendamente illuso e usato per tutti questi anni...
Grazie per la vostra risposta
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro signore,
E' molto carica di dolore e di dubbi dolorosi la Sua richiesta di consulto.
Purtroppo la situazione sembrerebbe essere non in Suo favore.
La ragazza non era intenzionata a stabilizzare la Vostra relazione quanto Lei.
Ma, vorrei farla riflettere, era la seconda "relazione a distanza" che viveva.e falliva.. non Le e' venuto in mente che tali relazioni possano vivere proprio e solo nella irrealta'? E che sia davvero difficile che possano portare a qualcosa di serio?
Non vorrei che Lei, al di la' delle difficolta' materiali del reale le cercasse...
Che ne pensa?
Forse anche Lei nel Suo animo e nel suo inconscio non desedera che superino la barriera dell'irrealta' per entrare in un reale molto meno piacevole..
Che ne pensa di cio'?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#5]
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
sì è vero, e sapevo che una relazione a distanza non è facile. E francamente all'inizio uno dei motivi per cui non volevo legarmi a questa ragazza era proprio questo. Non volevo ripetere l'esperienza di prima. Ma entrambi finimmo per cercarci e frequentarci, e col tempo mi innamorai di lei, e, sebbene con i piedi di piombo, percepivo che anche lei era innamorata di me (sempre segnali positivi). Dopo un periodo di assestamento qui, volevo e miravo sempre più a concretizzare la nostra relazione, ma questa doveva passare per un passo di per sè piccolo e stupido ma fondamentale: rendere la relazione ufficiale, prendersi entrambi l'impegno. Solo da questo punto, sentendomi sicuro al 100% dei suoi sentimenti, avrei voluto con lei parlare e discutere in modo maturo e con calma come andare a vivere insieme. Nel frattempo avrei voluto aumentare le nostre visite, tipo ogni due settimane (io mi sono offerto di sostenere questo peso economicamente, lavorando qui). Ci sarebbero potute essere tante soluzioni, provare un periodo qui, trasferirsi qui, o io lasciare e ri-tornare in Italia. Lei sa molte lingue e non sarebbe stato difficile trovare. Ma la sentivo esistenzialmente stanca, la percepivo che non sarebbe mai riuscita a lasciare casa sua (una volta a letto le dissi che per me non sarebbe riuscita nemmeno a lasciare il suo cane, per andare via). So che devo accettare la cosa, e devo elaborare il lutto della separazione, del no contact forever, e accettare il fatto che lei in fondo non prova ciò che provo io. Lo dimostra che da maggio non mi ha più cercato. Allora mi disse che voleva venire a trovarmi un'ultima volta, prima di lasciarmi andare... ma declinai perchè stavo troppo male per sopportare quella cosa. Non è bello capire di essere stati usati, finchè lei si è trovata in una nuova compagnia e ha trovato il modo di sostiuirmi in così poco tempo (a marzo parla del CV in inglese e mette la foto di noi due sul comò, ad aprile mi dice che sogna un'altro e chiudiamo a maggio).
Io voglio solo chiudere questo dolore ed andare avanti. So che è da folli amare chi non ti corrisponde e così voglio chiudere. Sono stato malissimo a maggio ed ho avuto un lento recupero che monitoro ogni settimana. A giugno mi presi una vacanza di due settimane con mia sorella in Spagna: mi sentivo come un tossicomane in crisi di astinenza, con sbalzi d'umore nel giro di ore. Una vacanza allucinogena e stranissima. Ho avuto il bisogno di parlare con tutti quelli che conoscevo. Non riuscivo a tenermi dentro il dolore dell'abbandono, sostituzione e forse tradimento?
Chiedo solo come posso velocizzare e uscire più forte da questa situazione. Tutti mi dicono che devo fare cose, uscire di più, conoscere nuova gente. Non sono mai stato un animale sociale, preferendo più una uscita assieme con un buon amico che sa ascoltare e ha empatia. La psicologa mi ha già aiutato dicendo che ho molto da dare, che sono molto empatico e che serve ancora tempo per metabolizzare il tutto, e che devo in effetti fare uno sforzo in più per partecipare a corsi (per esempio), gruppi, associazioni a qualcosa che mi piaccia. Tutte cose a cui non sono abituato. Voglio prendere questo periodi di crisi per crescere e rafforzarmi, e uscire dai miei schemi, che mi lascerebbero in una condizione in cui difficilmente riuscirei a conoscere nuove ragazze. Se avete consigli su come superare meglio questo mio dolore e struggimento, sono qui ad accoglierli positivamente
[#6]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Forse la cosa migliore e' che Lei "accetti" il dolore e il lutto.
Non gli si opponga e non lo sfugga, o lo terra' ancora piu' in vita e piu' pronto a mordere.
Si ascolti e si accarezzi emotivamente.
Se ci sono delle cose che ama e in cui trova sollievo a rifugiarsi lo faccia.
Si voglia bene insomma.
Se Lei si vorra' bene il Suo dolore si dovra' accontentare di non occupare tanto posto dentro di Lei!
Mi faccia sapere come va fra qualche tempo!
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
<<Mi ha scritto che è stata una egoista, che le andava bene questa relazione semplice senza impegni, che si sentiva coccolata, benvoluta, amata e desiderata ed ero la sua isola felice. Ma che si odia per questo perchè si sente egoista e una carnefice,<<

E' proprio il caso di riprendere la Sua vita individuale, dopo essersi visto in coppia pur dopo la fine della storia.

Guardi dentro di sè prima di guardarsi incontro, rifletta su questa esperienza e sul Suo modo di porsi in essa.
Le consiglio la lettura:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html
soprattutto per la parte che parla dell'elaborazione della fine della relazione.


