Ansia forte durante le vacanze
Salve ho un problema che mi affligge da tre/quattro anni. Sono una persona che ama viaggiare e curo personalmente la scelta di luoghi hotel e quant'altro . Il giorno prima di partire inizio ad avere una leggera ansia che si trasforma in molti più pensante all arrivo a destinazione. Inizio a chiedermi cose tipo " che ci si fa ora qui?" Oppure a sperare di arrivare al giorno di partenza il prima possibile. Le prime due notti dormo malissimo, fatico a prendere sonno oppure mi sveglio durante la notte con il cuore a mille e devo alzarmi e camminare perla stanza, ho leggermente risolto prendendo En gocce per dormire un po' meglio ma non sempre ci riesco. Io vorrei capire per hrmi esce fuori questa ansia da una cosa che invece desidero tanto fare. Pensavo di risolverla una volta diventata mamma e invece è rimasta uguale . L unica cosa che mi tranquillizza un po' e chiamare mia madre anche se subito dopo mi riprende. Secondo lei perché? Premetto che sono molto attaccata alla mia famiglia ma una volta mi è successo anche con loro. È proprio il distacco da i miei posti e dalle mie cose ... Dopo due giorni circa tutto passa e mi godo la vacanza. Cosa posso fare per risolvere questo problema? La ringrazio di cuore per la sua risposta.
Sara
Sara
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Sara,
la prima domanda che le chiedo di porsi è che cosa le sia capitato all'inizio di queste manifestazioni ansiose, che periodo era quello in cui sono cominciate. Provi a riflettere se viveva dei problemi particolari, delle insicurezze, dei cambiamenti importanti. Potrebbe essere che questa paura del cambiamento, del viaggio, con tutte le incertezze e sfide che esso può portare, abbia fatto da catalizzatore per altre paure diverse, riferite a se stessa o a persone/situazioni a lei vicine?
Sentire sua madre, che rappresenta la sua "base sicura", la fa tornare più tranquilla. L'essere mamma in realtà è una sfida che di solito pone in essere altre incertezze. Il fatto che dopo due giorni le passi quest'ansia credo sia spiegabile col fatto che comincia ad ambientarsi e il posto dove sta non è più così sconosciuto da darle motivo di ansia.
Come può immaginare, è difficile in questa sede approfondire di più i fattori che l'hanno portata nel tempo a radicare questa sua ansia. Per questo le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta di scuola cognitivo-comportamentale, che è la migliore nell'offrire strumenti di aiuto nei sintomi ansiosi.
Nel frattempo la invito a concentrarsi sulle sue risorse, sulla sua capacità di aver comunque fatto fronte a questo problema nel corso di questi anni, ad esempio senza essersi tolta la possibilità di continuare a viaggiare, o quella di aver cercato soluzioni per uscirne.
Come dicevo ad un'altra utente, lo sguardo gentile e compassionevole verso se stesse, la validazione delle proprie emozioni spiacevoli, in tutti i casi di difficoltà che viviamo, può davvero fare la differenza, anche nel cercare di trovare altre risorse dentro e fuori di noi per uscire con maggiore efficacia dai problemi che viviamo.
Rimane però indispensabile che faccia un percorso personale per approfondire i perché e i come, oltre ad imparare a mettere in atto strategie che l'aiutino a superare questa sua difficoltà.
Un caro saluto.
la prima domanda che le chiedo di porsi è che cosa le sia capitato all'inizio di queste manifestazioni ansiose, che periodo era quello in cui sono cominciate. Provi a riflettere se viveva dei problemi particolari, delle insicurezze, dei cambiamenti importanti. Potrebbe essere che questa paura del cambiamento, del viaggio, con tutte le incertezze e sfide che esso può portare, abbia fatto da catalizzatore per altre paure diverse, riferite a se stessa o a persone/situazioni a lei vicine?
Sentire sua madre, che rappresenta la sua "base sicura", la fa tornare più tranquilla. L'essere mamma in realtà è una sfida che di solito pone in essere altre incertezze. Il fatto che dopo due giorni le passi quest'ansia credo sia spiegabile col fatto che comincia ad ambientarsi e il posto dove sta non è più così sconosciuto da darle motivo di ansia.
Come può immaginare, è difficile in questa sede approfondire di più i fattori che l'hanno portata nel tempo a radicare questa sua ansia. Per questo le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta di scuola cognitivo-comportamentale, che è la migliore nell'offrire strumenti di aiuto nei sintomi ansiosi.
Nel frattempo la invito a concentrarsi sulle sue risorse, sulla sua capacità di aver comunque fatto fronte a questo problema nel corso di questi anni, ad esempio senza essersi tolta la possibilità di continuare a viaggiare, o quella di aver cercato soluzioni per uscirne.
Come dicevo ad un'altra utente, lo sguardo gentile e compassionevole verso se stesse, la validazione delle proprie emozioni spiacevoli, in tutti i casi di difficoltà che viviamo, può davvero fare la differenza, anche nel cercare di trovare altre risorse dentro e fuori di noi per uscire con maggiore efficacia dai problemi che viviamo.
Rimane però indispensabile che faccia un percorso personale per approfondire i perché e i come, oltre ad imparare a mettere in atto strategie che l'aiutino a superare questa sua difficoltà.
Un caro saluto.
[#2]
<<Sono una persona che ama viaggiare e curo personalmente la scelta di luoghi hotel e quant'altro<<
Gentile utente,
più ci si tiene ad una cosa, più la si programma con precisione e più la si carica di aspettative ... e di ansia.
