Aggressività in un bambino di 2 anni e mezzo

Buongiorno,
Chiedo un consulto relativamente al comportamento del mio bimbo che oggi ha poco più di due anni e mezzo.
E' un bambino sensibile, attento, molto più intelligente rispetto ai coetanei (queste le valutazioni delle maestre dell'asilo nido e ora della scuola materna), solare, dinamico e socievole. Allo stesso tempo è schivo nel dimostrare le sue più profonde emozioni, come se avesse una sorta di "pudore".
La cosa che mi preoccupa sono i suoi scatti di aggressività: è come se si "comprimesse" sotto la spinta dei suoi sentimenti più profondi e non riuscisse a farvi fronte. Di punto in bianco, aggredisce fisicamente i bambini che gli si trovano intorno, quando magari fino a poco prima stava giocando con loro divertendosi. Ciò accade soprattutto nei confronti dei bimbi più piccoli, ma anche verso quelli più grandi. Si tratta di un atteggiamento che, com'è ovvio, crea non pochi problemi: io sono mortificata e provo un grande dispiacere, i bimbi hanno giustamente paura e tendono a isolarlo, lui si rende benissimo conto di aver compiuto un'azione sbagliata che arreca sofferenza e dispiacere ma nonostante ciò questo atteggiamento non accenna a scemare. Non è sempre così, ma gli "scatti" sono piuttosto frequenti. Io sono molto dispiaciuta, perché è un bimbo che sa essere davvero dolcissimo e soffro perché, così facendo, si priva del piacere di vivere in armonia all'interno di una comunità mentre noi siamo continuamente sulle spine nel timore che possa "scattare" all'improvviso. A nulla finora è valso stargli vicino con affetto, nç rimproverarlo fermamente, né spiegargli con calma e le conseguenze negative delle sue azioni sugli altri, né esternargli il fatto che siamo dispiaciuti o chiedergli perché si comporta così. Lui continua, e non sappiamo come comportarci né quale sia la strada giusta. La maestra dice che per ora non vede problemi gravi, in quanto ritiene che questi moti di aggressività non siano dovuti alla volontà di fare del male ma che siano conseguenza del fatto che il bimbo non riesce a incanalare i propri sentimenti e li esprime con questi "raptus".
Secondo voi, come dobbiamo comportaci?
Siamo preoccupati e frustrati poiché ci sentiamo impotenti nonostante ci siamo messi e tuttora ci mettiamo molto in discussione. Vorremmo agire per il bene del bimbo e nella giusta direzione.
Grazie per un vostro riscontro.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Il suo bambino potrebbe essere dotato di una vitalità superiore alla media e soffrire quindi della mancanza di un modo aggiuntivo per esprimerla pienamente, all'infuori della scuola.

Ma da qui è impossibile essere precisi, per ragioni che sono certo comprenderà. Il suggerimento migliore è quello di richiedere una visita specialistica presso un neuropsichiatra infantile oppure uno psicologo dell'età evolutiva, per avere un parere esaustivo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr. Cristian Livolsi Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 100 5
Gentile utente,

esordisco dicendo come prima cosa, la maestra è competente nella sua specifica disciplina, ma certe problematiche devono sempre e comunque essere affrontate dagli specialisti del settore che in questo caso, come detto dal collega Santocito, sono in ordine: psicologo dell'età evolutiva e lo neuropsichiatra infantile.

Il suo stato d'animo è più che comprensibile e giustificato.

Come detto dal collega in precedenza, non è possibile così a distanza dare consigli e nemmeno comprendere bene lo stato clinico.
Le posso solo dire che l'aggressività può rappresentare una fase "normale" dello sviluppo psicologico del bambino. Ovviamente perchè venga considerata tappa "normale" di sviluppo debbono sussistere una serie di condizioni e qualora queste vengono a mancare l'aggressività può essere invece considerata l'interfaccia di una problematica.

Il mio consiglio è quello di rivolgersi agli specialisti competenti e richiedere un consulto. Sicuramente verrà valutato un percorso di consulenze e visite periodiche.

Ci sono diversi psicologi, che attraverso la tecnica del gioco ottengono importanti informazioni diagnostiche che sono utilissime in caso di creazione di un percorso terapeutico.

Mi faccia saperere.

Cordialmente,

Dr. Cristian Livolsi
Psicologo/Psicoterapeuta e Ipnologo
www.cristianlivolsi.com
cell. 3387425971