Bambina 10 anni problemi caratteriali
Buonasera, ho 40 anni e mia moglie ne ha 38, abbiamo una figlia di 10 anni.
Da qualche mese i rapporti con nostra figlia sono sempre più litigiosi. E' una bambina intelligente (ha sempre avuto voti ottimi a scuola) e molto sensibile. Ma non le piace rispettare le nostre indicazioni, non si impegna a rimettere a posto le sue cose e si pone sempre in contrasto per qualsiasi cosa; faccio alcuni esempi:
- si cambia i vestiti spessisimo;
- abbina ostinatamente i colori dei vestiti, con le scarpe, lo zaino della scuola etc.;
- vuole sempre vestirsi leggerissima anche se il tempo non lo consiglierebbe;
- non le piacciono più la maggior parte dei vestiti che ha (ne ha diversi xchè quest'anno è passata a Comunione...)
- vuole che la sua camera in ordine, ma non vuole farlo lei (porta in camera nostra i vestiti da ripiegare, le scarpe etc.),
- è molto gelosa della mamma, x i vestiti, la pettinatura etc.
- d'estate è voluta uscire tutte le sere ! (con noi od altri parenti).
- non vuole partecipare assolutamente alle piccole faccende domestiche in cui vogliamo coinvolgerla (tranne la preparazione dei dolci);
- è molto pignola x la scuola, e si approfitta della presenza della madre in casa (non lavora più da quando è nata lei), ad esempio si fa scrivere i temi dalla mamma, mentre lei li detta.
Insomma c'è continuamente la possibilità di conflitto in casa e infatti quasi tutti i giorni succede qualcosa e a quel punto i litigi sono molto forti, ma lei non molla.
Purtroppo anche noi genitori non riusciamo sempre ad essere uniti nel rimprovero e la mamma a volte tende a prendere alla fine quasi le sue difese.
Vorremmo capire se non sia il caso di parlare tutti insieme con qualche esperto in materia x cercare di ristabilire una situazione che ormai ci sta sfuggendo di mano, o se sia più semplicemente un anticipo dell'adolescenza!!
Grazie in anticipo.
Da qualche mese i rapporti con nostra figlia sono sempre più litigiosi. E' una bambina intelligente (ha sempre avuto voti ottimi a scuola) e molto sensibile. Ma non le piace rispettare le nostre indicazioni, non si impegna a rimettere a posto le sue cose e si pone sempre in contrasto per qualsiasi cosa; faccio alcuni esempi:
- si cambia i vestiti spessisimo;
- abbina ostinatamente i colori dei vestiti, con le scarpe, lo zaino della scuola etc.;
- vuole sempre vestirsi leggerissima anche se il tempo non lo consiglierebbe;
- non le piacciono più la maggior parte dei vestiti che ha (ne ha diversi xchè quest'anno è passata a Comunione...)
- vuole che la sua camera in ordine, ma non vuole farlo lei (porta in camera nostra i vestiti da ripiegare, le scarpe etc.),
- è molto gelosa della mamma, x i vestiti, la pettinatura etc.
- d'estate è voluta uscire tutte le sere ! (con noi od altri parenti).
- non vuole partecipare assolutamente alle piccole faccende domestiche in cui vogliamo coinvolgerla (tranne la preparazione dei dolci);
- è molto pignola x la scuola, e si approfitta della presenza della madre in casa (non lavora più da quando è nata lei), ad esempio si fa scrivere i temi dalla mamma, mentre lei li detta.
Insomma c'è continuamente la possibilità di conflitto in casa e infatti quasi tutti i giorni succede qualcosa e a quel punto i litigi sono molto forti, ma lei non molla.
Purtroppo anche noi genitori non riusciamo sempre ad essere uniti nel rimprovero e la mamma a volte tende a prendere alla fine quasi le sue difese.
Vorremmo capire se non sia il caso di parlare tutti insieme con qualche esperto in materia x cercare di ristabilire una situazione che ormai ci sta sfuggendo di mano, o se sia più semplicemente un anticipo dell'adolescenza!!
Grazie in anticipo.
[#1]
Gentile utente
La sua descrizione è piuttosto dettagliata e tocca alcuni punti importanti, sui quali credo sia opportuno riflettere.
In generale, una ragazza preadolescente come vostra figlia non può essere definita autonoma da un punto di vista dell'individualità e della responsabilità. Ecco perché, quando si presentano difficoltà come queste, è opportuna una valutazione più allargata dell'ambiente familiare in cui il ragazzo vive.