Ma prima dei 3/4 anni di cui ci parla, che succedeva? era serena?
Ed ora che è mamma (che età ha la/il bimba/o?) cosa è cambiato? mete? percorrenza? pensieri?
Le variabili che mancano sono importanti. Attendiamo.
Gentile utente,
più ci si tiene ad una cosa, più la si programma con precisione e più la si carica di aspettative ... e di ansia.
Ma prima dei 3/4 anni di cui ci parla, che succedeva? era serena?
Ed ora che è mamma (che età ha la/il bimba/o?) cosa è cambiato? mete? percorrenza? pensieri?
Le variabili che mancano sono importanti. Attendiamo.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Cara Signora,
La Sua richiesta di consulto mi ha fatto ricordare un mio grandissimo professore: il Prof. Aldo Carotenuto, che utilizzava il viaggio come metafora della vita.
Lui indicava questa situazione "non ordinaria" come una occasione di mettersi in gioco, di conoscersi. Perche' lontano da cio' che ci e' familiare e ci protegge dobbiamo utilizzare quello che siamo davvero.
E le abituali difese non bastano più (infatti Lei ricorre a Sua mamma per ritrovare tranquillia').
Il viaggio e' percio' una occasione unica che ci confronta con noi stessi.
La prenda percio' come tale.
Oltre alla scoperta di luoghi nuovi fa anche una verifica di se stessa. Molto importante credo!
I migliori saluti!
La Sua richiesta di consulto mi ha fatto ricordare un mio grandissimo professore: il Prof. Aldo Carotenuto, che utilizzava il viaggio come metafora della vita.
Lui indicava questa situazione "non ordinaria" come una occasione di mettersi in gioco, di conoscersi. Perche' lontano da cio' che ci e' familiare e ci protegge dobbiamo utilizzare quello che siamo davvero.
E le abituali difese non bastano più (infatti Lei ricorre a Sua mamma per ritrovare tranquillia').
Il viaggio e' percio' una occasione unica che ci confronta con noi stessi.
La prenda percio' come tale.
Oltre alla scoperta di luoghi nuovi fa anche una verifica di se stessa. Molto importante credo!
I migliori saluti!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
Utente
Gentile Dottoressa Ferroni,
Si in effetti la prima volta che questa ansia mi si è manifestata in maniera opprimente ( tanto da costringermi a tornarmene a casa ) era in concomitanza di un avvenimento molto importante che avrebbe cambiato la mia vita a breve, ovvero il comprare casa con il mio fidanzato. Nonostante fosse una cosa che volevo,i miei piani non andavano come sempre avevo sperato,costringendomi a comprare casa più lontana dai miei genitori del previsto. Ho un forte attaccamento alla mia famiglia,ma questo lo avrà capito. Concordo con lei nel dire che la voglia e la passione per il viaggiare è più forte dell ansia che so che proverò nel primo/secondo giorno. Questo è senz altro un aspetto positivo perché non mi precludo dal farlo e cerco di combattere il problema.
Gentile Dottoressa Brunialti,
Prima di questi 3/4 anni non avevo queste manifestazioni di ansia durante i miei viaggi. Il mio bimbo,che tra poco ha due anni, non è assolutamente un problema , nel senso che non ha né peggiorato ne migliorato la cosa. Lui è molto tranquillo e si adatta a tutto. Certo,sono cambiate le mete ma andiamo comunque in posti che ci piacciono,senza "sacrificare" le nostre preferenze. Cerchiamo di adattare le nostre giornate in base alle sue esigenze ben volentieri.
Gentile Dottoressa Esposito,
Concordo con lei. Quello che non mi spiego è il perché il giorno seguente ,o al massimo il secondo giorno di vacanza, tutto passa e io ritorno ad essere quella di sempre come se nulla fosse. È proprio una situazione che si manifesta puntualmente ogni volta che parto.
Si in effetti la prima volta che questa ansia mi si è manifestata in maniera opprimente ( tanto da costringermi a tornarmene a casa ) era in concomitanza di un avvenimento molto importante che avrebbe cambiato la mia vita a breve, ovvero il comprare casa con il mio fidanzato. Nonostante fosse una cosa che volevo,i miei piani non andavano come sempre avevo sperato,costringendomi a comprare casa più lontana dai miei genitori del previsto. Ho un forte attaccamento alla mia famiglia,ma questo lo avrà capito. Concordo con lei nel dire che la voglia e la passione per il viaggiare è più forte dell ansia che so che proverò nel primo/secondo giorno. Questo è senz altro un aspetto positivo perché non mi precludo dal farlo e cerco di combattere il problema.
Gentile Dottoressa Brunialti,
Prima di questi 3/4 anni non avevo queste manifestazioni di ansia durante i miei viaggi. Il mio bimbo,che tra poco ha due anni, non è assolutamente un problema , nel senso che non ha né peggiorato ne migliorato la cosa. Lui è molto tranquillo e si adatta a tutto. Certo,sono cambiate le mete ma andiamo comunque in posti che ci piacciono,senza "sacrificare" le nostre preferenze. Cerchiamo di adattare le nostre giornate in base alle sue esigenze ben volentieri.
Gentile Dottoressa Esposito,
Concordo con lei. Quello che non mi spiego è il perché il giorno seguente ,o al massimo il secondo giorno di vacanza, tutto passa e io ritorno ad essere quella di sempre come se nulla fosse. È proprio una situazione che si manifesta puntualmente ogni volta che parto.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.6k visite dal 18/08/2015.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.