[#8]
Utente
Utente
Comunque la fine della relazione ha scoperchiato un altro problema, che con lei mi attenuava: la solitudine in Svizzera. Non sono riuscito ancora a creare un gruppo di amici con cui avere delle uscite, tipo serali o nel weekend, e il rapporto con questa ragazza attenuava questa sensazione di solitudine, con la speranza che prima o poi saremmo andati a vivere assieme (prima pensavo in Svizzera, ma poi consideravo anche ritornare a casa, magari dalle sue parti, per venirle incontro). Di botto ho perso questo supporto, questo bastone, ed ora mi sembra così difficile star su. Tutto sembra difficile, conoscere nuove persone (sane ed interessanti), conoscere nuove ragazze (non sono ancora in vena), uscire...

Uno dei motivi che ritardavo a chiarire era anche questo, la paura di perdere il mio supporto, il mio bastone che mi teneva su e mi faceva stare tranquillo e sereno, pienamente fiducioso che a breve saremmo andati a vivere insieme.
Ma era solo una atroce illusione nella mia testa, scoprii a maggio...

Grazie per le vostre risposte, dritte nel punto.
[#9]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
I rapporti a distanza hanno spesso l'obiettivo, non secondario direi, di "colmare la solitudine".
Ma spesso sortiscono l'effetto contrario, come Lei sta verificando!
La solitudine e' uno stato dell'essere esistenziale. Che non si colma facilmente, a parte rari casi, neanche stando con gli altri.
Quindi bisogna imparare a trasformarla in una risorsa, anziche' in una nemica. Utilizzarla per leggere, riflettere, stare con se' stessi, invece di sfuggirsi continuamente.
Esistono tanti mezzi tramite i quali si e' "con gli altri" in modo interessante ma senza farsi illusioni. Ci sono i social, i programmi buoni della tv. Che inducono a riflettere e non a sfuggire da se' e dagli altri.
Una ultima cosa: quando si chiude una relazione, comunque essa sia stata, un po' di se' resta nell'altro che se la porta via.
Questa "perdita" e' un lutto e viene percepita come solitudine.
Percio' si dia tempo per ritrovare se stesso, senza considerare cio' irrilevante!
Auguri!
[#10]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
La relazione con l'altro funge da bastone, in presenza ma anche a distanza.
Tuttavia, ora che il bastone manca, è nella condizione di camminare con le proprie gambe, per il momento poco esercitate, ma è sempre possibile allenarle.

In Svizzera... sa quante migliaia di italiani/e ci sono? Anche proprio della Sua età? Provare a fare un tentativo di relazione?

[#11]
Utente
Utente
"Questa "perdita" e' un lutto e viene percepita come solitudine. "

Sì, è esatto.Nella mia particolare situazione di expat, con attualmente delle incertezze sul futuro lavorativo, tutto l'insieme mi lascia disorientato, e senza una direzione precisa dove andare, dove radicarmi.

Un lutto comunque in cui si aggiunge anche il sentimento di essere stato "sostituito" dal suo nuovo gruppo, e forse anche "tradito" per un altro.

Da qui la mia decisione forte, dopo aver offerto e provato tutto, di tagliare completamente, sapendo, anche per la mia esperienza precedente, che nel momento in cui vedessi qualche foto (tipo sui social, facebook o whatsapp) o sapessi qualcosa, in questa mia vulnerabilità, non avrei fatto altro che mettere altra benzina sul fuoco e fermare il processo di metabolizzazione dell' abbandono/lutto.

Da qui però un appello alle persone, di essere sincere e leali nelle relazioni, e non portarle avanti quando si sa già bene dentro, con un sano esame di coscienza, che si sta portando avanti una storia come ultima spiaggia, come vantaggio temporaneo, finchè non incontro di meglio.

Non illudere sentimentalmente una persona, ma almeno parlare, come minimo, dei vostri dubbi.
Io fino a un paio di settimane prima, non avevo percepito sentore, a casa sua, con la nostra foto insieme sul comodino che aveva appena messo.

E mi sento usato ed illuso... Da chi si lamentava di aver subito a sua volta questo, e che quindi mi sentivo sicuro che era una persona tutto di un pezzo.
:-/
[#12]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Le persone hanno molteplici sfaccettature, alcune delle quali - quando emergono - feriscono profondamente.

Per Lei ora è la fase delle riflessione; non tanto sugli altri, quanto su di sé (ha letto l'articolo
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html ?). Possibile che non ci fossero segnali? Possibile che in questo bisogno del "bastone" Lei li abbia ignorati?

Tutto questo non tanto per sviluppare o nutrire sensi di colpa, quanto per conoscersi meglio, per evitare gli stessi meccanismi nella prossima storia, non crede?

[#13]
Utente
Utente
Sì ho letto l'articolo.
I segnali li avevo, ma ero cullato dai suoi segnali positivi che mi tenevano tranquillo dal dover chiarire. Perchè chiarire se stavamo benissimo insieme ed ogni volta era una prova ulteriore? Di segnali negativi sono diventato dopo la mia prima relazione un ottimo fiutatore. Ed infatti, al primo segnale giallo, ho chiesto chiarimenti e il vaso di pandora è esploso.
Percepivo da tempo comunque dentro di me una certa incertezza sul nostro rapporto. Nei miei momenti di lucidità prima del caos, Non mi sentivo realmente sicuro che era giusta per me. Non mi dava tutte le attenzioni che mi aspettavo da chi mi amava. Era a volte troppo fredda, quando io ho in fondo un animo romantico, che con lei ho dovuto nascondere. C'era sempre una certa inquietudine che potesse finire, che lei mi dicesse di no, e qui anche un altro motivo che non mi sentivo mai pronto di chiedere il famoso chiarimento: SIAMO INSIEME DAVVERO? Mi posso fidare di te?
Anche l'intensa sessuale non era ottima, più che altro perchè lei era svogliata, svogliata in tutto (esistenzialmente svogliata come dico io). Tutti i miei amici che hanno saputo analizzare la faccenda, tutti mi han detto che è immatura e quasi adolescenziale nel rapporto d'amore. E che alla fine non ho perso nulla. Li ringrazio tantissimo, e mi hanno (e continuano) ad aiutarmi a rialzarmi. Eppure come sa, in questa fase non è facile essere oggettivi. Dopotutto, se mi avesse detto sì, non sarei qui a scrivere, ma con lei.
[#14]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Sarebbe lì con Lei, ma magari con gli stessi dubbi che ha elencato qui sopra.

