Aiuto non guarisco con la psicoterapia
Buonasera a tutti avrei bisogno di qualche opinione da esperti e non, sono in psicoterapia a indirizzo psicoanalitico da un anno e mezzo e non è cambiato nulla, e con nulla intendo nulla, mi chiedo cosa posso fare, se devo cambiare terapeuta o se devo darmi ancora tempo, forse la terapia per me non funziona, forse sono rigida mentalmente, davvero non è cambiato nulla, non esco di casa per ansia e attacchi di panico, tra l'altro nemmeno la cura farmacologica che sto facendo mi aiuta a quanto pare. Cosa potrei fare? sono io che non sono adatta alla psicoterapia? potrò mai guarire? ho parlato del fatto che non avvengono cambiamenti al mio terapeuta ma non mi ha dato nessuna risposta precisa. Un anno e mezzo mi sembra tanto non trovate? sono disperata vi prego aiutatemi.
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Gentile Utente,
di per sé il tempo trascorso non è più di tanto indicativo.
Quali erano inizialmente le sue aspettative rispetto al percorso che ha intrapreso? Come mai asserisce di non aver fatto nessun passo in direzione di un miglioramento?
Quali sono stati gli obiettivi terapeutici condivisi con il professionista che la segue? Si tratta di uno psicologo psicoterapeuta o di uno psichiatra? La cura farmacologica e la psicoterapia sono portate avanti da due diversi specialisti o si tratta della medesima persona?
Cordialmente,
di per sé il tempo trascorso non è più di tanto indicativo.
Quali erano inizialmente le sue aspettative rispetto al percorso che ha intrapreso? Come mai asserisce di non aver fatto nessun passo in direzione di un miglioramento?
Quali sono stati gli obiettivi terapeutici condivisi con il professionista che la segue? Si tratta di uno psicologo psicoterapeuta o di uno psichiatra? La cura farmacologica e la psicoterapia sono portate avanti da due diversi specialisti o si tratta della medesima persona?
Cordialmente,
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Utente
Innanzitutto La ringrazio Dottoressa della sua tempestiva risposta, secondo poi le mie aspettative erano di intraprendere una vita normale non avendo più l'ansia e gli attacchi di panico, non riesco a fare nulla da sola ormai, nemmeno piu a prendere la macchina. Dico di non aver fatto nessun miglioramento perchè sono chiusa in casa, l'ansia e gli attacchi di panico non mi permettono di vivere una vita al di fuori di casa mia ormai, con la terapia mi sono solo accorta di alcune dinamiche familiari, ma di miglioramenti non se ne vedono, anzi, credo di poter dire di star peggio di quando l'ho iniziata la terapia.... è come se le interpretazioni che la mia terapeuta mi da, non sostituissero i pensieri di sempre, i pensieri disfunzionali, come se non si muovesse niente per l'appunto (ho un disturbo d'ansia generalizzato e una dipendenza affettiva nei confronti dei miei genitori, non sono mai riuscita a fare molto senza di loro, soprattutto lavorare, in due parole non sono autonoma, non sono indipendente, mi spaventa l'autonomia).Cosa intende per "quali sono stati gli obiettivi terapeutici condivisi con il professionista che la segue?" e soprattutto cosa vuol dire "di per se il tempo trascorso non è piu di tanto indicativo?" che dovrei attendere ancora? premetto io mi fido moltissimo della mia terapeuta, ne sono estremamente dipendente e si è creato un bel rapporto tra di noi, credo di poter dire una buona alleanza terapeutica, e mi chiedo come mai le cose non cambiano se c'è questo rapporto, ho paura di essere troppo rigida mentalmente. Io sono in cura da una psicologa/psicoterapeuta e da uno psichiatra per i farmaci, ma non sono la stessa persona.
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Il riferimento al tempo trascorso era per dire che -anche in psicoterapia- ciascuno ha i propri tempi e non può essere solo questo l'indicatore per decidere eventualmente di cambiare terapeuta e/o orientamento.
Rispetto agli obiettivi condivisi a inizio terapia, intendevo il fatto di specificare le sue aspettative (come ha fatto qui), declinandole più dettagliatamente in scopi da raggiungere: ad esempio, prendere consapevolezza di certe dinamiche relazionali o di certe modalità di ragionamento che la portano a determinate reazioni (emotive e comportamentali) per trovare il modo di "sostituirle" con altre più funzionali al suo benessere.
