Problemi relazionali di una ragazzina di 15 anni
Buongiorno a tutti! Sono il papà di una ragazzina di 15 anni che ultimamente (precisamente da qualche anno a questa parte) mi sta dando da pensare. Entro nel dettaglio... mia figlia è sempre stata una bambina difficile. In prima media a scuola non parlava mai con nessun compagno, a fatica con i professori. Ha frequentato una sezione con il corso musicale, e lo studio di uno strumento musicale l'ha un po' aiutata ad aprirsi. Ora parla un po' di più, quest'estate ha frequentato i centri estivi dell'oratorio come animatrice (è il primo anno che lo fa...) e va un po' meglio... Per il rendimento scolastico non ha mai avuto problemi. La cosa che noto e mi fa pensare è che mia figlia parla quasi esclusivamente con ragazze che hanno dai 18 anni in su. Ha solo un'amica che si porta dietro dalle elementari (quindi sua coetanea) con cui parla, per il resto stringe relazioni di "amicizia" con persone molto più grandi di lei. Diciamo che è una ragazza maschiaccio: non si trucca mai, si veste sempre come un maschio, ecc... Non esce mai ma parla sempre con queste ragazze più grandi di lei (soprattutto una) sempre con whatsapp... diciamo che preferisce sempre stare al cellulare. Solo recentamente l'ho vista un po' più uscire, ma sempre con le stesse 2-3 persone e più grandi di lei. C'è anche da dire che i suoi coetanei la chiamano spesso "sfigata" perchè non va in discoteca come fanno loro, poi le dicono "sei nata uomo" e cose offensive del genere. Inoltre gioca a calcio, e molti le fanno notare che non va bene. Tiene sempre i capelli corti e cose del genere.... Inoltre, nella mia famiglia ci sono stati dei problemi. La mia ex moglie (la madre della ragazza in questione) ha abbandonato la famiglia quando la ragazza era piccola (ha dei problemi psichiatrici). Siccome io lavoro a tempo pieno, ho dovuto "lasciare" la figlia a tempo pieno dai nonni. Dopo anni, mi sono risposato, e la ragazza non voleva venire a vivere con me e la mia nuova moglie, ci abbiamo impiegato più di un anno a convincerla a venire con noi. Poi ho avuto con la mia nuova moglie altri due figli maschi, che hanno 2 e 7 anni. Mia figlia non vuole più parlare con sua mamma, ma chiama "mamma" mia moglie... Ultima cosa.... un ragazzo che ha più di 22 anni che mia figlia conosce da più di due anni ha mostrato un interesse nei suoi confronti. Mia figlia non capisce il significato della coppia, cioè non capisce il senso di due persone che si mettono assieme. Premesso che questo ragazzo è a posto e sia io che mia moglie non abbiamo nulla in contrario anche se ci sono quasi 8 anni di differenza, mia figlia sta andando un po' in crisi, non perchè questo ragazzo stia insistendo, ma perchè lei non è capace ad affrontare la cosa, cioè preferisce comunicare con lui scrivendo stati su whatsapp o cose del genere, cioè sempre in modo indiretto. Io so che lui ogni tanto le scrive ma lei non gli risponde e qualche volta l'ha anche bloccato. Quali sono le cause di queste "anomalie comportamentali"? grazie a tutti!
[#1]
Buongiorno signor Papà,
dalle sue parole mi sembra che Lei sia un padre molto attento a sua figlia, capace di notare i particolari. Tuttavia come ogni genitore di un adolescente rimane all'oscuro di molte cose che possono creare preoccupazione.
Una delle cose importanti è farsi un elenco di domande da fare ai nostri figli, cose che vorremmo sapere e non abbiamo il coraggio di fare. Osservare poi cosa guarda in tv sul pc la ragazza e contestualizzarle ai suoi interessi.
Un esempio pratico. Un giorno viene da me una madre che temeva che sua figlia frequentasse "brutte compagnie" Attraverso uno sceneggiato televisivo in cui una ragazza faceva uso di sostanze, la madre cominciò a parlare dei personaggi dello sceneggiato e la conversazione andò spontaneamente sulla vita personale della figlia. Insieme vennero nel mio studio e quello che appariva un grande problema si risolse in poche sedute.