Ciò significa che, se un bambino o un ragazzo presentano dei comportamenti disfunzionali, per correggerli è molto spesso necessaria la partecipazione di tutta la famiglia, senza eccezioni.
Secondo, lei dice che sua moglie ha smesso di lavorare da quando è arrivata vostra figlia. Questo potrebbe aver favorito un'eccessiva complicità e condiscendenza da parte di sua moglie nei confronti della ragazza, già a partire dalla natura stessa del primo segnale: "ho smesso di lavorare per dedicarmi a te". E quindi è possibile che sua figlia, nel tempo, si sia sentita autorizzata a comportamenti e pretese che, accumulandosi, abbiano condotto alla situazione che vi trovate ora a dover fronteggiare.
Terzo, se, come dice, non sempre lei e sua moglie vi trovate d'accordo sulla linea da tenere nell'educazione della ragazza, questo potrebbe aver favorito ancora di più il verificarsi di quanto sopra.
La spiegazione di ciò è molto semplice.
Il bambino che diventa ragazzo ha bisogno di sapere ciò che è ammesso e ciò che invece non va bene. Ossia, ha bisogno di regole. Ma queste regole devono essere scelte, approvate, confermate e fatte rispettare da ENTRAMBI i genitori. Perché quando il babbo dice una cosa e la mamma un'altra, il ragazzo concluderà che se ci sono due modi di pensare, allora ce ne potrà essere un terzo, e farà di testa sua.
Anzi, da ora in avanti sarà sempre di più così, perché l'adolescenza porta inevitabilmente con sé un bisogno sempre maggiore d'indipendenza.
Riassumendo, anche se da qui non è possibile dare un parere definitivo ed esaustivo sul vostro caso, dato il mezzo, mi pare di poter dire che i comportamenti di vostra figlia potrebbero essere corretti solo riflettendo su tutti questi punti ed eventualmente imparando a correggere il vostro atteggiamento nei suoi confronti.
Cordiali saluti
La sua descrizione è piuttosto dettagliata e tocca alcuni punti importanti, sui quali credo sia opportuno riflettere.
In generale, una ragazza preadolescente come vostra figlia non può essere definita autonoma da un punto di vista dell'individualità e della responsabilità. Ecco perché, quando si presentano difficoltà come queste, è opportuna una valutazione più allargata dell'ambiente familiare in cui il ragazzo vive.
Ciò significa che, se un bambino o un ragazzo presentano dei comportamenti disfunzionali, per correggerli è molto spesso necessaria la partecipazione di tutta la famiglia, senza eccezioni.
Secondo, lei dice che sua moglie ha smesso di lavorare da quando è arrivata vostra figlia. Questo potrebbe aver favorito un'eccessiva complicità e condiscendenza da parte di sua moglie nei confronti della ragazza, già a partire dalla natura stessa del primo segnale: "ho smesso di lavorare per dedicarmi a te". E quindi è possibile che sua figlia, nel tempo, si sia sentita autorizzata a comportamenti e pretese che, accumulandosi, abbiano condotto alla situazione che vi trovate ora a dover fronteggiare.
Terzo, se, come dice, non sempre lei e sua moglie vi trovate d'accordo sulla linea da tenere nell'educazione della ragazza, questo potrebbe aver favorito ancora di più il verificarsi di quanto sopra.
La spiegazione di ciò è molto semplice.
Il bambino che diventa ragazzo ha bisogno di sapere ciò che è ammesso e ciò che invece non va bene. Ossia, ha bisogno di regole. Ma queste regole devono essere scelte, approvate, confermate e fatte rispettare da ENTRAMBI i genitori. Perché quando il babbo dice una cosa e la mamma un'altra, il ragazzo concluderà che se ci sono due modi di pensare, allora ce ne potrà essere un terzo, e farà di testa sua.
Anzi, da ora in avanti sarà sempre di più così, perché l'adolescenza porta inevitabilmente con sé un bisogno sempre maggiore d'indipendenza.
Riassumendo, anche se da qui non è possibile dare un parere definitivo ed esaustivo sul vostro caso, dato il mezzo, mi pare di poter dire che i comportamenti di vostra figlia potrebbero essere corretti solo riflettendo su tutti questi punti ed eventualmente imparando a correggere il vostro atteggiamento nei suoi confronti.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile utente,
ho letto attentamente la sua richiesta e esordisco dicendo che concordo in pieno il giudizio del collega Santocito.
