Indecisione, amore, senso di colpa, abbandono
Buongiorno, sono una donna di ho 28 anni fidanzata da 3. Tuttavia ho nascosto nel mio cuore tantissimo tempo un amore. Una storia interrotta prima di poter essere vissuta con una persona che per anni ha rappresentato l'ideale che ho cercato ovunque senza trovarlo e che ho voluto chiudere in un cassetto decidendo di investirmi in una vera relazione. Ma lo spettro, con cui in sette anni ho avuto solo qualche episodico scambio di messaggi è rimasto. Nonostante la lontananza nello spazio e nel tempo è rimasto sempre il sospetto di un'affinità elettiva. Purtroppo o per fortuna ho ritrovato questa persona inaspettatamente dopo 7 anni e questo incontro è andato decisamente oltre ogni mia aspettativa. Come se questi lunghi anni non fossero mai passati ci siamo ritrovati a non poter resistere all'attrazione. Il nostro non è stato un incontro a sfondo soltanto sessuale ma davvero spirituale, ho visto una persona commossa e tenera, in attesa quanto di mostrare l'affetto represso dal tempo e dalla distanza. Ci siamo ripromessi di vederci e siamo rimasti in contatto ma molto timidamente, del resto entrambi abbiamo una vita e delle relazioni. Lui una recentissima con una donna di cui già è stufo e io una relazione molto dolorosa e frustrata con una persona difficile, tendenzialmente depressa, provata e trasformata dalla dipendenza da alcol e che, a cui voglio tantissimo bene ma da cui non riesco a separarmi perché mi sento in colpa per essere incapace di essere felice e di accettarlo e sostenerlo. Malgrado mi adori e mi consideri come un'ancora di salvezza, mi ricatta non prendendo alcuna iniziativa concreta e infliggendomi la sua autodistruzione, la sua rabbia (nei litigi continui) e la colpa di volerlo abbandonare freddamente. Abbiamo provato già due volte a separarci, ogni volta io sono determinata a liberarmi di un fardello troppo grande per poi sentirmi in colpa perché, come dice lui, lo abbandono e non gli do fiducia giudicandolo senza speranze. Bisogna aggiungere che non sono fisicamente in grado di stargli vicino perché viviamo lontani per lavoro e ci vediamo saltuariamente. Io sono molto confusa tra la voglia di fuggire e ritrovare la mia vita altrove, divisa tra la speranza di raggiungere il mio sogno rinato da poco con la speranza di riuscire ad aprirgli il cuore e guardare anche nel suo, e il dovere di restare accanto al mio compagno e di non rendermi responsabile dell'abbandono. D'altra parte sento dentro di me che il mio compagno non cambierà mai e che la battaglia sarebbe difficile e quasi certamente fallimentare, essendo lui uno che tende ad ammettere le sue colpe credendo che chiedere scusa basti a risanare tutto e ricominciare rimandando costantemente a domani.
In attesa di una risposta, ringrazio anticipatamente.
In attesa di una risposta, ringrazio anticipatamente.
[#1]
Gentile utente,
<<Nonostante la lontananza nello spazio e nel tempo è rimasto sempre il sospetto di un'affinità elettiva. Purtroppo o per fortuna ho ritrovato questa persona inaspettatamente dopo 7 anni<<
dopo 7 anni era inevitabile che scoccassero scintille nel re-incontro.
Vivere un po' più a fondo un sogno può essere la strada giusta per capire se è proprio "solo" veramente tale, oppure se potrebbe trasformarsi in realtà, pur considerando le difficoltà nel frattempo intercorse.
Riguardo alla Sua attuale storia, tenga conto che nessuno può "salvare" chi non si vuole salvare, e certo non è la propria compagna che lo può fare: essa è parte del "sistema" che mantiene il sintomo. Chiedere aiuto ad uno specialista è necessario. Proteggersi dall'autodistruzione è doveroso.
A questo punto, quale è la domanda che ci pone?
<<Nonostante la lontananza nello spazio e nel tempo è rimasto sempre il sospetto di un'affinità elettiva. Purtroppo o per fortuna ho ritrovato questa persona inaspettatamente dopo 7 anni<<
dopo 7 anni era inevitabile che scoccassero scintille nel re-incontro.
Vivere un po' più a fondo un sogno può essere la strada giusta per capire se è proprio "solo" veramente tale, oppure se potrebbe trasformarsi in realtà, pur considerando le difficoltà nel frattempo intercorse.
Riguardo alla Sua attuale storia, tenga conto che nessuno può "salvare" chi non si vuole salvare, e certo non è la propria compagna che lo può fare: essa è parte del "sistema" che mantiene il sintomo. Chiedere aiuto ad uno specialista è necessario. Proteggersi dall'autodistruzione è doveroso.
A questo punto, quale è la domanda che ci pone?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
"Abbiamo provato già due volte a separarci, ogni volta io sono determinata a liberarmi di un fardello troppo grande"
Gentile Utente,
Separarsi non è facile, dipende da mille fattori:
personologici, di attaccamento infantile, di autostima, di dinamiche tenti di coppia ecc...
Questo sogno nel cassetto sembra più un talismano in tasca da adoperare quando si sente giu che un amore.
Si chieda però quanto passato idealizzato e presente difficoltoso siano correlati....
Consulti questa lettura, potrebbe servirle
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5407-coppia-separazione-o-perseverazione.html
Gentile Utente,
Separarsi non è facile, dipende da mille fattori:
personologici, di attaccamento infantile, di autostima, di dinamiche tenti di coppia ecc...