Da ogni esperienza di fallimento abbiamo da imparare molte cose, sugli altri, ma più di tutto su noi stessi. Il dolore, la delusione, la sofferenza, rappresentano un ottimo carburante per far muovere la macchina del cambiamento, E questo serve anche a non ripiegarsi eccessivamente su di sé, oltre quanto basta.

Sono contenta che abbia attorno amici che - oltre a darLe ragione - La sostengono affettivamente.


[#15]
Utente
Utente
ULTIMI AGGIORNAMENTI - Contattato da lei

Gentilissimi,
vi scrivo per aggiornarvi degli ultimi fatti. Dopo 3 mesi di No Contact, martedì scorso mi scrive su Whatsapp questa ragazza perchè vuole parlarmi (se mi va). Al che, curioso su cosa volesse dirmi accetto, e gli scrivo di telefonarmi dopo il lavoro. Ero un pò agitato, ma decido di mantenere un profilo distaccato (del tipo, sto bene, non ho bisogno di te, mi faccio/ricostruisco la mia vita) e sentire cosa vuole dirmi.
La telefonata però parte con un: "Com'e? Come va?" al che rispondo di cosa vuole parlare e mi dice che voleva sapere solo come stavo. Quindi mi racconto un pò, che sono a fare un bel giro in bici, mi godo la serata al sole sul prato, e che va bene. Mi chiede se ho fatto ferie, e dico di sì, in Spagna, visitato posti stupendi e hotel fantastici, con frecciatina, a te sarebbe piaciuto un sacco (avevamo in programma di andare in Spagna insieme questa estate, ma era saltato per la mia richiesta di chiarimenti e il suo no). Lì, in modo genuino, descrivo alcuni posti che ho visitato e mi sono molto piaciuti, Gibilterra e le sue fortezze, e lei commenta: "è lo so che ti piacciono proprio quelle cose". Mi chiede come sta la mia famiglia e le mie sorelle, e io le chiedo altrettanto, dicendomi che il gatto sta per morire (vecchiaia), e piccoli incidenti a casa. Le chiedo delle ferie, e mi dice che è andata in Sicilia con le sue amiche a trovare una ex compagna di università di una di loro. La chiamata dura quasi un'ora, dove parlo più spesso io che lei, ma in modo quasi formale, come quando incontri dei parenti lontani e c'è un reciproco aggiornamento di novità in modo formale e pacato. Anche nel parlare era più attenta nelle frasi, come quando, chiedendo di mia sorella e del nuovo nipote, ho detto "non ne voglio parlare.". Subito si è scusata tanto e mi ha detto, fa che non ti avessi fatto sta domanda. Frasi che non mi sarei mai aspettato. Come se ci conoscessimo da poco e si tiene una certa formalità. In questa ora, ho chiesto 3 volte, in vario modo, il motivo della chiamata, cosa voleva parlare, se c'era qualcosa da dirmi, ma rispondeva che voleva solo sapere come stavo. Poi alla domanda, se ci sono novità, mi ha detto, nulla, non c'è niente.
E la telefonata finisce con qualche ciao.
Io non ho detto che ho sofferto tanto (anche se lo sa dalle lettere che scrivevo quando stavamo per chiudere), ed ho cercato di far capire tranquillo (o quasi, un minimo di emozione c'era) che andavo avanti, e programmavamo un altro viaggio a novembre (in un plurale generico).
Oltre questo, giovedì mi arriva la richiesta di amicizia su Linkedin, il social per il lavoro. Accetto e vedo che sono il suo primo collegamento, e che sta scrivendo la pagina man mano, mettendo poi una foto di lei (mai vista), con abito da sera, presa di sera alla spiaggia, e soprattutto, scrivendo titolo e tutto il resto in INGLESE! Che senso ha in inglese se volesse cercare lavoro in Italia? Vuole farmi capire che sta tentando di cercare (di nuovo) lavoro in Svizzera? Segnale tra le righe? Parlando con i miei amici, siamo giunti alla conclusione che sono segnali (deboli) che tenta un riavvicinamento. Ultima cosa, vedo su Whatsapp che cambia l'immagine e mette una con questa frase:
Abbiate il coraggio di dire la verità. Che isa un "Ti amo", un "Addio" o un "Vaffanculo" Siate quello che siete dentro.
Quindi? Un messaggio per lei o per me?
Se all'inizio ero contento che era venuta lei a cercarmi, ora sono un pò turbato, perchè non capisco cosa vuole. Se vuole riavvicinarsi davvero, perchè non parla? Ancora tutti questi piccoli segnali da adolescente, senza essere capace di dire cosa vuole davvero?
Io non le credo più. Aveva appena messo fuori la foto di noi due sul comodino, e dopo un paio di mesi, chiedendo se siamo insieme, mi fa di no. Cosa valgono sti segnali???
Io non voglio muovermi di un dito. Sono disponibile ad ascoltarla (ed una mia amica mi fa che arriverà poi di chiedermi di incontrarla), ma ora, credo che sia lei a fare un passo in avanti, SE QUESTO è quel che vuole. Vuoi metterti assieme? Allora parla, dillo!
Io non voglio ritornare a giocare come facevamo prima, che ci si vedeva na volta al mese, come coppia, e che ero per lei un contorno nella sua vita. O stavolta si fanno le cose sul serio, e si decide di intraprendere una strada assieme, e poi si parla e si decide come fare, oppure niente...