Tuttavia aggiungo, che a mio parere, spesso questi comportamenti, potrebbero essere riconducibili a uno stile di attaccamento non sicuro che la bambina avverte nei vostri confronti. La situazione devi in ogni caso essere valutata dettagliatamente e non è possibile esprimere giudizi certi senza un colloquio sia con i genitori che con la bambina. Non dimentichi però una cosa. Sua figlia sta sicuramente entrando in un periodo del ciclo di vita che è quello dell'adolescenza, in cui cambiano tantissimi aspetti della vita della personalità e del modo di vedersi e di interpretare le cose.
Analizzi con più criterio razionale le cose insieme a sua moglie. Pensa che il comportamento sia frutto di un disagio e quindi riconducibile a un deficit psicologico oppure può essere riconducibile al normale percorso di un adolescente? Mi provi a dare questa risposta.
Cordialmente,
ho letto attentamente la sua richiesta e esordisco dicendo che concordo in pieno il giudizio del collega Santocito.
Tuttavia aggiungo, che a mio parere, spesso questi comportamenti, potrebbero essere riconducibili a uno stile di attaccamento non sicuro che la bambina avverte nei vostri confronti. La situazione devi in ogni caso essere valutata dettagliatamente e non è possibile esprimere giudizi certi senza un colloquio sia con i genitori che con la bambina. Non dimentichi però una cosa. Sua figlia sta sicuramente entrando in un periodo del ciclo di vita che è quello dell'adolescenza, in cui cambiano tantissimi aspetti della vita della personalità e del modo di vedersi e di interpretare le cose.
Analizzi con più criterio razionale le cose insieme a sua moglie. Pensa che il comportamento sia frutto di un disagio e quindi riconducibile a un deficit psicologico oppure può essere riconducibile al normale percorso di un adolescente? Mi provi a dare questa risposta.
Cordialmente,
Dr. Cristian Livolsi
Psicologo/Psicoterapeuta e Ipnologo
www.cristianlivolsi.com
cell. 3387425971
[#3]
Ex utente
Ringrazio veramente di cuore per le Vostre risposte.
L'idea che mi sono fatto da qualche giorno è che se io devo dare una risposta nel cercare la causa di tutto ciò, metterei insieme una serie di elementi:
- sicuramente il rapporto con la mamma, iperprotettiva, disponibile, servizievole, e a volte insicura sta condizionando in qualche modo la sua maturazione;
- la non sempre condivisione tra genitori del comportamento e degli indirizzi da dare alla bambina ha sicuramente influito sul suo carattere e sulla sua personalità;
- le siamo stati molto vicino negli anni scorsi anche perchè soffriva di una forma di asma allergica per cui avevamo timore per ciò che mangiava, per gli sforzi fisici che faceva etc.;
- non le abbiamo fatto fare esperienze tipo campi estivi etc. (io avrei voluto ma la mamma no), e quindi non ha mai avuto occasione di provare a cavarsela un po' da sola;
- non ha compagni di gioco nel condominio e quindi, se escludiamo la scuola, la pallavolo, e il catechismo, quando è a casa non ha un compagno di età o una sorella con cui confrontarsi (solo le domeniche può giocare con un biscugino di 8 anni) e quindi nell'ambiente familiare ha solo adulti;
- la severa maestra di scuola pretende molto dai suoi alunni e questo ha portato nostra figlia spesso a passare delle intere giornate a fare compiti e a studiare, ed è un ulteriore elemento di nervosismo che trova sfogo più a casa che in altri posti;
- la società in cui viviamo, porta anche i bambini di 10 anni a cercare la marca dell'abbigliamento, dello zaino etc.; anche se non le interesserebbero direttamente, alcune compagne di classe ci fanno caso eccome !
- il fatto che i litigi avvengono praticamente nella quasi totalità nell'ambiente domestico, mi fa ritenere che non dovrebbe essere riconducibile ad un deficit psicologico, ma molto più probabilmente ad un percorso di un adolescente che trova nei genitori un primo ostacolo da superare..!
In questi ultimi giorni stiamo provando a tralasciare qualche osservazione (1 su 2) e a sorvolare su qualche sua rispostaccia, cercando di aggirare la questione o cambiando se possibile argomento !
Ci è sembrato che se non andiamo verso lo scontro diretto otteniamo più risultati (visto che lei tanto non molla).
Può essere una tattica giusta ? Il tempo delle punizioni ci sembra ormai passato e poi non siamo mai riusciti a trovarne adatte (grazie anche alla protezione della mamma..)