Occorre seguire i ragazzi nei loro interessi, nelle loro amicizie, parlare del più e del meno con loro, creare lo spazio per avere una comunicazione più profonda.
Raggiunta tale tipo di comunicazione si può cominciare a contestualizzare le domande che all'inizio pensavamo difficili e alle quali immaginavamo che nostro figlio non avrebbe mai potuto rispondere. Solo a questo punto possiamo valutare la qualità del problema e chiedere aiuto se per caso non abbiamo trovato nel frattempo una soluzione.
dalle sue parole mi sembra che Lei sia un padre molto attento a sua figlia, capace di notare i particolari. Tuttavia come ogni genitore di un adolescente rimane all'oscuro di molte cose che possono creare preoccupazione.
Una delle cose importanti è farsi un elenco di domande da fare ai nostri figli, cose che vorremmo sapere e non abbiamo il coraggio di fare. Osservare poi cosa guarda in tv sul pc la ragazza e contestualizzarle ai suoi interessi.
Un esempio pratico. Un giorno viene da me una madre che temeva che sua figlia frequentasse "brutte compagnie" Attraverso uno sceneggiato televisivo in cui una ragazza faceva uso di sostanze, la madre cominciò a parlare dei personaggi dello sceneggiato e la conversazione andò spontaneamente sulla vita personale della figlia. Insieme vennero nel mio studio e quello che appariva un grande problema si risolse in poche sedute.
Occorre seguire i ragazzi nei loro interessi, nelle loro amicizie, parlare del più e del meno con loro, creare lo spazio per avere una comunicazione più profonda.
Raggiunta tale tipo di comunicazione si può cominciare a contestualizzare le domande che all'inizio pensavamo difficili e alle quali immaginavamo che nostro figlio non avrebbe mai potuto rispondere. Solo a questo punto possiamo valutare la qualità del problema e chiedere aiuto se per caso non abbiamo trovato nel frattempo una soluzione.
Dr.ssa Marica Malagutti
[#2]
Gentile Utente,
Dire quali sono le cause di queste anomalie comportamentali, online, non è davvero possibile.
Bisogna distinguere, in sede diagnostica, se trattasi di comportamento o di personalità, di problematiche psichiche o relazionai.....sono macro categorie totalmente differenti.
Il tutto amplificato dall'età, che non è di certo dalla facile lettura, e dal l'abbandono della mamma che, da quanto leggo, non stava affatto bene.
Non perda altro tempo e la faccia seguire da uno psicologo, a diagnosi clinica effettuata potranno rispondere alle sue domande che, nel tempo, potranno trasformarsi in vere risorse per la vita della vostra ragazzina.
Auguri di tutto.
Dire quali sono le cause di queste anomalie comportamentali, online, non è davvero possibile.
Bisogna distinguere, in sede diagnostica, se trattasi di comportamento o di personalità, di problematiche psichiche o relazionai.....sono macro categorie totalmente differenti.
Il tutto amplificato dall'età, che non è di certo dalla facile lettura, e dal l'abbandono della mamma che, da quanto leggo, non stava affatto bene.
Non perda altro tempo e la faccia seguire da uno psicologo, a diagnosi clinica effettuata potranno rispondere alle sue domande che, nel tempo, potranno trasformarsi in vere risorse per la vita della vostra ragazzina.
Auguri di tutto.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
Grazie dottori per le vostre risposte! Quindi voi ritenete sia meglio farla vedere da uno psicoterapeuta? Come posso proporglielo? Perchè non penso abbia molta voglia di andarci, in quanto le dà fastidio quando qualcuno la osserva e le dice cosa deve o non deve fare...
Personalmente, mi sono recato da uno psicoterapeuta per chiedere consiglio spiegando la situazione così come ho scritto nel post, lui non ha mai parlato con mia figlia ma ha detto che l'abbandono della mamma non è correlato con il fatto che lei non parla con i suoi coetanei... per quello non capisco quale evento lo abbia scatenato e come rimediare e soprattutto se sia necessario intervenire...
Ancora grazie.
Personalmente, mi sono recato da uno psicoterapeuta per chiedere consiglio spiegando la situazione così come ho scritto nel post, lui non ha mai parlato con mia figlia ma ha detto che l'abbandono della mamma non è correlato con il fatto che lei non parla con i suoi coetanei... per quello non capisco quale evento lo abbia scatenato e come rimediare e soprattutto se sia necessario intervenire...