Aspetto un vostro parere.
Grazie
[#16]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Sarebbe facile per Lei ora pensare di avere finalmente ottenuto quello per cui ha sofferto e lottato: il pentimento della ragazza per averLe fatto male. La sua muta domanda di essere da Lei perdonata.
Puo' essere! Ma puo' essere il contrario.
Forse la ragazza ha "tastato il polso" del Suo stato. Perche? Per orgoglio, soddisfazione personale, potere..
Se avesse voluto ritrovare Lei , Lei lo avrebbe sentito chiaramente! Invece la Sua sensazione e' stata di "estraneita'"! Non la sottovaluti questa sensazione: le sensazioni difficilmente ingannano. Mentre le parole si.
Ma i manipolatori esperti utilizzano anche le sensazioni per superare le barriere della mente! Non si fidano neanche di se' stessi e temono di tradirsi con le parole chiare e nitide.
Ma ora Lei e' avvisato!. E "uomo avvisato, mezzo salvato!". Spero tutto!
[#17]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,
la situazione si è evoluta ma non in senso chiaro.
La ragazza sarà "veramente stata se stessa", mettendo in atto la propria frase: "Abbiate il coraggio di dire la verità", oppure è stato semplicemente il togliersi uno sfizio, magari immaginandoLa sofferente e triste?
Concordo nel dovere Lei fare estrema attenzione per non andare incontro ad altre sofferenze..

[#18]
Utente
Utente
Gentili dottori,
questi fatti, seppur non decisivi ed ancora non chiari, mi hanno fatto ripensare molto alla storia.
Non so come mai (o semplicemente è solo il naturale desiderio interiore profondo di salvare il rapporto), ma questo suo riemergere mi ha dato la sensazione come se lei volesse dirmi qualcosa (e tendenzialmente di positivo).
Son sempre stato molto deciso ad attuare il No Contact, più che altro, visto la sua indecisione, le sue parole di quattro mesi fa molto pesanti (sei stato per me un contorno, non voglio cambiare, tu hai la tua vita e io la mia), e il fatto che mi ha scritto che le serviva tempo per capire cosa voleva dalla sua vita e che cosa provava per me, e che per capirlo doveva farlo da sola, senza il mio aiuto.

Ma questa uscita, molto strana e non chiara, mi ha posto delle domande: Cosa vuole ora?
Ho quindi iniziato a chiedermi se ora non sia il caso che vada a chiedere io un incontro, preferibilmente de visu, per chiarire una volta per tutte, e magari chiudere sta storia, visto che alla fine, non c'è mai stato, almeno da parte sua, un "Addio", o una "questa è la fine" o semplicemente un "non ti amo" o "non ti amo più".
Sono stato molto male, ma lentamente ho recuperato una certa serenità e tranquillità, anche se molto della instabilità adesso è dovuta al fatto che qui in svizzera son solo, alle mie difficoltà di creare occasioni per intrecciare nuovi rapporti, e alla instabilità lavorativa. Vorrei avare da qualche parte una stabilità per gestire le altre cose instabili della mia vita (tipo un rapporto affettivo stabile)

So che nel caso negativo, con un addio, o sentirmi dire che sono innamorata di un altro o volevo semplicemente sentirti come stavi perchè mi sento sola, starei male, ma mi chiedo se non sarebbe meglio per me, parlarne per chiudere con lei. Conoscendola, potrebbe avere gli stessi dubbi che aveva quattro mesi fa. Dopottutto, di segnali positivi ben più chiari ne avevo ricevuti a iosa allora, e nonostante ciò, mi disse che non sapeva se era l'uomo giusto per me.
Oppure è meglio evitare ed andare avanti concentrandomi su di me, e fare come se niente fosse successo, lasciando ancora a lei la possibilità di una svolta?

[#19]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le Ragazzo,
sembrerebbe che la ragazza abbia conservato la stessa ambivalenza se avesse fatto chiarezza dentro di sé sarebbe stata disposta ad esprimere il motivo della telefonata. Se cercherà il confronto le ambiguità potranno affiorare e almeno tu sarai in grado di stabilire se te la senti di riprendere un "gioco delle parti" oppure preferisci concludere un rapporto "intermittente" che rischia di trascinarsi inutilmente.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#20]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
<<Conoscendola, potrebbe avere gli stessi dubbi che aveva quattro mesi fa.<<

<<è meglio evitare ed andare avanti concentrandomi su di me,<<

Le due frasi che ho avvicinato possono suggerirLe una prima risposta.
Non penso arriverà "sono innamorata di un altro", dato che nella situazione di innamoramento a tutto si pensa fuori che al proprio ex...
Riprenda da sé, si costruisca una vita relazionale dove ora si trova.

[#21]
Utente
Utente
Gentilissimi.
Giusto per aggiornarvi. Dopo aver passato il week-end scorso a pensare se chiamarla (non ero tentato, ma pensavo a questi piccoli segnali ambigui, come se lei volesse dirmi qualcosa, ma non era capace di farsi avanti e di dirmelo, esattamente come mi ha scritto, che spesso era sul punto di dirmi "sono innamorata di te" ma le parole si bloccavano in gola), e dopo che i miei amici mi hanno quasi "minacciato" a non chiamarla, ho deciso di desistere, e cancellare di nuovo il collegamento whatsapp ritornato dopo la sua chiamata.

