Non accetto il mio carattere.
Salve a tutti. Sono un ragazzo di 20 anni e vi scrivo di nuovo per un problema che ormai sta diventando sempre più fastidioso.
Non accetto il mio carattere: prendo sempre come punto di riferimento il mio ragazzo,estroverso,sicuro,allegro,divertente e riesce a legarsi alle persone in modo semplice e diretto. Anche io vorrei tanto essere come lui, o almeno, non vorrei essere una persona noiosa che spesso non trova nulla da dire o che non riesce a relazionarsi con qualcuno in un gruppo facendo scena muta,ogni volta. Ho già parlato con una psicologa e mi ha spiegato di non farmi tanti problemi e che invece di pensare " Cosa posso dire ora?", dovrei aspettare il momento in cui ho voglia di dire una determinata cosa...
Ogni volta che devo uscire, ho sempre paura di trovarmi in un gruppo nuovo, così ho la necessità di portare con me la mia migliore amica,quasi come se fosse un punto di aggangio e nel caso in cui lei non è disponibile, io non esco.
So bene che dovrei parlarne con la mia psicologa ma vorrei, se è possibile, anche il vostro parere. Grazie mille.
Non accetto il mio carattere: prendo sempre come punto di riferimento il mio ragazzo,estroverso,sicuro,allegro,divertente e riesce a legarsi alle persone in modo semplice e diretto. Anche io vorrei tanto essere come lui, o almeno, non vorrei essere una persona noiosa che spesso non trova nulla da dire o che non riesce a relazionarsi con qualcuno in un gruppo facendo scena muta,ogni volta. Ho già parlato con una psicologa e mi ha spiegato di non farmi tanti problemi e che invece di pensare " Cosa posso dire ora?", dovrei aspettare il momento in cui ho voglia di dire una determinata cosa...
Ogni volta che devo uscire, ho sempre paura di trovarmi in un gruppo nuovo, così ho la necessità di portare con me la mia migliore amica,quasi come se fosse un punto di aggangio e nel caso in cui lei non è disponibile, io non esco.
So bene che dovrei parlarne con la mia psicologa ma vorrei, se è possibile, anche il vostro parere. Grazie mille.
[#1]
Il nostro parere aggiungerà poco altro a ciò che ti serve, perché non è con i pareri che si superano problemi come il tuo.
Ciò che ti serve è un professionista che ti dia indicazioni pratiche, ma che deve seguirti passo passo nella loro applicazione. Altrimenti il destino dei "consigli" è di rimanere lettera morta. I parenti danno pareri e consigli, gli amici ne danno. Ma lo psicologo, per difficoltà come quelle che stai avendo tu, fa un lavoro diverso e se del caso dà prescrizioni comportamentali pratiche.
Forse, oltre a non accettare il tuo carattere, hai difficoltà ad accettare che hai bisogno di lasciarti aiutare. E per questo stai ripiegando su un servizio come questo, a distanza, presumendo che si tratti della stessa cosa. Purtroppo, però, non è così.
Ciò che ti serve è un professionista che ti dia indicazioni pratiche, ma che deve seguirti passo passo nella loro applicazione. Altrimenti il destino dei "consigli" è di rimanere lettera morta. I parenti danno pareri e consigli, gli amici ne danno. Ma lo psicologo, per difficoltà come quelle che stai avendo tu, fa un lavoro diverso e se del caso dà prescrizioni comportamentali pratiche.
Forse, oltre a non accettare il tuo carattere, hai difficoltà ad accettare che hai bisogno di lasciarti aiutare. E per questo stai ripiegando su un servizio come questo, a distanza, presumendo che si tratti della stessa cosa. Purtroppo, però, non è così.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Gentile Utente,
il fatto di dirsi che non accetta il suo carattere e che prende come esempio una persona che è l'opposto di lei è già una partenza perdente e dolorosa allo stesso tempo. La inviterei a riflettere su quello che ha scritto nella sua precedente richiesta: esistono le persone estroverse e quelle timide e non necessariamente le une sono migliori o hanno più successo delle altre.
E' desiderabile e legittimo il suo desiderio di essere un pò più aperto, di dire magari una parola in più, ma non cerchi di voler diventare a tutti i costi un (falso) estroverso.
Continui quindi il percorso con la psicologa che la sta seguendo e oltre a parlarne sarebbe anche importante mettere in atto qualche comportamento che la aiuti ad esporsi a quello che più teme.
Dice che esce ma poi fa scena muta; in un gruppo di persone, per chi ha le sue difficoltà, è difficile effettivamente prendere la parola, "inserirsi". Al posto di uscire con diverse persone, provi ad uscire con una/due persone alla volta e invece di stare sempre ad ascoltare provi ogni tanto a fare lei delle domande, anche banali, scontate, sul tempo ad es. ma intanto prende in mano la situazione, diventa attivo nella relazione e vedere poi come procede la conversazione.
Ci faccia sapere
Cordialmente
il fatto di dirsi che non accetta il suo carattere e che prende come esempio una persona che è l'opposto di lei è già una partenza perdente e dolorosa allo stesso tempo. La inviterei a riflettere su quello che ha scritto nella sua precedente richiesta: esistono le persone estroverse e quelle timide e non necessariamente le une sono migliori o hanno più successo delle altre.
E' desiderabile e legittimo il suo desiderio di essere un pò più aperto, di dire magari una parola in più, ma non cerchi di voler diventare a tutti i costi un (falso) estroverso.
Continui quindi il percorso con la psicologa che la sta seguendo e oltre a parlarne sarebbe anche importante mettere in atto qualche comportamento che la aiuti ad esporsi a quello che più teme.
Dice che esce ma poi fa scena muta; in un gruppo di persone, per chi ha le sue difficoltà, è difficile effettivamente prendere la parola, "inserirsi". Al posto di uscire con diverse persone, provi ad uscire con una/due persone alla volta e invece di stare sempre ad ascoltare provi ogni tanto a fare lei delle domande, anche banali, scontate, sul tempo ad es. ma intanto prende in mano la situazione, diventa attivo nella relazione e vedere poi come procede la conversazione.
Ci faccia sapere
Cordialmente
Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova
[#4]
Anche l abilità specifica di iniziare una conversazione è imparabile e quindi la buona notizia è che con un training specifico come giá suggerito dai colleghi è possibile cambiare. Qui però non è tanto una questione di carattere ma di apprendere e mettere in pratica nuove abilità che evidentemente il tuo ragazzo già è in grado di utilizzare.
Che tipo di psicoterapia stai facendo?
Che tipo di psicoterapia stai facendo?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4k visite dal 05/08/2015.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.