Periodo strano di stress
Salve a tutti sono un ragazzo di vent'anni. Sono sempre stato una persona serena e determinatissima in ciò che faceva anche se un po' ansiosa e con la tendenza a "bloccarsi " su alcune paure o domande . Tuttavia Ho sempre condotto una vita regolare con moltissimi amici , varie fidanzate ,buoni risultati a scuola e nello sport ed un bel rapporto con genitori e parenti. Quest'anno ho affrontato un periodo lunghissimo di impegno di studio ( che seguiva già tre anni durissimi di liceo ) nel quale sono accadute varie cose (fine di una relazione , cambio di città per l'università ,sfaldamento del gruppo di amici )che mi avevano un po ' stressato . Durante l' inverno , però , sono comunque riuscito a dare il massimo nello studio e nello sport ( fumando molto e bevendo molti caffè e bevande a base di taurina )... Il problema si è verificato verso l' inizio di quest' estate quando questo periodo è finito e mi sono iniziato a sentire abbastanza ansioso , a pormi domande esistenziali che mi turbavano , a sentirmi stanco e demotivato ... Fortunatamente sono riuscito a non compromettere le mie attività quotidiane e le mie relazioni sociali però la situazione mi infastidisce è soprattutto ora che a settembre dovrò affrontare sfide importanti vorrei qualche consiglio per stare subito meglio .
[#1]
Caro ragazzo,
Cio' che Lei sta sperimentando ora sembra essere la cosiddetta "sindrome da stress".
Cioe' le conseguenze psicofisiche dello "sfruttamento intensivo" a cui ha assoggettato il Suo corpo e la Sua mente per conseguire il Suo obiettivo.
Ora dovra' recuperare, con il tempo e il riposo la normalita'.
Cerchi di dormire quanto piu' possibile e soprattutto non "chiedere" nulla di piu' del minimo al suo sistema psicofisico.
Ci faccia avere Sue notizie fra qualche tempo.
I migliori saluti.
Cio' che Lei sta sperimentando ora sembra essere la cosiddetta "sindrome da stress".
Cioe' le conseguenze psicofisiche dello "sfruttamento intensivo" a cui ha assoggettato il Suo corpo e la Sua mente per conseguire il Suo obiettivo.
Ora dovra' recuperare, con il tempo e il riposo la normalita'.
Cerchi di dormire quanto piu' possibile e soprattutto non "chiedere" nulla di piu' del minimo al suo sistema psicofisico.
Ci faccia avere Sue notizie fra qualche tempo.
I migliori saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Salve,
si descrive da una parte come un ragazzo determinatissimo, brillante, razionale, sempre al massimo. Potremmo dire un perfezionista.
Afferma anche che si pone domande esistenziali che vive come inquietanti e che sente come pericolose. Come se ci fosse il rischio che destabilizzino l'ordine razionale di quel ragazzo normale, come lei stesso si definisce.
È una situazione complessa, molto significativa e delicata.
Mi vengono in mente due domande.
La prima è: come mai o l'uno o l'altro? Cioè perché il suo essere determinato non può integrarsi, nella sua persona, con la ricerca del senso della vita, che può comportare anche dolore?
E poi, mi sono chiesto se a volte può aver sentito il suo perfezionismo come una maschera utile per non guardarsi dentro, per evitare di fare i conti con parti di sé inaccettabili, magari tormentate?
La demotivazione e la stanchezza che vive potrebbero, in questo caso, essere un segno importante, che paradossalmente potremmo definire creativo. Non so se questo sia il suo caso, ma se la normalità e il perfezionismo sono una maschera, questo vuol dire che c'è una parte di sé autentica, che è inespressa.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
info@enricodesanctis.it
si descrive da una parte come un ragazzo determinatissimo, brillante, razionale, sempre al massimo. Potremmo dire un perfezionista.
Afferma anche che si pone domande esistenziali che vive come inquietanti e che sente come pericolose. Come se ci fosse il rischio che destabilizzino l'ordine razionale di quel ragazzo normale, come lei stesso si definisce.
È una situazione complessa, molto significativa e delicata.
Mi vengono in mente due domande.
La prima è: come mai o l'uno o l'altro? Cioè perché il suo essere determinato non può integrarsi, nella sua persona, con la ricerca del senso della vita, che può comportare anche dolore?
E poi, mi sono chiesto se a volte può aver sentito il suo perfezionismo come una maschera utile per non guardarsi dentro, per evitare di fare i conti con parti di sé inaccettabili, magari tormentate?
La demotivazione e la stanchezza che vive potrebbero, in questo caso, essere un segno importante, che paradossalmente potremmo definire creativo. Non so se questo sia il suo caso, ma se la normalità e il perfezionismo sono una maschera, questo vuol dire che c'è una parte di sé autentica, che è inespressa.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
info@enricodesanctis.it
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#8]
Le sue domande hanno un valore e la riguardano, anche se sono scomode e possono fare paura. Aprono uno scenario imprevisto, che magari può sembrarci inizialmente non desiderabile.
Eppure è lei stesso a porsele. Un senso a questo dev'esserci.
A volte capita che il mondo di certezze che abbiamo costruito, che ci dà sicurezza e protezione, ci stia stretto o lo sentiamo parziale, e magari ci fa sentire un senso di solitudine.
È un mondo che può pretendere molto da noi e può capitare che ci chieda di essere diversi da quelli che realmente siamo. Dovendo dimostrare continuamente di valere e di essere sempre bravi e all'altezza, ad esempio.
E allora abbiamo la possibilità di interrogarci su come stiamo vivendo, sul senso di quello che facciamo.
So però che non era questa la sua richiesta, lei chiede un intervento veloce per stare meglio. Quindi è come se io le proponessi esattamente ciò che lei non vuole. E fossi quasi come chi le propone o le ricorda quelle sue stesse domande, che le generano ansia e inquietudine.
Purtroppo però, dal mio punto di vista, la strada è questa. Approfondirei cioè il suo stato d'animo e mi aprirei anche alla sua parte meno razionale, che è profondamente umana.
Un sincero augurio,
Enrico de Sanctis
info@enricodesanctis.it
Eppure è lei stesso a porsele. Un senso a questo dev'esserci.
A volte capita che il mondo di certezze che abbiamo costruito, che ci dà sicurezza e protezione, ci stia stretto o lo sentiamo parziale, e magari ci fa sentire un senso di solitudine.
È un mondo che può pretendere molto da noi e può capitare che ci chieda di essere diversi da quelli che realmente siamo. Dovendo dimostrare continuamente di valere e di essere sempre bravi e all'altezza, ad esempio.
E allora abbiamo la possibilità di interrogarci su come stiamo vivendo, sul senso di quello che facciamo.
So però che non era questa la sua richiesta, lei chiede un intervento veloce per stare meglio. Quindi è come se io le proponessi esattamente ciò che lei non vuole. E fossi quasi come chi le propone o le ricorda quelle sue stesse domande, che le generano ansia e inquietudine.
Purtroppo però, dal mio punto di vista, la strada è questa. Approfondirei cioè il suo stato d'animo e mi aprirei anche alla sua parte meno razionale, che è profondamente umana.
Un sincero augurio,
Enrico de Sanctis
info@enricodesanctis.it
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2k visite dal 19/08/2015.
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