Il motivo che mi sono detto era ed è: "se ha davvero qualcosa da dire, se davvero vuole fare qualcosa, che si alzi, e parli, che si svegli e venga su. Non sarò io ad inzerbinarmi di nuovo e chiedere se ha cambiato idea. Se non ha niente da dire, non ha cambiato idea, ed è meglio per me che non la senta ne la veda più".
Questo fatto mi ha smosso un po', tanto che ho chiesto di andare ad un corso di Joga, e mercoledì prossimo farò la mia lezione prova.
Mercoledì scorso sono andato a vedere dei nuovi appartamenti dove vivo, ma lì ho avuto una pesante ricaduta dolorosa: era un open day (vedere gli appartamenti nuovi senza appuntamento), e c'erano molte coppie. Ad un tratto mi sono immaginato come essere lì con lei che discutevamo dove mettere i mobili, il letto ed il resto. Aggiungete un tardo pomeriggio uggioso e carico di nuvole pesanti, + ambiente che sembrava un block tra le case popolari: desolazione e tristezza = ricaduta sentimentale; telefonate a casa per supporto

Ho dei momenti di sprazzi di luce, dei momenti ancora in cui mi viene in mente tutto (di solito a causa di ricordi innescati da cose che la correlano, come quando vedo qualcuno che mi ricorda quel suo amico della compagnia con cui aveva fatto una foto assieme e postata come foto profilo due giorni prima che gli chiedessi di metterci assieme a maggio), e ancora ogni tanto, dei momenti di caduta emotiva.
Ma se guardo il mio cammino da maggio, in una scala di settimane, vedo un lento ma costante recupero. A maggio ero davvero sotto terra, completamente perso, con attacchi di panico, incapace di stare in casa e con tutte le mie classiche attività assolutamente incapaci di distrarmi, anzi... Ora posso dire che sono ritornato a circa il 90% di come ero prima. Anche se questo 10% di tranquillità, vita normale ed equilibrio, sento che sia il più difficile da recuperare. Oggi chiederò a mia sorella di cancellare dal cellulare tutte le foto di lei. Tanto sono salvate in qualche back-up, ma mi rendo conto che quando ho cancellato la possibilità di vedere il suo contatto (facebook, o il semplice status di whatsapp), sto meglio. In quei momenti di debolezza, non ho possibilità di andare a vedere i suoi status o foto, che non mi farebbe altro che rinverdire i ricordi, e mettere altra brace sul fuoco.
Al lavoro ho stretto dei nuovi contatti, e allentato altre conoscente che mi davano davvero poco, in senso umano e empatico.
Come se avessi usato questa crisi per capire meglio cosa voglio, e puntare su ciò che più mi soddisfa, che è più compatibile: a ciò che più mi rende felice.
Saluti, al prossimo aggiornamento
[#22]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Mi fa davvero piacere constatare i suoi miglioramenti.
Non si preoccupi dei momenti di nostalgia (rari mi sembra di avere colto tra le sue parole).
Sono assolutamente fisiologici e le dicono mi che oramai il processo di "uscita" sta arrivando al traguardo!
Ci tenga al corrente.. e i miei complimenti!
[#23]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597

Siamo lieti dell'aggiornamento, che contiene la descrizione di un percorso, con tutte le sue difficoltà e risorse, che Lei descrive con molta lucidità.

<<Come se avessi usato questa crisi per capire meglio cosa voglio, e puntare su ciò che più mi soddisfa, che è più compatibile: a ciò che più mi rende felice.<<

Che dirLe?
Coraggio, il 10% non è impossibile!

[#24]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"Come se avessi usato questa crisi per capire meglio cosa voglio, e puntare su ciò che più mi soddisfa, che è più compatibile: a ciò che più mi rende felice."

Infatti è proprio questo il modo migliore di apprendere dall'esperienza per instaurare un contatto con sé stessi che ci consente di orientarci in modo più accurato nella direzione più efficace per noi.
In bocca al lupo.
[#25]
Utente
Utente
Gentilissimi,
settimana impegnativa mentalmente. Visto i continui rimuneramenti sulla ragazza (avevo visto degli appartamenti nuovi e mi aveva fatto ritornare in mente lei) mi è stato detto di pensare attentamente se non contattare la ragazza per provare un confronto, dopo la sua telefonata misteriosa, e poter quindi chiudere DEFINITIVAMENTE e CHIARAMENTE la relazione.
Avere questo confronto che magari mi avrebbe aiutato a chiudere nella mia testa la questione e liberarmi.
Ebbene, ciò pensato, ne ho parlato con i miei amici, e giovedì ero sul punto di chiamarla. Prima però ho voluto fare un'ultima chiacchierata con la mia amica, e ragionando (io) con lei, ho cambiato idea, e sono ritornato sui miei passi: se ha qualcosa da dire, se vuole riavvicinarsi, che sia lei a muoversi, a scoprirsi. Chiamarla io per chiedere chiarimenti, mi farebbe apparire solo uno zerbino, o uno alla canna del gas, un disperato che vuole fare un tentativo estremo.
Inoltre ho riflettuto sulle possibili risposte:
A. con alta probabilità mi avrebbe detto che ha capito che non prova per me che semplice affetto (o se non peggio), e ciò mi avrebbe arrecato altro dolore.
Purtroppo anche simulando, non riesco a capire quanto dolore mi avrebbe dato questa risposta e se sarei ricaduto e quanto sarei ricaduto in basso (magari anche tanto)
B. molto improbabile, che ci aveva ripensato e voleva provare un riavvicinamento. Ma questa cosa mi turba perchè sento che tra noi un ricominciare per me non è così naturale. Non era sicura, mi ha già dato un due di picche due volte, come faccio a sapere che non ricambi idea in futuro (non c'è due senza tre)? E tutte le cose dette (che ero un contorno)? Insomma, sarei disposto a passare oltre, ma solo se vedessi un ravvedimento consapevole da parte sua.

