Ansia e attacchi di panico

Salve, sono una ragazza di 27 anni per mia fortuna laureata e con un lavoro stabile da qualche anno. Da un anno e mezzo il mio ruolo in ambito lavorativo si è evoluto, in concomitanza all avvenuta laurea, al pari è accresciuta la responsabilità. Emozionata e bisognosa di dimostrare il mio valore, i primi 7 mesi di questo nuovo lavoro li ho vissuti senza freni di orari, senza freni per quanto riguarda metodo e regole, senza pensieri negativi, fidandomi di altro personale perché i numeri si dovevano fare e perché sempre si faceva così. Per me era tutto bello ed emozionante. Fino a quando un primo errore non ha fatto capolino, e pur non comportando problematiche ho per la prima volta visto i miei limiti lavorativi. Da quel momento uno stato di ansia (quasi sempre la notte o quando sono lontana dall ambiente lavorativo) mi pervade. Non dormo bene e soprattutto continuo a notare i miei sbagli, rincorro soluzioni e esce sempre fuori qualcosa di cui mi sento responsabile e dietro cui non vedo soluzioni. Ho il fiato che si spezza e mi sento un peso all altezza dello sterno ogni giorno quando torno a casa dal lavoro, ho vampate di calore non controllate e la bocca sempre secca. Successivamente Ricontrollando altri lavori pregressi ho notato errori materiali dati dal periodo frenetico di lavoro vissuto. questo ha accresciuto ancora di più il mio status psicologico. Premetto che in casa, c è una situazione in cui mia madre è sotto chemioterapia perciò niente di allegro neanche al di fuori dell ambiente lavorativo. Quando rientro in casa vedo un altra soluzione che mi fa andare in agitazione. Come se mi franasse la terra sotto i piedi....ho paura di perdere il lavoro, di avere ripercussioni economiche, paura di essere lasciata dal fidanzato (il quale è a conoscenza di tutto e per questo trovo sollievo solo se c è lui), paura di perdere i miei genitori e di far franare la mia vita. Non voglio mai stare da sola ma contemporaneamente ho fatto il vuoto intorno a me e non nego che il pensiero che io possa venire a mancare mi solleva l anima pensando che questo possa essere un rimedio, un ultima spiaggia. Cosa posso fare? Si tratta di ansia, attacchi di panico?!? Sono disperata. Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<bisognosa di dimostrare il mio valore<

Gentile Utente,
e allora forse l'errore diventa imperdonabile quando si pretende troppo da se stessi.
Complici i ritmi lavorativi, la malattia di sua madre, sta vivendo un periodo di forte stress nel quale la caccia all'errore sembra il suo pane quotidfiano.
Come potrebbe stare bene?
In queste condizioni l'ansia si fa strada, pensieri negativi, paure e preoccupazioni prendono il sopravvento....

Dovrebbe rallentare i ritmi, pretendere meno da se stessa, abbassare il tiro...e pensare a curare l'ansia che denuncia, dato lo stato di malessere e la sintomatologia esposta.

Le suggerisco pertanto di rivolgersi a un nostro collega di persona per una valutazione diretta della sua condizione e un eventuale percorso che la accompagni a ritrovare il suo benessere.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente

Se è così sopraffatta dalle circostanze è bene imparare a modificare qualcosa in modo tale da conservare energie.
Infatti mi pare che lei sia partita troppo carica bruciando tutta la benzina nel giro di poco tempo...
A volte ciò che ci riesce meglio non prevede tutto questo dispendio di energie ma maggior lucidità. ...

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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