Ancora grazie.
[#4]
Utente
Un'altra cosa... per il ragazzo che le va dietro è meglio che la incoraggi? Visto che so che anche lei nutre dei sentimenti per lui, però fa fatica a reggere delle situazioni del genere che sono sconosciute per lei. Però io penso che finchè non si vivono determinate situazioni, non ci si sblocca, giusto? Cosa mi consigliate in merito?
[#5]
Gentile Utente,
io credo che la ragazza non debba essere seguita da nessuno psicologo e non vedo perché patologizzare qualcosa che di patologico non ha proprio nulla.
Lei genitore ha fatto benissimo a parlare di queste Sue problematiche con uno psicologo. I genitori degli adolescenti sono spesso turbati dal cambiamento dei figli che diventano da un giorno all'altro dei perfetti sconosciuti (Legga il libro di Alberto Pellai sull'adolescenza "Questa casa non è un albergo!").
Siamo noi adulti a fare fatica con i ragazzi, ma davvero parli con Sua figlia, si confronti anche con Sua moglie che mi pare sia stata molto brava a conquistare la fiducia della ragazza.
Oggi gli adolescenti (ma ahimè anche molti adulti) vivono attaccati al telefono e perdono un pezzo di vita reale. Ma quali sono le stranezze di Sua figlia, secondo Lei?
E se la ragazza ha 15 anni ci sta che non abbia molta esperienza e forse, per ragioni sue personalissime, non è neppure interessata al 22enne che le gira attorno.
Se così fosse, dov'è il problema?
io credo che la ragazza non debba essere seguita da nessuno psicologo e non vedo perché patologizzare qualcosa che di patologico non ha proprio nulla.
Lei genitore ha fatto benissimo a parlare di queste Sue problematiche con uno psicologo. I genitori degli adolescenti sono spesso turbati dal cambiamento dei figli che diventano da un giorno all'altro dei perfetti sconosciuti (Legga il libro di Alberto Pellai sull'adolescenza "Questa casa non è un albergo!").
Siamo noi adulti a fare fatica con i ragazzi, ma davvero parli con Sua figlia, si confronti anche con Sua moglie che mi pare sia stata molto brava a conquistare la fiducia della ragazza.
Oggi gli adolescenti (ma ahimè anche molti adulti) vivono attaccati al telefono e perdono un pezzo di vita reale. Ma quali sono le stranezze di Sua figlia, secondo Lei?
E se la ragazza ha 15 anni ci sta che non abbia molta esperienza e forse, per ragioni sue personalissime, non è neppure interessata al 22enne che le gira attorno.
Se così fosse, dov'è il problema?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#6]
Utente
Innanzitutto grazie per la risposta dott.ssa Pileci.
Non è tanto questione di stranezze, è solo che mi sembra "normale" (anche se ormai la parola "normale" non ha più tanto senso...) che mia figlia stringa amicizie con suoi o sue coetanee, e non esclusivamente con ragazze e ragazzi maggiorenni. Non vorrei che questo potesse costituire un problema nel futuro.... per quello sono interessato!
Io personalmente sarei contento se si fidanzasse - non mi interessa particolarmente che il ragazzo abbia quasi 8 anni in più di lei (tra me e mia moglie ci sono molti più anni di differenza...) - ma solo se vuole lei (questo poi è un solo un mio personalissimo parere, poi fa come vuole lei, quindi non c'è alcun problema in merito).
Comunque, da quando ha il merlo che le gira attorno ha acquistato molta più fiducia in se stessa e ha iniziato ad uscire di più e la vedo un po' più spigliata (come ho scritto nel primo post, è sempre stata una bambina più che chiusa di carattere). Inoltre ha iniziato a non andare più bene a scuola come prima (ora è al primo anno delle superiori), sarà anche perchè è una situazione nuova o non so (non che sia un problema perchè è comunque sempre più che sufficiente in tutte le materie).
Cioè io la vorrei un po' incoraggiare (non forzare!) col ragazzo perchè sto vedendo quale effetto positivo stia avendo su di lei, poi naturalmente sta a lei la decisione. Io conosco il ragazzo e anche mia moglie ci ha parlato assieme, e non abbiamo alcuna riserva.