PS: è opportuno far presente alla bambina che ho chiesto un aiuto a Voi, e magari farle leggere anche le risposte ?
Grazie mille per l'attenzione.
[#4]
Gentile utente,
ho letto la sua risposta, e come immaginavo cominciano a evidenziarsi dei fattori che possono essere concausa di alcuni comportamenti. In ultimo mi stupisce quando mi chiede se può dire alla bambina di aver chiesto aiuto a noi e se può farle leggere le nostre risposte.
Sono molto perplesso rispetto a questa sua affermazione che mi porterebbe a pensare quasi una scena tipo:
"al criminale si dice, ho parlato con i carabinieri del tuo caso, o ti metti in riga o ti affido a loro".
Credo che il modo giusto per affrontare la questione è quello di discutere a tu per tu con sua moglie (forse lei ci cela che non riesce ad aver comunicazione con questa donna) e decidere insieme magari di sotoporre la bambina ad un consulto specialistico. Quest'ultimo indubbiamente non potrà prescindere dal vostro coinvolgimento.
Cordialmente,
ho letto la sua risposta, e come immaginavo cominciano a evidenziarsi dei fattori che possono essere concausa di alcuni comportamenti. In ultimo mi stupisce quando mi chiede se può dire alla bambina di aver chiesto aiuto a noi e se può farle leggere le nostre risposte.
Sono molto perplesso rispetto a questa sua affermazione che mi porterebbe a pensare quasi una scena tipo:
"al criminale si dice, ho parlato con i carabinieri del tuo caso, o ti metti in riga o ti affido a loro".
Credo che il modo giusto per affrontare la questione è quello di discutere a tu per tu con sua moglie (forse lei ci cela che non riesce ad aver comunicazione con questa donna) e decidere insieme magari di sotoporre la bambina ad un consulto specialistico. Quest'ultimo indubbiamente non potrà prescindere dal vostro coinvolgimento.
Cordialmente,
[#5]
Gentile utente
I nuovi elementi che riporta non fanno che confermare l'impressione iniziale: a questa bambina è stato concesso troppo spazio, e la cosa vi sta sfuggendo di mano. La sua stessa ammissione di sentirsi impotente di fronte alle sue pretese ne è un chiaro segno.
Con l'importante differenza che, mentre sua moglie ha dato tutto questo spazio alla bambina credendo di far bene, probabilmente lei lo sta facendo perché non è in grado di fare altrimenti.
Forse il collega Livolsi, nel suggerire di sottoporre a un consulto specialistico la bambina, voleva dire che in realtà ad aver bisogno di un supporto non è tanto la bambina, ma tutta la vostra famiglia. Perché dal punto di vista della bambina il problema non esiste: sono i fastidiosi genitori che le stanno impedendo di fare ciò che le pare.
La vostra migliore scelta potrebbe consistere nel cercare aiuto professionale, privato oppure pubblico presso un consultorio familiare o la vostra ASL. Da qui non è possibile fare alcunché di significativo, sia per motivi di regolamento interno di questo servizio, sia perché qualunque suggerimento dato online è per sua stessa natura "virtuale", e quindi molto soggetto a rivelarsi impreciso e inefficace.
Cordiali saluti
I nuovi elementi che riporta non fanno che confermare l'impressione iniziale: a questa bambina è stato concesso troppo spazio, e la cosa vi sta sfuggendo di mano. La sua stessa ammissione di sentirsi impotente di fronte alle sue pretese ne è un chiaro segno.
Con l'importante differenza che, mentre sua moglie ha dato tutto questo spazio alla bambina credendo di far bene, probabilmente lei lo sta facendo perché non è in grado di fare altrimenti.
Forse il collega Livolsi, nel suggerire di sottoporre a un consulto specialistico la bambina, voleva dire che in realtà ad aver bisogno di un supporto non è tanto la bambina, ma tutta la vostra famiglia. Perché dal punto di vista della bambina il problema non esiste: sono i fastidiosi genitori che le stanno impedendo di fare ciò che le pare.
La vostra migliore scelta potrebbe consistere nel cercare aiuto professionale, privato oppure pubblico presso un consultorio familiare o la vostra ASL. Da qui non è possibile fare alcunché di significativo, sia per motivi di regolamento interno di questo servizio, sia perché qualunque suggerimento dato online è per sua stessa natura "virtuale", e quindi molto soggetto a rivelarsi impreciso e inefficace.
