Come comunicare ai figli la separazione? come stabilire un rapporto di correttezza con l'ex coniuge
Ho comunicato a mia moglie la volontà di separarmi.
La sua reazione è stata rabbiosa. Alla base della separazione c'è la mia relazione con un'altra donna, che mi ha fatto comprendere che il mio matrimonio (fidanzato dall'età di 18 anni) aveva delle lacune che non riuscivo più a sostenere.
Ora il suo comportamento è giustamente carico di odio nei miei confronti. Stiamo affrontando la questione giudiziaria ma io vorrei farlo sapere ai miei figli, in particolare a quello di 5 anni perchè comprendo che si è reso conto della novità che vi è in casa. Io non sto più nell'abitazione da circa un mese e ci sono giorni in cui non li vedo. In questo periodo quando non sono con me, preferisco non sentirli perchè mi sembra che creo loro agitazione, Mia moglie mi ha riferito che il maschio di 5 anni (la figlia di 3) la notte piange nel sonno e mi cerca. Non so se sia vero o se serva a creare in me un senso di colpevolezza. Temo anche che il comportamento dei suoi parenti possa non essere ineccepibile, ad esempio potrebbero parlare male di me dinanzi a loro.
Ho provato a spiegare a mia moglie come comportarci ma lei è afflitta dal dolore e non sembra comprendere la delicatezza della situazione.
Cosa potrei fare per "aiutare" mia moglie nel percorso di separazione? Cosa mi consigliate di comportarmi con i figli? quando comunicare loro la decisione che è ormai definitiva?
La sua reazione è stata rabbiosa. Alla base della separazione c'è la mia relazione con un'altra donna, che mi ha fatto comprendere che il mio matrimonio (fidanzato dall'età di 18 anni) aveva delle lacune che non riuscivo più a sostenere.
Ora il suo comportamento è giustamente carico di odio nei miei confronti. Stiamo affrontando la questione giudiziaria ma io vorrei farlo sapere ai miei figli, in particolare a quello di 5 anni perchè comprendo che si è reso conto della novità che vi è in casa. Io non sto più nell'abitazione da circa un mese e ci sono giorni in cui non li vedo. In questo periodo quando non sono con me, preferisco non sentirli perchè mi sembra che creo loro agitazione, Mia moglie mi ha riferito che il maschio di 5 anni (la figlia di 3) la notte piange nel sonno e mi cerca. Non so se sia vero o se serva a creare in me un senso di colpevolezza. Temo anche che il comportamento dei suoi parenti possa non essere ineccepibile, ad esempio potrebbero parlare male di me dinanzi a loro.
Ho provato a spiegare a mia moglie come comportarci ma lei è afflitta dal dolore e non sembra comprendere la delicatezza della situazione.
Cosa potrei fare per "aiutare" mia moglie nel percorso di separazione? Cosa mi consigliate di comportarmi con i figli? quando comunicare loro la decisione che è ormai definitiva?
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Gentile Utente,
la separazione dovrebbe essere comunicata ai figli in modo non drammatico, da entrambi i genitori in modo condiviso e concorde.
Il linguaggio da utilizzare deve essere adeguato all'età dei figli.
I bimbi non di rado possono pensare di avere colpe per l'accaduto.
Inoltre è necessaria la condivisione di una buona genitorialità anche dopo la separazione o il divorzio. Genitori si resta anche se separati.
Una buona separazione in cui entrambi i coniugi abbiano compreso quanto ciascuno abbia contribuito al naufragio coniugale è fondamentale per l'elaborazione dell'accaduto e non trascinarsi in rabbia e ritorsioni che soprattutto coinvolgono i figli e la loro serenità, oltre agli ex partener.
Le suggerisco perciò di consultare un nostro collega esperto in materia, come ad esempio un terapeuta sistemico, anche in prima persona se sua moglie non fosse d'accordo.
E' importante e necessario che vi muoviate nel modo più idoneo proprio per dare la possibilità ai vostri bimbi di crescere serenamente, non coinvolti da esiti di una cattiva separazione che metterebbero potenzialmente a rischio un loro equilibrato sviluppo.
In questa lettura può trovare alcuni spunti di riflessione
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1840-separazioni-conflittuali-quando-in-mezzo-ci-sono-i-figli.html
Restiamo in ascolto
la separazione dovrebbe essere comunicata ai figli in modo non drammatico, da entrambi i genitori in modo condiviso e concorde.
Il linguaggio da utilizzare deve essere adeguato all'età dei figli.
I bimbi non di rado possono pensare di avere colpe per l'accaduto.
Inoltre è necessaria la condivisione di una buona genitorialità anche dopo la separazione o il divorzio. Genitori si resta anche se separati.
Una buona separazione in cui entrambi i coniugi abbiano compreso quanto ciascuno abbia contribuito al naufragio coniugale è fondamentale per l'elaborazione dell'accaduto e non trascinarsi in rabbia e ritorsioni che soprattutto coinvolgono i figli e la loro serenità, oltre agli ex partener.