Non è tanto questione di stranezze, è solo che mi sembra "normale" (anche se ormai la parola "normale" non ha più tanto senso...) che mia figlia stringa amicizie con suoi o sue coetanee, e non esclusivamente con ragazze e ragazzi maggiorenni. Non vorrei che questo potesse costituire un problema nel futuro.... per quello sono interessato!
Io personalmente sarei contento se si fidanzasse - non mi interessa particolarmente che il ragazzo abbia quasi 8 anni in più di lei (tra me e mia moglie ci sono molti più anni di differenza...) - ma solo se vuole lei (questo poi è un solo un mio personalissimo parere, poi fa come vuole lei, quindi non c'è alcun problema in merito).
Comunque, da quando ha il merlo che le gira attorno ha acquistato molta più fiducia in se stessa e ha iniziato ad uscire di più e la vedo un po' più spigliata (come ho scritto nel primo post, è sempre stata una bambina più che chiusa di carattere). Inoltre ha iniziato a non andare più bene a scuola come prima (ora è al primo anno delle superiori), sarà anche perchè è una situazione nuova o non so (non che sia un problema perchè è comunque sempre più che sufficiente in tutte le materie).
Cioè io la vorrei un po' incoraggiare (non forzare!) col ragazzo perchè sto vedendo quale effetto positivo stia avendo su di lei, poi naturalmente sta a lei la decisione. Io conosco il ragazzo e anche mia moglie ci ha parlato assieme, e non abbiamo alcuna riserva.
[#7]
"Perchè non penso abbia molta voglia di andarci, in quanto le dà fastidio quando qualcuno la osserva e le dice cosa deve o non deve fare..."
Gli psicologi non fanno nulla di tutto questo.
Dovrebbe, con garbo, dirle che è in pensiero ed inoltre sia l'abbandono che le problematiche psichiatriche della madre non sono da sottovalutare, non ultima la possibile familiarità.
Per questo una valutazione sarebbe da suggerire, l'adolescenza slatentizza frequenti problematiche silenti....
Gli psicologi non fanno nulla di tutto questo.
Dovrebbe, con garbo, dirle che è in pensiero ed inoltre sia l'abbandono che le problematiche psichiatriche della madre non sono da sottovalutare, non ultima la possibile familiarità.
Per questo una valutazione sarebbe da suggerire, l'adolescenza slatentizza frequenti problematiche silenti....
[#9]
Utente
Finora ho raccolto i seguenti vostri consigli:
1) "non perda altro tempo, vada subito da uno psicologo"
2) "non serve alcun specialista perchè non c'è nulla di patologico..."
3) "potrebbe avere dei problemi psichiatrici"
Devo dire che sono ancora più in confusione di prima....
Potete chiarire meglio per favore? Grazie a tutti.
1) "non perda altro tempo, vada subito da uno psicologo"
2) "non serve alcun specialista perchè non c'è nulla di patologico..."
3) "potrebbe avere dei problemi psichiatrici"
Devo dire che sono ancora più in confusione di prima....
Potete chiarire meglio per favore? Grazie a tutti.
[#10]
Sono solo ipotesi, ma senza la valutazione della paziente- cioè sua figlia - e l'anammesi della storia di vita del madre, non so dirle
Non so dirle con certezza, per questo le suggerisco di non sottovalutare nulla e di richiedere una diagnosi.
C'è differenza se trattasi di adolescenza ...già difficile di suo..:
Di disturbi dell'umore ..
Di problematiche inerenti l'orientamento sessuale...
Di difficoltà relazionali...
Di familiarità con le problematiche materne..
Di altro.
Se fosse mia figlia, chiederei una valutazione psicologicica e poi può decidere di conseguenza o stare tranquillo.
Non so dirle con certezza, per questo le suggerisco di non sottovalutare nulla e di richiedere una diagnosi.
C'è differenza se trattasi di adolescenza ...già difficile di suo..:
Di disturbi dell'umore ..
Di problematiche inerenti l'orientamento sessuale...
Di difficoltà relazionali...
Di familiarità con le problematiche materne..
Di altro.
