Come gestire la solitudine
Le questioni di principio, comprensibilissime, spesso ci mettono la zappa sui piedi...
Se lei ha giá chiesto ai suoi amici o parenti di starle vicino, mi chiedo se lo ha fatto con le modalità più adeguate e con l ' atteggiamento di chi vuole ricominciare dopo un grave lutto a vivere pienamente.
Anche ora che ha subito un lutto ha comunque molto da dare e scambiare con gli altri.
Essere forti a tutti i costi spesso non aiuta....
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Gentile Ragazzo,
il tempo trascorso dal lutto che ha colpito la sua famiglia non è ancora tantissimo e per di più avendo perduto una persona così importante e significativa, è comprensibile che Lei ne soffra ancora in modo così bruciante.
Quale tipo di attenzioni e di manifestazioni d'affetto da parte dei suoi amici ritiene potrebbero esserle d'aiuto?
Cosa in concreto si aspetterebbe che loro facessero?
Lei cosa fa nella vita? Studia o lavora? Quali sono le sue passioni?
Cordialmente,
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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La perdita della mamma e' un lutto di una tale profondita' che ci sono pochi rimedi oggettivi al senso di solitudine che prova!
Purtroppo nulla e nessuno potranno sostituire la Sua mamma e a questo deve rassegnarsi.
Anzi, quanto piu' accettera' questo stato d'animo tanto meglio lo superera'.
Occorre tempo per ristrutturare la mente e la Sua vita. E gli altri servono a poco.
Forse qualche sostegno psicologico professionale potrebbe permetterLe di elaborare a fondo il Suo sentimento, ma senza tentare di sfuggirlo. Anzi, andando a cercare i nuclei dolorosi. L'elaborazione del lutto avviene cosi'.
Spero di esserle stata d'aiuto.
I miei saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Comprendo l'amarezza che prova.
E me ne dispiace. Ma, sfortunatamente, quel meccanismo di "soccorso" che Lei vorrebbe trovare funziona al contrario di come Lei vorrebbe.
Lei, essendo in un periodo di lutto e' percepito come "estraneo". E questo perche' in realta' non sta sulla stessa "lunghezza d'onda" degli altri e questo lo si sente.
Purtroppo per un po' sara' cosi.
Le cose torneranno ad essere "normali" quando Lei si sentira' meglio.
Puo' sembrare un paradosso ma e' cosi'.
Per fortuna Lei e' autonomo per quanto riguarda le Sue passioni. Si concentri su di loro e cerchi di trarne energia!
il dolore come quello di un lutto va attraversato ed è doloroso, soprattutto nel suo caso in cui è passato così poco tempo. Dice bene quando sostiene che probabilmente si aspetta dagli altri quello che invece avrebbe fatto lei e questo forse le dà amarezza e un pò di rabbia. Non se ne rammarichi, probabilmente non tutti hanno la sua stessa sensibilità e accortezza.
Dice che ha chiesto più volte e a più persone un aiuto e ha fatto bene, ma tolto i primissimi tempi, si ritrova solo.
Il dolore della perdita di un genitore resta comunque un fatto strettamente privato e gli altri probabilmente arrivano fino a un certo punto, tuttavia è importante non isolarsi. Quello che mi sento di dirle è di non fare richieste "di supporto" (magari gli altri potrebbero sentirsi caricati di responsabilità), quanto quello, ad es., di accettare gradualmente degli inviti fuori, fare una telefonata anche se non vorrebbe oppure fare qualcosa insieme a suo padre.
Se poi ne sente la necessità e il bisogno, non escluderei un consulto psicologico.
Un caro saluto
Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
alle sagge parole delle mie colleghe, la invito - a proposito di lutto, perdita, cancro e genitore - di leggere questa lettura
Elaborate un lutto così importante significa crescere come "persona", entrando nel profondo delle sue paure ed attraversandole...
Sua madre l'accompagnerà sempre e dalla sua "imago interna" potrà trarre quella forza indispensabile per andare avanti prima o poi, superata soprattutto la rabbia per la perdita.
Appena passerà la rabbia- prima o poi si stempererà - potra occuparsi del dolore, quello profondo per la perdita.
Ci saranno momenti bui, tristi, cupi, altri durante i quali la vita prenderà prepotentemente il posto del suo mondo interno e penserà di stare bene, altri durante i quali un ricordo, un profumo, una sua fragilità, una foto.......e verrà prontamente riportato indietro nel tempo, ripiombando nel dolore....
Nessuno può aiutarla a lenire il dolore e nessuno può attraversarlo al suo posto, né amici, né amori, solo lei!
Vedrà che sua madre guiderà poi il suo mondo interno, sempre.
http://www.valeriarandone.it/articoli/1297-congresso-nazionale-sia-2015/
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
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