Ossessioni e ansia da relazione
Gentili dottori,
Buongiorno.
Sono un ragazzo di 19 che da un po' di tempo a questa parte (circa 4 anni ormai) soffre di alcuni pensieri intrusivi molto scomodi e poco gradevoli da accettare. Passo a spiegarmi meglio:
- 4 anni fa, in seguito all'utilizzo di cannabis cominciai a soffrire di ansia, perdurata per circa 3 mesi (presumo, nessuno mi ha diagnosticato nulla, non mi sono mai recato da alcun professionista). Smisi in tronco con essa ma ebbi una "ricaduta" nel mese di settembre dello stesso anno, fino a febbraio-marzo più o meno. Le mie ossessioni riguardavano più precisamente la facoltà di aver perso neuroni o meglio, il fatto che la cannabis avesse inibito significativamente il mio apprendimento. Inutile dire che i sintomi erano invadenti e devastanti: continuo rimuginare per tutto il giorno, inappetenza, apatia totale, mancanza di stimoli ed emozioni, ricerche continue e quotidiane su ogni sito per trovare conferme. Trovai risposta solo all'esame di maturità. Maturità stessa che ho conseguito con un voto più che soddisfacente.
Si sussegue un periodo di due anni in cui l'ansia va e viene a intermittenza sino all'anno scorso quando mi imbatto nella mia relazione con la mia attuale ragazza (dalla quale deriva anche la mia ossessione/ansia odierna).
- l'anno scorso ero convinto di soffrire di disfunzione erettile. Stessi pensieri intrusivi e stesso procedimento psicologico di 4 anni fa. Stessa voglia di trovare certezze e stessi dubbi aggiuntivi, fin quando non ebbi il mio primo rapporto con lei (sino all'ora io ero vergine) e quest'ansia si acquietò.
- Circa da un mese ormai in seguito a un banalissimo fastidio che ho avvertito stando abbracciato con la mia ragazza un giorno qualunque e in seguito alle critiche mosse da mia madre e mia zia nei confronti della stessa, sono tornato nuovamente nella trappola. La mia domanda fondamentale è: "mia madre e mia zia mi hanno aperto gli occhi o mi hanno forviato?" e si sono susseguite tutte le domande a catena tipiche di chi soffre di questo genere di ossessioni. In più sento che più mi si distoglie dall'idea di starci assieme più l'ansia sale anche e prevalentemente con sintomatologie fisiche. E altra domanda è "l'ansia sale perchè so che è come dicono loro ma non voglio accettarlo oppure perché voglio difendermi da qualcosa che in realtà non voglio (lasciarla) ma sono troppo condizionato dalle ossessioni per crederci (di non volerla lasciare)?" In definitiva non penso che un sentimento possa estinguersi da un giorno all'altro e in più io sto male al pensiero di doverla lasciare, piango, vado in crisi se ricordo tutti i momenti belli vissuti con lei ma è come se la mia testa non riuscisse più a viverne (di momenti belli). Io ho tutti i buoni propositi per continuare con lei la relazione e per costruire un futuro assieme, ma sono sempre più scoraggiato da queste ossessioni, tanto che me ne sto convincendo.
Dottori, potreste consigliarmi la via più appropriata da intraprendere?
Cordialmente.
Buongiorno.
Sono un ragazzo di 19 che da un po' di tempo a questa parte (circa 4 anni ormai) soffre di alcuni pensieri intrusivi molto scomodi e poco gradevoli da accettare. Passo a spiegarmi meglio:
- 4 anni fa, in seguito all'utilizzo di cannabis cominciai a soffrire di ansia, perdurata per circa 3 mesi (presumo, nessuno mi ha diagnosticato nulla, non mi sono mai recato da alcun professionista). Smisi in tronco con essa ma ebbi una "ricaduta" nel mese di settembre dello stesso anno, fino a febbraio-marzo più o meno. Le mie ossessioni riguardavano più precisamente la facoltà di aver perso neuroni o meglio, il fatto che la cannabis avesse inibito significativamente il mio apprendimento. Inutile dire che i sintomi erano invadenti e devastanti: continuo rimuginare per tutto il giorno, inappetenza, apatia totale, mancanza di stimoli ed emozioni, ricerche continue e quotidiane su ogni sito per trovare conferme. Trovai risposta solo all'esame di maturità. Maturità stessa che ho conseguito con un voto più che soddisfacente.
Si sussegue un periodo di due anni in cui l'ansia va e viene a intermittenza sino all'anno scorso quando mi imbatto nella mia relazione con la mia attuale ragazza (dalla quale deriva anche la mia ossessione/ansia odierna).
- l'anno scorso ero convinto di soffrire di disfunzione erettile. Stessi pensieri intrusivi e stesso procedimento psicologico di 4 anni fa. Stessa voglia di trovare certezze e stessi dubbi aggiuntivi, fin quando non ebbi il mio primo rapporto con lei (sino all'ora io ero vergine) e quest'ansia si acquietò.