Le suggerisco perciò di consultare un nostro collega esperto in materia, come ad esempio un terapeuta sistemico, anche in prima persona se sua moglie non fosse d'accordo.
E' importante e necessario che vi muoviate nel modo più idoneo proprio per dare la possibilità ai vostri bimbi di crescere serenamente, non coinvolti da esiti di una cattiva separazione che metterebbero potenzialmente a rischio un loro equilibrato sviluppo.
In questa lettura può trovare alcuni spunti di riflessione
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1840-separazioni-conflittuali-quando-in-mezzo-ci-sono-i-figli.html
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Caro Signore,
La perdita reale e simbolica di un genitore e' sempre un trauma. E il dolore della madre e' un altro.
Per quanto i genitori cerchino di non drammatizzare, la vita cambia per tutti.
Lei ne ha iniziata un'altra, loro no. Vivono solo la Sua mancanza.
Quindi la prima regola per Lei e' rispettarli. E la regola per Sua moglie sara' che Lei li rispetti.
Quando tale rispetto sara' una cosa acclarata e il dolore si sara' placato si potra' pensare a come proseguire i Vostri rapporti, sempre nel rispetto di tutti.
Che ne pensa?
La perdita reale e simbolica di un genitore e' sempre un trauma. E il dolore della madre e' un altro.
Per quanto i genitori cerchino di non drammatizzare, la vita cambia per tutti.
Lei ne ha iniziata un'altra, loro no. Vivono solo la Sua mancanza.
Quindi la prima regola per Lei e' rispettarli. E la regola per Sua moglie sara' che Lei li rispetti.
Quando tale rispetto sara' una cosa acclarata e il dolore si sara' placato si potra' pensare a come proseguire i Vostri rapporti, sempre nel rispetto di tutti.
Che ne pensa?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Gentile Utente,
anche io Le suggerisco di porre la massima attenzione nella comunicazione con i bimbi, anche perché i bambini a livello cognitivo non funzionano come noi adulti e a causa del loro "pensiero magico" tendono a dirsi che se il papà in questo caso è andato via la colpa è loro (perché sono stati cattivi ecc...).
Quindi, pur comprendendo che il rapporto sentimentale è concluso, è fondamentale collaborare con Sua moglie per questo obiettivo, lasciando da parte o elaborando da adulti la rabbia e la separazione.
Uno psicologo psicoterapeuta con formazione sistemica è l'ideale per aiutarvi.
Cordiali saluti,
anche io Le suggerisco di porre la massima attenzione nella comunicazione con i bimbi, anche perché i bambini a livello cognitivo non funzionano come noi adulti e a causa del loro "pensiero magico" tendono a dirsi che se il papà in questo caso è andato via la colpa è loro (perché sono stati cattivi ecc...).
Quindi, pur comprendendo che il rapporto sentimentale è concluso, è fondamentale collaborare con Sua moglie per questo obiettivo, lasciando da parte o elaborando da adulti la rabbia e la separazione.
Uno psicologo psicoterapeuta con formazione sistemica è l'ideale per aiutarvi.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Ex utente
Vi ringrazio per le risposte che mi hanno offerto spunti di riflessioni e conferme su cosa fare. Io mi sento pronto a comunicare la decisione al bambino e a fare tutto ciò che è necessario per rendere il percorso da compiere il meno accidentato possibile. Ritengo, però, che sia necessaria la collaborazione di mia moglie.
Il problema è proprio come farlo capire a mia moglie, la quale nel nostro ultimo incontro difronte ai bambini, invece di salutarci, mi ha chiesto quando le faccio sapere le condizioni della separazione. Mi preoccupa questa reazione da parte del mio ex coniuge e non so come fare (anche perchè è presto) a cercare di ristabilire un rapporto nell'interesse dei figli. Io vorrei - anche per i sensi di colpa che ho - aiutare mia moglie, la quale continua a pensare che venti anni di relazione si siano conclusi perchè mi sono innamorato di un'altra. Ho cercato di farle capire che la mia relazione è stata l'effetto di una relazione logora e non la causa che ha comportato la fine del matrimonio. Sicuramente senza un'altra compagna avrei continuato a mantenere il rapporto stancante che era diventato il mio matrimonio. Atteso che ho rinunciato a far capire a mia moglie che la crisi non è stata solo la mia relazione extra coniugale, considerato che sono consapevole che ora vi sarà la controffensiva nei miei confronti, vorrei solo farle capire che da questa guerra i bambini devono restare immuni. Faccio un esempio: lei non mi consente l'ingresso nella casa di residenza (la mia peraltro), quando invece penso che per i bambini sarebbe più utile che io possa accompagnarli fin dentro. Come posso far comprendere a mia moglie queste cose se lei non mi rivolge la parola?
