Disturbo di borderline

Scrivo perché ho bisogno di un consulto, di una conferma, di un segno che mi faccia capire se stia percorrendo la strada giusta, per quanto possa essere considerata una strada.
Sono una ragazza di vent'anni, nella mia vita ho vissuto traumi più o meno gravi, un padre assente, una madre alcolista e tentativi di abusi sessuali mai. Ho sempre pensato di essere una di quelle persone che non si accontentano mai ma da un po' ho cominciato a dubitarne, o almeno, credo comunque sia così ma non per causa completamente mia.
Ho letto molto riguardo il disturbo di borderline e più ne leggo al riguardo più mi trovo in ogni descrizione. Non riesco a mantenere una relazione nonostante la persona inizialmente mi interessi, sono scostante, non cerco mai nessuno perché il più delle volte non ne sento il bisogno ma voglio che gli altri lo facciano per dimostrarmi qualcosa, un interesse, magari. Ma quando, poi, lo fanno a me non interessano più, perdo ogni barlume di affetto, non contano più nulla, non provo più nulla. Arrivo a detestare persone che pensavo di amare. Ogni qualvolta mi vengono chieste spiegazioni rispondo che da sempre vivo periodi di intense emozioni a periodi in cui non riesco a provare nulla, che non posso farci niente, ma da quando ho letto del disturbo di borderline ho iniziato a pensare che il motivo sia questo.
Sono insoddisfatta della mia vita, sono infelice, mi sento una scatola vuota che nonostante venga riempita non lo sarà mai completamente. Non riesco più a provare interessi, né per i libri che ho sempre amato, né per il disegno.
Non mi sento amata neanche da chi mi giura di farlo, mi sento un peso per la mia famiglia, non ho amici e penso giornalmente al suicidio senza mai mettere in atto.
A volte mi lego a qualcuno, è successo un paio di anni fa, mi sono legata in modo profondo a due persone. Una di esse l'ho persa pian piano, abbiamo preso strade diverse nonostante abbia cercato di non farlo accadere, e questo mi fa ancora male. L'altra l'ho allontanata io, con tutte le mie forze.
Provo spesso molta rabbia e nervosismo, a volte immotivata, basta una sola parola per farmi innervosire e non riesco a controllarmi. Rispondo in modo cattivo, scorbutico, sbuffo, mi isolo.
Voglio capire quale sia il mio problema ed è l'unico modo in cui io possa farlo, non riuscirei a parlare con mia madre del mio desiderio di consultare uno psicologo, uno psicoterapeuta, ma soprattutto non posso permettermene uno.
Non chiedo che vengano risolti magicamente i miei problemi né che mi vengano date le risposte di cui ho bisogno, so che si tratta solo di un consulto. Vorrei solo un parere, capire dove e come indirizzarmi. Avevo intenzione di recarmi ad un consultorio ma non so se possa servire.
Sono solo stanca di questa situazione e spero di ricevere presto una risposta, ne ho bisogno.
[#1]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
gentile ragazza,

il disturbo borderline di personalità è una condizione psicopatologica molto seria e per lo più invalidante, anche se può presentarsi con diversi gradi di gravità o intensità, nella maggior parte dei casi investe pesantemente ogni ambito della vita del soggetto.

Detto questo, per ciò che lei racconta, le sue difficoltà potrebbero essere dovute a molte cose - in primis il trascorso e il vissuto che lei riferisce - e non necessariamente a una forma psicopatologica come quella che lei immagina, ma anche a una "normale" situazione psicologica reattiva ai traumi subiti, non da ultimo anche accentuata dal particolare ciclo di vita che sta vivendo e dalla sua età.

Non si auto-diagnostichi patologie guardando sul web, non le è utile oltre a essere fuorviante.

La sua idea di rivolgersi al consultorio mi sembra un bel modo per prendersi cura di lei stessa, lo faccia serenamente, troverà senz'altro professionisti in grado di indirizzarla e ascoltarla.



Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

nella Sua città, oltre al Consultorio o allo Spazio Giovani, può rivolgersi al CPS della Sua zona o a qualunque ospedale nel quale sia attivo il Servizio di Psicologia clinica: non avrà che l'imbarazzo della scelta.

Chiaramente non servirà a questo punto parlarne con la mamma, anche perché Lei è maggiorenne. In ogni caso, anche il medico di base può essere un ottimo referente per questioni di questo tipo e per indirizzarLa verso i servizi più adatti della Sua zona.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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