Entrambe le possibili risposte per me erano un Lose-Lose, entrambe dolorose da gestire, e quindi, non volendo io espormi per chiederle se si fosse chiarita, sperabilmente, in modo positivo, ho deciso che per ora considero (o cerco di considerare) chiusa la relazione, e quella telefonata come una una telefonata umanitaria (o per liberarsi dei sensi di colpa).

Ho poi riflettuto su di me e il mio problema in Svizzera, e sono arrivato a chiedermi il perchè tengo tanto a questa relazione, ed ho questo accanimento con una persona probabilmente non ottimale a me.
Che sia debole? Un debole che vede la solitudine come angosciante e angosciosa. E che quindi tendo a cercare una relazione con partner non ottimali perché sono orientato più a “trovare qualcuno” che a “migliorare la qualità della vita”. Che mi sia aggrappato a lei, nonostante tutto, anche se avevo dentro di me qualche dubbio (in primis, che non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi apertamente con me, ma solo attraverso un biglietto nascosto; ed ammesso da lei stessa, che più volte era sul punto di dirmi che era innamorata di me, ma le parole le morivano in bocca per le conseguenze). E che ora, per me è molto difficile rimuovere quell'attaccamento in lei, perchè leniva il mio senso di solitudine nel vivere da solo in Svizzera.
Credo proprio che devo lavorare su questo problema, che sento sia molto più grande, rispetto alla delusione della fine della relazione, la quale forse ora incomincia ad essere un pò metabolizzata.
Per allietarvi, questo mercoledì parteciperò ad una pizzata di espatriati italiani a Zurigo, dove ho speranza di conoscere persone nuove, magari nella mia stessa situazione.
Saluti.
[#26]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Leggendola ho avuto piu' volte la sensazione che piu' che "aggrapparsi" alla ragazza (cosa che mi sembra piuttosto difficile sia praticamente perche' vi siete sentiti solo on line, sia mentalmente, da quanto ci ha detto la ragazza si e' oramai allontanata) Lei si aggrappa all'idea della ragazza.
Quindi vorrei suggerire di esplorare tutte le possibilita' di crearsi delle attivita' dove risiede. Attivita' autonome, che Le diano piacere (non conosco i suoi interessi ma penso non dovrebbe avere problemi) al fine di superare questa sensazione di "deprivazione" che le produce tanta solitudine interiore e desiderio di colmarla comunque. Anche di fantasie.
Che ne pensa? Puo' farlo?
[#27]
Utente
Utente
Gentilissima,
[#28]
Utente
Utente
Gentilissima,
si è quello che sto cercando di fare. Ho provato a fare una lezione prova di Yoga, ma è stato un continuo chiedersi dentro di me: "che ci faccio qui in Svizzera"? La situazione è aggravata per una forte incertezza lavorativa. Stiamo passando una lunga fase di fusione tra aziende giganti, ed attualmente sono in una fase in cui non posso dire cosa sarà tra 6 mesi. Questo toglie di me la sicurezza lavorativa (oltre in cui siamo da mesi in una fase di "senza lavoro", logorante). Questa insicurezza lavorativa mi porta/va a idealizzare troppo il rapporto con troppi, ma se (se fosse stato tutto ok, lei decisa del nostro amore, ora potremmo discutere, per esempio, di un mio rientro in Italia, per poter iniziare una nuova fase, una convivenza insieme). E ovviamente sono pensieri devianti, anche se mi si sono passati spesso negli ultimi 2 mesi. Per ora vado avanti vedendo cosa salta fuori, anche se ho incominciato a mandare un paio di CV, uno in svizzera, ed uno in Italia, pensa dove! dalle sue zone! è davvero sintomatico per me...
Alterno momenti di lucidità, a momenti di fusione mentale... passi indietro. Devo dire però, e questo me lo ripeto spesso, che ho comunque raggiunto una notevole stabilità a casa, se paragonato a mesi fa. Faccio ormai quasi tutto, e tutte le attività di gestione. Questo week-end son ritornato a casa in italia, per avere un momento di relax e riposo, che mi serviva dopo tutti i pensieri di questa settimana. Devo lasciar scorrere. Se mi guardo indietro, vedo mesi fa in piena balia di una tempesta di sentimenti ed emozioni fortissime. Ora ho iniziato a metabolizzare la storia, ma mi sento ancora vulnerabile. Troppe cose ci sono assieme sul fuoco da gestire, tutte insieme.
[#29]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
<<ho iniziato a metabolizzare la storia, ma mi sento ancora vulnerabile. Troppe cose ci sono assieme sul fuoco da gestire, tutte insieme.<<

Il percorso è in atto. Le premesse ci sono.

Buoni giorni.

Cordialità.



[#30]
Utente
Utente
Carissimi,
Sentivo il dovere di fare un aggiornamento della situazione.

Una settimana dopo che vi ho scritto, non riuscendo a rimuovere nella mia testa il macigno della sua ultima chiamata e dei dubbi che avevo, su consiglio della terapeuta, ho deciso di chiamare la ragazza, per chiedere se potevamo incontrarci di persona. Il mio scopo era quello di chiudere il conto in sospeso (in fondo non è mai stato detto che la storia era finita, ma lei, nella sua ultima email, aveva scritto che aveva bisogno di tempo per capire cosa voleva, tempo infinito, a cui poi io non risposi più, visto l’assurda richiesta del tempo infinito).
Con mia sorpresa la ragazza mi ha risposto, ed ha accettato senza condizioni di vederci il weekend seguente, per ben due giorni, sabato e domenica, presso la sua città. Io avrei alloggiato in un albergo.
Avevo bisogno di chiudere la storia, chiudere quel conto in sospeso, fare alcune domande, e togliermi qualche sassolino. Le domande in particolare erano se mi aveva mai amato, il motivo per cui 2 mesi prima del caos della storia aveva messo fuori la nostra foto e poi mi disse che non sapeva se era innamorata di me, ed altre cose.