Se fosse mia figlia, chiederei una valutazione psicologicica e poi può decidere di conseguenza o stare tranquillo.
[#11]
Cercherò di chiarire al meglio.
Per prima cosa siamo online, quindi tutto va preso con le pinze.
Il consulto online serve per orientare l'utente su cosa sia utile fare, non sono diagnosi, ne terapie.
Non scrive ad un solo professionista, ma ad un portale ed ognuno di noi le risponde con scienza e coscienza , in funzione della formazione, esperienza, pratica clinica, essere o non essere madre e così via.
Decisa lei, lei è il padre, del resto ha sentito più campane...
Per prima cosa siamo online, quindi tutto va preso con le pinze.
Il consulto online serve per orientare l'utente su cosa sia utile fare, non sono diagnosi, ne terapie.
Non scrive ad un solo professionista, ma ad un portale ed ognuno di noi le risponde con scienza e coscienza , in funzione della formazione, esperienza, pratica clinica, essere o non essere madre e così via.
Decisa lei, lei è il padre, del resto ha sentito più campane...
[#14]
Utente
Aspetti dott.ssa Randone, ho riletto meglio il suo post e mi è venuta in mente una cosa. A proposito dell'orientamento sessuale, lei gioca in una squadra di calcio di sole ragazze in cui la maggior parte delle ragazze sono omossessuali e si fidanzano tra loro.... lei quindi è immersa in un ambiente del genere. A dire la verità, le sue compagne di squadra hanno l'aspetto fisico dei maschi, non si direbbe siano ragazze nemmeno a pochi centrimetri di distanza....
Potrebbero esserci dubbi del genere e questi potrebbero essere cause di questi comportamenti "strani"? Se avesse davvero dubbi del genere (naturalmente non me ne ha mai parlato) sarebbe meglio aiutarla in qualche modo.
Inoltre ho letto sul web che l'omosessualità femminile si sviluppa di più dove manca un esempio di femminilità o dove è mancata la mamma per qualche motivazione (questo è il caso).
Potrebbero esserci dubbi del genere e questi potrebbero essere cause di questi comportamenti "strani"? Se avesse davvero dubbi del genere (naturalmente non me ne ha mai parlato) sarebbe meglio aiutarla in qualche modo.
Inoltre ho letto sul web che l'omosessualità femminile si sviluppa di più dove manca un esempio di femminilità o dove è mancata la mamma per qualche motivazione (questo è il caso).
[#16]
Gentile Utente,
a me pare che Lei sia un papà attento, ma forse un pochino in ansia per questa ragazza che sta sbocciando. Lei che dice?
Ribadisco che ha fatto bene a contattare Lei uno psicologo perché non è facile essere genitori e perché alcune questioni possono spaventare i genitori.
Inoltre non so se Lei parla e si confronta con Sua moglie di queste perplessità: Sua moglie di che parere è a riguardo? Con un po' di distanza, magari Sua moglie può cogliere meglio la situazione e rendersi conto se Lei è un po' troppo invischiato nella situazione.
Quanto al gioco del calcio... ho allenato per anni ragazzine della stessa età di Sua figlia ( https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1448-allenare-il-corpo-e-la-mente.html ) ma di situazioni che automaticamente e che per forza di cose finissero in una certa maniera non ne ho mai viste. Il fatto è che l'adolescenza, come già precisato sopra, è un capitolo a parte ed è fisiologico fare esperienze che mettano i ragazzi nella condizione di ampliare tutte le possibilità che hanno a disposizione.
Ma se davvero Sua figlia si innamorasse di un'altra ragazza, non avrebbe bisogno neppure in questo caso di uno psicologo, perché l'omosessualità NON è una malattia da curare attraverso l'aiuto specialistico di uno psicologo psicoterapeuta.
Per tutte queste ragioni mi pare che Lei sia un po' in ansia e lo comprendo: si tratta della Sua prima figlia, l'unica di sesso femminile e Lei è il genitore eterologo che funge da primo modello per le relazioni con i ragazzi, ecc...