Cordiali saluti
[#6]
Ex utente
Buonasera,
Vi scrivo a distanza di oltre 5 mesi, ma purtroppo la situazione non è cambiata.
I comportamenti, con alti e bassi, sono sempre gli stessi; sintetizzando però si può dire che i suoi problemi principali sono:
- atteggiamento molto spesso ribelle alle indicazioni dei genitori (le sue reazioni sono molto volte così rabbiose da sembrare incomprensibili: "ma cosa le abbiamo fatto, perchè ce l'ha così tanto con noi ="
- ricerca della perfezione su certi comportamenti:
- ad esempio per andare a letto le coperte devono essere tirate in un certo modo, alla stessa distanza etc.(tutte le sere la mamma deve impiegare dai 5 ai 15 minuti per accontentarla e ovviamente a volte scappa la pazienza e inizia la litigata;
- oppure mette tutto sulla tavola quello che secondo lei non è in ordine delle cose, mentre lei lascia tutto in disordine le sue.
- non vuole andare a letto la sera prima delle 11-11.30, infatti la mattina non riesce ad alzarsi.
Potrei parlare anche di altri atteggiamenti, ma ormai avrete capito la nostra situazione.
Rispetto allo scorso settembre, dei suoi atteggiamenti ne abbiamo parlato anche con la maestra (ha buonissimi voti a scuola), la pediatra, i nonni, la zia, ed accennato qualcosa a qualche amichetta.
Il tutto per vedere se riuscivamo a portarla a qualche sorta di ravvedimento, ma non è purtroppo servito.
Non ci siamo ancora decisi ad andare a parlarne con qualche specialista, forse è rimasta l'ultima possibilità.
Grazie e scusate l'ennesimo "sfogo".
Vi scrivo a distanza di oltre 5 mesi, ma purtroppo la situazione non è cambiata.
I comportamenti, con alti e bassi, sono sempre gli stessi; sintetizzando però si può dire che i suoi problemi principali sono:
- atteggiamento molto spesso ribelle alle indicazioni dei genitori (le sue reazioni sono molto volte così rabbiose da sembrare incomprensibili: "ma cosa le abbiamo fatto, perchè ce l'ha così tanto con noi ="
- ricerca della perfezione su certi comportamenti:
- ad esempio per andare a letto le coperte devono essere tirate in un certo modo, alla stessa distanza etc.(tutte le sere la mamma deve impiegare dai 5 ai 15 minuti per accontentarla e ovviamente a volte scappa la pazienza e inizia la litigata;
- oppure mette tutto sulla tavola quello che secondo lei non è in ordine delle cose, mentre lei lascia tutto in disordine le sue.
- non vuole andare a letto la sera prima delle 11-11.30, infatti la mattina non riesce ad alzarsi.
Potrei parlare anche di altri atteggiamenti, ma ormai avrete capito la nostra situazione.
Rispetto allo scorso settembre, dei suoi atteggiamenti ne abbiamo parlato anche con la maestra (ha buonissimi voti a scuola), la pediatra, i nonni, la zia, ed accennato qualcosa a qualche amichetta.
Il tutto per vedere se riuscivamo a portarla a qualche sorta di ravvedimento, ma non è purtroppo servito.
Non ci siamo ancora decisi ad andare a parlarne con qualche specialista, forse è rimasta l'ultima possibilità.
Grazie e scusate l'ennesimo "sfogo".
[#7]
Gentile signore è il momento di rivolgersi ad uno specialista e a mio avviso una terapia famigliare è la più indicata. 10 anni sono troppo pochi per poter essere estrapolata dal contesto famigliare nel quale una serie di dinamiche potrebbero contribuire al comportamento della bambina.
Come ha visto senza intervento le cose non cambiano magicamente, ciò accade piuttosto raramente ma è sempre la conseguenza di qualche cambiamento che avviene in un sistema, anche inconsapevole.
Non perdete altro tempo
intanto legga questo articolo sulle dinamiche famigliari distorte e i comportamenti dei figli
e non si faccia impressionare dal titolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/38-le-perversioni-famigliari.html
cordialmente.
Come ha visto senza intervento le cose non cambiano magicamente, ciò accade piuttosto raramente ma è sempre la conseguenza di qualche cambiamento che avviene in un sistema, anche inconsapevole.
Non perdete altro tempo
intanto legga questo articolo sulle dinamiche famigliari distorte e i comportamenti dei figli
e non si faccia impressionare dal titolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/38-le-perversioni-famigliari.html
cordialmente.
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 23.3k visite dal 24/09/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.