Quindi un po’ nervoso, l’ultimo weekend di settembre guido verso la sua città, evitando però di prenotare l’albergo, perché andavo con quasi la certezza di chiudere la storia e sentirmi dire, che dopo 4 mesi di distacco, aveva capito che non era amore vero, e che al più mi voleva tanto bene per il tempo passato assieme. Pensavo cose più o meno di questo genere, o peggio, che avesse un ragazzo (anche se, accettare due giorni a vedersi non era certo compatibile col fatto che avesse un altro ragazzo).

Quando ci siamo incontrati mi ha subito abbracciato forte per un paio di minuti. Poi siamo andati in centro ed abbiamo iniziato a parlare. Ero un po’ nervoso ma avevo “studiato” la lezione. Dovevo sentire lei, cosa voleva, perché mi aveva chiamato a fine agosto, e se aveva capito cosa provava, e io dovevo dire cosa mi rende felice in una relazione, che io perseguo solo una relazione forte, con una ragazza che mi ama, che sa di amarmi, e che mi da stabilità e sicurezza, e insieme, come un team, costruiamo una relazione a lungo termine.

All’inizio mi sembrava la stessa di Londra, dicendomi che non sapeva cosa voleva e cosa provava, che era insicura, che aveva ancora dubbi. Al che ero quasi pronto a dire che allora avremmo chiuso tutto lì in quel momento, e che per favore, doveva sparire dalla mia vita e non cercarmi più per telefonate di reciproco aggiornamento, o su linkedin, e di farsi la sua vita in pace. Ma visto il viaggio che avevo fatto, e che c’era ancora tempo, sono partito con le mie domande che mi avevo imposto di fare comunque. E al che, alla mia domanda se mi aveva mai amato, mi risponde sorprendendomi di sì. Che sì, mi aveva amato.

Iniziammo allora a parlare sempre più, e in sintesi, mi spiega che il fatto che mi disse che non sapeva se ero l’uomo giusto per lei, era che in quel momento in cui le dissi che l’amavo e che volevo mettermi insieme ufficialmente, lei si spaventò, vide tutto nero, e impaurita mi disse che non sapeva cosa voleva. Era impaurita a prendere questo passo, di una relazione seria, l’impegno che comportava. Lei era uscita da una relazione nove anni fa, con lunghi strascichi (3 anni di tira e molla), arrivando alla fine a scoprire che l’aveva tradita serialmente con molte altre ragazze, già quando erano stati assieme quell’anno e mezzo. Da allora più niente. Poi mi disse che è sempre stata una ragazza impaurita dei cambiamenti. Per esempio, aveva scelto il liceo fuori casa che le dava più sicurezza. E aggiungo io, abita ancora con i suoi alle soglie dei 30 anni, e non ha mai cambiato il suo primo lavoro (da 10 anni).
Le dico allora che sa cosa provo per lei, e che sono anche stato male, anche se lo sapeva già. Ci abbracciamo, e poi finiamo anche per baciarci. Alla fine della giornata le chiedo se vuole che rimanga anche domenica, visto che non avevo prenotato, pensando in un epilogo breve di un paio di ore. Mi chiede di rimanere, e rimaniamo assieme fino a tarda notte, parlando di tutti gli aspetti oscuri, sia miei, ma anche suoi, di questi 3 anni di frequentazione. Nel frattempo mi dice che è stata molto male, che ha pianto molto, che le sue amiche l’hanno supportata un sacco e le dicevano che lei aveva solo paura di iniziare una relazione con me, che era solo stata paura, e nient’altro. Che continuava a pensare a me, che non riusciva a mettere via la nostra foto dal suo comodino (la foto famosa). Alla mia domanda perché non mi aveva chiamato o non era venuta su, mi disse che aveva paura che la mandassi a quel paese, ma che di sicuro, prima o poi sarebbe venuta su, anche se non conosceva il mio indirizzo, perché doveva parlare con me. Ma sono arrivato prima io….
Il giorno dopo, rimaniamo in macchina, e dopo un po’, arriva a dirmi che:
“tu sei l’uomo giusto per me e lo so da tanto tempo, ma l’ho ammesso soltanto quando era troppo tardi”
“tu sei il mio faro”, “tu sei la mia casa”.
Solo dopo aver sentito queste parole le chiedo allora se vuole partire con una storia seria, con impegno, come la penso io, una relazione tra noi due, dove per ora, essendo a distanza, ci si vede almeno due volte al mese, e dove si vuole costruire un futuro assieme per una relazione a lungo termine. Lei titubante mi di dice di sì. E diventa la mia ragazza.

La sera ceniamo assieme e viene fuori l’unico neo di tutta questa storia. Mi confessa che dopo un mese che ci eravamo lasciati, quel famoso ragazzo che le correva dietro da tempo e che aveva sognato (quello che aveva fatto partire tutta la storia), le aveva proposto di uscire assieme, e aveva accettato. Al che sono cominciati ad uscire loro due, finché lui, dopo averle detto subito che gli piaceva, arriva a baciarla. Mi dice che tra loro ci sono stati solo baci, e che hanno continuato a vedersi per un po’ di volte, finché non ho chiamato io per incontrarsi. Mi dice che quando usciva con lui lo confrontava sempre con me, per le cose che diceva, e che gli aveva sempre detto che non era nella testa per pensare a fare altro, perché pensava sempre a me. Lui arrivò a dirgli spazientito, che non poteva aspettarla per sempre, ma lei gli risponde che non gli aveva promesso nulla.