Non so se si sente in colpa per aver divorziato dalla mamma della ragazza, ma tenga presente che gli esseri umani hanno ottime capacità di adattamento e, se i nonni che hanno accudito la bimba per tanto tempo, sono state figure di attaccamento significative per la bimba, allora possiamo dire -con tutti i limiti della distanza- che la ragazza non corre alcun rischio per non aver avuto la mamma, anzi ne è stata tutelata dall'assenza, considerati i gravi problemi della signora.
In ogni caso non perda occasione per parlare con Sua figlia: è molto importante che abbia accanto un papà attento quale è Lei ma anche che sappia ascoltare e comprendere e che non abbia alcun timore di reggere le sfide che gli adolescenti lanciano agli adulti proprio per mettere se stessi alla prova.
Se invece sente di essere in ansia o in difficoltà, allora può Lei stesso tornare dallo stesso professionista che aveva già contattato e che già conosce la situazione e farsi aiutare a superare questo momento che, comprensibilmente, fa nascere dubbi e perplessità. Non stresserei una ragazza di 15 anni.
Cordiali saluti,
a me pare che Lei sia un papà attento, ma forse un pochino in ansia per questa ragazza che sta sbocciando. Lei che dice?
Ribadisco che ha fatto bene a contattare Lei uno psicologo perché non è facile essere genitori e perché alcune questioni possono spaventare i genitori.
Inoltre non so se Lei parla e si confronta con Sua moglie di queste perplessità: Sua moglie di che parere è a riguardo? Con un po' di distanza, magari Sua moglie può cogliere meglio la situazione e rendersi conto se Lei è un po' troppo invischiato nella situazione.
Quanto al gioco del calcio... ho allenato per anni ragazzine della stessa età di Sua figlia ( https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1448-allenare-il-corpo-e-la-mente.html ) ma di situazioni che automaticamente e che per forza di cose finissero in una certa maniera non ne ho mai viste. Il fatto è che l'adolescenza, come già precisato sopra, è un capitolo a parte ed è fisiologico fare esperienze che mettano i ragazzi nella condizione di ampliare tutte le possibilità che hanno a disposizione.
Ma se davvero Sua figlia si innamorasse di un'altra ragazza, non avrebbe bisogno neppure in questo caso di uno psicologo, perché l'omosessualità NON è una malattia da curare attraverso l'aiuto specialistico di uno psicologo psicoterapeuta.
Per tutte queste ragioni mi pare che Lei sia un po' in ansia e lo comprendo: si tratta della Sua prima figlia, l'unica di sesso femminile e Lei è il genitore eterologo che funge da primo modello per le relazioni con i ragazzi, ecc...
Non so se si sente in colpa per aver divorziato dalla mamma della ragazza, ma tenga presente che gli esseri umani hanno ottime capacità di adattamento e, se i nonni che hanno accudito la bimba per tanto tempo, sono state figure di attaccamento significative per la bimba, allora possiamo dire -con tutti i limiti della distanza- che la ragazza non corre alcun rischio per non aver avuto la mamma, anzi ne è stata tutelata dall'assenza, considerati i gravi problemi della signora.
In ogni caso non perda occasione per parlare con Sua figlia: è molto importante che abbia accanto un papà attento quale è Lei ma anche che sappia ascoltare e comprendere e che non abbia alcun timore di reggere le sfide che gli adolescenti lanciano agli adulti proprio per mettere se stessi alla prova.
Se invece sente di essere in ansia o in difficoltà, allora può Lei stesso tornare dallo stesso professionista che aveva già contattato e che già conosce la situazione e farsi aiutare a superare questo momento che, comprensibilmente, fa nascere dubbi e perplessità. Non stresserei una ragazza di 15 anni.
Cordiali saluti,
[#17]
Utente
Dottori vi ringrazio davvero tanto! Sì, in effetti sono un po' in ansia per mia figlia.... naturalmente cerco di non farglielo capire, ne parlo con mia moglie quando mia figlia non è in casa. Solo che mi sento l'unico responsabile per mia figlia, mi sembra un po' che mia moglie pensi principalmente ai nostri figli maschi (visto che sono anche i suoi) e trascuri un po' mia figlia. Cioè mia figlia è attaccata a me, chiama sempre me quando è in giro, anche se chiama "mamma" mia moglie, non è che abbiano un grande rapporto....
Saluti
Saluti
[#18]
"Solo che mi sento l'unico responsabile..."