- Circa da un mese ormai in seguito a un banalissimo fastidio che ho avvertito stando abbracciato con la mia ragazza un giorno qualunque e in seguito alle critiche mosse da mia madre e mia zia nei confronti della stessa, sono tornato nuovamente nella trappola. La mia domanda fondamentale è: "mia madre e mia zia mi hanno aperto gli occhi o mi hanno forviato?" e si sono susseguite tutte le domande a catena tipiche di chi soffre di questo genere di ossessioni. In più sento che più mi si distoglie dall'idea di starci assieme più l'ansia sale anche e prevalentemente con sintomatologie fisiche. E altra domanda è "l'ansia sale perchè so che è come dicono loro ma non voglio accettarlo oppure perché voglio difendermi da qualcosa che in realtà non voglio (lasciarla) ma sono troppo condizionato dalle ossessioni per crederci (di non volerla lasciare)?" In definitiva non penso che un sentimento possa estinguersi da un giorno all'altro e in più io sto male al pensiero di doverla lasciare, piango, vado in crisi se ricordo tutti i momenti belli vissuti con lei ma è come se la mia testa non riuscisse più a viverne (di momenti belli). Io ho tutti i buoni propositi per continuare con lei la relazione e per costruire un futuro assieme, ma sono sempre più scoraggiato da queste ossessioni, tanto che me ne sto convincendo.
Dottori, potreste consigliarmi la via più appropriata da intraprendere?
Cordialmente.
[#1]
La via più opportuna da intraprendere è quella della consulenza diretta con uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia/ossessivi.
Le dico questo sia per il tempo (4 anni sono tanti e se non trattata il problema si cronicizza) e anche perché Lei descrive la tipica modalità ossessiva di ragionamento. Un evento altrimenti banale e casuale, quando si è ansiosi, inizia a mettere mille dubbi del tipo "se l'ho pensato allora vuole dire che..."
In realtà non vuol dire proprio nulla.
Cordiali saluti,
Le dico questo sia per il tempo (4 anni sono tanti e se non trattata il problema si cronicizza) e anche perché Lei descrive la tipica modalità ossessiva di ragionamento. Un evento altrimenti banale e casuale, quando si è ansiosi, inizia a mettere mille dubbi del tipo "se l'ho pensato allora vuole dire che..."
In realtà non vuol dire proprio nulla.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Gentile dottoressa, la ringrazio per la risposta tempestiva.
Volevo aggiungere,se mi è concesso, un altro quesito.
E' normale nella mia condizione, effettuare paragoni con altre relazioni passate e trovare punti in comune? Per esempio:
"Anche con la mia vecchia relazione è cominciato così, sentendo questo leggero fastidio nel contatto fisico"?
Inoltre aggiungo sempre ora che da quando è cominciato il mio attuale disturbo sto soffrendo di eiaculazione precoce... Può definirsi una conseguenza "normale" nello stato attuale delle cose? E perchè?
Inoltre, volevo porle altro quesito... perché l'ansia e le ossessioni mi si ripresentano ciclicamente e si interrompono per poi ricominciare a ragionevole distanza di tempo?
Ancora cordialmente.
Volevo aggiungere,se mi è concesso, un altro quesito.
E' normale nella mia condizione, effettuare paragoni con altre relazioni passate e trovare punti in comune? Per esempio:
"Anche con la mia vecchia relazione è cominciato così, sentendo questo leggero fastidio nel contatto fisico"?
Inoltre aggiungo sempre ora che da quando è cominciato il mio attuale disturbo sto soffrendo di eiaculazione precoce... Può definirsi una conseguenza "normale" nello stato attuale delle cose? E perchè?
Inoltre, volevo porle altro quesito... perché l'ansia e le ossessioni mi si ripresentano ciclicamente e si interrompono per poi ricominciare a ragionevole distanza di tempo?
Ancora cordialmente.
[#3]
Sì, l'ansioso rimugina tanto e questo rimuginare La porta a fare paragoni, ecc...
Posso chiedere che cosa La infastidisce nel contatto fisico? Teme di poter avere una defaillance sessuale?
L'eiaculazione precoce può essere una conseguenza di un problema ansioso.
Questo accade perché l'ansia è un'emozione che si attiva se siamo in pericolo.
E'anche vero che l'ansioso è incapace di leggere correttamente le proprie emozioni.
E' probabile che negli intervalli Lei sia più sereno. Ansia e ossessioni aumentano anche sotto stress.
Cordiali saluti,
Posso chiedere che cosa La infastidisce nel contatto fisico? Teme di poter avere una defaillance sessuale?
L'eiaculazione precoce può essere una conseguenza di un problema ansioso.
Questo accade perché l'ansia è un'emozione che si attiva se siamo in pericolo.
E'anche vero che l'ansioso è incapace di leggere correttamente le proprie emozioni.
E' probabile che negli intervalli Lei sia più sereno. Ansia e ossessioni aumentano anche sotto stress.
Cordiali saluti,
[#4]
Utente
A mio parere dottoressa, sono state le critiche o gli atteggiamenti di mia madre a smuovere qualcosa all'interno di me... perché in effetti il giorno prima ero assolutamente sereno in sua compagnia e felice... da quando però ho notato che mia madre guardava me e lei con occhi un po' scettici sono cominciati i "fastidi"... che ora non possono dirsi nemmeno più tali perché si sono tramutati in ansia... "ansia da contatto fisico" o nel mandare messaggi, telefonare,per così dire...
Cordialmente, dottoressa.
Cordialmente, dottoressa.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2k visite dal 16/08/2015.
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