Due giorni dopo che ci siamo messi assieme la mia ragazza mi telefona dicendomi che voleva essere sincera fino in fondo con me e che doveva uscire con questo ragazzo dopo cena, perché voleva dirgli direttamente lei, che ora era insieme con me, e che tra loro non ci sarebbe più stato niente. La cosa mi fa un po’ male, perché mi accorgo che ci sono delle piccole divergenze su quello che mi aveva detto domenica. Del tipo, che avevano iniziato ad uscire insieme da fine giugno che da luglio, e che i baci erano stati più volte, e non solo in una occasione. Le dico del mio disagio, ma apprezzo comunque la sua sincerità.

La domenica le dissi a riguardo che ora essendo con me, non dovrà più uscire insieme da sola con lui, ed essendo parte del suo gruppo di amici con cui esce, di limitare nei limite del possibile le interazioni con lui, visto che lui essendo innamorata di lei, le correrà sempre dietro, e proverà sempre a riavvicinarsi. Del resto, lei si è già fatta baciare da lui, e io, essendo lontano, non posso essere al suo fianco per stare vicino alla mia ragazza.
Ma la mia ragazza mi chiede di fidarmi di lei.

Da allora ci siamo visti tutti i weekend, e anche questo weekend vola da me, dopo aver speso più di 300€ di biglietto, avendo prenotato con poco anticipo. Per me questo è un buon segnale, visto che non mi ha accennato niente del fatto che ha pagato di tasca sua così tanto. Io comunque mi sono offerto di contribuire a pagare i viaggi. Settimana scora sono stata a casa sua (ancora dai suoi) e ci stiamo programmando già per novembre e dicembre. Anche se a Novembre io sarò via due settimane per un viaggio che avevo già organizzato prima.

Quando sto con lei mi sento bene, e devo sottolineare che l’ho sempre sentita sincera, sia nelle parole, ma anche nei gesti e nelle espressioni. Non ho mai percepito contraddizioni, dubbi o perplessità.

L’unica cosa è che quando sono qua da solo, mi ritorna in mente un pochino quanto ho sofferto questi 4 mesi, tanto da andare da una terapeuta, e mandare matti i miei amici (assolutamente contrari che ritornassi assieme a lei, tra l’altro). E soprattutto mi viene in mente questa sua frequentazione che ha avuto col famoso tipo della crisi, e dei baci che si sono scambiati. E questo mi da una certa insicurezza sul futuro del nostro rapporto, del tipo: e se domani ricadesse di nuovo in questi dubbi? E se di nuovo mi venisse a dire che non sa più cosa prova? O peggio, se si invaghisse di un altro?

I miei amici mi hanno detto di andare con i piedi di piombo, e di godersi ogni singolo giorno (di giorno in giorno) senza fare troppi progetti. Per ora, e poi vedere come si comporta. Un po’ di fiducia la deve riconquistare. Io con lei le ho detto che voglio mettere questa pesante crisi alle spalle, anche se non ce la dimenticheremo, e guardare al presente e al futuro.

Certo che all’inizio, mi faceva molto strano pensare che ero assieme a lei, mentre solo qualche settimana prima, facevo di tutto per ucciderla nella mia mente e dimenticarla completamente.
La sua reputazione tra i miei amici, dopo questi mesi, è distrutta, e questo glielo ho detto. Per questo la presenterò solo più in là.

Per ora mi godo i weekend insieme (finora ottimi, e senza problemi) e vedo come va, anche se ho ancora tanti pensieri, tra cui lasciare qui e ritornare in Italia, magari vicino a lei.
Ma per me, sarebbe comunque una scelta pesante, non facile. Rinunciare a qualcosa di meglio...

[#31]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Non possiamo noi da qui tranquillizzarla!
Questa relazione e' sempre stata sentita da Lei instabile.
E io credo opportuno "restituirle" questa sensazione che e' Sua. E penso sia l'unica cosa davvero fidabile.
La psiche umana quando non sente vere certezze fa delle "razionalizzazioni', cioe' cerca di dare una struttura "razionale" agli eventi che percepisce non congruenti, per tranquillizzarsi e darsi risposte.
Si tratta di un meccanismo di difesa inconscio.
Una maniera di "stare" in una situazione poco convincente.
Piu' di questo non mi sento di dirLe.
Rifletta bene, a freddo, su tutto. E soprattutto prenda tempo per avere delle verifiche prima di fare qualunque passo importante per la Sua vita.
I migliori saluti e auguri.
[#32]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"e se domani ricadesse di nuovo in questi dubbi? E se di nuovo mi venisse a dire che non sa più cosa prova? O peggio, se si invaghisse di un altro"


Con i "se" e con i "ma" solitamente non si va molto lontano da soli figuriamoci in una relazione di coppia.
Avvertire il senso di sicurezza nella relazione con il partner non può essere una condizione di partenza e nemmeno un punto di arrivo ma piuttosto una direzione da percorrere insieme permettendo all'altro di "vederci" in modo autentico, rinunciando al ricorso a sterili strategie o peggio a logori giochi delle parti nei quali spesso si finisce nel tentativo di prevedere la prossima mossa dell'altro.
In altre parole se la relazione diventa una partita a scacchi è molto probabile che non ci sarà molto spazio per le emozioni, che in realtà sono le bussole più efficaci, contrariamente a quanto si pensa, per orientarsi nelle relazioni affettive.