Questo è comprensibilissimo, ma condividere i Suoi timori anche con Sua moglie è assolutamente utile per Lei. Come già detto, va bene essere responsabili, va bene anche essere un pochino in apprensione perché Sua figlia sta crescendo, sta cambiando e quindi anche voi genitori cambiate e crescete insieme ai vostri figli.
Cambia il modo di relazionarsi con lei, ma potete stare insieme e accanto a lei senza essere preoccupati.
Anche perché l'ADOLESCENZA NON E' UNA MALATTIA.
E sebbene sia un periodo di passaggio, che può generare delle crisi, non è necessariamente un periodo di difficoltà o di stranezze.
Piuttosto, se dal Suo punto di vista ritiene che Sua figlia sia un po' "strana", colga l'occasione per fare qualche domanda. Ad esempio: "Come ti trovi con i tuoi compagni di classe?" (o della squadra)
Magari Sua figlia non si trova bene con i compagni di classe e quindi è più a suo agio con ragazzi più grandi.
Oppure vuole emulare i ragazzi più grandi, ecc...
Dall'esterno la realtà a volte ci sembra strana, ma poi -se proviamo a porre qualche semplice domanda- riusciamo a capire il punto di vista dell'altro.
In ogni caso, sia sereno e si goda il Suo ruolo di papà!
Consiglio: tra i libri di Alberto Pellai ce ne sono moltissime dedicate ad adolescenti e genitori. Magari può leggere qualcosa e capire che ciò che Lei sta passando ora è comune a tutti i genitori. Normalizzare un'esperienza è la migliore "cura"!
Cordiali saluti,
Questo è comprensibilissimo, ma condividere i Suoi timori anche con Sua moglie è assolutamente utile per Lei. Come già detto, va bene essere responsabili, va bene anche essere un pochino in apprensione perché Sua figlia sta crescendo, sta cambiando e quindi anche voi genitori cambiate e crescete insieme ai vostri figli.
Cambia il modo di relazionarsi con lei, ma potete stare insieme e accanto a lei senza essere preoccupati.
Anche perché l'ADOLESCENZA NON E' UNA MALATTIA.
E sebbene sia un periodo di passaggio, che può generare delle crisi, non è necessariamente un periodo di difficoltà o di stranezze.
Piuttosto, se dal Suo punto di vista ritiene che Sua figlia sia un po' "strana", colga l'occasione per fare qualche domanda. Ad esempio: "Come ti trovi con i tuoi compagni di classe?" (o della squadra)
Magari Sua figlia non si trova bene con i compagni di classe e quindi è più a suo agio con ragazzi più grandi.
Oppure vuole emulare i ragazzi più grandi, ecc...
Dall'esterno la realtà a volte ci sembra strana, ma poi -se proviamo a porre qualche semplice domanda- riusciamo a capire il punto di vista dell'altro.
In ogni caso, sia sereno e si goda il Suo ruolo di papà!
Consiglio: tra i libri di Alberto Pellai ce ne sono moltissime dedicate ad adolescenti e genitori. Magari può leggere qualcosa e capire che ciò che Lei sta passando ora è comune a tutti i genitori. Normalizzare un'esperienza è la migliore "cura"!
Cordiali saluti,
[#23]
Gentile Signor Papà,
premesso che concordo con le mie colleghe per quanto sopra detto, volevo aggiungere che se anche se sua moglie non è madre naturale di sua figlia, ha comunque una responsabilità morale, civile proprio in quanto figlia di suo marito, Quindi sarebbe bene cercare un punto in comune per dare le migliori cure genitoriali alla ragazza dato dal fatto anche che la madre naturale non se ne può prendere cura.
Cordiali saluti
e ci tenga aggiornate
premesso che concordo con le mie colleghe per quanto sopra detto, volevo aggiungere che se anche se sua moglie non è madre naturale di sua figlia, ha comunque una responsabilità morale, civile proprio in quanto figlia di suo marito, Quindi sarebbe bene cercare un punto in comune per dare le migliori cure genitoriali alla ragazza dato dal fatto anche che la madre naturale non se ne può prendere cura.