Il problema è proprio come farlo capire a mia moglie, la quale nel nostro ultimo incontro difronte ai bambini, invece di salutarci, mi ha chiesto quando le faccio sapere le condizioni della separazione. Mi preoccupa questa reazione da parte del mio ex coniuge e non so come fare (anche perchè è presto) a cercare di ristabilire un rapporto nell'interesse dei figli. Io vorrei - anche per i sensi di colpa che ho - aiutare mia moglie, la quale continua a pensare che venti anni di relazione si siano conclusi perchè mi sono innamorato di un'altra. Ho cercato di farle capire che la mia relazione è stata l'effetto di una relazione logora e non la causa che ha comportato la fine del matrimonio. Sicuramente senza un'altra compagna avrei continuato a mantenere il rapporto stancante che era diventato il mio matrimonio. Atteso che ho rinunciato a far capire a mia moglie che la crisi non è stata solo la mia relazione extra coniugale, considerato che sono consapevole che ora vi sarà la controffensiva nei miei confronti, vorrei solo farle capire che da questa guerra i bambini devono restare immuni. Faccio un esempio: lei non mi consente l'ingresso nella casa di residenza (la mia peraltro), quando invece penso che per i bambini sarebbe più utile che io possa accompagnarli fin dentro. Come posso far comprendere a mia moglie queste cose se lei non mi rivolge la parola?
[#6]
Ex utente
Ma io di altra relazione non parlo, è lei che è monotematica. Io capisco bene la situazione di mia moglie, il trauma subito, l'ingiustizia che le ho fatto, perchè il suo progetto di vita è crollato nel modo peggiore. Ho solo pensato che a 36 anni non me la sentivo di continuare una relazione che aveva come collante solo i figli. Io con mia moglie neanche litigavo, non vi erano conflitti esagerati. Fidanzati da quando avevo 18 anni - mio primo e grande amore, dopo una crisi coniugale superata (sempre tradimento da parte mia perchè innamorato di un'altra) - non avevo più alcuno stimolo. Ho pensato se potevo trovare l'entusiasmo di un tempo ed in questa ricerca ho compreso che vi erano manchevolezze nel rapporto che non potevano essere colmate. La relazione da un anno con una persona con cui ho una sintonia totale (parliamo di tutto, facciamo progetti insieme, intesa sessuale straordinaria) ha fatto il resto, anche perchè sta ragazza mi ha dimostrato di aver capito che nello scegliere me si faceva carico di un uomo che ha due figli che sono la priorità assoluta.
Se io fossi mia moglie farei una guerra, ma deve essere una guerra alla mia persona, una guerra leale che non coinvolge i figli. Poi capirà che la vita va avanti e che fare la guerra ad un uomo che sta con un'altra significa sprecare energie.Non mi perdonerà mai, però deve solo sforzarsi di non compromettere la vita dei nostri figli.
Essendo passati pochi giorni è difficile spiegarglielo, speriamo che il tempo aiuti.
Se io fossi mia moglie farei una guerra, ma deve essere una guerra alla mia persona, una guerra leale che non coinvolge i figli. Poi capirà che la vita va avanti e che fare la guerra ad un uomo che sta con un'altra significa sprecare energie.Non mi perdonerà mai, però deve solo sforzarsi di non compromettere la vita dei nostri figli.
Essendo passati pochi giorni è difficile spiegarglielo, speriamo che il tempo aiuti.
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Le suggerisco di rivolgersi lei in prima persona a un terapeuta sistemico relazionale che valutata la situazione potrà darle preziose indicazioni anche per agganciare sua moglie in un consulto.
Attribuire le colpe della separazione all'altro purtroppo è frequente mentre comprendere che ciascuno ha le proprie responsabilità per il naufragio coniugale è importante per riuscire a elaborare l'accaduto e spegnere la rabbia che purtroppo finisce per coinvolgere i figli, anche se fosse solo come lei dice una guerra contro lei.
Non tardi a intervenire è necessario per i vostri bimbi.
Ci faccia poi sapere se crede.
Molti auguri
Attribuire le colpe della separazione all'altro purtroppo è frequente mentre comprendere che ciascuno ha le proprie responsabilità per il naufragio coniugale è importante per riuscire a elaborare l'accaduto e spegnere la rabbia che purtroppo finisce per coinvolgere i figli, anche se fosse solo come lei dice una guerra contro lei.
Non tardi a intervenire è necessario per i vostri bimbi.
Ci faccia poi sapere se crede.
Molti auguri
[#9]
Gentile utente, d'accordo coi Colleghi Le consiglio di intraprendere , con sua moglie , una terapia sistemica,in una separazione le colpe sono all'interno della relazione e non di uno dei due , ma a questo punto ,il focus è realizzare che comunque si è .. genitori per sempre, quindi la serenità dei bimbi è il primo problema.. Le faccio molti auguri, a Lei perchè questo nuovo rapporto regga all'usura della convivenza, del quotidiano , e a sua moglie che presto scopra che nella vita c'è di meglio che essere la moglie sopportata e tradita di un uomo che vuole andarsene..
Restiamo in ascolto..
Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 3.7k visite dal 19/08/2015.
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