Non è in dubbio la sua fiducia e il suo rapporto con il terapeuta, ma a quanto pare (<<ne sono estremamente dipendente>>) anche nella relazione terapeutica sta mettendo in atto il medesimo copione che le crea problemi nella quotidianità. Questo potrebbe essere un buon punto su cui lavorare.
Con lo psichiatra che le ha prescritto i farmaci ha avuto modo di confrontarsi rispetto ai risultati che non vede? Da quanto è iniziata la farmacoterapia?
Rispetto agli obiettivi condivisi a inizio terapia, intendevo il fatto di specificare le sue aspettative (come ha fatto qui), declinandole più dettagliatamente in scopi da raggiungere: ad esempio, prendere consapevolezza di certe dinamiche relazionali o di certe modalità di ragionamento che la portano a determinate reazioni (emotive e comportamentali) per trovare il modo di "sostituirle" con altre più funzionali al suo benessere.
Non è in dubbio la sua fiducia e il suo rapporto con il terapeuta, ma a quanto pare (<<ne sono estremamente dipendente>>) anche nella relazione terapeutica sta mettendo in atto il medesimo copione che le crea problemi nella quotidianità. Questo potrebbe essere un buon punto su cui lavorare.
Con lo psichiatra che le ha prescritto i farmaci ha avuto modo di confrontarsi rispetto ai risultati che non vede? Da quanto è iniziata la farmacoterapia?
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Utente
Credo di aver fatto tutto ciò che mi ha appena detto, io e la mia terapeuta ci siamo prefissate di raggiungere l'autonomia, poi per quel che ne so (forse poco) la psicoterapia psicodinamica funziona così: scavare nel passato, togliere le difese e ricostruire adeguatamente insieme un nuovo futuro dei nuovi obiettivi, ad esempio riuscire ad entrare in un negozio io non riesco per la paura di sentirmi male di fronte alle persone, e questa è una paura che ho sempre avuto, noi ne parliamo, la mia terapeuta mi da un altra prospettiva della situazione ma io non riesco ad uscire fuori dal pensiero "ho paura di sentirmi male di fronte alle persone", per questo ho scritto in merito alla rigidità mentale.... forse non posso cambiare, mi preoccupa il fatto di essere chiusa in casa dopo un anno e mezzo dall inizio della terapia...so che è normale avere un dipendenza nei confronti del terapeuta visto che da lui/lei viene il benessere del paziente, forse è troppa ha ragione ma per ora ho solo lei a cui potermi aggrappare per guarire... la farmaco terapia l'ho iniziata a giugno di quest'anno. E parlerò con lo psichiatra appena lo vedrò, ho un appuntamento a breve, Ma secondo lei è grave il mio problema? posso ancora riuscire Dottoressa?
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Dunque i farmaci li assume da poche settimane, perciò è forse un po' presto per "decidere" che non funzionino...esprima comunque tutte le sue perplessità e tutti i suoi dubbi allo psichiatra, in modo da avere le spiegazioni che le servono.
Il suo problema è più diffuso di quanto si pensi e credo proprio che margini di miglioramento ce ne possano essere.
Ne riparli serenamente con la collega che la conosce bene, per decidere insieme cosa sia meglio per Lei.
Saluti.
Il suo problema è più diffuso di quanto si pensi e credo proprio che margini di miglioramento ce ne possano essere.
Ne riparli serenamente con la collega che la conosce bene, per decidere insieme cosa sia meglio per Lei.
Saluti.
[#7]
Dopo un anno e mezzo di psicoterapia inefficace, a mio parere è lecito chiedersi se ha senso continuarla. Può trattarsi della relazione terapeutica con questo particolare terapeuta, che non sta funzionando, ma per il suo tipo di problema sono in genere adatte le terapie dove non si scava e basta, ma si prescrivono compiti precisi da mettere in atto fra una seduta e l'altra, per sbloccare gli evitamenti che si sono strutturati e instaurati nella sua vita. E che le stanno impedendo di funzionare normalmente nelle sue attività di tutti i gironi.
Le suggerisco perciò di informarsi su altri tipi di psicoterapia e di considerare l'opportunità di cambiarla.
Le suggerisco perciò di informarsi su altri tipi di psicoterapia e di considerare l'opportunità di cambiarla.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.8k visite dal 31/07/2015.
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