Cordiali saluti
e ci tenga aggiornate
[#24]
Utente
Grazie per la risposta dott.ssa Malagutti, lo so non è per niente facile però. Io lavoro tutto il giorno, mentre mia moglie solo al mattino, quindi è lei che ci sta più a contatto con mia figlia. E' un po' come se ci fossimo divisi nella cura dei figli.... io mi occupo della ragazza e lei più dei due bambini. So che non è una situazione ideale...
Inoltre non so quanto possa contare il fatto che chiami mia moglie "mamma", perchè il rapporto tra loro due è un po' particolare, nel senso che mia moglie la tratta come se fosse la schiavetta di casa essendo l'unica figlia femmina ed è anche un po' dispotica (nel senso che dà ordini) sia nei suoi confronti che in quelli degli altri maschietti. E' un po' troppo severa secondo me me, e pretende troppo da loro. Per esempio, con il maschietto più grande vuole obbligatoriamente che faccia i compiti delle vacanze tutti i giorni (a partire da subito dopo la fine della scuola), mentre per me avrebbe potuto anche prendersi un po' di pausa e iniziarli tipo in questo periodo....
Nonostante questo, io e mia moglie non ci facciamo vedere mai in disaccordo davanti ai ragazzi.
Inoltre non so quanto possa contare il fatto che chiami mia moglie "mamma", perchè il rapporto tra loro due è un po' particolare, nel senso che mia moglie la tratta come se fosse la schiavetta di casa essendo l'unica figlia femmina ed è anche un po' dispotica (nel senso che dà ordini) sia nei suoi confronti che in quelli degli altri maschietti. E' un po' troppo severa secondo me me, e pretende troppo da loro. Per esempio, con il maschietto più grande vuole obbligatoriamente che faccia i compiti delle vacanze tutti i giorni (a partire da subito dopo la fine della scuola), mentre per me avrebbe potuto anche prendersi un po' di pausa e iniziarli tipo in questo periodo....
Nonostante questo, io e mia moglie non ci facciamo vedere mai in disaccordo davanti ai ragazzi.
[#25]
Gentile signor Papà.
più leggo le Sue risposte, più è evidente la sua attenzione verso la sua famiglia anche nel cercare un equilibrio tra tutti i suoi componenti, rispettando il ruolo della moglie e cercando di far evitare ai figli i momenti di discussione.
Non so come è organizzato il suo tempo libero, tuttavia le consiglio di portarsi fuori di casa, per un giro, piuttosto che per fare la spesa o altro per chiacchierare del più o del meno, per fare qualcosa insieme e alternativamente con sua figlia, poi esca con i suoi figli e poi con tutti insieme. Questo potrebbe avere diversi vantaggi:
- sollevare un pò sua moglie dal gestire i figli, dato che Lei lavora tutto il giorno e la signora mezza giornata
- avere un momento esclusivo tra lei e i suoi figli
Precedentemente ha detto che sua figlia se ha bisogno la chiama e questo è una cosa molto importante, dovrebbe riuscire, tuttavia, ad ampliare il livello di comunicazione per vedere come vive le sue amicizie, la sua adolescenza. L'importante è non avere fretta e cercare una comunicazione sempre più aperta.
Cordiali saluti
più leggo le Sue risposte, più è evidente la sua attenzione verso la sua famiglia anche nel cercare un equilibrio tra tutti i suoi componenti, rispettando il ruolo della moglie e cercando di far evitare ai figli i momenti di discussione.
Non so come è organizzato il suo tempo libero, tuttavia le consiglio di portarsi fuori di casa, per un giro, piuttosto che per fare la spesa o altro per chiacchierare del più o del meno, per fare qualcosa insieme e alternativamente con sua figlia, poi esca con i suoi figli e poi con tutti insieme. Questo potrebbe avere diversi vantaggi:
- sollevare un pò sua moglie dal gestire i figli, dato che Lei lavora tutto il giorno e la signora mezza giornata
- avere un momento esclusivo tra lei e i suoi figli
Precedentemente ha detto che sua figlia se ha bisogno la chiama e questo è una cosa molto importante, dovrebbe riuscire, tuttavia, ad ampliare il livello di comunicazione per vedere come vive le sue amicizie, la sua adolescenza. L'importante è non avere fretta e cercare una comunicazione sempre più aperta.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 26 risposte e 14.2k visite dal 05/08/2015.
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