Sigarette
Salve, ho una relazione con il mio ragazzo da più di un anno... Appena conosciuti lui fumava almeno un pacchetto al giorno e pian piano ha diminuito per poter stare insieme a me finché non aveva smesso, dato che il fumo non lo sopporto, ho già visto mio nonno morire e mi è bastato. Da circa 7 mesi ha trovato una nuova compagnia con la quale esce la notte e che lo ha portato a farsi le canne insieme a loro. Io, dopo averlo scoperto, ho iniziato un periodo di depressione dove mangio con fatica e non riesco più ad avere rapporti sessuali con lui. Sua madre quando è venuta a sapere questa storia ci è rimasta molto male, quindi 'in teoria' le canne avrebbe smesso di farle. Riguardo alle sigarette lui, quando parliamo di questo argomento o l'altra sera che ho trovato un sacchetto di tabacco, dice frasi come 'non sei mia mamma, so che mi fa male, decido io quando smetteró, tu mi avresti mollato se non avessi smesso di fumare a inizio relazione, faccio quello che voglio io, stare in giro la notte o il pomeriggio è uguale'. Dopo la litigata di ieri sera ho problemi a dormire dall'ansia. Vorrei che smettesse di girare con quegli "amici", di cui tra l'altro quando lo avevo scoperto, urlava piangendo che non sono i suoi veri amici ma il giorno dopo ha negato questa frase. Cosa posso fare? Io non lo voglio mollare, tengo più al suo corpo che al mio, non mi interessa se siano 3 sigarette al giorno, io non sono più me stessa tranquilla... Le parole con lui non servono più...
[#1]
"frasi come 'non sei mia mamma, so che mi fa male, decido io quando smetteró, tu mi avresti mollato se non avessi smesso di fumare a inizio relazion...."
Gentile Utente,
Il suo ragazzo ha ragione, lei non è sua mamma, ne può controllarlo o curarlo.
Stava lui, sempre che ne abbia davvero voglia e comprenda la gravità della situazione, decidere di smettere.
Solitamente dietro una dipendenza d'ènsmelre una " pesto alita dipendente" , ma le ripeto è lui che deve curarsi, non lei.
Un atteggiamento di controllo come il suo potrebbe compromettere il legame.
Gentile Utente,
Il suo ragazzo ha ragione, lei non è sua mamma, ne può controllarlo o curarlo.
Stava lui, sempre che ne abbia davvero voglia e comprenda la gravità della situazione, decidere di smettere.
Solitamente dietro una dipendenza d'ènsmelre una " pesto alita dipendente" , ma le ripeto è lui che deve curarsi, non lei.
Un atteggiamento di controllo come il suo potrebbe compromettere il legame.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Cara ragazza,
Lei si sta confrontando con un tema importante: gli spazi propri e del partner.
La sua frase di chiusura e' sintomatica "tengo piu' al suo corpo che al mio". Questo e' comprensibile a livello sentimentale ma non simbolico. Lei non avra' mai il controllo dello spazio del suo partner. E se cio' dovesse essere tentato causerebbe la reazione di rigetto che ha esibito il suo ragazzo.
Dovra' lavorare su questo punto per avere delle relazioni felici e non sofferenti ne' per se', ne' per il partner.
Si faccia aiutare da un/una collega se ha delle difficolta', e' un tema importante!
I migliori saluti.
Lei si sta confrontando con un tema importante: gli spazi propri e del partner.
La sua frase di chiusura e' sintomatica "tengo piu' al suo corpo che al mio". Questo e' comprensibile a livello sentimentale ma non simbolico. Lei non avra' mai il controllo dello spazio del suo partner. E se cio' dovesse essere tentato causerebbe la reazione di rigetto che ha esibito il suo ragazzo.
Dovra' lavorare su questo punto per avere delle relazioni felici e non sofferenti ne' per se', ne' per il partner.
Si faccia aiutare da un/una collega se ha delle difficolta', e' un tema importante!
I migliori saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Le suggerisco di leggere questa
lettura che avalla la tesi della dott Esposoto, che condivido appieno
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5888-per-sempre-o-ti-odio-la-giusta-distanza-per-fare-funzionare-un-rapporto-di-coppia.html
lettura che avalla la tesi della dott Esposoto, che condivido appieno
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5888-per-sempre-o-ti-odio-la-giusta-distanza-per-fare-funzionare-un-rapporto-di-coppia.html
[#4]
Gentile utente,
i comportamenti del/la partner riguardano solo lui/lei, certamente.
Eppure incidono con tale profondità anche sul benessere della coppia che non si può ritenere illegittimo intervenire su di essi.
Tuttavia le sfumature con cui Lei parla del legame con lui sembrano far propendere per un amore di dipendenza, forse perchè Lei è molto giovane (per quanto la dipendenza non abbia età...).
<<Non lo voglio mollare, tengo più al suo corpo che al mio<<
non è una buona base di partenza, come vede produce frutti avvelenati:
<<mangio con fatica e
non riesco più ad avere rapporti sessuali con lui, (...)
ho problemi a dormire dall'ansia.<<
Occorre che Lei faccia una riflessione approfondita sulla relazione con questo ragazzo e su come LEI si pone in essa; che si dia un tempo e che poi prenda una decisione.
i comportamenti del/la partner riguardano solo lui/lei, certamente.
Eppure incidono con tale profondità anche sul benessere della coppia che non si può ritenere illegittimo intervenire su di essi.
Tuttavia le sfumature con cui Lei parla del legame con lui sembrano far propendere per un amore di dipendenza, forse perchè Lei è molto giovane (per quanto la dipendenza non abbia età...).
<<Non lo voglio mollare, tengo più al suo corpo che al mio<<
non è una buona base di partenza, come vede produce frutti avvelenati:
<<mangio con fatica e
non riesco più ad avere rapporti sessuali con lui, (...)
ho problemi a dormire dall'ansia.<<
Occorre che Lei faccia una riflessione approfondita sulla relazione con questo ragazzo e su come LEI si pone in essa; che si dia un tempo e che poi prenda una decisione.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.9k visite dal 05/08/2015.
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