Depressione o disturbo bipolare?
Salve! Sono una ragazza di 19 anni ed è da quando ne ho 15 che sto male. Con l'inizio dell'adolescenza ho iniziato a scoprire me stessa e il mondo e dopo anni di incertezze circa il mio orientamento sessuale ora ho capito di essere pansessuale e non me ne vergogno
Quelli appena passati però sono stati anni difficili per me:continui litigi violenti con i miei genitori, la mia prima cotta finita malissimo, due storie bellissime, ma finite per colpa mia..per anni ho sofferto di attacchi di panico fortissimi, ansia, bulimia, fumavo e bevevo tanto. Ma soprattutto mi ferivo, graffi, tagli, bruciature e lividi autoinflitti erano la mia droga. Piano piano, anno dopo anno, le cose sono migliorate. O almeno pensavo fosse così. Da un anno sto con un ragazzo, ci amiamo, ma ultimamente non mi dedica più le attenzioni di prima perché ha problemi in famiglia. E a me sembra di sprofondare nuovamente nel baratro. Mi sento sola, non ho veri amici e pochissimi conoscenti. Quest'anno mi sono diplomata, pensavo mi sarei sentita subito meglio e che avrei potuto dedicarmi al cinema e al teatro (le cose che amo). Ma non è così. Non ho interesse a fare nulla, mi sento sola, vuota, senza energie. Anche le cose che prima adoravo fare non mi entusiasmano più e persino i rapporti sessuali con il mio ragazzo ormai sono pochi perché non ho più voglia di fare l'amore. Vorrei sentirmi piena di vita e di energia, mma per quanto mi sforzi lascio perdere dopo poco. Così mi metto a fissare il vuoto, a piangere, a pensare al passato e a quanto vorrei tagliarmi di nuovo e sentire dolore fisico per poter dire di essere viva (ma è una cosa che non faccio più da due anni). Eppure in tutto ciò ci sono dei periodi in cui inspiegabilmente sono felicissima! Mi ricordo aprile 2014, ho fatto un viaggio a Parigi ed ero piena di vita, energia, sorrisi..il tutto è sparito dopo 3/4 mesi. Perché? Ora non ho più attacchi di panico, solo un senso di oppressione e solitudine costante.
Io non so più che fare né come reagire.
Quelli appena passati però sono stati anni difficili per me:continui litigi violenti con i miei genitori, la mia prima cotta finita malissimo, due storie bellissime, ma finite per colpa mia..per anni ho sofferto di attacchi di panico fortissimi, ansia, bulimia, fumavo e bevevo tanto. Ma soprattutto mi ferivo, graffi, tagli, bruciature e lividi autoinflitti erano la mia droga. Piano piano, anno dopo anno, le cose sono migliorate. O almeno pensavo fosse così. Da un anno sto con un ragazzo, ci amiamo, ma ultimamente non mi dedica più le attenzioni di prima perché ha problemi in famiglia. E a me sembra di sprofondare nuovamente nel baratro. Mi sento sola, non ho veri amici e pochissimi conoscenti. Quest'anno mi sono diplomata, pensavo mi sarei sentita subito meglio e che avrei potuto dedicarmi al cinema e al teatro (le cose che amo). Ma non è così. Non ho interesse a fare nulla, mi sento sola, vuota, senza energie. Anche le cose che prima adoravo fare non mi entusiasmano più e persino i rapporti sessuali con il mio ragazzo ormai sono pochi perché non ho più voglia di fare l'amore. Vorrei sentirmi piena di vita e di energia, mma per quanto mi sforzi lascio perdere dopo poco. Così mi metto a fissare il vuoto, a piangere, a pensare al passato e a quanto vorrei tagliarmi di nuovo e sentire dolore fisico per poter dire di essere viva (ma è una cosa che non faccio più da due anni). Eppure in tutto ciò ci sono dei periodi in cui inspiegabilmente sono felicissima! Mi ricordo aprile 2014, ho fatto un viaggio a Parigi ed ero piena di vita, energia, sorrisi..il tutto è sparito dopo 3/4 mesi. Perché? Ora non ho più attacchi di panico, solo un senso di oppressione e solitudine costante.
Io non so più che fare né come reagire.
[#1]
Gentile ragazza,
probabilmente ha compensato le sue carenze, derivanti dal suo passato familiare, con il rapporto sentimentale con il suo ragazzo, ma ora che questo rapporto risente di difficoltà, seppure esterne al vostro rapporto di coppia, ovviamente le stesse carenze tornano a farsi sentire con forza.
La cosa ideale perciò è rafforzare la sua personalità, recandosi da uno psicoterapeuta ed affrontando/risolvendo i nodi irrisolti nelle relazioni con la sua famiglia di origine.
Fatto questo, sarà tutto più facile.
Cordiali saluti
probabilmente ha compensato le sue carenze, derivanti dal suo passato familiare, con il rapporto sentimentale con il suo ragazzo, ma ora che questo rapporto risente di difficoltà, seppure esterne al vostro rapporto di coppia, ovviamente le stesse carenze tornano a farsi sentire con forza.
La cosa ideale perciò è rafforzare la sua personalità, recandosi da uno psicoterapeuta ed affrontando/risolvendo i nodi irrisolti nelle relazioni con la sua famiglia di origine.
Fatto questo, sarà tutto più facile.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#2]
Gentile ragazza
Noi da qui possiamo certamente ascoltare la tua sofferenza ma non possiamo aiutarti perché il mezzo non lo permette e perché ritengo che tu abbia bisogno di un aiuto specialistico.
Va bene che ora non ti tagli più ma è importante imparare a riconoscere quegli stati e a gestirli con strategie più funzionali. Soprattutto è ciò che conduce a tale sofferenza che deve essere capito e risolto.
Hai tutto il diritto di vivere una vita piena e quindi l ' indicazione per la consulenza psicologica o psichiatrica è opportuna.
Cordiali saluti
Noi da qui possiamo certamente ascoltare la tua sofferenza ma non possiamo aiutarti perché il mezzo non lo permette e perché ritengo che tu abbia bisogno di un aiuto specialistico.
Va bene che ora non ti tagli più ma è importante imparare a riconoscere quegli stati e a gestirli con strategie più funzionali. Soprattutto è ciò che conduce a tale sofferenza che deve essere capito e risolto.
Hai tutto il diritto di vivere una vita piena e quindi l ' indicazione per la consulenza psicologica o psichiatrica è opportuna.
Cordiali saluti
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile Ragazza,
Con un passato di tale e tanta sofferenza, il non autoledersi non equivale di certo alla guarigione, ma semplicemente all'assenza di sintomatologia.
La guarigione obbliga ad un processo di cicatrizzazione profonda.....
Avrebbe dovuta aiutarla uno psicologo....queste problematiche così complesse e profonde, non passano da sole.
Ci pensi e, se desidera, ci faccia sapere.
Con un passato di tale e tanta sofferenza, il non autoledersi non equivale di certo alla guarigione, ma semplicemente all'assenza di sintomatologia.
La guarigione obbliga ad un processo di cicatrizzazione profonda.....
Avrebbe dovuta aiutarla uno psicologo....queste problematiche così complesse e profonde, non passano da sole.
Ci pensi e, se desidera, ci faccia sapere.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.5k visite dal 06/08/2015.
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