Questo sogno nel cassetto sembra più un talismano in tasca da adoperare quando si sente giu che un amore.
Si chieda però quanto passato idealizzato e presente difficoltoso siano correlati....
Consulti questa lettura, potrebbe servirle
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5407-coppia-separazione-o-perseverazione.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Gentile Utente,
importante è riflettere sull'attuale legame che pur rendendola infelice e insoddisfatta non riesce a recidere.
Nulla può fare con chi non si attiva in maniera autonoma per riconquistare il prorpio benessere. Dovrebbe far pace con i sensi di colpa - o anche altro che da qui non sappiamo - che la trattengono nel legame attuale.
Le dinamiche in corso in esso, non sono di certo utili per aiutare il suo fidanzato, ma anzi rinforzerebbero il problema.
In un rapporto siffatto nessuno dei due è felice, ma soffrite entrambi.
Non ci è dato di salvare chi non ne vuole sapere, la sua vita, al di là che il reicontro con la persona del suo passato possa funzxionare o meno, la attende.
Ci rifletta.
Cordialità
importante è riflettere sull'attuale legame che pur rendendola infelice e insoddisfatta non riesce a recidere.
Nulla può fare con chi non si attiva in maniera autonoma per riconquistare il prorpio benessere. Dovrebbe far pace con i sensi di colpa - o anche altro che da qui non sappiamo - che la trattengono nel legame attuale.
Le dinamiche in corso in esso, non sono di certo utili per aiutare il suo fidanzato, ma anzi rinforzerebbero il problema.
In un rapporto siffatto nessuno dei due è felice, ma soffrite entrambi.
Non ci è dato di salvare chi non ne vuole sapere, la sua vita, al di là che il reicontro con la persona del suo passato possa funzxionare o meno, la attende.
Ci rifletta.
Cordialità
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#5]
Che lui Le faccia pesare l'abbandonarlo, lo ritengo "normale": ognuno si difende come meglio può dall'abbandono, anche scaricando la "colpa" sull'altro.
il problema è nel perchè Lei glielo lascia fare, nel dove affondano le radici di questi profondi sensi di colpa.
Il problema non sta dunque nel <<come comportarmi<<, bensì nel come ripristinare un corretto senso di sè, che Le permetta di realizzarsi nella vita.
il problema è nel perchè Lei glielo lascia fare, nel dove affondano le radici di questi profondi sensi di colpa.
Il problema non sta dunque nel <<come comportarmi<<, bensì nel come ripristinare un corretto senso di sè, che Le permetta di realizzarsi nella vita.
[#6]
Utente
Ringrazio per le tante risposte. La mia difficoltà a separarmi da lui è legata da una parte a questo senso di colpa, dall'altra dal fatto che ricado puntualmente nella trappola dell'uomo che dopo averti trattata male cerca di riscattarsi facendo leva sull'affetto e la tenerezza. Io forse sono molto legata a lui perché è stata una relazione per me importante come durata (prima ho avuto solo relazioni molto brevi) e arrivata in un momento di grande cambiamento per me. Inoltre ho paura di affrontare l'altra storia, al di là dell'idealizzazione si tratta di una persona che stimo davvero tanto e con cui condivido il modo di vedere la vita e anche gli interessi culturali e professionali. Esiste dunque davvero un'ottima intesa di base, ma il destino ci ha separati e non abbiamo mai avuto modo di viverla e cercare di trasformarla in altro. La profonda stima reciproca e il sentimento che io per lui mi previene dal propormi, dichiararmi e fare passi avventati per non rischiare di compromettermi e farlo fuggire di nuovo.
[#9]
Utente
Per il momento mi baso soprattutto su quello. Linguaggio non verbale e comunicazione silente sono gli elementi che restano più forti in questo legame. Dovrò trovare il coraggio di affrontare la realtà e seguire un'intuizione o comunque tornare a cercare quella vitalità che non trovo più con il mio compagno.
[#10]
Gentile Utente
A me la situazione che descrive, cioè la relazione con il suo attuale compagno, mi pare molto seria e credo che -con tutti i limiti della valutazione a distanza- lei sia purtroppo incastrata in una dinamica di maltrattamenti e violenza. Infatti la violenza non è solo quella fisica ma anche psicologica fatta di tali ricatti.
In fondo lei sa che questo uomo non cambierá ma il problema non è certo il suo compagno che in realtà è solo il catalizzatore. Il problema a me pare il suo atteggiamento da crocerossina. Ed è su questo che dovrebbe riflettere e lavorare meglio con uno psicologo psicoterapeuta.
Lei è ancora molto giovane e merita di poter vivere una vita libera da tali dinamiche.
Cordiali saluti
A me la situazione che descrive, cioè la relazione con il suo attuale compagno, mi pare molto seria e credo che -con tutti i limiti della valutazione a distanza- lei sia purtroppo incastrata in una dinamica di maltrattamenti e violenza. Infatti la violenza non è solo quella fisica ma anche psicologica fatta di tali ricatti.
In fondo lei sa che questo uomo non cambierá ma il problema non è certo il suo compagno che in realtà è solo il catalizzatore. Il problema a me pare il suo atteggiamento da crocerossina. Ed è su questo che dovrebbe riflettere e lavorare meglio con uno psicologo psicoterapeuta.
Lei è ancora molto giovane e merita di poter vivere una vita libera da tali dinamiche.
Cordiali saluti
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 4k visite dal 18/08/2015.
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